vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MENTE E CERVELLO
A COSA SERVE IL CERVELLO: tutto il corpo umano è gestito dal cervello che a sua volta subisce l’influenza
dello stato di salute del corpo, l’antitesi corpo-spirito è una facezia dato che i due elementi-sistemi costituiscono un
insieme che agisce in sincrono nell’uomo sano, in assenza dell’attività cerebrale si accerta la morte clinica.
Gli organismi che si muovono all’interno di un contesto fisico, hanno sviluppato la memoria.
La struttura del cervello è la stessa per tutti i vertebrati, i cinque sensi ci guidano alla conoscenza dell’ambiente
ed è come se noi masticassimo la realtà e la scomponessimo nei suoi elementi semplici.
FUNZIONAMENTO: nella parte posteriore , lobo occipitale, è situata la zona deputata alla elaborazione degli
stimoli visivi, la zona dell’udito è relativamente distante da questa, all’interno del cervello , viene subito da pensare
viste le dimensioni di pochi micron delle cellule nervose che la distanza tra le due zone dovrebbe impedire la
comunicazione e quindi il sincronismo tra vista ed udito, infatti sarebbe ben difficile il collegamento tra i neuroni
implicati.
La spiegazione è stata individuata dagli scienziati nella parte centrale del cervello, il talamo.
Il nervo ottico si collega direttamente al talamo, poi raggiunge la corteccia visiva;l’udito si innerva nel talamo e
raggiunge la corteccia uditiva, la domanda è come si uniscono vista ed udito?
Possiamo disegnare la corteccia cerebrale,parte più esterna deputata alle funzioni superiori,
approssimativamente come un cerchio al centro del quale si trova il talamo.
Deve esserci un meccanismo una confluenza delle due sensazioni verso il talamo, il quale poi le unifica, si
consideri che la distanza tra la zona di percezione uditiva e quella visiva dal talamo è la stessa.
Ammettiamo che i due segnali arrivino simultaneamente al talamo, questo sincronismo mi fa percepire nella
sua unità di forma e rumore un determinato oggetto o animale.
A questo punto ci chiediamo cosa rende possibile tale simultaneità:all’interno delle parti citate ci sono neuroni,
cellule nervose dotate di corpo cellulare, assoni e dendriti.
La frequenza dello stato di attivazione, da svegli, dei neuroni del talamo è di 40 Hz e collegandosi ai neuroni
eccitati alla stessa frequenza della corteccia, genera un effetto unitario.
Sistema talamo-corticale, funzionamento: il talamo è costituito da due parti, una regione centrale che riceve gli
stimoli delle funzioni corporee(sistema non specifico) e la parte esterna(sistema specifico),l’esterno raccoglie i segnali
che i cinque sensi traggono dall’ambiente.
Quando i segnali del talamo specifico e non specifico viaggiano contemporaneamente la corteccia si attiva, il
segnale va avanti e indietro tra talamo e corteccia ed ogni sensazione corrisponde ad una zona di questi due componenti.
Il sistema specifico rappresenta il mondo sensibile, quello non specifico il nostro essere noi stessi; il dialogo tra
i due costituisce la coscienza.
Causa dei messaggi provenienti dal centro, nella corteccia si forma “un’onda”di neuroni eccitati.
Gli assoni che si dipartono dal nucleo non specifico sono diretti in tutte le direzioni.
Un movimento ad onda completo nella corteccia avviene ogni 12,5 millisecondi(ottanta onde al secondo), un
onda di eccitazione è un “quanto di coscienza”.
L’informazione in arrivo viene modulata in quanti di coscienza, ogni onda ne innesca un'altra e si percepiscono
una serie di immagini in sequenza.
IL NUMERO DI NEURONI costituenti la massa cerebrale è circa 10 miliardi!
Il nostro cervello è un emulatore della realtà, crea una storia sua e se la facoltà di crearci una coscienza della
realtà sensibile nasce con noi, le percezioni possono differire da soggetto a soggetto ma il principio informante è
comune a tutta la specie umana.
Che il cervello sia un sistema chiuso, lo dimostra chiaramente il sonno che nella fase REM crea sensazioni in
mancanza di qualsiasi stimolo esterno.
