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Presentazione del lavoro
Era un sabato pomeriggio di dicembre e, come al
solito, ero arrivata in anticipo all’appuntamento.
Annoiata dall’interminabile attesa, decisi così
di andare in una libreria. Fu così che mi ritrovai in
mano un libro intitolato: “Passaggi curvi: le
dimensioni nascoste dell’universo”. Incuriosita,
decisi dunque di acquistarlo e iniziai a leggerlo di
ritorno a casa sulla metro. Ne fui subito affascinata..
Non credevo che la fisica potesse interessarmi tanto!
Leggendo le pagine di quel libro si aprì per me un
mondo nuovo, fatto di leggi spesso complicate e
difficili da comprendere, ma che riescono a spiegare
il funzionamento della materia che ci circonda e
dell’universo, lo stesso che ci affascina durante le
notti stellate e che ci fa sentire piccoli dinnanzi ad
un’immensità che pone interrogativi forse più grandi
di noi stessi.
Le nostre conoscenze si sono evolute con il tempo
ma ancora non sono sufficienti per spiegare ogni
fenomeno, e forse non lo saranno mai, ma compito
del genio umano è appunto cercare soluzioni ai limiti
della sua conoscenza e accettare le sfide che la
scienza stessa gli propone.
Per questi motivi ho deciso di realizzare il seguente
approfondimento, che ha accresciuto le mie
conoscenze. LA
MATERI
A
ADRONI E BOSONI E
LEPTONI FERMIONI
LA TEORIA
QUANTISTICA DEI
CAMPI
I diagrammi di I bosoni di Il fotone
Faynman gauge virtuale
LE INTERAZIONI
NUCLEARI
L’interazione La forza nucleare
forte e il mesone debole
Decadimento
I quark e i beta e il neutrino
gluoni I bosoni vettori
La intermedi
Cromodinamica
quantistica
L’interazione
gravitazionale e il
gravitone
L’ANTIMATE
RIA
Cos’è L’annichila
Paul
Dirac
l’antimateria mento
MATERIA E ANTIMATERIA AGLI
ALBORI DELL’UNIVERSO
Accenni sulla teoria Il fondo di
del Big-Bang radiazione cosmica
LA SCOMPARSA
DELL’ANTIMATERIA
La violazione di
simmetria
LA
SIMMETRIA CP
MATERIA E ANTIMATERIA
Tutta la materia che ci circonda è formata da atomi: sistemi composti da particelle di
carica negativa, gli elettroni, orbitanti attorno ad un nucleo centrale di carica elettrica
positiva. La domanda che si sono posti i fisici moderni è se la composizione della
materia è stata sempre così. Questo quesito è all'origine di uno dei problemi più
affascinanti della fisica moderna. Le leggi matematiche con cui i fisici descrivono la
struttura dell'atomo prevedono che, oltre alla materia ordinaria, esista anche un'altra
forma di materia: la cosiddetta antimateria.
UNO SGUARDO NELLA MATERIA
I fisici hanno spesso rivolto la loro attenzione alla ricerca dei costituenti fondamentali
della materia e delle leggi universali che ne regolano le interazioni. Il concetto
fondamentale che riguarda la struttura ultima del mondo che ci circonda è quello
della cioè una particella non composta da altre,ossia non
PARTICELLA ELEMENTARE
ulteriormente suddivisibile in sottoparticelle.
Diamo uno sguardo prima sulla loro suddivisione.
ADRONI E LEPTONI
Una prima classificazione delle particelle elementari le suddivide in
LEPTONI(particelle più leggere) MESONI (aventi massa intermedia) e BARIONI (le
più pesanti). I barioni e i mesoni sono denominati adroni (dal greco hadròs:forte) che
interagiscono con la forza forte ma anche attraverso forze deboli ed
elettromagnetiche. Al contrario i leptoni interagiscono tramite forza debole e se sono
carichi, tramite forza elettromagnetica ma non risentono delle interazioni forti.
I leptoni sono considerate particelle elementari mentre gli adroni non sono particelle
elementari, in tale famiglia le particelle più note sono il protone e il neutrone.
