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La scelta di proporre, in questa tesina di maturità, l’approfondimento partendo da un libro deriva dalla mia passione per la lettura, presente in me fin da piccola. In particolare, la scelta è ricaduta proprio sul libro “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini, in quanto ho avuto la possibilità di leggerlo qualche mese fa e sono rimasta colpita da molti aspetti di questo romanzo, soprattutto per il modo di raccontare la guerra e la sensibilità con cui viene affrontata la maternità.
La scrittura coinvolgente, la suspense presente in ogni capitolo, rendono il lettore “schiavo” della storia. Nonostante la lunghezza, ho letto il libro in brevissimo tempo. Interromperne la lettura è sempre stato difficile, poiché la voglia di proseguire la storia era sempre maggiore.
Conclusa la lettura ho riflettuto sulla guerra in Jugoslavia, esauritasi, in fin dei conti, poco tempo fa. Prima vedevo la guerra in Jugoslavia come qualcosa di molto lontano da me, forse perché mentre si svolgeva ero molto piccola; ora invece ho capito come sia stato un evento molto vicino a noi e al nostro Paese. Come spiega Sergio Castellitto (regista dell’omonimo film tratto dal libro, e attore stesso del film) la storia parla di una guerra dentro una guerra: la guerra di Gemma per diventare madre all’interno della guerra a Sarajevo.
La mia tesina mi ha dato l’opportunità di approfondire alcuni eventi storici. Inoltre ho messo a confronto questo romanzo con un altro per certi aspetti simili, per altri profondamente diverso. In aggiunta ho riflettuto su alcune dinamiche della storia moderna, concludendo che la guerra non va considerata sempre come qualcosa di lontano da noi o come un fenomeno storico superato dall’uomo moderno.
Dopo aver tentato di contattare la scrittrice, mi ha risposto Rosaria Carpinelli, delle consulenze editoriali, la quale mi ha fornito molto materiale per conoscere meglio il libro e la sua autrice. Vorrei ringraziarla per la disponibilità e l’opportunità che mi ha offerto. “Venuto al Mondo”, è il primo libro che ho letto di M. Mazzantini, e sono sicura che non sarà l’ultimo.
Italiano: Analisi del romanzo "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini.
Storia: La marcia dei 500 a Sarajevo assediata.
Inglese: "The Child in Time" di Ian Mac Ewan.
.:Venuto al Mondo:.
Dal libro di Margaret Mazzantini
Liceo Linguistico “Angela Veronese”
Andrea Pozzobon, Classe VGla
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon
Motivazione:
2
La scelta di proporre l’approfondimento partendo da un libro deriva dalla mia passione
per la lettura, presente in me fin da piccola. In particolare, la scelta è ricaduta proprio
sul libro “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini, in quanto ho avuto la possibilità di
leggerlo qualche mese fa e sono rimasta colpita da molti aspetti di questo romanzo,
soprattutto per il modo di raccontare la guerra e la sensibilità con cui viene affrontata
la maternità.
La scrittura coinvolgente, la suspense presente in ogni capitolo, rendono il lettore
“schiavo” della storia. Nonostante la lunghezza, ho letto il libro in brevissimo tempo.
Interromperne la lettura è sempre stato difficile, poiché la voglia di proseguire la storia
era sempre maggiore.
Conclusa la lettura ho riflettuto sulla guerra in Jugoslavia, esauritasi, in fin dei conti,
poco tempo fa. Prima vedevo la guerra in Jugoslavia come qualcosa di molto lontano
da me, forse perché mentre si svolgeva ero molto piccola; ora invece ho capito come
sia stato un evento molto vicino a noi e al nostro Paese. Come spiega Sergio Castellitto
(regista dell’omonimo film tratto dal libro, e attore stesso del film) la storia parla di
una guerra dentro una guerra: la guerra di Gemma per diventare madre all’interno
della guerra a Sarajevo.
