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In questa tesina di maturità viene analizzato come oggi l'economia globale è in crisi. Le cause si potrebbero sicuramente ricercare in molteplici settori, sono sicuramente tutte reali, importanti, vengono dibattute giornalmente da più parti, tuttavia le notizie sulle conseguenze di questa crisi vertono spesso solo sul campo strettamente monetario. Dal punto di vista umano, le conseguenze sono valutate solo quando si apprende, con enorme tristezza e senso d'impotenza, della tragica decisione di qualcuno di porre termine alla propria vita per disperazione della quale si dà colpa, ancora una volta, ai soldi. Dunque talvolta viene da chiedersi: 'Ma la vita dipende solo dal denaro?'. Le motivazioni che hanno spinto il mio interesse verso l'argomento, che è il titolo di questa tesina, sono partite da questa domanda, posta una sera tra amiche in una conversazione che poteva sembrare quasi banale, retorica, eppure è scattato un 'campanello' nella mia testa e mi sono chiesta quando è successo che l'essere umano ha fatto ruotare tutta la sua esistenza intorno alla materialità delle cose.
Naturalmente avere dei soldi è un bisogno effettivo e reale, ma l'uomo non è sempre stato così attaccato al denaro: una volta le scoperte, l'ingegno, la fantasia, il viaggiare, leggere, scrivere, vivere in pieno la propria vita erano una priorità per l'essere umano. La pigrizia era vista come una cosa brutta, da condannare, e prevalevano valori che oggi i giovani sembrano considerare superati come il rispetto per la vita, per i sentimenti, e, certo, anche per gli oggetti materiali.
Da queste considerazioni, ne sono nate altre, quasi un'esigenza di risalire a periodi antichi, per andare a vedere dove si sono persi certi valori e il bisogno di reciprocità che è essenziale per la sopravvivenza sia dell'uomo stesso che di valori più alti, i quali, se dimenticati, vanno ad isolarlo a tal punto da desiderare di 'farla finita' perché sembra che a nessuno possa importare di lui e dei suoi problemi. Quindi mi sono chiesta: 'da dove viene la vita in realtà?'. L'uomo è stato in grado di dare un nome alla sua esistenza, ma non spiegarne la provenienza. Scientificamente, studiando la gravidanza nei minimi dettagli, forse è riuscito a spiegarlo, ma le origini primordiali del processo non sono mai state chiarite con sicurezza da nessuno: archeologi, paleontologi, storici, scienziati, ci hanno provato, ognuno ha espresso la sua teoria più probabile ma alla fine ha prevalso l'essenza della vita stessa perché attrae di più, e tutt'oggi gestazione, parto, neonati vengono studiati e analizzati perché la vita è sempre affascinante.
Tutti i grandi letterati ne hanno decantato sfumature d'ogni tipo: amore, amicizia, odio, solitudine, tutte le sfaccettature sono state analizzate a fondo, ognuna da un punto di vista diverso, pertanto ci si è accorti che ogni lato della vita viene vissuto in modo originale da ognuno e che questo dipende dal contesto storico, culturale, ambientale da cui la persona è circondata.
Da tali analisi è emerso un particolare: l'uomo è maggiormente attratto dallo studiare i suoi lati oscuri e dal perché soffre piuttosto che capire il motivo per cui è felice e perché talvolta il sole splende in modo più luminoso e sembri più caldo. Ma perchè l'uomo ricorda maggiormente questi momenti, che secondo tanti autori sono più creativi e più ispiranti? Perché pur nascendo puro, semplice, libero da pregiudizi e contesti influenzanti negativamente, l'essere umano cerca il lato negativo delle cose, si deprime invece di essere sempre positivo e neutrale come alla nascita? Intrecciando teorie e realtà, attraverso il 'viaggio scolastico' intrapreso, ecco quanto emerge.
Anatomia: La gravidanza e gli ormoni.
Psicologia: Freud, Erikson, le teorie che indagano sulla vita dell'uomo.
Letteratura italiana: Pascoli e Ungaretti per chi è rimasto 'bloccato', Oscar Wilde e D'Annunzio per una visione diversa della vita 'nonostante tutto'.
Storia: La Seconda guerra mondiale, il 1968.
