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Sintesi
tesina sul novecento


Italiano: Italo Svevo (La coscienza di Zeno), Primo Levi (Se questo è un uomo);

Storia: Seconda guerra mondiale;

Inglese: James Joyce (Dubliners);

Scienze: il pianeta Terra.
Estratto del documento

Anche sul piano del gusto letterario e delle scelte di poetica Svevo muove da maestri diversi: da un

lato i realisti e i naturalisti ( Balzac, Flaubert e Zola); dall'altro invece Bourget, creatore del romanzo

psicologico e Dostoevskij, che aveva scandagliato le piaghe più riposte della psiche

umana.Nell'ambito della letteratura italiana l'opera di Svevo segna proprio il trapasso dal verismo a

una nuova visione e descrizione del reale, più analitica e introversa, svincolata da certe

cristallizzazioni tradizionalmente presenti nella narrativa, quali il personaggio, le ordinate categorie

temporali, l'univocità degli eventi: si tratta naturalmente di un'acquisizione progressiva, poco

visibile nel suo primo libro, nettissima nella Coscienza di Zeno.

I dati realistici - la raffigurazione dei vari ceti (borghesi o popolari che siano), la rappresentazione

dell'ambiente, le descrizioni degli accadimenti - vanno incontro, nelle pagine di Svevo, a una

crescente interiorizzazione, vengono cioè usati sempre più come specchi per chiarire i complessi e

contraddittori moti della coscienza. Al centro delle storie l'autore pone sempre un solo personaggio,

al quale gli altri fan da coro, per lo più antagonista: un individuo abulico e infelice, incapace di

affrontare la realtà e che a essa costantemente soccombe, ma che nello stesso tempo tenta di

nascondere a se stesso la propria inettitudine, sognando evasioni, cercando diversivi, giustificazioni

e compromessi.

Nell'analizzare questi processi, l'inconscio, le sue canalizzazioni e le sue mascherature, Svevo

smonta l'io del protagonista, rivelando ironicamente, e talora comicamente, le non semplici

stratificazioni della psiche, tutta la sua instabilità, in cui passato e presente, ricordi e desideri si

intrecciano reciprocamente. Ma questa indagine è anche carica di un affetto dolente, quasi che

l'autore volesse salvare dall'estrema umiliazione della condanna il suo eroe negativo, che è in

fondo il risvolto irredimibile di noi stessi, e la cui malattia è da assimilare alla crisi di un'intera

società.

Portatore di innovazioni straordinarie, Svevo non ottenne grande successo, se non alla fine degli

anni Sessanta, quando entrò a far parte dei classici della letteratura italiana: causa di questo

tardivo successo fu certamente la cultura mitteleuropea, più viennese che italiana, che fece sì che

egli non avesse mai alcun rapporto con la cultura letteraria fiorentina, allora egemone a livello

nazionale. Inoltre in Italia la psicoanalisi penetrò solo negli anni Sessanta; e la mancata conoscenza

del pensiero di Freud era certamente un ostacolo alla comprensione della grandiosità della

Coscienza di Zeno.

In secondo luogo, Svevo è totalmente estraneo all'idea di arte propria dei letterati e critici italiani:

la sua visione di scrittura come igiene appariva incomprensibile ai suoi contemporanei. Inoltre,

LA POETICA DELL’INTROSPEZIONE

Già nelle sue prime opere narrative,Svevo dà prova di uno stile e di un’inettitudine narrativa

davvero particolarissimi: egli trovandosi tra il “malessere” del decadentismo, e l”occlusione”

poetica dell’introspezione.Il

dell’ermetismo,fonda una personale corrente letteraria ,la problema

della lingua della lingua è sempre stato uno dei nodi della letteratura italiana;in particolare gli

scrittori dell’Ottocento e del primo Novecento,hanno dovuto fare i conti con l’assenza di una lingua

adatta per narrare e comunicare,avendo la tradizione italiana elaborato piuttosto un codice

linguistico raffinato ed aulico,più adatto alla poesia che non alla prosa. Svevo ,paradossalmente, ha

una preparazione scolastica soprattutto tecnico commerciale(in tedesco), e non può dunque

conoscere il toscano di “prima mano”.Questa sua manchevolezza,avrà grande peso nelle sue

composizioni letterarie essenzialmente per due aspetti:le incertezze morfo-sintattiche (quasi

costante nelle sue opere è l’uso scorretto delle proposizioni,impiegati in espressioni che sono calchi

del tedesco),e le incertezze lessicaliche si traducono ora in un vocabolario arcaicizzante,e ora in un

