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Introduzione Tesina terremoti
La seguente tesina di terza media descrive i terremoti e permette i collegamenti seguenti: in Scienze: I terremoti; in Geografia: Il Giappone, in Storia: Seconda guerra mondiale; in Reportage gita a Monaco: Testimonianze dell'orrore nazista; in Italiano: Decadentismo e ermetismo; in Arte: La guernica; in Educazione fisica: Il pattinaggio; in Educazione musicale: Blowin' in the wind; in Educazione tecnica: L'energia atomica; in Inglese: American cinema e in Tedesco: Geschichte Deutschlands.

Collegamenti
Tesina terremoti
Scienze: I terremoti.
Geografia: Il Giappone.
Storia: Seconda guerra mondiale.
Reportage gita a Monaco: Testimonianze dell'orrore nazista.
Italiano: Decadentismo e ermetismo.
Arte: La guernica.
Educazione fisica: Il pattinaggio.
Educazione musicale: Blowin' in the wind.
Educazione tecnica: L'energia atomica.
Inglese: American cinema.
Tedesco: Geschichte Deutschlands.
Il Giappone
Il Giappone è un arcipelago di circa
3000 isole di cui quattro più grandi (Hokkaido,
Honshu, Schikoku e Kyushu). Il territorio è
prevalentemente montuoso e collinare con poche
pianure costiere. Tutta l’ area è geologicamente
instabile, spesso squassata da terremoti e da
maremoti (tsunami) e con diversi vulcani attivi
(cintura del fuoco). Esso si colloca lungo una delle
principali linee sismiche del pianeta. Qui vengono a contatto la placca pacifica e la
zolla asiatica. Ricordiamo infatti lo spaventoso tsunami dell’11 marzo 2011 che ha
colpito le coste sul pacifico. A ovest del Giappone c’è la costa orientale dell’ Asia e
la penisola coreana da cui la separa il Mare del Giappone; a est è bagnato
dall’Oceano Pacifico oltre la quale si pensava non ci fosse nulla e che il Giappone,
Nippon fosse il paese più orientale. A causa della sua forma lunga e stretta i fiumi
sono brevi, rapidi e poco navigabili.
In virtù dello sviluppo in latitudine del paese, il nord del Giappone presenta un
clima freddo e nevoso d’inverno di tipo temperato, mentre il sud è molto caldo e
presenta un clima subtropicale.
L’ ECONOMIA
L’ agricoltura e l’ allevamento sono attività marginali nell’ economia giapponese
mentre molto più sviluppata è la pesca. Il settore secondario con le sue industrie è
concentrato lungo le coste centro-meridionali del paese dove giungono le risorse
minerarie ed energetiche importate (importa gas dall’Indonesia e petrolio dai paesi
arabi, è il primo importatore al mondo. Produce, per far fronte al fabbisogno interno
energia nucleare. Le attività terziarie e quindi anche il turismo, sono
omogeneamente distribuite sul territorio.
Attività primarie: il Giappone è un grande produttore di riso che viene
coltivato ovunque insieme a grano, orzo, legumi e ortaggi. Ci sono molte
coltivazioni di tè, alberi da frutta e gelsi. Tra le colture industriali ci sono il
tabacco, canna e barbabietole da zucchero. Un settore fondamentale è la
pesca grazie anche alla pescosità dei mari interessati da correnti calde e
fredde che portano due diverse faune ittiche. Sviluppata è l’
acquacoltura:ostriche, crostacei, pesci,alghe.
Attività secondarie: Il Giappone non dispone di materie prime, quindi la
sua industria è prevalentemente di trasformazione e poi vende al mondo. E’
uno dei maggiori produttori di acciaio, navi di prodotti chimici e autoveicoli.
Molto sviluppata è l’industria elettronica: elettrodomestici, computer,
macchine fotografiche, telefoni.
La forza dell’industria giapponese sta nell’organizzazione produttiva. Tante
piccole industrie producono i vari pezzi che poi vengono inviati alla fabbrica
madre che li assembla e li invia al mercato.
Attività terziarie: I comparti più avanzati e in cui sono occupati i due terzi
della popolazione sono le telecomunicazioni, la finanza, la ricerca,
bioingegneria. Meno importante è il turismo.
Le vie di comunicazione sono molto avanzate, ha trasporti efficienti in ogni
campo: autostrade, alta velocità ferroviaria, portuale e aeroportuale. Sono
state realizzate addirittura molte gallerie sottomarine in cui treni e veicoli si
spostano senza interruzioni dal nord al sud del paese.
