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Sintesi
tempo-apesara.jpgCome i cambiamenti sociali la speculazione filosofica le scoperte scientifiche e il progresso tecnologico hanno influito sulla concezione umana del Tempo

Scienze: Da Anassimandro a Newton: la storia delle scienze attraverso i modelli dell'universo

Fisica E Matematica: Da Newton a Maxwel: il campo gravitazionale e quello elettrico

Latino: Lucrezio: De rerum Natura, un poema nuovo Seneca: La riflessione morale sul tempo

Filosofia: S. Agostino e Bergson: il tempo soggettivo Marx: Il tempo dei lavoratori

Letteratura: Ungaretti: La parola per cogliere l'attimo

Storia dell'arte: Il Futurismo: il tempo della dinamicità La metafisica: Il tempo enigmatico

Storia: Il Boom Economico: dal tempo libero all'omologazione

Lingua inglese: Becket: Waiting for Godot: il tempo dell'uomo moderno

Estratto del documento

Scienze:

Da Anassimandro a Newton: la storia delle

scienze attraverso i modelli dell’universo

Fisica E Matematica:

Da Newton a Maxwel:

il campo gravitazionale e quello elettrico

Latino:

Lucrezio: De rerum Natura, un poema nuovo

Seneca: La riflessione morale sul tempo

Filosofia:

S. Agostino e Bergson: il tempo soggettivo

Marx: Il tempo dei lavoratori

Letteratura

:

Ungaretti: La parola per cogliere l’attimo

Storia dell’arte:

Il Futurismo: il tempo della dinamicità

La metafisica: Il tempo enigmatico

Storia:

Il Boom Economico:

dal tempo libero all’omologazione

Lingua inglese:

Becket: Waiting for Godot:

il tempo dell’uomo moderno

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Il sorgere del sole giorno per giorno, il periodico

alternarsi delle stagioni, il sopravanzare degli anni e il

passeggio tacito degli astri hanno fin dalla notte dei

tempi fatto sì che lÊuomo, così come gli animali e le

piante, stabilisse uno stretto rapporto con gli eventi

della natura.

Il sole, i pianeti, le stelle e il loro moto hanno stabilito i

ritmi degli esseri e cadenzato la loro vita. Hanno

fatto si che tra tutti gli animali, i più intelligenti, spinti

anche dallÊistinto naturale, trovassero il modo

migliore per sfruttare la luce e scrutare i cieli

notturni.

E nel perenne movimento delle stelle sopra le loro

teste trovassero gli dei benigni e dispensatori di vita,

le divinità magiche e gli animi dei grandi.

Il loro scrutare la volta celeste diventerà un modo

per conoscere il mondo che li ha generati così che

lÊuomo sarà in grado passo per passo di av vicinarsi

ai misteri che da sempre lo hanno av volto.

Lo studio degli astri è stato quello che più ha influito

sulla percezione della condizione umana del mondo.

E in tale indagine fu inevitabile che la scienza

entrasse in conflitto con la religione: è nel mistero

dellÊuniverso che si consumavano i perché e le

certezze sulle divinità.

Il rapporto che la sociètà stabiliva con il fluire del

tempo se da un lato cambiava insieme al progresso

tecnologico, dallÊaltro proprio grazie alla tecnica

cambierà per la speculazione filosofica e le scoperte

scientifiche.

Così, nella diversa percezione della società del

tempo e sotto un cielo che da sempre ha

af fascinato prima come ora lÊanimo umano, si sono

susseguite rivoluzioni culturali, artistiche e

filosofiche.

Le pagine che seguono vogliono indagare proprio il

sempre diverso atteggiamento dellÊuomo davanti al

tempo, alle sue complicazioni, ai suoi problemi, al suo

perenne fluire.

Non resta, come mi è venuto spontaneo fare al

termine di questo lavoro, riflettere su quanto le

rivoluzioni scientifiche siano state al servizio

dellÊuomo e quanto lÊuomo sia stato, ed è, al servizio

di esse.

Perché nel correre sempre più rapido della

tecnologia e nel nome del progresso, spesso

dimentica di prendere tempo per se stessi e per le

proprie cose. Colangelo Giorgio

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Attraverso la conoscenza si consegue

unÊemancipazione di vasta portata dai ceppi delle

speranze e dei desideri personali, e con ciò si perviene a

quellÊatteggiamento di umiltà mentale verso la

grandezza della ragione incarnata nellÊesisteza e che,

nei suoi più abissali recessi, è inaccessibile allÊuomo.

Considero tale atteggiamento, tuttavia,

religioso nel più alto senso del termine.

E così ho lÊimpressione che la scienza non solo purifichi

lÊimpulso religioso dalle scorie del suo antroporfismo,

ma contribuisca altresì a

una spiritualizzazione religiosa della

nostra comprensione della vita.

