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Storia dell'arte - Ritratti di alienati di Theodore Gericault
INTRODUZIONE
L’intento di questa trattazione è quello di prendere in esame vari aspetti dello studio
della mente umana nei secoli ‘800 e ‘900, analizzando la suite “Six Degrees Of Inner
Turbulence” del gruppo progressive metal Dream Theater. Verranno infatti messe a
confronto personalità che, negli ultimi due secoli, hanno espresso con il loro pensiero
e la loro produzione artistica o letteraria la propria visione riguardo la condizione
umana, esaminandone spesso i casi più drastici.
La scelta di analizzare quest’opera nasce, oltre che dalla sua grande bellezza musicale
e testuale, dalla mia curiosità riguardo il tema della malattia mentale e dalla mia
generale passione per il rock e il metal, in particolare il progressive metal, genere del
quale i Dream Theater sono i più importanti esponenti.
Questo genere, nato nella seconda metà degli anni ’80, è una commistione tra heavy
metal e progressive rock. Le sue caratteristiche sono: virtuosismo ed elevata capacità
tecnica degli strumentisti (generalmente chitarrista, bassista, batterista e tastierista);
durata dei brani quasi sempre superiore ai 4-5 minuti medi, che può toccare punte di
10, 30 o perfino 42 minuti (tale è appunto la durata della suite “Six Degrees Of Inner
Turbulence); utilizzo molto frequente di tempi dispari; voce pulita e di registro alto.
Tutte queste sono quindi peculiarità dei Dream Theater, nati a Boston nel 1985 e
formati dal chitarrista John Petrucci, dal bassista John Myung, dal tastierista Jordan
Rudess, dal cantante James LaBrie e, oggi, dal batterista Mike Mangini (dal 1985 al
2009 il batterista è stato Mike Portnoy). Sono annoverati tra i fondatori del
progressive metal, e grazie alla loro vasta produzione discografica (16 album),
vantano una vendita di oltre 10 milioni di dischi in tutto il mondo.
SIX DEGREES OF INNER TURBULENCE
“Six Degrees Of Inner Turbulence” (“Sei gradi di turbolenza interna”) è la title track
dell'omonimo doppio cd dei Dream Theater, uscito nel 2002. Tale brano è una suite
(cioè un insieme di brani, detti movimenti, correlati e pensati per essere suonati e
ascoltati in successione) di 42 minuti, che occupa interamente il secondo cd
dell'album. Il riferimento al numero "sei" è accentuato dal fatto che tale canzone sia
la sesta traccia del sesto disco del gruppo. Inoltre, una pagina del booklet riporta la
struttura muscolare di una mano che presenta sei dita.
Questa suite è il più lungo brano mai inciso dai Dream Theater. Secondo la volontà
di Mike Portnoy, doveva essere composta da un'unica traccia, in modo da essere
percepita come una singola canzone, situazione già avvenuta con A Change Of
Seasons (suite del 1995 della durata di 23 minuti). Tuttavia, lo stesso Portnoy ha
deciso, per facilitarne l’ascolto, di suddividerne in tracce separate i vari movimenti
interni. Per rendere maggiormente l'idea di un'opera, la prima e l'ultima traccia sono
PAGINA 2
state chiamate "Overture" ("apertura" o "approccio") e "Grand Finale", come accade
nelle opere liriche.
Il testo della canzone esplora le storie di sei persone affette da sei differenti malattie
mentali. Il titolo è un riferimento alla teoria dei sei gradi di separazione (six degrees
of separation), secondo la quale qualunque persona può essere collegata ad un’altra
attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari (il
riferimento è colto maggiormente dalle persone di lingua inglese). Anche se il
riferimento a tale teoria si ferma solo al titolo, sembra comunque che il gruppo voglia
proporre l’ipotesi secondo cui le storie di queste persone, completamente diverse e
indipendenti, possono essere ricondotte ad un unico discorso. Per comprendere
meglio l’intento del gruppo è necessario analizzare però nel dettaglio ognuno degli
otto movimenti della suite.