Economia: Le fondazioni e le associazioni non-profit.
Inglese: Oscar Wilde.
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E' NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?
Domanda emblematica, quella del titolo di questo paragrafo, che riporta l'attenzione alle origini
della vita, questione affascinante e che, almeno ad oggi, non è stata risolta.
Al fine dell'obiettivo della tesina, ovvero ribadire la priorità del benessere dell'uomo, dei valori che
la vita pretende dall'essere umano per essere rispettata e messa al di sopra di ogni altra cosa, l'unica
possibilità è partire dall'inizio ovvero dalla gravidanza: è stupendo, quando la si studia, scoprire
quanto velocemente avvenga la riproduzione all'interno del corpo di una donna!
Quando lo spermatozoo, dopo un percorso faticoso e irto di ostacoli, feconda l'ovulo all'altezza di
una tuba di falloppio, bastano pochi giorni perchè una serie di processi scambi questa unione con
l'abbozzo di un piccolo essere umano!
A sua volta tutto questo non può avvenire se non è preceduto dalla fase ciclica – la mestruazione -
che si ripete ogni mese nel corpo di una donna dal momento in cui essa si sviluppa nella pubertà.
Forse allora il miracolo della vita va cercato nel corpo della donna? Già da quando nasce, infatti,
essa viene al mondo col suo bagaglio di ovuli che un domani, quando sarà maturo, potrà generare,
se fecondato, un altro essere umano. Anche l'avvio del ciclo mestruale è già previsto dall'orologio
biologico, il quale trasforma la bambina in giovane donna. Il momento fatidico in cui questo
avviene è innescato da meccanismi complessi del cervello che emettono il primo ovulo ed è un
percorso affascinante e complesso quanto la gravidanza, perchè prevede una sintonia perfetta tra
ormoni, cervello e apparato sessuale che si trasmettono le informazioni necessarie affinché tutto
quanto avvenga.
Naturalmente anche la parte maschile fa il suo dovere e nasce predisposta a contribuire alla vita:
verso la pubertà, periodo individuato tra i 12 ed i 14 anni, il testosterone, ormone che promuove i
caratteri sessuali secondari del maschio durante questo periodo, stimola la maturazione degli
spermatogoni, cellule seminali primitive, che diventeranno spermatozoi; tuttavia è nel corpo della
donna che si sviluppa la gravidanza ed è per questo motivo che essa è dotata di una quantità di
ormoni maggiori, in quanto le permettono non solo di sostenerla ma anche di allattare il bambino
una volta nato.
Che cosa sono allora questi 'ormoni' che possono sembrare quasi un ingrediente magico per la vita
dell'essere umano? 3
Gli ormoni sono sostanze che, secrete da particolari cellule (che insieme costituiscono la
cosiddetta ghiandola endocrina), vengono immesse nella circolazione sanguigna attraverso la quale
viaggiano nell’organismo raggiungendo altre cellule, tessuti ed organi, lontani da quelli di origine.
Mentre viaggiano attraverso il corpo, gli ormoni vengono riconosciuti e catturati da molecole situate
nei vari organi e tessuti. Queste molecole vengono chiamate recettori. Una volta che il recettore ha
legato l’ormone, il messaggio che esso trasporta viene consegnato alla cellula bersaglio che dà
inizio ad una particolare attività funzionale. In proporzione le donne hanno più estrogeni e
progesterone degli uomini; gli uomini hanno più testosterone. Gli ormoni LH ed FSH regolano
anche la produzione di spermatozoi dal testicolo e di ovociti dall’ovaio.
Gli ormoni in generale giocano un ruolo fondamentale e spesso trascurato, soprattutto per quanto
riguarda la donna ed il suo umore che ne è particolarmente influenzato nei periodi di ciclo mestruale
e gravidanza. 4
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L'IMPORTANZA DEL CONDIZIONAMENTO NELL'UOMO
Che cosa s'intende quando si parla di 'umore'? E' la condizione umana che prevale nel
comportamento, per la predisposizione verso l'altro, verso tutti i momenti della vita. L'umore è uno
'stato d'animo' che può cambiare anche più volte nel corso di una giornata e di questo si tende a dare
la responsabilità d'istinto a quanto ci circonda. Il titolare che sgrida il dipendente, i figli che fanno i
capricci, qualcosa che vada diversamente da quanto ci aspettavamo, e l'umore cambia.
