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un cimitero: il mio uomo si mette a farla tra le tombe, io mi siedo canterellando e conto le tombe quante sono. 5 Poi,
come torno con gli occhi al compagno, quello è lì che si sveste e depone tutti gli abiti al margine della strada. 6 Io avevo
il cuore in gola, ero più morto che vivo. Quello allora piscia in cerchio intorno agli abiti e all'improvviso diventa lupo.
Badate che non scherzo: non mentirei per tutto 1 'oro del mondo. 7 Dunque, come dicevo, una volta quel che divenne
lupo, incominciò ad ululare e fuggì nelle selve. 8 Sulle prime non sapevo più dove fossi. Poi mi feci vicino, per
raccattare gli abiti di quello là, ma gli abiti erano diventati di pietra. A morir di paura, chi più morto di me? 9 Tuttavia
strinsi in pugno la spada, e, abracadabra, andai infilzando le ombre, sin quando non giunsi al podere della mia amica. 10
Entrai che ero uno spettro, mezzo scoppiato, ma con il sudore che mi correva per la forcata, con gli occhi fissi: ce ne
volle per rimettermi. La mia Melissa sulle prime era stupita che io o gli fossi in giro così tardi, e "Se arrivavi un po'
prima, -disse -almeno ci davi una mano, che un lupo si è introdotto nel podere e da vero macellaio ci ha sgozzato tutte le
bestie. Però non l'ha fatta pulita, anche si se è riuscito a fuggire, che uno dei nostri schiavi gli ha trapassato il la collo
con la lancia". 12 A sentir questo, non riuscii più a chiuder occhio, ma, appena fatto giorno, via di corsa alla casa del
nostro Gaio, che sembravo l'oste dopo il repulisti. E una volta che giunsi in quel luogo, dove gli abiti erano diventati di
pietra, non altro trovai che del sangue. 13 Come poi giunsi a casa, il mio soldato giaceva sul letto che che sembrava un
bove e c'era un medico che gli curava il collo. Mi fu chiaro che era un lupo mannaro, ne ho potuto da allora dividere il
pane con lui, nemmeno se mi avessero ammazzato. 14 Comodi gli altri di pensarla in proposito come vogliono, ma io,
se mento, che il cielo mi punisca. Petronio
Nato a Cuma nel 14 d.C., segnalatosi per la disinvolta eleganza dei modi e la bizzarria era diventato una vera
autorità. Come proconsole in Bitinia e più tardi come console aveva dimostrato energia e capacità di
comando. Tornato a Roma entrò nelle grazie dell’imperatore che lo volle come «arbitro di eleganza»
(elegantiae arbiter). Il suo crescente prestigio infastidì il prefetto del pretorio Tigellino che lo accusò di
complicità nella congiura dei Pisoni. Petronio morì nel 66 a Cuma.
Satyricon (trama)
La storia narrata nel Satyricon ha inizio a Marsiglia. Qui in occasione di una pestilenza, Encolpio, il
personaggio narrante, viene scelto dalla cittadinanza come capro espiatorio e viene scacciato. Encolpio inizia
un vagabondaggio che lo porta a visitare varie città dell’Italia Meridionale. Encolpio, come Poseidone
perseguita Ulisse nell’Odissea, nell’ira di
è incorso Priapo. La persecuzione attuata dal dio sta forse nel fatto
che Encolpio gli assomiglia nell’aspetto, ma non nel carattere. Priapo è un mortale nemico dei ladri, mentre
Encolpio, studente spiantato, è costretto più volte a rubare. Priapo, il dio della fertilità, si prende le sue
vendette nella sfera sessuale: gli contrappone femmine possessive o disturba i suoi amori con la classica
presenza del “terzo incomodo”. Amante di Encolpio con tendenza all’infedeltà è il giovane efebo Gitone.
Satyricon (modelli)
La struttura e i temi trattati nel Satyricon richiamano in primis l’Odissea omerica, parodicamente ripresa
nella persecuzione divina e nel motivo del viaggio (anche il numero dei libri del Satyricon era probabilmente
24 come quelli dell’Odissea). In secundis, è evidente una ripresa parodica del classico romanzo greco
d’amore, la differenza che la coppia di fidanzati è omosessuale e non eterosessuale e la “fedeltà
con
conservata a tutti i costi” si trasforma in “fedeltà tradita di continuo”. Fondamentali pure i riferimenti alla
(per l’alternarsi di parti in prosa e in versi).
