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PREMESSA
L’uomo da sempre è legato alla soluzione di problemi di vario genere, tra i quali, una categoria di
maggiore rilievo è sicuramente quella che riguarda le scelte di tipo economico.
In campo economico, le scelte importanti vengono effettuate dalle imprese che devono apparire sul
mercato come protagoniste vincenti.
Un obbligo fondamentale, sotto l’aspetto giuridico, per le imprese, è quello di redigere il bilancio,
secondo appunto le norme di legge in vigore e i principi contabili predisposti.
Ai giorni nostri le imprese, per comunicare e per operare in piena efficienza, approfittano
dell’utilizzo delle reti. Queste pertanto sono considerate la realtà con cui confrontarsi per l’intera
organizzazione aziendale.
Nel corso dell’Ottocento le imprese andavano verso la trasformazione evolutiva, nascevano pertanto
le prime imprese collegate tra loro come le holding, i cartelli e i trust.
Sempre nel XIX secolo mentre il mondo imprenditoriale prendeva la sua svolta, il campo letterario
fu totalmente sconvolto dall’influenza del decadentismo: la tendenza poetica decadente sviluppatasi
fu quella del simbolismo, che vedeva come maggiore esponente il francese Charles Baudelaire. 1
MAPPA CONCETTUALE
DIRITTO: ECONOMIA
D’AZIENDA:
La figura dell’imprenditore, le
imprese e le multinazionali Il bilancio:
formazione e
interpretazione FRANCESE:
ITALIANO: Les entreprises
Il simbolismo:
Charles Baudelaire
STORIA: INFORMATICA:
Dalle vecchie S.p.a.
al Capitalismo Le reti per l’impresa:
manageriale Intranet ed Extranet 2
IMPRENDITORE E IMPRESA
Il codice civile non prevede una definizione vera e propria di impresa, bensì di imprenditore.
L’art. 2082 c.c. definisce che: “è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica
di organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o di servizi.
Da questa definizione si ricava la figura dell’impresa, un’organizzazione di risorse umani e
materiali che svolge tali attività.
Le imprese si distinguono in:
a) in base al settore di appartenenza o al tipo di attività esercitata,
agricole
industriali
di servizi
b) in base alla natura,
pubbliche
private
c) in base alle dimensioni
piccole
medie
grandi
Secondo l’art. 2135 c.c. l’impresa agricola esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo e
all’allevamento del bestiame, nonché alla trasformazione ed all’alienazione dei prodotti agricoli.
Invece, sono imprese industriali o di servizi, le imprese che svolgono attività dirette alla
produzione, alla circolazione dei beni, al trasporto e di tipo bancarie.
Per determinare le dimensioni dell’impresa si devono assumere i seguenti parametri:
il fatturato, che equivale al volume delle vendite effettuate in un esercizio;
il numero dei dipendenti, ricordando che le imprese con oltre quindici dipendenti sono
sottoposte allo Statuto dei lavoratori;
il capitale investito;
il valore aggiunto, che consiste nella differenza tra Valore e Costi della produzione;
la capacità produttiva, ovvero l’efficienza degli impianti e dei macchinari.
Queste caratteristiche definiscono dunque se un’impresa è piccola, media o grande.
L’organizzazione delle imprese
In relazione alla realtà economica in cui operano ed agli obiettivi che intendono raggiungere, le
imprese, devono applicare un modello organizzativo.
Nel momento in cui si decide di avviare un’attività, vi si trovano di fronte tre problemi principali: 3
1. Che cosa produrre?
2. Come produrre?
3. Per chi produrre?
Che cosa e per chi produrre si rivolgono al contesto in cui si vuole operare, e rispondendo alle
principali aspettative che questo ha nei confronti del mondo produttivo. In pratica individuare il tipo
di prodotto richiesto dalla maggior parte dei consumatori.