Spesso però il variare dell'umore dipende dalle sostanze di cui abbiamo già parlato: gli ormoni.
Una disfunzione di queste sostanze, infatti, fa mancare gli stimoli nervosi che ci permettono di
autoregolarci nelle svariate situazioni della vita. Si può parlare in questi casi di malattia che va
curata in modo mirato da un medico specialista in base alla patologia. Talvolta il medico a cui
rivolgersi è lo psicologo che è un esperto degli strumenti conoscitivi e di intervento per la
prevenzione, la diagnosi, consulenza, sostegno e terapia in ambito psicologico.
Tali attività possono essere rivolte alla singola persona, alla coppia, alla famiglia o al gruppo per
problematiche che non dipendono sempre da cause fisiche e/o ormonali, ma prettamente
psicologiche in quanto non si è riusciti a superare difficoltà particolari, o si fatica ad accettare la
realtà.....nella società odierna alcune persone scelgono di andare dallo psicologo anche solo per
affrontare lo stress, considerato il centro delle malattie 'moderne' come quelle autoimmuni.
La psicologia si è sviluppata, partendo dai fondamenti umanistici, fino ad acquisire un campo
indipendente di ricerca scientifica e di applicazione. Dallo strutturalismo alla psicologia analitica i
progressi sono stati quasi incredibili, ed ogni corrente ha influenzato e fatto progredire un altra
oppure altre sono nate per opposizione a pensieri da smentire e rivalutare, ma fondamentalmente
ognuno ha spiegato il pensiero e le problematiche dell'uomo ed insieme hanno cercato di capire
perchè egli cambia e si modifica tanto nel corso della vita.
Molti eminenti psicologi, in particolare nella corrente del cognitivismo, sostengono con una certa
fermezza che “l'uomo nasce buono”. Allora possiamo sostenere che la vita nasce “meravigliosa”, e
sicuramente dall'affascinante processo della gravidanza si può evincere che lo è.
Come può l'essere umano cambiare tanto ad un certo punto della sua esistenza, passare dall'essere
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un neonato prevalentemente istintivo, sicuramente buono, a divenire un adulto materialista, o no,
depresso o felice, folle o equilibrato, vivace o apatico; come può arrivare ad uccidere, non provare
compassione né empatia, non avere desiderio di condivisione dimenticandosi che questa è alla base
stessa della sua vita, in quanto gli ha permesso di venire al mondo?
Vi sono diverse teorie a riguardo.
Per Freud, capostipite della psicoanalisi, i processi che “bloccano” il percorso psicologico
dell'essere umano partono dall'infanzia ed in particolare modo nel periodo tra i 3anni (che egli
chiama fase fallica) ed i 6 (inizio del periodo di latenza) quando il processo di identificazione di
genere viene concluso. Questa conclusione può essere fatta in modo favorevole o sfavorevole, ed in
quest'ultimo caso il bambino si trascinerà problematiche irrisolte, come ad esempio le fobie. Freud
lavora sui dati; si occupa di situazioni e processi di cui occorre individuare le cause, le componenti,
le relazioni ma si occupa prevalentemente dell'infanzia.
Altro eminente psicologo, Erikson, analizza tutto il corso della vita, sostiene che ci sono interi
periodi fin dalla nascita che vanno elaborati e adattati nella fase successiva se non si vuole
'inceppare' in un particolare punto della vita e quindi incrinare questo processo trascinandosi delle
problematiche per sempre.
Altri ancora hanno elaborato teorie diverse ma sostanzialmente tutti sono concordi che l'uomo è
condizionato dall'ambiente che lo circonda, in particolare nella prima infanzia dalla famiglia,
dall'esempio di amore e generosità che gli viene dato, e da questa nuova consapevolezza anche
l'infanzia ha acquisito per l'uomo un valore diverso, è stata maggiormente rispettata e valorizzata
anche se ancora, purtroppo, non da tutti. 6
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LA VITA IN LETTERATURA
Non ci sono autori che non si siano occupati della vita sotto le più svariate forme di umori e di
emozioni, contestualmente al loro periodo storico, politico, ambientale, alla cultura dell'epoca e
della famiglia, soprattutto riflettendo sulle loro esperienze ed il loro superamento. Ad esempio,
quale autore del novecento non ha citato guerre e divergenze politiche, non ha riportato il disagio
che la cultura di massa ha provocato (soprattutto tra i poeti), non è stato influenzato dal suo
percorso di vita?