Fabula Milesia (per il tema erotico) e alla Satira Menippea
5
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o ( 3 1 0 a . C
. - 2 3 0 a . C
. ) è solitamente citato come uno dei precursori di Copernico nel
proporre una visione eliocentrica del cosmo. Una visione in cui il Sole, fermo, occupa il centro del
sistema e Terra e Pianeti gli orbitano intorno, mentre la Luna orbita intorno alla Terra e le stelle sono
fisse sullo sfondo. Matematico ed astronomo egli occupa tuttavia un posto importante nello sviluppo
dell'astronomia matematica; oltre alle sue teorie, infatti, a lui si deve il primo tentativo di determinare le
dimensioni e le distanze del Sole e della Luna. I valori da lui ricavati, per quanto errati, furono utilizzati da
tutti i suoi successori per più di 1500 anni. Solo verso il XVII secolo, infatti, dopo le osservazioni di
Copernico, Keplero ed altri si ebbe una determinazione corretta di queste distanze. L'unica opera di Aristarco
sopravvissuta si chiama Sulle grandezze e le distanze del Sole e della Luna.
Le ipotesi da cui parte possono essere riassunte come segue:
1. la Terra è una sfera
2. il Sole è lontano, ma non troppo perché i suoi raggi colpiscano Terra e Luna con angoli
diversi
3. la Luna orbita intorno alla Terra in modo che sia possibile avere le eclissi
Con l'uso della trigonometria, sconosciuta ad Aristarco, la sua deduzione è equivalente alla situazione
mostrata nella figura qui sotto (molto approssimativa):
Luna Sole
90° 3°
87°
Terra 6
Quando la Luna è esattamente semipiena, l’angolo TLS è di 90°. Aristarco ha misurato l’angolo LTS
ottenendo un valore di 87°. Poiché la somma degli angoli interni di un triangolo è di 180°, l’angolo TSL
risulta di 3°. Disegnato un triangolo con questi valori per i tre angoli, si misurano i lati TS e TL e si calcola
il loro rapporto, che risulta uguale a 19. Quindi TS:TL = 19:1. Tutti i triangoli che hanno gli angoli di
–Sole,
90°; 87°; 3° sono simili fra di loro e di conseguenza per tutti, anche per quello Terra-Luna si avrà
TS:TL = 19:1. La distanza Terra-Sole (TS) deve quindi essere 19 volte maggiore della distanza Terra-
Luna (TL). Procedimento perfettamente valido e corretto, nonostante i valori errati lo portassero a
conclusioni sbagliate.
In realtà l’angolo LTS è di 89°51' ed il rapporto TS:TL è di 389:1.
Sappiamo per il secondo principio che: F=m a 1.1
2 2
e l'accelerazione centripeta in un moto circolare uniforme è uguale =v /r cioè .
Newton sapeva che 1.2
dalla terza legge di Keplero. v nel moto circolare uniforme è pari ad una circonferenza fratto il periodo
da cui .
Per cui sostituendo a nella (1) abbiamo 1.3
Ma dalla terza legge di Keplero cioè
per cui sostituendone l'espressione nella 1.3 otteniamo
ovvero 7
Per il terzo principio della dinamica ad ogni forza corrisponde una uguale e contraria per cui, indicata con m
1
la massa del sole è attirata dal pianeta con una forza F'. Si ottiene in modo analogo
costante
Dall'uguaglianza delle due forze si ottiene e quindi
Da qui si deduce .
Da qui risulta
Ovvero la legge di gravitazione universale di Newton così come la conosciamo.
Perché Newton non riuscì a risolvere l'ultimo problema, ovvero determinare G ?
Non esistevano a quel tempo strumenti così sofisticati per misurare cose così piccole. Bisogna aspettare il
1798 per avere l'esperimento di Cavendish.