Più complesso è il problema dell’individuazione delle tecniche di produzione, che devono mirare
alla realizzazione migliore del prodotto tenendo conto del problema dei costi di produzione. Per far
ciò l’impresa deve trovare un punto d’equilibrio, questo consiste nel saper calibrare al meglio i
propri mezzi, cercando di raggiungere il massimo profitto con il minore dispendio possibile dei
mezzi.
Evoluzione dell’impresa moderna
Oggi la forma d’impresa che prevale è senza dubbio quella della media e grande impresa.
I ritmi produttivi e il tipo di beni domandati hanno richiesto una struttura produttiva sofisticata ed
orientata sempre di più verso grandi impianti, i quali richiedono ingenti investimenti.
Perciò le imprese si sono costituite sempre più frequentemente sotto forma di Società per azioni,
per consentire la raccolta di grandi quantità di capitale attraverso l’emissione di titoli e per
raggiungere, pertanto, una maggiore importanza ed espansione economica.
La nascita delle S.p.a. ha determinato anche un’altra conseguenza e cioè la separazione tra la
proprietà e la gestione dell’impresa, ovvero la scissione tra i proprietari (soci azionisti) e il gruppo
dirigenziale, meglio conosciuti come manager. Essi tendono a stabilire le principali linee
strategiche dell’impresa sotto le direttive degli azionisti.
Frequenti sono poi le intese tra più imprese, volte a consolidare il proprio potere: le forme più
importanti di coalizione tra le imprese, sono: i cartelli, i trust e le holding.
I cartelli sono accordi in forza dei quali le imprese aderenti si accordano su alcune politiche
economiche comuni, ad esempio la fissazione del prezzo o del volume produttivo. Una delle
imprese più importanti che fa ricorso ai cartelli è l’Organizzazione dei Paesi produttori di
petrolio (OPEC).
I trust sono accordi che stabiliscono strategie aziendali comuni.
Le holding sono coalizioni costruite attraverso il sistema delle partecipazioni. La holding,
denominata anche società capogruppo o società madre, è una società finanziaria che, attraverso il
controllo azionario di altre società, decide la politica aziendale di tutto il gruppo.
Si può dire quindi che, la holding, ha come scopo primario quello di acquisire e gestire
partecipazioni in altre società, per poi esercitarne il controllo e la direzione unitaria dell’impresa di
gruppo.
La holding si distingue in:
Pura, se nell’ambito del gruppo si limita a dirigere le società controllate;
Mista, se oltre a dirigere svolge anche un’attività di produzione e scambio di beni e di
servizi.
Le economie di scala 4
Uno dei vantaggi della grande impresa è quello di poter sfruttare le economie di scala. Per
economia di scala s’intende la riduzione del costo medio di produzione, che è dato dal rapporto fra
costo totale di produzione e la quantità totale prodotta.
Le economie di scala si distinguono in reali e pecuniarie.
Le economie di scala reali si realizzano nel caso in cui la riduzione dei costi medi derivi dal
miglioramento delle prestazioni lavorative dall’introduzione di nuove tecnologie produttive. Il
miglioramento delle prestazioni di lavoro deriva dall’ampliamento degli impianti, che consente una
maggiore divisione e specializzazione del lavoro.
Le economie di scale pecuniarie derivano dalla possibilità che hanno le grandi imprese di poter
sfruttare la loro maggiore capacità patrimoniale per ottenere alcuni vantaggi finanziari, in quanto
esse sono in grado di influenzare maggiormente rispetto alle piccole e medie imprese le
negoziazione di condizioni riguardanti: il prezzo, il pagamento e il credito.
Talvolta però la crescita delle dimensioni aziendali può causare le cosiddette diseconomie di scala,
ovvero l’aumento dei costi medi di produzione. Ciò avviene perché l’impresa che decide di
aumentare le sue dimensioni, non tiene conto anche dell’aumento delle difficoltà in campo di
gestione e organizzazione, e quindi i costi.
Le imprese multinazionali
Le multinazionali sono imprese che svolgono la loro attività economica in più Stati. Generalmente
sono imprese che nel loro Paese di origine, hanno grandi dimensioni e possiedono o controllano
filiali di produzione e di vendita in Paesi esteri, come ad esempio la Fiat.
