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Sintesi
Introduzione Amore - Tesina


La mia scelta all'interno della tesina di maturità è ricaduta su questo tema perchè a mio parere l’amore rappresenta il centro della vita di ogni essere umano e con questa tesina voglio esporre quanto, nel corso degli anni e dei secoli, tale sentimento abbia influito sulla storia, sull’arte e sulla letteratura, ma anche come la sua mancanza abbia indotto a dei conflitti sociali mondiali.

Collegamenti

Amore - Tesina


Italiano - Eugenio Montale.
Storia - La Seconda Guerra mondiale.
Storia dell'arte - Il bacio di Hayez.
Diritto e legislazione turistica - Le imprese turistiche e l'agriturismo.
Spagnolo - La Glorieta de Bequer.
Francese - le naturalisme, Gustave Flaubert.
Inglese - Romeo and Juliet.
Estratto del documento

la Grecia, ma l’offensiva, condotta da truppe inadeguate, è impantanata e sta

fallendo di fronte alla difesa greca. Questa situazione viene capovolta con

l’intervento dei tedeschi: la Grecia cade e anche in Africa le sorti italiane

vengono risollevate dai tedeschi, comandati dal generale Rimmel. La situazione

dell’Italia precipita nel settore etiopico. L’11 Novembre 1940 gli inglesi

attaccano la flotta italiana a Taranto, infliggendole gravissime perdite.

La posizione degli Stati Uniti fino al 1914.

L’attacco giapponese a Pearl Harbor.

Di fronte alla crisi europea, gli USA hanno reagito con l’isolazionismo e le leggi

di neutralità ma poi abbandonano di fatto la loro neutralità, si mantengono

“non belligeranti”, ma hanno già scelto da che parte staranno. Roosevelt si

presenta per la terza volta alle elezioni, e vince. Decide di intensificare gli aiuti

alla Gran Bretagna e nel Agosto 1941, Roosevelt incontra Churchill, i due

(Carta Atlantica),

firmano una dichiarazione comune destinata a fissare i

termini di una nuova ricostruzione mondiale. Il documento lancia l’idea di

Guerra antifascista come Guerra democratica. Contro ogni aspettativa, il

Giappone spinge definitivamente gli USA in guerra: il 7 Dicembre 1914, aerei

giapponesi attaccano improvvisamente la flotta statunitense nel porto di Pearl

Harbor. Gli USA entrano in guerra l’11 Dicembre. La guerra è ora realmente

mondiale, alcuni mesi prima, la Germania ha attaccato l’Unione Sovietica.

L’attacco tedesco all’Unione Sovietica.

Il secondo fallimento della guerra lampo.

Il 22 giugno 1941 le truppe tedesche iniziano l’invasione del territorio sovietico,

dispiegandosi su un fronte lunghissimo. Stalin chiama il popolo sovietico alla

resistenza. Le truppe naziste sfruttano a fondo il fattore sorpresa. Alla fine

dell’autunno 1941, l’esercito tedesco ha compiuto l’offensiva più efficace della

storia. A fine ottobre le cose iniziano a prendere una piega diversa: l’inverno

russo scende sulle armate tedesche, intanto l’esercito sovietico si riorganizza.

La guerra lampo tedesca, fallita, si trasforma in guerra di usura. Nel giugno

1942 la Germania lancia un’offensiva generale. Centro decisivo del

combattimento è la città di Stalingrado, dove si combatte per strada.

Verso la fine del novembre 1942, l’armata tedesca, imbottigliata a Stalingrado,

è sacrificata da Hitler, che ordina la resistenza ad oltranza, pur sapendo che

non c’è più nessuna possibilità di salvarsi. La battaglia di Stalingrado è stata la

più grande battaglia di tutta la storia umana. Hitler ordina 4 giorni di lutto

nazionale, per gli antifascisti, Stalingrado diviene simbolo della riscossa contro

il crudele totalitarismo fascista e nazista. Mussolini è coinvolto nella sconfitta,

perché aveva fatto inviare in Russia 220.000 uomini.

La guerra nel Pacifico e in Africa.

Nel Pacifico si fronteggiano Stati Uniti e Giappone. La fine del 1942 ha visto una

sconfitta dura per l’Asse, anche in Africa settentrionale. Si combatte nei pressi

di Al Alamein: la battaglia finisce in un disastro per italiani e tedeschi. Agli inizi

del 1943 è finito lo slancio offensivo delle forze dell’Asse, l’iniziativa è nelle

mani degli Alleati.

Il crollo militare dell’Italia e la caduta del fascismo.