Si può sognare in due modi:nel sonno e nella veglia; praticamente durante la veglia il sogno è la
rappresentazione della realtà assistita dai nostri sensi.
IL ROBOT
Chi è COG?: si tratta di un robot capace di adattarsi alle circostanze, interagendo con le cose e con le persone in
maniera pressoché umana.
Il senso comune considera difficili le attività intellettuali e facili quelle fisiche, come il camminare.
Paradossalmente , invece, oggi esistono programmi in grado di dimostrare teoremi matematici ma nessun robot
si avvicina al movimento umano.
Diventa un obiettivo degli scienziati, creare un androide, cioè un robot che possa,per aspetto, elaborazione e
movimento, somigliare ad un umano, in un futuro non prossimo.
La fantascienza , con il romanzo Il cacciatore di androidi, di Philip Dick, poi trasposto nel film Blade Runner
ci propone un robot indistinguibile da un uomo per aspetto e dotato di sentimenti e coscienza di sé.
COG, COME UN ESSERE UMANO.
Il primo obiettivo è che COG abbia una gratificazione ad interagire con gli esseri umani, l’obiettivo non è
ancora raggiunto, ma ci si lavora.
E’ dotato di vista, tatto, sensore termico, facoltà di movimento ed equilibrio, ha un sistema uditivo.
Ha imparato a coordinare i propri sensi, quando arriva una persona, COG percepisce il movimento e punta lo
sguardo sul nuovo arrivato, a questo punto entra in funzione il sistema uditivo , presto potrà agire in base agli ordini ma
pare non sappia sostenere una conversazione, mentre per il futuro non è escluso.
Nel caso di indizi visivi o uditivi, COG si muove verso il segnale sonoro o si acconcia in linea con la persona
in movimento, pronto agli ordini.
COG, HA UNA MENTE?
Si può dire che attualmente è ad un livello pre-cosciente, le persone hanno l’impressione che COG capisca ciò che
accade, chiaramente non è dotato di libero arbitrio ma, osservandolo si ha l’impressione che agisca liberamente.
Questa ultima cosa , può essere una trappola filosofica, i futuri sviluppi della robotica ci chiariranno le idee.
LA MENTE UMANA.
“l’impressione è più nell’occhio che nella testa”: le madri tendono a sopravvalutare lo sviluppo cognitivo di un
bambino.
Noi tutti nei rapporti con gli umani e gli animali, abbiamo la tendenza ad attribuire un’ intenzione o un pensiero
a semplici eventi riflessi.
Siamo portati a considerare la gente più consapevole di quanto non sia in realtà.
L’UOMO E’ UNA MACCHINA?
Saremo mai capaci di creare una mente artificiale?
Il problema non è contrapporre vita a non vita, ma di dare un’architettura adeguata alla intelligenza artificiale.
Con la tecnica del silicio si sono creati degli operatori specializzati, ma data la complessità delle funzioni, una
mente globale simile a quella umana è molto improbabile.
Per i calcoli vi sono eccellenti menti artificiali, ma non si intende questo, si pensa piuttosto ad un requisito
emozionale.
Forse in un lontano futuro, ciò che sembra fantasia, sarà un traguardo raggiunto.
Finora tutti i robot o i computer si possono spegnere senza rimpianti, il traguardo è costruire un robot che ci dispiacerà
spegnere.
QUALE RAPPORTO C’E’ TRA MENTE E CERVELLO?
Io sono il mio corpo, i miei pensieri ed i miei movimenti, non potremmo neppure immaginare il concetto di mente senza
un cervello, la gente però non accetta l’idea della morte ed è tentata di separare la mente dal corpo.
Si può pensare che ciò che noi siamo sia una essenza al di fuori del corpo.
La religione e la letteratura ragionano in questo modo.
L’attività umana è il riflesso di una attività cerebrale; ogni comportamento ha una base biologica.
C’è interazione tra ambiente e cervello ma il risultato ultimo di ogni atto mentale è determinato dal cervello.
La mente è ciò che il cervello produce, di solito ciò che chiamiamo mente è la parte del cervello che elabora
l’informazione, e sempre questa da luogo all’esperienza cosciente.