Questo lavoro mi ha dato l’opportunità di approfondire alcuni eventi storici Inoltre ho
messo a confronto questo romanzo con un altro per certi aspetti simili, per altri
profondamente diverso. In aggiunta ho riflettuto su alcune dinamiche della storia
moderna, concludendo che la guerra non va considerata sempre come qualcosa di
lontano da noi o come un fenomeno storico superato dall’uomo moderno.
Dopo aver tentato di contattare la scrittrice, mi ha risposto Rosaria Carpinelli, delle
consulenze editoriali, la quale mi ha fornito molto materiale per conoscere meglio il
libro e la sua autrice. Vorrei ringraziarla per la disponibilità e l’opportunità che mi ha
offerto.
“Venuto al Mondo”, è il primo libro che ho letto di M. Mazzantini, e sono sicura che non
sarà l’ultimo.
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon 3
Abstract :
Il mio lavoro ha come punto di partenza il romanzo “Venuto al Mondo” di Margaret
Mazzantini, le materie coinvolte sono tre. In Italiano è proposta l’analisi del libro: i due
filoni narrativi, tempo e spazio, personaggi e le tematiche fondamentali. Poi sarà posto
l’accento sull’argomento storico trattato nel libro, ovvero la guerra in Jugoslavia;
tuttavia di essa è analizzato solo un aspetto molto più attinente al libro: l’assedio di
Sarajevo e la marcia dei 500 pacifisti a Sarajevo durante l’assedio.
In inglese è trattato un romanzo dell’autore britannico Ian Mc Ewan, “The Child in
Time” in quanto questo presenta tematiche simili a “Venuto al Mondo”; di questi due
romanzi verrà messo in luce come siano per certi aspetti molto simili e per altri
profondamente diversi. Mappa Concettuale:
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon 4
Italiano:
analisi del
libro
Venut
o al
Mondo
Storia:
marcia dei Inglese: Ian
500 Mc Ewan,
pacifisti "The Child
verso in Time"
Sarajevo
“Speranza, penso a questa parola che nel buio prende
forma. Ha la faccia di una donna un po' sgomenta, di quelle
che trascinano la loro sconfitta eppure continuano ad
arrabattarsi con dignità. La mia faccia, forse, quella di una
ragazza invecchiata, ferma nel tempo, per fedeltà, per
timore”
Gemma, cap I
“Venuto al Mondo”
M. Mazzantini, edito da Mondadori nel 2008.
Vincitore del premio Campiello nel 2009.
La vicenda inizia una mattina quando Gemma, protagonista della storia, sposata con
Giuliano, riceve una telefonata da un vecchio amico poeta serbo, Gojko che le chiede
di andare a trovarlo a Sarajevo con suo figlio Pietro di sedici anni. E’ estate e Pietro
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon
non parte per Sarajevo volentieri, ma la madre
5 gli ricorda che lì è morto suo padre.
Pietro allora decide di seguire Gemma con rassegnazione.
Nel momento in cui Gemma e Pietro atterrano a Sarajevo la vicenda si sdoppia in due
filoni: alla narrazione del soggiorno a Sarajevo si alterna la narrazione della storia tra
Gemma e Diego, nata proprio a Sarajevo nel 1984.
Primo Filone narrativo:
Narra della giovane Gemma che decide di partire per la prima volta per Sarajevo nel
1984, anno delle Olimpiadi invernali. Qui la ragazza incontra per la prima volta Gojko.
Gemma decide di andare a Sarajevo per fare la sua tesi di laurea su Andrić e la
accoglie Gojko, venditore di yo-yo, in veste di guida. La vita di Gemma cambia
fotografo di pozzanghere”
inconsapevolmente quando Gojko le presenta Diego, “
genovese:
< Si volta portandosi una mano alla nuca, ha una barbetta rada su una faccia scavata
da bambino magro. Poi mi avrebbe detto che la testa gli pulsava, che gli occhi erano
due bracieri per tutte le raffiche di neve che aveva preso durante il giorno. Si avvicina,
fa un passo verso di noi. Poi mi avrebbe detto che era perché mi aveva vista,
nonostante gli occhi, nonostante la stanchezza. Ed era stato attratto, senza nessun
pensiero, come il toro dal rosso. Lo guardo anch'io, lo aspetto mentre si avvicina. Non
si può mai dire cosa... cosa sia esattamente. E' una membrana, forse una prigione fin
dall'inizio. Una vita ha viaggiato lontano da noi incontro alla nostra, ne abbiamo
sentito il vento, l'odore di una sosta. Il suo sudore, la sua fatica erano dentro di noi.