_______________________________________________________________________________________
Supponiamo di avere un pianeta di massa m e il Sole con una massa Ms. La forza di gravità fra essi è:
Questa forza è responsabile dell’accelerazione centripeta del pianeta:
Perciò la forza centripeta necessaria per mantenere in orbita il pianeta non è altro che ma:
è il rapporto tra la circonferenza dell’orbita,2
Inoltre la velocità del pianeta, v, r, e il tempo T.
Quindi abbiamo che:
Ora uguagliamo la forza centripeta alla forza di gravità per ottenere:
Eliminiamo m e riscriviamo in modo diverso: 8
Ovvero, per concludere:
Come previsto da Keplero, T è proporzionale a .
Questo valore dipende dalla massa del Sole o più precisamente, il periodo T dipende dalla massa
del corpo intorno al quale si orbita. Esso non dipende quindi dalla massa del pianeta orbitante.
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t o . Ad opera di Auguste Picard è il primo
volo nella stratosfera, e da allora i progressi sulle macchine volanti non si sono più fermati. Ma per avere i
primi voli anche al di fuori dell’atmosfera bisognerà aspettare il secondo dopoguerra e la guerra fredda.
9
Data da ricordare è
sicuramente il 4 ottobre
1957 per il lancio del
satellite Sputnik-1 (a
sinistra ), sovietico
, dal peso di 54 kg e
alloggiato nel muso di n
missile balistico sovietico
Gli scienziati sovietici,
diretti dal leggendario
progettista Sergei Korolev avrebbero mostrato la loro
superiorità al mondo anche un mese dopo con il lancio dello
Sputnik 2 seguito da un secondo con a bordo la cagnetta
Laika, per vedere se c’era la possibilità di mandare anche un
uomo nello spazio. Il ritorno di Laika, dimostrava che l’uomo nello spazio non era più un sogno, ma una
attuabile possibilità. Ecco infatti che il 12 aprile 1961 il pilota militare Yuri Gagarin (in alto) percorse
l’orbita della Terra a bordo del Vostok 1, lanciato alle 9:07 della mattina (il satellite sarebbe tornato al suolo
un’ora e quarantotto minuti dopo L’enorme
il lancio). successo riscontrato dai sovietici fu un durissimo
colpo per gli americani, i quali passarono subito al contrattacco: il mese successivo al volo di Gagarin, il
presidente americano John Fitzgerald Kennedy lanciò il più ambizioso progetto per quei tempi: lo sbarco
dell’uomo sulla Luna. Il programma fu diretto dal tedesco Werner Von Braun e fu eseguito a Cape
Canaveral, in Florida. Nel frattempo nel 1963, Valentina Tereskova entra nella storia come la prima donna
L’URSS
ad andare nello spazio. ha ancora una volta battuto gli USA sul tempo.
Nonostante vari insuccessi e gravi tragedie (tre statunitensi persero la vita durante una prova a terra
dell’Apollo 1 nel gennaio del 1967), l’onore di posare il piede sulla
gli USA furono i primi ad avere
10
Luna. Siamo al 21 luglio 1969 quando Neil Armstrong, accompagnato dal colonnello E.E. Aldrin e da
Michael Collins che rimase in orbita, atterrò con successo sulla Luna.
11
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6 9 . Armstrong ed Aldrin collocarono alcuni
strumenti per le rilevazioni scientifiche
tra questi vi era uno specchio per
riflettere i raggi laser proiettati dalla
Terra che avrebbero reso possibili
perfette misurazioni della distanza
Terra-Luna, e infine un sismografo.
Dopo la cosiddetta Corsa alla Luna
’70,
degli anni le missioni spaziali verso
il nostro satellite si sono ridotte
notevolmente. Solo recentemente la
sonda Clementine, costruita riadattando
un satellite spia militare, ha ripreso
numerose immagini delle regioni polari
ancora sconosciute, ma nel maggio del
1994 questa sonda ha perso i contatti con
la Terra. Dal 1998 è in attività la sonda
Lunar Prospector della NASA, che ha lo
scopo di effettuare la mappatura
completa della superficie lunare e di
studiarne la composizione mineralogica. Grazie a queste innumerevoli spedizioni siamo riusciti ad ottenere il