Il governo Badoglio

Di fronte alle sconfitte, il fronte interno italiano mostra tutta la sua debolezza,

mettendo in luce il divario tra il regime fascista e le masse popolari. Massicci

bombardamenti colpiscono Genova, Milano, Torino, Napoli. A metà agosto

1943, la Sicilia è interamente occupata dagli Alleati. Un segno grave per il

fascismo è costituito dagli scioperi, che assumono un significato di protesta

contro il regime. La crisi del fascismo è sempre più vicina, ma non cade. Il

governo Mussolini cade per una congiura maturata all’interno dello stesso

fascismo e della monarchia. Il re matura il proposito di sbarazzarsi di Mussolini,

anche all’interno del partito. Dino Grandi propone di mettere in minoranza

Mussolini. Il 25 luglio, viene approvato dalla maggioranza. Il Re nomina

Badoglio Capo del Governo e fa arrestare Mussolini. Nella notte fra il 25 – 26

luglio, in tutta Italia scoppia l’entusiasmo popolare. Il Re assume il controllo

delle forze armate. La caduta del fascismo, fa precipitare sull’Italia la minaccia

della reazione tedesca. Badoglio prende i potere con due timori: da un lato

teme la reazione fascista; dall’altro movimenti anarchici e rivoluzionari.

Badoglio avvia trattative segrete con gli Alleati. Un primo accordo è firmato il 3

settembre; l’8 settembre Badoglio annuncia l’armistizio. La confusione è al

massimo, la maggior parte sono nel panico, e l’esercito va disgregandosi. Il

governo Badoglio ha portato l’Italia fuori dall’alleanza con il nazismo, ma in

modo così inefficiente da causare una tragedia, lasciando campo libero ai

tedeschi, determinando la catastrofe dell’esercito nazionale. Dopo le gravi

sconfitte militari dell’Asse della fine del 1942 e della primavera 1943, giungono

il crollo del fascismo e la sconfitta militare italiana. La Germania è sola contro

l’Europa.

La sconfitta della Germania e del Giappone.

Il 1943 è stato un anno di svolta per le sorti del conflitto in Europa. I Tedeschi

hanno subito la disastrosa sconfitta di Stalingrado; l’Italia è uscita dalla guerra

e il suo territorio è stato invaso dalle truppe anglo-americane a sud, e dai

tedeschi al nord. Maturano tutte le condizioni per attaccare il nazismo nel cuore

dell’Europa. La lotta per la “fortezza Europa” viene impostata su una grande

superiorità di mezzi e uomini da parte degli Alleati. La zona scelta dagli anglo-

americani per lo sbarco, è la Normandia. Lo sbarco riesce, seppure a prezzo di

numerose perdite. Parigi insorge il 18 agosto ed è liberata dalle truppe golliste.

Anche nel settore orientale i tedeschi subiscono gravi sconfitte. Nel gennaio

1944 una nuova offensiva porta a liberare Ucraina, Crimea e Polonia. In agosto

viene occupata la Romania, poi la Bulgaria, Lettonia ed Estonia. Il 1944 segna

una profonda crisi all’interno della Germania, culminata con il tentativo di

eliminare Hitler, che però viene solo ferito. Tra la fine del 1944 e la primavera

1945 i tedeschi consumano fino in fondo la loro tragedia nazionale; le

incursione alleate sono spesso rivolte contro obiettivi civili, per seminare il

panico tra la popolazione; in tutto circa 600.000 tedeschi muoiono sotto i

bombardamenti. Il periodo tra l’autunno 1944 e l’aprile 1945 non è altro che la

storia di una lotta senza speranza per i tedeschi. A metà del gennaio 1945,

sono liberate Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia e Austria. Tra il 19 aprile e il 2

maggio si compie l’ultimo atto della guerra in Europa: si accende la battaglia di

Berlino. Hitler ordina la resistenza ad oltranza, si uccide il 30 aprile. Il 7 maggio

1945 la Germania firma la capitolazione senza condizioni. La guerra in Europa è

finita. Nel settore del Pacifico, il 1943 ha visto l’inizio dell’incontrastata

superiorità statunitense sui mari, fatto gravissimo per il Giappone. Il Giappone

è colpito direttamente nell’aprile 1945, con l’attacco a Okinawa. La sconfitta

del Giappone va ormai profilandosi, ma ha ancora un esercito di 3 milioni di

uomini. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Truman, decide di utilizzare la

bomba atomica, sperimentata con successo nel deserto del Nevada. Il primo

ordigno viene sganciato il 6 agosto 1945 su Hiroshima; un secondo ordigno,

viene lanciato si Nagasaki. L’armistizio viene firmato il 2 settembre 1945.

Germania e Giappone sono annientati; l’Italia si trova in posizione di Stato

senza alcuna importanza; Francia e Gran Bretagna hanno ridimensionato il loro

ruolo di grandi potenze. L’Europa occidentale si trova oppressa tra due grandi

vincitori: Stati Uniti ed Unione Sovietica.