Leptoni più pesanti, i mu e i tau, si trasformano velocemente (tramite interazione
debole) in leptoni più leggeri. I fisici hanno osservato molti di questi decadimenti e
hanno scoperto che le regole secondo le quali queste particelle decadono possono
essere spiegate se dividiamo i leptoni in tre famiglie o generazioni: l'elettrone e il suo
neutrino, il muone e il suo neutrino, il tauone e il suo neutrino. Nel processo di
trasformazione di un leptone il numero dei membri di ogni famiglia prima e dopo la
trasformazione deve restare costante.
LO SPIN DI UNA PARTICELLA: BOSONI E FERMIONI
Ad ogni spira è associato un proprio momento magnetico orbitale e la somma
vettoriale dei momenti magnetici orbitali delle spire elementari definisce il momento
magnetico totale dell’atomo.
Tuttavia il momento magnetico atomico non è dovuto solamente alla rotazione degli
elettroni intorno al nucleo ma anche dai momenti magnetici propri delle particelle che
lo costituiscono; infatti ciascuna particella è dotata di MOMENTO MAGNETICO
legato al concetto di . Se una particella ha spin intrinseco essa
INTRINSECO SPIN
interagisce come se stesse ruotando su se stessa anche se non corrisponde a nessun
movimento reale nello spazio. In conclusione quindi il momento magnetico totale
dell’atomo è dovuto alla somma di tutti i contributi orbitali e dglii spin delle
particelle che lo compongono.
Tutte le particelle con spin semintero si raggruppano in FERMIONI e fanno parte di
questa categoria gli elettroni per esempio. I fermioni hanno come proprietà
fondamentale quella di rispettare il principio di esclusione di Pauli :
due fermioni identici, non possono occupare simultaneamente lo stesso stato
quantico.
Quindi due fermioni dello stesso tipo non possono trovarsi sullo stesso orbitale. Per
questo motivo la materia pur scontrandosi non può svanire alla vista!
I BOSONI si comportano in modo opposto ai fermioni.. Hanno spin intero e non
rispettano il principio di Pauli. Quindi il fatto che i bosoni possano avere la stessa
posizione allo stesso tempo rende possibile collineare un raggio di luce. La luce è
composta da fotoni bosonici e ciò rende possibile proiettare due fasci di luce nello
stesso luogo: il laser si basa proprio su questa proprietà. Anche i superconduttori e i
superfluidi sono fatti di bosoni.
LA TEORIA QUANTISTICA DEI CAMPI
La teoria quantistica dei campi,lo strumento con il quale studiamo le particelle,si basa
su oggetti eterni e onnipresenti che possono creare e distruggere particelle: sono i
CAMPI della teoria quantistica dei campi secondo la quale le particelle possono
essere prodotte o distrutte in qualsiasi momento e che queste potrebbero essere
concepite come eccitazione del campo quantistico. Il vuoto corrispondente a uno
stato di cose senza particelle conterrebbe solo campi costanti.
Gli stati in cui sono presenti particelle,quindi,contengono campi con rigonfiamenti e
ondulazioni corrispondenti alle particelle.
Le interazioni tra particelle sono locali cioè vi possono partecipare solo le particelle
che si trovano nello stesso luogo. Per esempio le interazioni elettromagnetiche che si
verificano tra particelle cariche distanti, richiedono la mediazione di una particella il
,in questo caso del fotone,considerato nell’attuale
QUANTO MEDIATORE
interpretazione quantistica come la particella di campo dell’interazione
elettromagnetica. Le due cariche sembrano influenzarsi l’un l’altra in maniera
istantanea ma è un’illusione che ha origine dal fatto che il fotone si muove con
velocità della luce. Importante è ribadire che l’interazione può avvenire solo
attraverso processi locali: il fotone va a cadere dapprima su una delle particelle
cariche, poi sull’altra. Di conseguenza il campo deve creare e distruggere il fotone nel
punto preciso in cui si trovano le particelle cariche. Il fotone è il primo esempio di
. I bosoni deboli e i gluoni sono altri esempi di bosoni di gauge
BOSONE DI GAUGE
che comunicano le interazioni deboli e forti rispettivamente.