LA POPOLAZIONE
Il Giappone è formato da 128milioni di abitanti con una densità molto elevata. La
distribuzione sul territorio non è omogenea. La popolazione è concentrata soprattutto
nelle regioni costiere e nella pianura del Kanto dove sorge la capitale Tokyo. Le zone
montuose e rurali sono sotto popolate questo perché i contadini in passato si sono
spostati verso le città per trovare lavoro nelle fabbriche. Sotto il profilo etnico, invece i
Giapponesi sono un popolo omogeneo. E’ presente una minoranza etnica cioè quella
degli ainu che vivono nell’ isola di Hokkaido.
LE CITTA’
Le città giapponesi sono popolate e il grande sviluppo urbano ha prodotto la
formazione della cosiddetta megalopoli lineare, i confini delle città si lambiscono fino a
formare una unica fascia urbana che da Tokyo nella regione centrale dell’isola di
Honshu si estende fino a FuKuoka nell’isola di Kyushu nel sud-ovest del paese.
Per importanza storica non si possono dimenticare le città di Hiroshima e
Nagasaki che sono state distrutte e
devastate dalle bombe atomiche scagliate
dagli Stati Uniti per porre fine in modo
straziante il già orribile Secondo Conflitto
Mondiale.
La Seconda Guerra Mondiale 1939-
1945
Il Giappone è stato uno dei 60 paesi mondiali interessati nel secondo conflitto
mondiale che ha subito purtroppo le conseguenze di un gesto estremo quale quello
della bomba atomica. Molte persone innocenti hanno perso la vita con questa
conclusione ma nessuno dei paesi belligeranti può ritenersi vincitore da questo punto
di vista perché in tutto il mondo ci sono state circa 60.000 vittime, basti ricordare lo
sterminio degli ebrei e degli oppositori ai regimi nazista e fascista, i soldati e i civili.
Per meglio comprendere questo conflitto bisogna inquadrare la situazione storica alla
fine del primo conflitto mondiale.
La Germania sconfitta doveva restare disarmata;
Era nata la Società delle Nazioni, un organismo internazionale che avrebbe
dovuto garantire la pace nel mondo;
In Europa le nazioni vittoriose, Inghilterra, Francia e Italia, erano alleate tra loro.
Nel 1939 però la situazione era totalmente mutata. La Germania dopo una
profonda crisi si era ripresa e riarmata pronta a imporre il proprio potere e la
propria superiorità in tutta Europa. L’Italia si era allontanata da Francia e Inghilterra
legandosi a potenze totalitarie e militariste come Germania e Giappone.
La Germania aveva firmato con l’Unione Sovietica un patto d’intesa per sentirsi
libera di attaccare la Polonia e la Francia. E così avvenne, senza dichiarare guerra e
quindi in spregio del diritto internazionale, il 1° settembre 1939 la Germania
attaccò la Polonia e questo episodio segnò l’inizio della guerra. Il 3 settembre
Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania mentre Italia e Giappone
proclamarono la propria neutralità. La Polonia fu piegata in solo tre settimane fu
divisa con l’Unione Sovietica e cominciò lo stermino degli ebrei polacchi.
I primi giorni di aprile del 1940 la Germania si spostò sul fronte occidentale. Invase
e occupò la Danimarca e la Norvegia quindi il 10 maggio attaccò la Francia
passando e occupando Paesi Bassi e Belgio sempre senza preavviso. Il suo criterio
era quello della guerra lampo, massimo sforzo e massima potenza di fuoco
prendendo alle spalle gli avversari occupando in pochissimo tempo. Il 14 giugno
Parigi si arrese ma con nessun prigioniero. Gli eserciti trovarono infatti rifugio in
Inghilterra attraversando la Manica. A questo punto approfittando della situazione
favorevole e della strada spianata l’Italia di Mussolini (non aveva un buon esercito
e buoni mezzi di trasporto e quindi aveva temporeggiato) entra nel conflitto
dichiarando guerra a Inghilterra e Francia. Quest’ultima sconfitta fu divisa. Una
gran parte andò alla Germania, alcuni territori meridionali all’Italia e una piccola
parte con governo a Vichy rimase solo formalmente autonoma. Il generale
francese Charles De Gaulle rifugiatosi in Inghilterra cominciò ad organizzare la
Resistenza antinazista.
Fronte Inglese Piegata la Francia Hitler si volse verso l’Inghilterra ma questa volta
la situazione era differente. L’Inghilterra aveva la flotta più potente del mondo e
un’aviazione con piloti di prim’ordine. Hitler voleva piegare in tempi lampo
l’aviazione, bombardare le città e quindi far scattare l’operazione “Leone marino”
sbarcando e piegando definitivamente l’Inghilterra. L’aviazione inglese, seppur in
numero inferiore resistette agli attacchi tedeschi respingendoli duramente.
