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bambino. Questi sentimenti si attenuano nel periodo centrale della

gravidanza, per poi ricomparire alla fine per le paure legate al parto

e alla verifica dello stato di salute del proprio figlio.

MUSICA

MUSICOTERAPIA IN GRAVIDANZA

La musica può essere un valido strumento per aiutare la gestante a

migliorare la sua salute emotiva: nelle sedute di musicoterapia la

madre si prepara alla nascita del suo bambino abituandosi ad

ascoltarne le azioni-reazioni motorie in risposta al suono della voce

e della musica, ascoltando se stessa, i suoi ritmi interni ed il loro

modificarsi con il procedere della gravidanza. Con attività musicali

appositamente studiate si permette alla futura mamma di vivere

con serenità i nove mesi dell’attesa, ma anche di imparare alcune

tecniche che potrebbero servirle concretamente nel momento del

parto. Questo le permette di vivere la nascita con consapevolezza e

serenità, attenta e pronta ad assecondare i segnali provenienti dal

suo corpo e dal suo bambino.

La musicoterapia prenatale prevede anche una serie di attività per

stimolare il piccolo e per favorire così la comunicazione fra mamma-

bambino. La musica durante l’attesa è il canale privilegiato di

questa comunicazione e le varie attività ritmico-sonore permettono

di preparare una relazione affettiva equilibrata e serena, nonché di

stimolare adeguatamente lo sviluppo strutturale e funzionale del

sistema nervoso del feto stesso. Infatti, tutti gli stimoli presenti

nell’ambiente nel quale il feto cresce (suoni interni ed esterni alla

madre), contribuiscono allo sviluppo delle vie sensoriali acustiche,

favorendo anche il processo di maturazione strutturale e funzionale

del Sistema Nervoso. Ma la musica per eccellenza che piace al

piccolo è senza dubbio quella prodotta dalla mamma, ossia la sua

voce: la colorazione timbrica e melodica della voce materna è

veicolo di emozioni ed affetti, è una carezza ed una “coccola

sonora”, ma anche un vero strumento per comunicare al piccolo

stati di "trepidante accoglienza o al contrario di gelido rifiuto".

Il canto aiuta la gestante a migliorare il respiro, ma anche a farle

scoprire il piacere di cantare per il bebè, contribuendo così anche al

suo sano sviluppo. La ricerca di “ninna nanne”, filastrocche e nenie 5

da cantare al bambino, fa sì che la madre ed il padre vengano

aiutati a scoprire un proprio modo sonoro per rivolgersi al

bambino, e quindi a formare pensieri per lui, a “prendersi cura” di

lui, anche grazie al benefico massaggio attivo che viene fatto al feto

con le vibrazioni prodotte dalla voce dei genitori. Il canto prenatale

svolge anche un'azione auto-analgesica, poichè la pratica aiuta la

partoriente a produrre le endorfine, sostanze che attenuano

spontaneamente la percezione del dolore. La respirazione distesa,

invece, influenza positivamente il tono muscolare, che perciò risulta

meno contratto.

L'ascolto musicale rilassa, distende, favorisce il contenimento

dell'ansia e aiuta la gestante a creare immagini positive e piacevoli:

le musiche più adatte allo scopo sono lente, dolci e tranquille e

spesso rievocano scene di vita infantile, paesaggi montani e

naturali. Queste stesse immagini vengono richiamate alla mente

durante le fasi del travaglio, tra una contrazione e l'altra, e aiutano

moltissimo la partoriente a distrarsi, a recuperare le forze e ad

agevolare il riposo, prima di una nuova spinta.