Era per noi lo sforzo.>
Gemma sposerà Diego a Roma. Qualche tempo dopo, Gemma resta incinta più volte
ma ogni volta è vittima di un aborto spontaneo, tutti ovuli ciechi. Così Gemma e Diego
cominciano ad avviare le pratiche per l’adozione per la fecondazione assistita ma
nulla sembra funzionare; Gemma così decide che Diego procrei con un’altra donna
(Aska) che poi darà loro il neonato.
Lo sfondo della vicenda è la guerra, arrivata anche a Sarajevo. Gemma e Diego
partono per Sarajevo assediata. Il filone si conclude con Gemma, che riparte per
l’Italia assieme al neonato Pietro (figlio di Aska e Diego) con un volo dell’ONU, ma
Diego perde i documenti e resta con Aska (della quale si è innamorato).
Successivamente la protagonista scopre che Diego è morto.
Secondo Filone Narrativo:
Gemma e Pietro rimangono a Sarajevo qualche tempo. Qui visitano la città e Gemma
rivive emozioni passate. Quando questi decidono di tornare in Italia, Gojko li trattiene
qualche giorno e gli presenta sua moglie: Aska. Le due donne, parlano a lungo. Aska
racconta la sua terribile esperienza nei campi di lavoro, nei quali le donne venivano
dello Spirito Santo
maltrattate ed abusate. Gemma scopre quindi che Pietro è figlio <
di questa guerra, del catarro dei diavoli >. Aska le rivela che Diego, morto nell’isola di
Korčula per un overdose stava tornando da loro.
L’intera vicenda si conclude con il rientro a Roma di Pietro e Gemma.
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon
TEMPO E SPAZIO: la vicenda si svolge tra il
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1984 – 1992 (primo filone) e il 2008, anno
della vista di Gemma e Pietro a Sarajevo. I luoghi in cui è ambientata la storia sono
diversi: l’Italia (Roma), la Croazia e la Serbia (in particolare Sarajevo). Tutti i luoghi
vengono descritti in modo molto dettagliato. Interessante è il paragone tra la Sarajevo
degli anni ’80, degli anni ’90 e del 2000; attraverso gli occhi di Gemma il lettore nota il
forte cambiamento della città.
PERSONAGGI: protagonista indiscussa del libro è Gemma, assieme a Diego e Pietro.
Alle loro vite si intrecciano quelle di Gojko, Aska, il padre di Gemma, Sebina e Mirna
(sorella e madre di Gojko) e Jovan e Velida (coppia di pensionati che ospita Gemma e
Diego durante i mesi dell’assedio).
L’autrice usa la tecnica della focalizzazione interna, infatti la storia è raccontata
interamente dal punto di vista di Gemma, la voce dell’autore non si fa mai sentire. La
narrazione viene arricchita di soliloqui, monologhi interiori e flashback.
TEMATICHE:
Profondo rapporto tra madre e figlio
Sterilità di Gemma
Amore devastante e passionale tra Gemma e Diego
Dramma della guerra che distrugge un popolo
Ge
m
ma
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Di
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e Aska
Gojko
Sebina, Mirna, Jovan,
Velida
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Diego (morto)
e Gojko
Aska Giuliano
e
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon
Filone 1 7 Filone 2
“Non scherzare. Ti serve qualcosa? Te la spedisco, te la
porto”
“tranquillo”
“Come sta tua madre? Come sta Sebina? Forse almeno lei è
il caso che venga via”
“Non c’è la guerra da noi”
“Ci sarà?”