L’operazione Leone marino fu sospesa e falliva anche il concetto di guerra lampo.
Gli Stati Uniti, poiché sostenitori delle potenze democratiche, inviarono molti aiuti
agli inglesi. Sappiamo bene che la guerra lunga e logorante non si risolve solo
grazie ad abilità militari ma anche grazie a rifornimenti continui e regolari dati da
solidità economica e industriale. Gli Stati Uniti sotto la presidenza di Roosevelt
stavano fornendo questo all’Inghilterra e molti sottomarini tedeschi tentarono di
fermare gli aiuti affondando le navi americane per impedire che arrivassero in
Inghilterra. Era una sorta di “pace armata” tra Stati Uniti e Germania.
Fronte mediterraneo L’Italia invase la Grecia e ci furono molti scontri nel
Mediterraneo tra inglesi e italiani. In Africa gli inglesi attaccarono i possedimenti
italiani dell’Etiopia e della Libia.
Fronte Orientale Il 22 giugno 1941 la Germania con un imponente
esercito attaccava improvvisamente l’Unione Sovietica venendo meno al patto
d’intesa che non gli serviva più dato che aveva già raggiunto gli obiettivi di
occupare sia Polonia che Francia. Adesso la Germania puntava ad appropriarsi dello
“spazio vitale” dell’Europa orientale, così definito perché qui avrebbe potuto
procurarsi materie prime e forza lavoro di cui aveva bisogno. Gli stessi paesi
interessavano l’Unione Sovietica che invece puntava a crearsi una specie cintura di
sicurezza lungo i propri confini. L’”operazione Barbarossa”, così fu chiamato questo
attacco, doveva, in modo lampo e travolgente sterminare l’esercito sovietico ed
impedirgli di riorganizzarsi. La brutalità degli assalitori suscitarono il patriottismo
sovietico facendo terra bruciata attorno al nemico. I tedeschi non trovarono più
viveri, i raccolti furono incendiati come anche i magazzini. Subentrò anche il rigore
dell’inverno russo che permise ai sovietici di riorganizzarsi, attaccare e far arretrare
il nemico.
Fronte Pacifico il 7 dicembre 1941 il Giappone improvvisamente attaccò,
senza dichiarare guerra, la flotta degli Stati Uniti nel porto di Pearl Harbor nelle
isole Hawaii e molte navi affondarono. Gli Stati Uniti entrarono in guerra l’11
dicembre.
Adesso la guerra aveva proprio delle dimensioni mondiali con due schieramenti:
Inghilterra, Francia, Stati Uniti e Unione Sovietica e l’altro composto da Germania,
Italia e Giappone.
Il Giappone puntava ad impadronirsi delle colonie asiatiche dei americani e inglesi
poiché ricche delle materie prime per la produzione mondiale. Alla base di tutto
c’erano quindi motivi economici che avrebbero portato al predominio mondiale chi
avesse quei possedimenti. Il Giappone si presentò agli asiatici come liberatore e
non come conquistatore dicendo di voler restituire l’Asia agli asiatici, in realtà
cercava solo un appoggio. Molte furono le conquiste dei Giapponesi: Malesia,
Birmania, Filippine. Poi i successi verso la metà di questo anno andarono
rallentando vedendo la rimonta statunitense con le vittorie del Mar dei coralli, del
isole Midway, dell’isola di Guadalcanal e anche le isole Marshall.
Nell’anno 1942 inizia una seconda fase della guerra. La situazione cambia
radicalmente e vediamo pian piano che la Germania comincia ad accumulare
sconfitte.
Le truppe italo tedesche in Africa persero diverse battaglie come anche sul fronte
russo dove l’Italia di Mussolini mandò in sostegno della Germania un esercito di
220000 uomini l’Armir. I partigiani sovietici piegarono duramente i due eserciti. Di
tutti questi uomini molti morirono e tanti altri dispersi. Cominciò così nel gennaio
del 1943 quella che nella storia venne chiamata la “ritirata russa”.
Nel 1943 anche l’Africa cadde sotto il controllo dell’esercito anglo-americano che di
li a poco avrebbe continuato la sua avanzata verso l’Italia. Infatti in giugno
occuparono Pantelleria e quindi la Sicilia fino ad arrivare a Napoli e a Roma. Essi
venivano accolti dalla popolazione come dei liberatori. Gli italiani volevano la fine
della guerra ma erano anche stanchi del fascismo. Nel marzo 1943 vi furono molti
scioperi operai contro il di esso. Di fronte a questa situazione il Gran Consiglio del
Fascismo votò la sfiducia a Mussolini (25 luglio 1943). Lo stesso giorno il re informò