vocabolario sciatto e povero.Tuttavia per quel che riguarda il secondo aspetto bisogna notare un

fatto importantissimo:Svevo è uno scrittore che ha poca familiarità con il toscano parlato,ma è

tutt’altro che illetterato ed ingenuo, pertanto la sciattezza e la quotidianità di certi passi possono

essere dettate da ragioni stilistiche e formali.E’ lecito ipotizzare infatti, che lo stesso Svevo,intenda

riprodurre con una prosa scialba e uniforme proprio la banalità e la monotonia della psicologia e

della vita dei suoi personaggi:il vocabolario è povero , perché povera è l’esistenza dei suoi

protagonisti. La soggettiva poetica di Svevo,si libera degli schemi naturalistici, e dalle dipendenze

dell’estetismo,e si concentra sull’inagine psicologica dei personaggi:l’espressione della vita

interiore è al centro delle opere dello scrittore triestino.Egli è uno dei primi narratori del Novecento

a staccarsi dall’idea di romanzo come resoconto di fatti ,inquadrati in una perfetta cornice

cronologica ed ambientale.Superata la “barriera del naturalismo” del racconto d’intrecciofondato su

precise leggi effetto-casuali e temporali,il romanzo sveviano diviene discorso incentrato

sull’interiorità ,sull’analisi dei meccanismi profondi della psiche ,sul giudizio dei fenomeni dell’io,il

tutto da un punto di vista del tutto parziale e soggettivo.Il monologo interiore diviene la tecnica più

caratteristica dello stile sveviano,che si muove per lo più nel ben delineato orizzonte dei ricordi.Per

Svevo la letteratura rappresenta un’attività marginale e privata,utile a capire se stessi, necessaria

per indagare il proprio io ,e per scoprire le proprie nevrosi.I tre romanzi dello scrittore triestino,

Il protagonista della vicenda, è Alfonso Nitti ,il

quale si suicida per la sproporzione tra il sogno e

“UNA VITA” la realtà cui non si adegua:è il primo dei

“teoristi” sveviani,sognatori e malati di

inettitudine.

Emilio Brentani, sopravvive nel ricordo

idealizzato dell’amata:è l’uomo vecchio prima

di aver vissuto.Da un punto di vista sociale,egli

“SENILITA’ ” e un piccolo borghese,ma dal punto di vista

psicologico,è un inetto:Emilio mente a se

stesso perché ha paura di scoprirsi,misero e

finito:l’amore per Angiolina sarà un raggio di

luce nella sua esistenza.Tuttavia, proprio

tramite il rapporto con Angiolina,scaturirà il

vero Emilio,uomo debole e fragile.

Zeno cosini,grazie allo scetticismo sconfigge la

“passione romantica” proprio di chi vive i maniera

eccessiva. Zeno,in cura dal dottor S,apprende

“LA COSCIENZA che la vita è “originale”,che non si presta a grandi

ideali o lotte,e impara in sostanza a convivre con i

DI ZENO” suoi limiti e con la sua realtà più oscura ed

interiore.Egli accetta una guarigione psichica

imperfetta,come sosta dal “male”:ironia ed

indifferenza sono le sue armi vincenti.

La coscienza di Zeno

“ ” è il capolavoro indiscusso

di Svevo-che al suo apparire destò l’ammirazione di

James Joyce ed Eugenio Montale-che segna a tutti gli

effetti il trapasso dal verismo,all’intospezione

psicologica. Zeno Cosini, protagonista del

romanzo,seguendo il consiglio del suo psicoanalista,ha

l’ultima arma per vincere l’inarrestabile “malattia”,che

lo perseguita da anni,l’inettitudine della vita:raccontare

la storia della propria esistenza attraverso le tappe

salienti che ne hanno scandito il corso:il rapporto con il

padre,il vizio del fumo,il matrimonio ed il tradimento,il

lavoro….Alla radice del disagio di Zeno c’è la sua

personalità abulica,incapace di aderire al mondo e di

La coscienza di Zeno”,

affrontare la realtà. Con “ la

psicoanalisi e l’inconscio irrompono per la prima volta

nella narrativa italiana,scardinando con ironia corrosiva

il personaggio,interiorizzando la vicenda e decretando

l’avvento degli eroi negativi,votati al fallimento,nel

romanzo moderno. IL FUMO LA MORTE

PSICO-ANALISI DI

MIO PADRE

LA

COSCIENZA

DI

ZENO LA STORIA

STORIA DI DEL

UN’ASSOCIAZIONE MATRIMONIO

COMMERCIALE LA MOGLIE

E

L’AMANTE La

I. SVEVO: “

coscienza di Zeno ”