I fattori che hanno favorito lo sviluppo delle multinazionali sono stati: la liberalizzazione del
commercio internazionale e la tendenza all’espansione delle grandi imprese e la loro capacità di
procedere a importanti innovazioni tecnologiche.
La struttura delle multinazionali corrisponde a quello delle holding, infatti sono organizzate sotto
forma di gruppi societari a cui vertice vi sta proprio la società capogruppo. Essa decide le strategie
operative e gli investimenti da effettuare, determina i prezzi da praticare e sceglie i mercati in cui
operare
Oggi la creazione delle multinazionale avviene quasi sempre per mezzo del joint venture.
Il joint venture è il contratto con il quale più imprese si impegnano a collaborare alla realizzazione
di un piano di investimenti, mettendo in comune i propri patrimoni tecnici aziendali e
suddividendosi i rischi dell’operazione.
I vantaggi che presentano le multinazionali sono diversi: un primo vantaggio è riconoscibile ai
minori costi del lavoro, ottenuti dalla localizzazione delle filiali in Paesi in via di sviluppo; un altro
consiste nella possibilità di ottenere condizioni fiscali meno pesanti, dovuto o dal sistema tributario
più leggero del Paese dove l’impresa ha deciso di operare, oppure dalla pressione che l’impresa
multinazionale effettua nei confronti del Paese che la ospita ottenendo condizioni più vantaggiose
offrendo in cambio posti di lavoro agli abitanti del Paese stesso; un ulteriore vantaggio può essere
individuato nella possibilità di ottenere prestiti a condizioni agevolate o sovvenzioni internazionali,
giustificate dal fatto che l’operato delle imprese multinazionali va ad aumentare il potenziale di
crescita di Paesi in via di sviluppo. 5
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Tutte le imprese, alla fine di ogni periodo amministrativo sono sottoposte alla redazione del
bilancio.
Il bilancio d’esercizio è un documento di derivazione contabile, con cui si rappresentano la
situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico della gestione.
La redazione del bilancio assume ruoli diversi a seconda della forma dell’impresa, e quindi se si
tratta di impresa individuale e società di persone, oppure di società di capitali.
Il bilancio nelle aziende individuali e nelle società di persone
Nelle imprese individuali e nelle società di persone il bilancio è un documento interno all’impresa, è
redatto dagli amministratori per fornire la conoscenza dell’andamento della gestione aziendale al
proprietario o ai soci.
Il codice civile non prevede che sia portato a conoscenza di terzi, tuttavia deve essere conservato ai
fini di eventuali accertamenti sulla dichiarazione fiscale dei redditi e può essere richiesto in visione
dalle banche in sede di istruttoria per la concessione di fidi.
Alcune società di persone, anche se non obbligate, decidono comunque di certificare il bilancio con
forme di pubblicità, per dare prestigio alla società, in questo caso si parla di bilancio sociale.
Il bilancio coincide con la situazione contabile finale distinta in Stato patrimoniale e Conto
economico.
Il bilancio nelle società di capitali
Nelle società di capitali il bilancio invece è disciplinato dalla legge e dai Principi contabili nazionali
e internazionali. È redatto dagli amministratori e approvato dall’Assemblea dei soci, e deve essere
portato a conoscenza di terzi attraverso la sua pubblicazione, resa obbligatoria dalla legge. È un
documento a valenza esterna a cui sono interessati i creditori, i dipendenti, i fornitori, i clienti, gli
ufficiali fiscali, i potenziali finanziatori, le autorità pubbliche.
Viene regolato e dal codice civile che individua i criteri di valutazione, la forma, i contenuti, e le
modalità di approvazione e pubblicazione. In dette società il bilancio è composta dallo Stato
patrimoniale, dal Conto economico e dalla Nota integrativa.
I Principi contabili
Le operazioni e le valutazioni che portano alla formazione del bilancio sono regolate dalla legge e