In sala parto l’ascolto musicale è consigliato anche dai medici,

soprattutto per le primipare, nelle quali la paura e l’intensità delle

contrazioni possono avere effetti negativi sul travaglio, causando

eventuali traumi alla partoriente e al nascituro. Esperienze

australiane ad esempio confermano che l’ascolto di musica

rilassante serve per favorire la distensione, la calma e per far sì che

la donna si concentri su se stessa con lo scopo di ridurre e di gestire

meglio il dolore, ma anche per diminuire il panico, per distrarre e

per agevolare il riposo/sonno tra una contrazione e l’altra; si ricorre,

invece, a brani coinvolgenti ad alto volume per cercare di

distogliere l’attenzione dal bisogno di spingere e per far sì che la

partoriente rimanga vigile. Studi statistici, inoltre, evidenziano una

riduzione significativa dei tempi del travaglio e della richiesta di

analgesici e antidolorifici.

EDUCAZIONE FISICA

SPORT E GRAVIDANZA 6

Un altro valido supporto in gravidanza è rappresentato dallo sport.

Infatti un "modesto" esercizio fisico è in grado di aumentare

l'efficienza degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio

migliorando l'adattamento materno alla gravidanza e al parto

(maggiore riserva cardiopolmonare). Inoltre un movimento regolare

migliora la circolazione negli arti inferiori, con una riduzione del

senso di gonfiore, degli episodi di dolore, di crampi e di

affaticamento. E ancora, l'attività fisica contiene l'aumento del peso

corporeo e diminuisce il rischio di diabete gestazionale e gli episodi

di lombalgia, favorendo un miglioramento del tono muscolare in

generale e della postura.

Gli sport consentiti sono solo alcuni (nuoto, ciclismo, golf, marcia,

corsa), contraddistinti da uno sforzo prettamente aerobico, e

devono, in ogni caso, essere praticati rispettando alcuni

accorgimenti:

- non superare mai il 60-65% della frequenza cardiaca massima;

- lo sforzo deve essere tale da non indurre mai uno stato di

sfinimento o di “fiatone”;

- evitare esercizi prolungati in ambiente caldo e umido;

- svolgere l’attività lentamente, intervallandola con momenti di

riposo;

- non raggiungere mai un’intensità che possa provocare un

aumento della temperatura corporea o che non permetta un

recupero completo entro quindici minuti dal termine dell’attività;

- sottoporsi ad un prolungato riscaldamento e a un defaticamento

progressivo.

In ogni caso, le attività più adatte sono quelle svolte in acqua (per

una maggiore e migliore dispersione termica e per un ridotto carico

meccanico sulle articolazioni), in posizione orizzontale, come il

nuoto, e in verticale, come l'acquafitness e gli esercizi di ginnastica

(yoga) e/o danza (a corpo libero) eseguiti con accompagnamento

musicale.

La donna in cui si riscontra un decorso della gravidanza abbastanza

normale, può praticare regolarmente una corretta attività fisica

(secondo la giusta intensità, durata e frequenza), programmata in

base al suo stato di salute, al livello di allenamento e alle capacità

motorie, scegliendo il tipo di esercizio più gradevole da effettuare. 7

INGLESE

THE OTHER WAY TO BE A MOTHER

A surrogate mother is a woman who has agreed to give birth to a

baby on behalf of another woman.

In the U.K. there is a law on surrogacy.

Horror stories of money – grabbing surrogate mums refusing to

hand over the new born baby, bitter courtroom wrangles over

custody, and commissioning mothers unable to bond with their new

child, have contributed to surrogacy’s bad image.

But new research of surrogacy, by City university of London, shows

that such cases are very much the exception.

In the vast majority of cases the arrangements and relationships are

so good that both mother are present at the birth.

The two mothers often go to prenatal appointments together and in

only one in ten cases does the relationships end with the birth.

The researchers looked at 42 couples with a one-year-old child born

trough surrogacy.

Half of the couples had the traditional form of surrogacy, where the

surrogate mother and the commissioning father are the genetic

parents of the child, and where conception is trough artificial

insemination.

Sixteen of the couples had full surrogacy, a technique made

possible by IVF, where the surrogate mother is implanted with an

embryo created by the commissioning couple.