L’Italia, dopo l’8 settembre 1943 e la fuga da Roma di Badoglio e del Re, è

occupata dai nazisti, e il fascismo risorge dalle sue ceneri. Mussolini riprende la

guida del neofascismo e il Partito Fascista prende il nome di “Repubblicano” e il

regime si chiamerà Repubblica Sociale Italiana. Il Governo neofascista si forma

il 23 settembre. La costituzione delle forze armate, avviene sotto la direzione

tedesca. La sede del governo è Salò, sulle rive del Garda. Contrapposto al

governo neofascista, sta il “Regno del Sud”, questo governo il 13 ottobre 1943

dichiara guerra alla Germania, ottenendo dagli Alleati il titolo di

“Cobelligeranti”. Il Regno del Sud ha assoluto bisogno di un governo, gli Alleati

vogliono il Re e Badoglio, ma tutti i partiti antifascisti chiedono l’abdicazione

immediata in attesa che una futura Assemblea decida la questione

istituzionale. A sbloccare la situazione intervengono l’Unione Sovietica e il Capo

dei Comunisti Italiani, Palmiro Togliatti. Il 13 marzo 1944, l’Unione Sovietica

riconosce il governo Badoglio; Togliatti si esprime a favore di un nuovo governo

Badoglio, con la partecipazione dei partiti per l’unità nazionale e per

combattere il fascismo, rinviando a guerra finito la questione “monarchia –

repubblica”. È questa la “Svolta di Salerno”. Il Partito d’Azione e il Partito

Socialista, repubblicani, si trovano spiazzati e accettano le condizioni. Il 21

aprile 1944 viene formato il nuovo governo Badoglio con uomini e appoggio dei

partiti antifascisti. Il 5 giugno 1944 il re trasferisce tutti i propri poteri a

Badoglio e si dimette. Bonomi, il 18 giugno forma il nuovo governo a cui

partecipano: Croce, De Gasperi, Saragat, Togliatti, Sforza. Questo governo dura

in carica fino a dicembre.

I tedeschi si arrendono o si ritirano, la Repubblica di Salò si disgrega. Mussolini

tenta di fuggire verso la Svizzera travestito da soldato tedesco, ma è

riconosciuto e giustiziato dai partigiani il 28 aprile, trasportato a Milano, è

esposto per qualche ora a piazzale Loreto, appeso per i piedi. Alcune migliaia di

fascisti vengono giustiziati il giorno della liberazione nazionale.

Grandi potenze e “sfere di influenza”. Le conferenze di Teheran, Jalta

e Potsdam. Il processo di Norimberga.

Le grandi potenze alleate hanno dovuto affrontare e risolvere le questioni

militari. Ma dedicano la loro attenzione anche alla futura sistemazione politica-

territoriale del mondo dopo la vittoria sulle potenze nemiche. Il primo incontro

tra Roosevelt, Churchill e Stalin avviene a Teheran il 28 novembre 1943 e si

decide la divisione della Germania in stati. Il secondo incontro, è nell’ottobre

1944 a Mosca, tra Stalin e Churchill. È una riunione segretissima, ne

scaturiscono accordi che prevedono la divisione dell’Europa in zone di

influenza: a occidente, la prevalenza sarà di Stati Uniti, Francia e Inghilterra; a

est dominerà l’Unione Sovietica. Una terza importante conferenza è quella di

Jalta, il 4 febbraio 1945. le principali decisioni di Roosevelt, Churchill e Stalin

sono: Alla conferenza di Postdam, il 17 luglio 1945, vengono confermati gli

accordi di Jalta. L’ultimo atto dell’immane tragedia si ha a Norimberga il 14

novembre 1946. In una città-simbolo del regime nazista, le potenze alleate

processano per “crimini contro l’umanità” alcuni dei massimi esponenti del

Terzo Reich. La sentenza è di condanna: le pene vanno dall’impiccagione,

all’ergastolo, alla prigione.

L’ONU . Il nuovo assetto geopolitico mondiale. Il piano Marshall.

La fine della seconda guerra mondiale ha lasciato molta parte del mondo in una

situazione di disastro, per le perdite umane e la distruzione delle risorse

umane; ha dilatato immensamente sia sofferenze, sia perdite di beni. Ma quei

massacri e quelle distruzioni non hanno indebolito in egual misura tutte le parti

scese in guerra. Gli USA, sono usciti indenni per quanto riguarda il loro

territorio, con un apparato produttivo in piena espansione e con perdite umane

modeste. Nella guerra hanno perso la vita oltre 50 milioni di persone, di cui

circa 30 milioni nella sola Europa.

La violenza scatenata dagli uomini e l’assurda carneficina operata dai tiranni

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