La realtà è concepita in rapporto alla

coscienza del soggetto alla sua

malattia e nevrosi inattendibile

Il tempo della narrazione diviene

il tempo interiore della coscienza

Gli avvenimenti, presentati secondo

gli accostamenti analogici della coscienza ,

sono alterati dal desiderio del narratore

Rimozione Monologo interiore Magritte, Doppio segreto

Vicinanza Discorso diretto libero

stilistica a Joyce:

Joyce Tema della Paralisi

FREUD: La nascita della

Psicoanalisi

1° topica: I LUOGHI DELLA PSICHE

fuori

La maggior parte della vita mentale si svolge dalla coscienza.

L’Inconscio conscio

costituisce la realtà abissale primaria di cui il è

solo la manifestazione visibile.

PRECONSCIO: ricordi che, pur essendo

momentaneamente inconsci, possono divenire

Inconscio consci, in virtù di uno sforzo dell’attenzione.

RIMOSSO: elementi psichici stabilmente inconsci

che sono mantenuti tali da una forza specifica-

la rimozione- che può venir superata solo in virtù

tecniche apposite. ipnosi

di -

- libere associazioni

- transfert

2° topica: LE TRE ISTANZE DELLA PSICHE

s : polo pulsionale della personalità

uper-Io : l’insieme delle proibizioni che sono instillate all’uomo

i primi anni di vita e che poi lo accompagnano sempre

Io : parte organizzata della personalità che si trova a dover equilibrare

le pressioni e le esigenze dell’Es, del Super-io e del mondo esterno

NORMALITA’ NEVROSI

I sogni come appagamento camuffato Savinio, l’annunciazione

di un desiderio rimosso

Conoscenza dell’inconscio Lapsus, errori, dimenticanze quotidiane

LA TRAMA

IL FUMO: Zeno narra come ragazzino, abbia iniziato a fumare(soprattutto

per emulare il padre che, psicoanaliticamente ,è

amato,e contemporaneamente anche rivale);come abbia vanamente tentato

di liberarsi dal vizio con l’aiuto della moglie e di un medico;come abbia

accettato il fumo, in quanto alibi della sua condizione di malato.

LA MORTE DI MIO PADRE: è il capitolo centrale della lettura psicanalitica

del romanzo:è infatti un altro tema freudiano,la necessità per l’adolescente

di liberarsi dalla figura paterna(vista come autorevole ed oppressiva),per

giungere alla maturità.Qui Zeno narra il rapporto con il padre:in particolare

si sofferma sul drammatico momento dell’agonia,quando il vecchio ha un

momento inconsulto,che lo stesso Zeno crede essere uno schiaffo(massima

punizione paterna).A questo consegue la consapevolezza del protagonista

ormai trentenne,della sua condizione di orfano,e l’impossibilità per egli

stesso di protrarre una ridicola adolescenza.

LA STORIA DEL MATRIMONIO :alla disperata ricerca di un padre

supplementare ,Zeno,racconta di come conosce un ricco e solido

borghese,Giovanni Malfenti,ed inizia a frequentarne la casa.L’uomo ha

quattro figlie:Zeno decide di innamorarsi di una di loro così da ritrovare nel

suocero una figura paterna.La scelta cade sulla bella Ada ,la quale tuttavia,è

LA MOGLIE E L’AMANTE: Zeno analizza come la scelta (o meglio non

scelta) di Augusta si sia alla fine rivelata felicissima:il matrimonio è

perfetto;dunque egli secondo la sua concezione può scegliersi

un’amante,per tornare ogni volta,e con maggiore felicità dalla moglie!Il

rapporto con Carla è un groviglio di contraddizioni:dapprima Zeno,si

presenta a lei come un benefattore che intende aiutarla negli studi;quindi

divenuto il suo amante,vive questa relazione con notevole desiderio,ma

anche con notevoli sensi di colpa.Non casualmente sarà proprio la donna a

troncare la relazione clandestina.

STORIA DI UN’ASSOCIAZIONE COMMERCIALE: Si narra di come

Guido,marito di Ada, provi a diventare un uomo d’affari e tenti impossibili

azioni commerciali ed azzardati giochi in Borsa:egli tuttavia è

ottuso,frivolo,e soprattutto incapace,esattamente il contrario di come lo

giudicava Zeno.Dopo aver perso tutto il capitale di Ada,guido vorrebbe

convincere la donna a dargli altro denaro inscenando un suicidio:ma

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