Più lÊuomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi

appare certo che il sentiero verso una religiosità

genuina non passi per la paura della morte o per una

fede cieca, ma per gli sforzi compiuti nella direzione di

una conoscenza razionale: la scienza senza religione è

zoppa, la religione senza scienza è cieca.

Albert Einstein

6

Poi Dio disse: -Ci siano luci nel firmamento del

cielo, per distinguere il giorno dalla notte;

servano da segni per le stagioni, per gli anni e

servano da luci nel firmamento per illuminare

la terra-. (⁄)

E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Genesi, 1,14-19

I miei giorni fuggono veloci più che la spola e

spariscono: non cÊè più speranza. Ricordati

che un sof fio è la mia vita.

Giobbe, 7,6-7

Il tempo è lÊimmagine mobile dellÊeternità

Platone, citato da Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi

I popoli più antichi sono stati quelli che più di tutti La natura e Dio

hanno basato i propri ritmi su quelli della natura.

Vedevano ogni giorno, per tutta la propria vita gli astri

sorgere e tramontare, il sole scaldare benignamente i

loro corpi. La Natura o il Dio creatore di tutte le cose

era unÊentità immutabile e trascendente.

Il tempo così, scandito da quegli stessi astri era un Il tempo della

eterno fluire a cui lÊuomo non poteva che piegarsi per natura

accettare la propria caducità sul mondo. Sono

ancora piene di dolore e rassegnazione le parole di

„E i miei dì passarono

Giobbe, nellÊAntico Testamento:

più veloci di un corriere, fuggirono via, non videro la

felicità‰. Il passato è vissuto nel rimpianto, il futuro

„Non ti vantare del domani, perché

nellÊincertezza:

non sai cosa ti porti‰ (Proverbi 27,1).

Mnemosyne

Nei greci , „memoria‰ appunto, Mnemosyne

madre di tutte le muse e divina ispiratrice dei poeti,

testimonia quanto si fosse legati al tempo trascorso.

Tramite la memoria che riflette lo scorrere del tempo,

riscattandolo dalla sua episodicità e frammentarietà

per andare alla ricerca di un senso, lÊuomo poteva

evadere dal mondo accidentale per fornire un ordine

consapevole in cui collocare le vicende umane.

Nella poesia di Esiodo lÊimpegno del poeta è Cogliere la

quello di riandare, attraverso i vari momenti della totalità del

storia, al passato da cui tutto deriva. LÊintento di tempo

cogliere il divenire nel suo insieme e ricavare un

insegnamento morale in grado di orientare il presente

è lo stesso di quello che circa un secolo dopo guiderà i

pensatori di Mileto, per i quali è parimenti importante il

controllo dello spazio e quello del tempo per muoversi

in modo attivo nellÊesperienza quotidiana; non è un

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caso che proprio ad Anassimandro si faccia risalire Anassimandro

lÊelaborazione di una carta geografica del mondo. A lui

si deve anche lÊinvenzione, o la derivazione dallÊOriente,

dello gnomone, antenato della meridiana.

„Il corso delle ombre di questi orologi‰ Il tempo degli

scrive Ernst

„è orologi solari

Junger ne Il libro dellÊorologio a polvere

indipendente dallÊuomo e annuncia non solo i

movimenti dovuti al destino ma orbite e rivoluzioni

pensabili senza la presenza degli uomini‰.

E proprio dalla necessità di indagare gli astri che Nasce

scandivano i tempi dellÊuomo che nasce lÊAstronomia. lÊAstronomia

I primi greci ritenevano che la Terra fosse La concezione

costituita da un disco circolare circondato dal grande della terra

Fiume Oceano, in perpetuo corso, e che sopra vi

fosse la conca emisferica del cielo, la volte celeste,

dove tutte le stelle erano sorrette. Nelle opere di

Omero appare chiaramente questo modello

cosmologico ed è probabile che fosse universalmente

accettato fino al VI secolo a.C.

Questo modello pone immediatamente il problema di Il problema

cosa accade alle stelle, al Sole e agli altri pianeti degli astri

quando spariscono all'orizzonte occidentale.

Anticamente i greci ritenevano che tutti i corpi

celesti, dopo aver compiuto il loro percorso sulla

semisfera celeste, si immergessero nei flutti

dellÊOceano e girassero in qualche modo intorno

all'orizzonte verso nord, riapparendo più tardi ad est

al momento del loro sorgere.

Il fatto che a diverse latitudini le stelle visibili non La curvatura

sono le stesse portava Anassimandro a distruggere terrestre

la concezione di una Terra piatta. Le sue osservazioni

portavano a supporre una qualche curvatura

terrestre, che lui identificò con la forma di un cilindro.