ANALISI DELLA SUITE
I. Overture
•
È un’introduzione strumentale che, esattamente come le ouverture operistiche,
presenta tutti i temi musicali dei vari movimenti, anche se in maniera leggermente
diversa da come questi verranno riproposti poi nelle rispettive tracce. Tale ouverture
non è mai stata eseguita dal vivo. Probabilmente questo è dovuto alle numerose
sovraincisioni di chitarre e tastiere (che rendono impossibile un'esecuzione accurata
con i soli quattro musicisti), ma anche per via della maestosità della traccia, che rende
molto più spettacolare l'ingresso della band sul palco. Pertanto, in live, “Overture”
viene riprodotta da un'intro tape registrata oppure, come nel concerto “Score” (in
occasione del ventennio di carriera della band), è eseguita interamente da
un'orchestra.
•II. About To Crash = Sul punto di crollare
La traccia racconta la vicenda di una ragazza affetta da una delle malattie mentali più
note: il disordine bipolare, conosciuto anche come psicosi maniaco-depressiva.
Questo disturbo è solitamente caratterizzato da un'alternanza fra l’eccitamento
dell'attività psichica, (la fase maniacale) e la sua inibizione (la fase depressiva). Dal
testo si evincono chiaramente sia la prima («She can't stop pacing / She never felt so
alive» = «Non può fermare lo stimolo / Non si è mai sentita così viva») che la seconda
delle due fasi («She helplessly stands by / It’s meaningless to try / All she wants to do
is cry» = «Lei sta a guardare indifesa / Non ha significato provarci / Tutto ciò che
vuole fare è piangere»). Di queste è maggiormente trattata la fase depressiva. Si riesce
inoltre a desumere la presenza di un ragazzo, o forse del padre stesso della ragazza,
che la guarda e la osserva nella sua malattia («And when she falls out of the sky /
He’ll be standing by» = «E quando lei cade dal cielo / Lui starà a guardare»). PAGINA 3
•III. War Inside My Head = Guerra dentro la mia testa
Il protagonista di questa traccia soffre di un disturbo post-traumatico da stress, cioè
un insieme di forti sofferenze psicologiche legate a un violento evento traumatico o
catastrofico. Questo disturbo è denominato anche nevrosi da guerra. L’uomo è infatti
un reduce di guerra, probabilmente del Vietnam, dato il riferimento al napalm
(«napalm showers» = «docce di napalm»), che non riesce a liberare la mente dalle
immagini e dai rumori del conflitto («Hearing voices from miles away» ... «Waging
a war inside my head» = «Sento voci lontane miglia e miglia» … «Dichiarando una
guerra nella mia testa»), e che crede quindi di essere ancora sul campo di battaglia.
Oltre alla pazzia dell’ex soldato, il testo riporta anche quello che era l’atroce compito
dei soldati in Vietnam: «Years and years / Of bloodshed and warfare / Our mission
was only to get in and kill» = «Anni e anni / Di sangue versato e guerriglia / La nostra
missione era solo quella di entrare ed uccidere».
•IV. The Test That Stumped Them All = Il test che li ha sbalorditi tutti
Il protagonista di questo movimento, rinchiuso in un manicomio, soffre di
schizofrenia, una malattia che provoca allucinazioni (la maggior parte delle quali
uditive), deliri (spesso di natura bizzarra o persecutoria), disordine nel pensiero e nel
linguaggio, difficoltà emotive, l’abbandono della vita sociale e altre difficoltà
comportamentali. Il malato in questo caso è convinto di essere una rockstar di
successo o di esserlo stato, come è evidente dalle prime strofe («Random blinding
flashes / Aiming at the stage / Intro tape begins to roll / Igniting sonic rage» =
«Casuali flash accecanti / Mirano sul palco / Il nastro d’introduzione inizia a scorrere
/ Iniettando una furia sonica»), e pensa che i medici in realtà lo stiano usando come
cavia. Questi ultimi sembrano in ogni caso più interessati a venire a capo dei propri
dubbi sulla sua malattia («We cannot just let him leave here / And put all this work
to waste» = «Non possiamo solamente lasciarlo qua / E sprecare tutto questo lavoro»)
che non a curarlo effettivamente.