Gojko dice che non ci
sarà. Nessuno
toccherà Sarajevo.
Gojko, Diego e Gemma, cap VIII
Marcia dei 500
pacifisti verso
Sarajevo assediata
Cenni storici:
Nonostante le parole di Gojko, la
guerra scoppiò anche in Bosnia-Erzegovina il 1°marzo 1992, in seguito alle Elezioni
che decretarono l’indipendenza dello stato bosniaco dalla Jugoslavia. Sarajevo fu
assediata per 43 mesi dalle truppe bosniache, dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996.
Durante le guerra si affrontarono due schieramenti: il governo bosniaco, che secondo
referendum aveva dichiarato l’indipendenza della Serbia dalla Jugoslavia, contro
l’Armata Popolare Jugoslava (JNA) e le forze serbo-bosniache (VRS). Le forze della JNA
si schierarono le colline circostanti la città; vana fu la richiesta del governo bosniaco al
governo della Jugoslavia di ritirare il contingente. Vennero ritirati solo i soldati di
nazionalità non-bosniaca. I rimanenti vennero trasferiti al VRS.
Il 2 maggio 1992 Sarajevo fu completamente isolata dalle forze serbo-bosniache. Le
conseguenze furono devastanti: le città bloccata ed isolata, l’elettricità e il
riscaldamento tagliati e i rifornimenti di viveri o medicine non arrivavano. Solo
nell’ottobre 1995 fu raggiunto l’ordine di “cessare il fuoco”. La pace venne sancita
dall’accordo di Dayton. Il governo bosniaco dichiarò la fine dell’assedio il 29 febbraio
1996.
Marcia dei 500:
Tuttavia, Monsignor Tonino Bello (vescovo di Molfetta) decise nell’estate del 1992 di
organizzare una marcia pacifica per Sarajevo, il 10 dicembre giornata internazionale
“Venuto al Mondo” – Andrea Pozzobon
dei diritti umani. Vi parteciparono in 500 tra
8
cui (2 vescovi, 5 parlamentari, 2 sindaci, 30
ecclesiastici, giornalisti, spagnoli,
americani, olandesi ecc).
Come si legge dalla relazione della marcia
scritta nel 1993 da Francesco Tullio gli
obiettivi erano:
<portare una testimonianza per il rispetto
dei diritti umani e di dare un segnale a quei
diplomatici attivi nel senso che noi
auspichiamo, che essi non siano soli.>
<una solidarietà morale,
oppure portare
una presenza fisica umana per dimostrare a
chi sta subendo l’assurdità della guerra che
non sono stati dimenticati da noi, ma che
stiamo soffrendo con loro e stiamo
cercando di aggregare le energie perché si torni a condizioni di dialogo >.
Il gruppo venne organizzato poi materialmente dai “Beati Costruttori di Pace”; la
spedizione venne organizzata in brevissimo tempo da una serie di assemblee
regionali. Il gruppo di pacifisti partì da Ancona, il 6 dicembre 1992; la traversata per
Spalato fu una vera e propria odissea dato il mare forza 7 – 8. Una volta arrivati a
Spalato vennero a conoscenza che la situazione a Sarajevo assediata continuava a
peggiorare, vengono invitati a desistere ma il 95% della comitiva decide di proseguire.
L’ingresso in Bosnia viene agevolato dai Tonino Bello (1935-1993) a Sarajevo
caschi blu dell’ONU, i quali negano l’offerta
di protezione ma permettono al gruppo di
accodarsi al loro convoglio; tuttavia alla frontiera possono passare inizialmente solo 10
membri in seguito tutta la carovana. I 500 riuscirono ad entrare a Sarajevo, a vedere
in concreto la guerra, a rompere il muro del silenzio della città assediata. Alcuni dei
“500” decisero di fermarsi a Sarajevo per aiutare la popolazione. Questa marcia fu di
notevole rilevanza sociale e politica perché dimostrazione di come, anche in guerra,