Un tempo, si utilizzavano delle schede perforate, per i grandi calcolatori a valvole.
Per analogia la mente elabora simboli ed oggetti, la mente elabora concetti, il cervello è l’oggetto fisico, la mente è
rappresentata dalla conformazione dei fori della scheda, ma non esiste senza la carta.
Questa può essere una risposta a Cartesio, per il quale la mente è separata dal corpo ed i due elementi agiscono
all’unisono per il costante intervento di Dio.
L’IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA SULLA MENTE E’ RIDUTTIVA?
La gente non ha problemi col riduzionismo per tutti gli altri organi del corpo,: “il cuore è una pompa”.
Non ci si deve spaventare di fronte al lato fisico della mente, seppure si tratti di un organo biologico, la sua
complessità è tale che si rimane continuamente sorpresi da questa “macchina” meravigliosa.
Una tale sofisticazione ed efficienza non porta sempre al riduzionismo.
Per la concezione materialista, la mente è un po’ come una architettura, dove le proprietà degli elementi costitutivi
influenzano la funzione.
Comunque, non si ritiene possibile che un giorno potremo sostituire un discorso sulla mente con uno sul
cervello. Ogni tentativo di comprendere il mondo passa per la semplificazione, gli studiosi sono consapevoli della
complessità di questo campo di ricerca, alcuni sono addirittura riduzionisti rispetto alla possibilità di conoscere bene
l’insieme mente-cervello.
L’uomo medio pensa di poter essere sminuito dalla comprensione dei meccanismi mentali, ma è solo una
impressione, quando Copernico “ci tolse dal centro dell’universo” si pensava che ogni valore sarebbe crollato, ogni
autorità decaduta, invece il mondo e la gente continuarono a girare nel solito modo,si continuò a progredire e il
concetto di umanesimo (l’uomo misura di tutte le cose) stette ben saldo.
Allo stesso modo dopo la pubblicazione della teoria dell’evoluzione delle specie di Charles Darwin, non si
tardò a riprendere il solito tran-tran.
La scoperta del funzionamento di questa stupenda entità biologica, può meravigliarci, ma in nessun caso
sminuire la nostra umanità.
Se si considera l’attività mentale come mero risultato della attività cerebrale, ci si dimentica che ciò avviene in
un contesto sociale, per via di una storia personale,di una cultura che si è acquisita, di un sentire individuale e collettivo.
Questa ultima considerazione può portare ad una impostazione connettivista, nella analisi della mente.
Tale impostazione, poi porta con sé implicazioni politiche, sociali, filosofiche……
A parte la digressione,l’opera complessiva dei neuroni non può essere prevista, mentre il singolo neurone può
essere analizzato.
Il fatto che siamo consci che un raggio di sole ha delle caratteristiche fisiche ben precise, non ci impedisce di
apprezzarne la bellezza.
L’ANATOMIA DEL CERVELLO.
Il cervello è simmetrico ed ha delle zone specializzate; vi si innesta il midollo spinale ugualmente simmetrico, collegato
al tronco cerebrale.
Il tronco cerebrale trasporta le informazioni al talamo, che è tramite per il collegamento agli emisferi cerebrali.
Al di sotto del talamo è situato il cervelletto, preposto al movimento; il cervello non è uniforme, ma diviso in
emisfero destro e sinistro uniti da una lamina chiamata corpo calloso.
Ogni emisfero ha un lobo frontale, associato alla strategia ed alla azione,quello parietale, al tatto, l’occipitale
alla visione, il temporale alle emozioni.
Le nostre facoltà, quindi, sono localizzate in particolari zone del cervello,i primi studi agli inizi dell’ottocento,
hanno acquisito due risultati fondamentali: la specializzazione in zone cerebrali delle funzioni umane e che non si
poteva individuare un anima che informa l’azione del cervello.
Pare che esista una zona per l’amore, una per il misticismo, per l’altruismo,….etc….
Questa è stata la prima coerente concezione materialistica , nota come concezione di Gall, il primo scienziato del
campo. Nel 1860 circa, Broca si interessò della neurologia del linguaggio, si trovò di fronte ad un paziente che