La sua ipotesi, oltre a spiegare la dif ferenza di visibilità LÊesigenza di

delle stelle tra la Grecia e l'Egitto, era anche adatta a rispettare il mito

conservare l'antico mito secondo cui il regno dei morti

si trova molto lontano, verso occidente.

Secondo Teofrasto, fu Parmenide il primo a supporre Parmenide

la sfericità terrestre, con una tesi però che troverà

una coerente giustificazione filosofica con Platone e

dimostrata solo da Aristotele.

Uno dei pitagorici, il greco Filolao, ipotizzò la Filolao

rivoluzione della Terra, insieme a quella di tutti i pianeti,

compreso il Sole, intorno a un fuoco centrale che non

"sede di Zeus",

si poteva vedere: la dove risiede il La sede di Zeus

principio dell'attività cosmica. Esso è nascosto ai

nostri occhi dalla massa della Terra stessa, la quale è

sempre rivolta dalla parte opposta.

Per compiere un giro attorno al fuoco centrale

la Terra doveva impiegarci un giorno: ecco spiegato il

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motivo per cui si ha il succedersi del giorno e della

notte, come pure la rivoluzione apparente diurna di

tutti gli astri.

Per Filolao il Sole non era un corpo che emetteva luce Il sole vitreo e

da sé. Infatti il fuoco centrale avrebbe dovuto essere poroso

l'unico focolare di attività presente nell'universo. Il Sole

era semplicemente un corpo vitreo e poroso che

assorbiva la luce dal fuoco centrale e la rendeva visibile

a noi.

Filolao fu il primo a pensare che la terra si muovesse e EÊ la Terra a

non fosse al centro dellÊuniverso, ma la sua ipotesi era muoversi

più mistica che razionale, e ricevette scarsa

attenzione.

Fu la tesi di Eudosso di Cnido, invece, ripresa e Eudosso di Cnido

migliorata da Aristotele circa un secolo dopo, a of frire

una rappresentazione del mondo coerente al

misticismo e alla concezione dellÊuomo del proprio

mondo.

Aristotele usciva fuori dal modello matematico Aristotele e la

astratto di cui aveva parlato Eudosso aprendo la scienza che

strada a una scienza che interpreti i fenomeni reali. interpreta il reale

Eudosso, così come Platone, non aveva attribuito alle

sfere celesti una realtà fisica, come un motore di

„La sfera divina o

tutto, cosa che fece Aristotele. Il moto per

primo mobile trasporta le stelle fisse e produce quel contatto

moto che si trasmette, per contatto, alle altre sfere e

giunge fino al cielo della Luna che costituisce il limite

inferiore del mondo celeste.‰ ( Paolo Rossi, La Nascita della

scienza moderna in Europa).

EÊ il contatto tra due corpi che trasmette il

movimento: la forza, lÊimpulso del movimento, non ha

però nulla a che fare, contrariamente a quanto

af fermerà Newton, con le caratteristiche del corpo o

dallo spazio in cui si trova. Non possedendo nessuna

teoria fisica sul perché i pianeti si muovono in orbite, i

greci si diedero da fare a immaginare modelli nei quali i

corpi celesti si dovevano necessariamente muovere

secondo orbite circolari. lÊetere

Era una quinta essenza a costituire i cieli, , La quinta essenza

che in greco vuol dire „risplendente‰. Dopo tutto i

corpi celesti erano luminosi, mentre il mondo era buio,

tranne quando rifletteva la luce. Tali corpi erano La perfezione del

sferici, quindi perfetti e con lÊunico movimento che si moto circolare

addice a un corpo sferico, quello circolare, essi

ruotavano attorno alla Terra.

La terra rimaneva al centro di un universo finito. La terra al

Nessun movimento si addiceva ad essa: gli alberi centro di un

sarebbero stati sradicati e terribili tempeste si universo finito

sarebbero abbattute sulla Terra se compisse qualche

moto. 9

Gli astri erano solidi, cristallini, puri, trasparenti, Gli astri

immuni quindi da ogni cambiamento, perfetti, divini.

Il tempo che questi astri scandivano non poteva che „LÊ immagine

essere, come scrive Platone, maestro di Aristotele, dellÊeternità‰

„immagine dellÊeternità‰.

„immagine di eternità‰ che è nelle parole di

La stessa

J. J. Winckelmann oltre venti secoli dopo a definire i

capolavori artistici di questi anni. Vengono scolpite il

Kouros di Milo e lÊHera di Samo nel totale equilibrio

della forma che trasmette il messaggio dellÊeterno,

„non cÊè

dove, così come nellÊApollo del Belvedere,

nulla che sia mortale o schiavo dei bisogni umani‰.

10 Il tempo è la cosa più preziosa

che un uomo possa spendere

Teofrasto, citato da Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi

Panta rèi

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