•V. Goodnight Kiss = Bacio della buonanotte
Il testo della traccia parla di una donna che soffre di depressione per la perdita del
suo bambino («Are you lonely without mommy's love? [...] I'm so lonely without
baby's love» = «Sei solo senza l’amore della mamma? […] Sono così sola senza l’amore
del bambino»). Il piccolo è probabilmente morto subito dopo il parto. La donna è per
questo combattuta dal dubbio che la perdita del bambino sia colpa sua («my tainted
blood's still the same» = «il mio sangue macchiato è sempre lo stesso»), o causa dei
medici («Those bastard doctors are gonna pay» = «Quei dottori bastardi la
pagheranno»). Alcuni suoni alla fine della traccia, infatti, come il pianto di un
bambino e il suono di un elettrocardiogramma piatto, riportano alla situazione di un
problema medico. Il suono di una macabra risata fa intuire inoltre che la donna ha,
molto probabilmente, l’incubo ricorrente del medico colpevole. PAGINA 4
•VI. Solitary Shell = Conchiglia solitaria
Nel testo viene descritto un personaggio che soffre della sindrome di Asperger, una
forma di autismo i quali malati, pur non manifestando ritardi nell’apprendimento o
nella crescita, sono caratterizzati da: persistente compromissione delle interazioni
sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto
ristretti. Anche il protagonista della canzone, come la maggior parte delle persone
che soffrono di questa sindrome, appare un individuo normale («He seemed no
different from the rest / Just a healthy normal boy» = «Non sembrava diverso dagli
altri / Solo un sano ragazzo normale»): ma si intuisce subito che egli vive in realtà in
un mondo tutto suo («Kept to himself most of the time […] Lost within himself/In
his solitary shell» = «Rinchiuso in se stesso per la maggior parte del tempo […] Perso
dentro se stesso / Nella sua conchiglia solitaria»). La traccia si conclude con un
appello di accettazione sociale, forse da parte di un parente del ragazzo («When will
he be let out / Of his solitary shell?» = «Quando sarà lasciato uscire / Dalla sua
conchiglia solitaria?»).
•VII. About To Crash (Reprise) = Sul punto di crollare (Ripresa)
La protagonista di questo movimento è la stessa di About To Crash. Questa volta
viene esaltato il momento in cui la ragazza, a causa della malattia, si sente invincibile
e piena di forza («I'm invincible / Despair will never find me» = «Sono invincibile /
La disperazione non mi troverà mai»), consapevole però che da un momento all'altro
passerà allo stato d'animo opposto («Even though I get so high / I know that I will
never fly / And when I fall out of the sky / Who’ll be standing by?» = «Nonostante io
sia così in alto / So che non volerò mai / E quando cado dal cielo / Chi starà a
guardare?»). Con la domanda finale, «Will you be standing by?», la protagonista
cerca aiuto, chiede a quella persona (il padre o il ragazzo) che si è sempre curata di
lei, di continuare a farlo, di non lasciarla da sola. Anche in questa canzone è quindi
presente una sorta di richiesta di accettazione, come nel finale di “Solitary Shell”.
•VIII. Losing Time / Grand Finale
La traccia è suddivisa in due parti:
“Losing Time” (Perdendo tempo) parla di una donna affetta da disordine dissociativo
della personalità, patologia che comporta, oltre a sintomi secondari quali ansia, fobia,
depressione e comportamenti antisociali, la presenza, nello stesso individuo, di due
o più identità diverse fra loro e l’incapacità di ricordare importanti nozioni personali
o il proprio passato. Il testo della traccia chiarisce fin dall’inizio la solitudine della
donna («She never wears makeup / But no-one would care / If she did anyway» =
«Non si trucca mai / Ma a nessuno sarebbe importato / Se anche l’avesse fatto»),
causata dalla sua divisione tra le personalità multiple e dalla sua amnesia («She
doesn’t recall yesterday / Faces seem twisted and strange» = «Non si ricorda ciò che
è successo ieri / Le facce sembrano contorte e strane»). Questi sintomi nascono dal
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