In this case the role of the surrogate mother is purely gestational.

On average, the commissioning parents have been trying for more

than seven years to have a child before turning to surrogacy.

A key factor in the arrangements is the future role of the surrogate

mother: in the surrogacies where the mothers were strangers, two-

thirds involved the surrogate mother having occasional contacts

with the child and in one on ten cases, the couples wanted her, for

example, going to birthday parties.

Conversely, in one n ten cases, there was an arrangement that the

surrogate would not be involved after the birth.

Generally, the commissioning parents perceived the surrogacy

arrangement as a positive experience.

DIRITTO 8

LA TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRI

Come si è visto, la gravidanza non è una malattia ma un aspetto

della vita quotidiana. Tuttavia molte attività lavorative possono

costituire per la lavoratrice in gravidanza (e puerperio -

allattamento) una condizione di pregiudizio o di rischio per la sua

salute o per quella del bambino. Per tale motivo il Legislatore ha

emanato specifiche norme preventive a tutela delle lavoratrici

madri.

In generale, per tutte le lavoratrici è previsto il divieto di adibirle al

lavoro nei due mesi antecedenti e nei tre mesi successivi al parto

(congedo di maternità).

In particolari condizioni è facoltà della lavoratrice chiedere la

flessibilità del periodo del congedo di maternità (1 mese prima e 4

mesi dopo il parto).

Le lavoratrici in gravidanza, puerperio ed allattamento non possono

essere adibite a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri così come

individuati dall’art. 7, del D. Lgs. 151/2001.

Alcuni esempi:

i lavori che prevedono trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con

carretti a ruote su strada o su guida, e sollevamento dei pesi,

compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa;

i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni;

i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse;

i lavori di manovalanza pesante;

i lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà

dell’orario o che obbligano ad una posizione

particolarmente affaticante;

i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono

intense vibrazioni;

i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti

per malattie infettive e per malattie nervose e mentali;

i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l’uso di sostanze

tossiche o altrimenti nocive nella

concimazione del terreno e nella cura del bestiame;

i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di

ogni altro mezzo di comunicazione in

moto;

I lavori sotterranei di carattere minerario. 9

Qualora ricorrano tali circostanze, la lavoratrice deve essere

allontanata dal rischio lavorativo, assegnandola ad altra mansione

compatibile oppure, qualora non fosse possibile lo spostamento di

mansione, con l'interdizione al lavoro.

L'interdizione viene disposta dal Servizio Ispezione della Direzione

Provinciale del Lavoro, previa acquisizione della valutazione -

dichiarazione dei rischi occupazionali da parte del Datore di lavoro

e, se ritenuta necessaria, della certificazione sanitaria del medico

del lavoro.

La normativa di riferimento

L'attuale norma di riferimento di tutela delle lavoratrici madri è

costituita dal D. Lgs. 26 marzo 2001 n. 151, "Testo unico delle

disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della

maternità e della paternità", che definisce i ruoli e le competenze

della lavoratrice e del datore di lavoro.

La lavoratrice:

- È oggetto della tutela;

- Deve informare il datore di lavoro del proprio stato di gravidanza,

al fine di attivare le misure di tutela conseguenti ed ottenere i diritti

previsti dalla Legge;

- Può presentare istanza al Servizio Ispezione della Direzione

Provinciale del Lavoro al fine di ottenere l'astensione dal lavoro, sia

nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti

forme morbose che si presume possano essere aggravate dalla

gravidanza, sia per condizioni di rischio lavorativo.

Il datore di lavoro:

- È responsabile della tutela della sicurezza e della salute della

lavoratrice;

- Ha l'obbligo di valutare preventivamente, con il concorso del

Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione dai rischi

(RSPP), del medico competente e del rappresentante dei Lavoratori

per la Sicurezza (RLS), i rischi presenti nell'ambiente di lavoro,

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