La teoria che descrive correttamente i fenomeni elettromagnetici anche al livello
quantistico e relativistico è denominata ELETTRODINAMICA QUANTISTICA
(QED Quantum ElectroDynamics).I diagrammi di Feynman,che prendono il nome
dallo scienziato e premio nobel Richard Feynman , rappresentano il concetto di
quanto mediatore:
I punti importanti di un diagramma di Feynman sono i vertici, nel caso analizzato in
figura si può immaginare che uno dei due elettroni crei un fotone virtuale in
corrispondenza del punto A e che l’altro elettrone lo assorba nel punto B. Per lo
scambio del fotone e della conseguente interazione di cui il fotone è mediatore
ciascuna delle due particelle subisce una variazione della propria energia e quantità d
moto.
Considerando una collisione frontale fra due elettroni, da un punto di vista
strettamente classico, i due elettroni si avvicinano fino a che la repulsione
coulumbiana non li arresta per riallontanarli. In questo caso la quantità di moto totale
del sistema è nulla. Ma ci troviamo di fronte a una contraddizione: il fotone,per la
conservazione della quantità di moto deve avere quest’ultima nulla ed energia pari
alla somma delle energie cinetiche iniziali degli elettroni incidenti. Tuttavia un fotone
reale deve soddisfare la relazione E=pc. Il fotone scambiato non può soddisfare tale
relazione:esso perciò è un .
FOTONE VIRTUALE
Questo esempio fornisce un’idea del concetto di .
PARTICELLA DI CAMPO VIRTUALE
In molti casi lo scambio di un quanto mediatore sembra violare i principi di
conservazione dell’energia o della quantità di moto. Nel mondo quantistico il
principio d indeterminazione di Heisenberg permette un grado di incertezza
nell’energia dato da ΔEΔt ≥h/2π. Ciò significa che se il fotone viene emesso e
assorbito in un tempo sufficientemente breve la conseguente ampia incertezza
sull’energia permette violazioni della conservazione dell’energia stessa. Quindi è
possibile violare il principio di conservazione dell’ energia di una quantità ΔE purchè
il processo avvenga in un tempo inferiore a (o dell’ordine) di h/(2πΔE). Il fotone
prodotto viene chiamato così virtuale in quanto esso non è mai rilevabile fisicamente.
LA FORZA NUCLEARE FORTE E I MESONI
Il quanto mediatore della forza forte ,cioè la forza interagente tra due nucleoni, fu
ipotizzato da Hideki Yukawa che lo denominò . Come il fotone trasportatore
MESONE
dell’interazione elettromagnetica anche il mesone è una particella virtuale,con una
data massa a riposo, ma quando è responsabile dello scambio virtuale della forza
forte non è più osservabile.
Come è possibile creare fotoni reali con l’annichilimento di un neutrone e di un
positrone analogamente se due nucleoni dotati di sufficiente energia vengono fatti
collidere, si generano dei mesoni reali. Nel 1947 furono scoperte nei raggi cosmici
due particelle di massa appropriata che interagivano con i nuclei tramite forza forte:
a tali particelle venne dato il nome mesoni π (mesoni primari) e oggi noti come
+ -
PIONI (π e π ).
IL DECADIMENTO BETA E IL NEUTRINO
Il decadimento beta consiste nel decadimento spontaneo di nuclei radioattivi che
emettono un elettrone o un positrone. Ecco due esempi:
C N
14 14 0-1
+ ℮
6 7
N C
13 13 0
+ ℮
7 6 +1
Nei decadimenti beta però sembra che alcuni principi fisici vengano violati, infatti
sorgono dei problemi quando si considerano le energie in gioco.Gli elettroni emessi
hanno energia cinetica minore di quella che ci si aspetterebbe, ciò appare come una
violazione del principio di conservazione di energia dato che non si riesce a dar conto
di tutta l’energia liberata dalla reazione. Inoltre a volte sembra si abbia una violazione
del principio di conservazione della quantità di moto in quanto si è osservato che non
sempre l’elettrone emesso e il nuovo nucleo si allontanano in versi opposti dal sito in
cui è avvenuta la disintegrazione
Ma non è finita qui,sembra che si abbia anche una violazione del principio del
momento angolare. 14
Infatti i nucleoni e gli elettroni hanno spin ½ . Nel caso di un nucleo come C con un
numero pari di nucleoni la somma degli spin di questi (che hanno momento angolare
intrinseco di ½) è un numero intero, ma allorchè nel processo di decadimento beta si
libera un elettrone, il numero di particelle con numero di spin ½ diventano dispari e
perciò la somma totale dei numeri quantici di spin diventa un multiplo dispari di 1/2 .