Per citarne alcuni, pensiamo a Pascoli, che non ha superato mai lo sfaldarsi della famiglia per
cause innaturali, come l'omicidio del padre, e naturali, come la morte dei fratelli per malattia. Egli
citerà praticamente in tutte le sue opere il nido familiare e il fanciullo, l'unico che può vedere la vita
con la meraviglia che questa esprime perchè è incolume dalle sue calamità, pensando forse a se
stesso ed all'interruzione dell'infanzia a dodici anni quando il padre viene ucciso
e la sua vita cambia radicalmente; oppure Ungaretti che avendo vissuto interamente e intensamente
le due guerre le cita (ermeticamente) nelle sue opere quasi a volere esorcizzare le mostruosità viste
e vissute, e anche se in vecchiaia scrive altri tipi di opere queste rimangono malinconiche; anche lui
è carico di rimpianti e come Pascoli e soffrirà tutta la vita per i lutti familiari, in particolare la morte
prematura del figlio Antonietto.
Tuttavia c'è qualche letterato che ha amato intensamente la vita, l'ha vissuta con la consapevolezza
che è una cosa meravigliosa e va goduta fino infondo. Ad esempio D'Annunzio, con il suo concetto
di voler fare della vita 'un'opera d'arte', oppure Oscar Wilde che diceva “Il pensiero è meraviglioso
ma ancor più meravigliosa è l'avventura'.
He was an Irish-born English poet, novelist, and playwright. The Picture of Dorian Gray is
perhaps the most famous novel written by Oscar Wilde and it is also the one that best represents the
style and the author's thought. Completed in 1891, this novel sees the birth of a character that will
enchant England and later the whole of Europe if not the world. Many other authors have tried to
give a different ending to the novel trying to reuse the character of Dorian Gray, an enigmatic man
that is driven by his ingenuity, his lust for beauty and events to perform actions that would not
otherwise have done. 7
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IL BUONO E IL CATTIVO
Il lavoro di scienziati, psicologi, letterati, medici è studiare la vita, scrutandola evento per evento,
spezzettandola, rivoltandola come un calzino per carpirne significati complessi e profondi.
Il compito dell'uomo è vivere la vita cercando di farlo al meglio. Quando un uomo riesce a
superare in modo positivo quegli ostacoli che il mondo che lo circonda gli pone di fronte, non
sempre intenzionalmente, ma continuamente, la società parla di 'fortuna'; di fronte al sorriso è
sospettosa, pensa che quella persona abbia un motivo particolare per sorridere, non riesce a credere
che una persona possa essere semplicemente buona o gentile, altro luogo comune e che chi è
positivo sia bravo a nascondere i suoi problemi.
Invece talvolta succede che le persone riescano nonostante tutto a rimanere fedeli alla loro natura
buona per tutta la vita e spendano la loro esistenza in modo generoso.
Altri, durante l'età anziana, ripensando al corso della propria esistenza, sentono di non aver seguito
quell'indole 'buona' e se ne pentono, così per cercare in qualche modo di rimediare, lasciano in
eredità i loro beni ad opere di beneficenza che a loro volta sono state create da persone che si
interessano sinceramente del prossimo, concepiscono la vita non solo come 'bella' ma le danno
anche un valore effettivo battendosi per i diritti dell'uomo.
Le fondazioni sono un esempio di questo: esse nascono dalla generosità delle persone allo scopo di
fare del bene a chi ha avuto la sfortuna di nascere in condizioni di vita sfavorevoli, oppure vittime
di quella parte di persone che vanno contro la bontà della loro natura. Come le fondazioni troviamo
tutti gli enti non - profit, la ricerca, e chiunque si metta gratuitamente a disposizione del suo
prossimo per bontà d'animo.