Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi

Scienze: Da Anassimandro a Newton: la storia delle scienze attraverso i modelli dell'universo
Fisica E Matematica: Da Newton a Maxwel: il campo gravitazionale e quello elettrico
Latino: Lucrezio: De rerum Natura, un poema nuovo Seneca: La riflessione morale sul tempo
Filosofia: S. Agostino e Bergson: il tempo soggettivo Marx: Il tempo dei lavoratori
Letteratura: Ungaretti: La parola per cogliere l'attimo
Storia dell'arte: Il Futurismo: il tempo della dinamicità La metafisica: Il tempo enigmatico
Storia: Il Boom Economico: dal tempo libero all'omologazione
Lingua inglese: Becket: Waiting for Godot: il tempo dell'uomo moderno
Scienze:
Da Anassimandro a Newton: la storia delle
scienze attraverso i modelli dell’universo
Fisica E Matematica:
Da Newton a Maxwel:
il campo gravitazionale e quello elettrico
Latino:
Lucrezio: De rerum Natura, un poema nuovo
Seneca: La riflessione morale sul tempo
Filosofia:
S. Agostino e Bergson: il tempo soggettivo
Marx: Il tempo dei lavoratori
Letteratura
:
Ungaretti: La parola per cogliere l’attimo
Storia dell’arte:
Il Futurismo: il tempo della dinamicità
La metafisica: Il tempo enigmatico
Storia:
Il Boom Economico:
dal tempo libero all’omologazione
Lingua inglese:
Becket: Waiting for Godot:
il tempo dell’uomo moderno
4
Il sorgere del sole giorno per giorno, il periodico
alternarsi delle stagioni, il sopravanzare degli anni e il
passeggio tacito degli astri hanno fin dalla notte dei
tempi fatto sì che lÊuomo, così come gli animali e le
piante, stabilisse uno stretto rapporto con gli eventi
della natura.
Il sole, i pianeti, le stelle e il loro moto hanno stabilito i
ritmi degli esseri e cadenzato la loro vita. Hanno
fatto si che tra tutti gli animali, i più intelligenti, spinti
anche dallÊistinto naturale, trovassero il modo
migliore per sfruttare la luce e scrutare i cieli
notturni.
E nel perenne movimento delle stelle sopra le loro
teste trovassero gli dei benigni e dispensatori di vita,
le divinità magiche e gli animi dei grandi.
Il loro scrutare la volta celeste diventerà un modo
per conoscere il mondo che li ha generati così che
lÊuomo sarà in grado passo per passo di av vicinarsi
ai misteri che da sempre lo hanno av volto.
Lo studio degli astri è stato quello che più ha influito
sulla percezione della condizione umana del mondo.
E in tale indagine fu inevitabile che la scienza
entrasse in conflitto con la religione: è nel mistero
dellÊuniverso che si consumavano i perché e le
certezze sulle divinità.
Il rapporto che la sociètà stabiliva con il fluire del
tempo se da un lato cambiava insieme al progresso
tecnologico, dallÊaltro proprio grazie alla tecnica
cambierà per la speculazione filosofica e le scoperte
scientifiche.
Così, nella diversa percezione della società del
tempo e sotto un cielo che da sempre ha
af fascinato prima come ora lÊanimo umano, si sono
susseguite rivoluzioni culturali, artistiche e
filosofiche.
Le pagine che seguono vogliono indagare proprio il
sempre diverso atteggiamento dellÊuomo davanti al
tempo, alle sue complicazioni, ai suoi problemi, al suo
perenne fluire.
Non resta, come mi è venuto spontaneo fare al
termine di questo lavoro, riflettere su quanto le
rivoluzioni scientifiche siano state al servizio
dellÊuomo e quanto lÊuomo sia stato, ed è, al servizio
di esse.
Perché nel correre sempre più rapido della
tecnologia e nel nome del progresso, spesso
dimentica di prendere tempo per se stessi e per le
proprie cose. Colangelo Giorgio
5
Attraverso la conoscenza si consegue
unÊemancipazione di vasta portata dai ceppi delle
speranze e dei desideri personali, e con ciò si perviene a
quellÊatteggiamento di umiltà mentale verso la
grandezza della ragione incarnata nellÊesisteza e che,
nei suoi più abissali recessi, è inaccessibile allÊuomo.
Considero tale atteggiamento, tuttavia,
religioso nel più alto senso del termine.
E così ho lÊimpressione che la scienza non solo purifichi
lÊimpulso religioso dalle scorie del suo antroporfismo,
ma contribuisca altresì a
una spiritualizzazione religiosa della
nostra comprensione della vita.
Più lÊuomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi
appare certo che il sentiero verso una religiosità
genuina non passi per la paura della morte o per una
fede cieca, ma per gli sforzi compiuti nella direzione di
una conoscenza razionale: la scienza senza religione è
zoppa, la religione senza scienza è cieca.
Albert Einstein
6
Poi Dio disse: -Ci siano luci nel firmamento del
cielo, per distinguere il giorno dalla notte;
servano da segni per le stagioni, per gli anni e
servano da luci nel firmamento per illuminare
la terra-. (⁄)
E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Genesi, 1,14-19
I miei giorni fuggono veloci più che la spola e
spariscono: non cÊè più speranza. Ricordati
che un sof fio è la mia vita.
Giobbe, 7,6-7
Il tempo è lÊimmagine mobile dellÊeternità
Platone, citato da Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi
I popoli più antichi sono stati quelli che più di tutti La natura e Dio
hanno basato i propri ritmi su quelli della natura.
Vedevano ogni giorno, per tutta la propria vita gli astri
sorgere e tramontare, il sole scaldare benignamente i
loro corpi. La Natura o il Dio creatore di tutte le cose
era unÊentità immutabile e trascendente.
Il tempo così, scandito da quegli stessi astri era un Il tempo della
eterno fluire a cui lÊuomo non poteva che piegarsi per natura
accettare la propria caducità sul mondo. Sono
ancora piene di dolore e rassegnazione le parole di
„E i miei dì passarono
Giobbe, nellÊAntico Testamento:
più veloci di un corriere, fuggirono via, non videro la
felicità‰. Il passato è vissuto nel rimpianto, il futuro
„Non ti vantare del domani, perché
nellÊincertezza:
non sai cosa ti porti‰ (Proverbi 27,1).
Mnemosyne
Nei greci , „memoria‰ appunto, Mnemosyne
madre di tutte le muse e divina ispiratrice dei poeti,
testimonia quanto si fosse legati al tempo trascorso.
Tramite la memoria che riflette lo scorrere del tempo,
riscattandolo dalla sua episodicità e frammentarietà
per andare alla ricerca di un senso, lÊuomo poteva
evadere dal mondo accidentale per fornire un ordine
consapevole in cui collocare le vicende umane.
Nella poesia di Esiodo lÊimpegno del poeta è Cogliere la
quello di riandare, attraverso i vari momenti della totalità del
storia, al passato da cui tutto deriva. LÊintento di tempo
cogliere il divenire nel suo insieme e ricavare un
insegnamento morale in grado di orientare il presente
è lo stesso di quello che circa un secolo dopo guiderà i
pensatori di Mileto, per i quali è parimenti importante il
controllo dello spazio e quello del tempo per muoversi
in modo attivo nellÊesperienza quotidiana; non è un
7
caso che proprio ad Anassimandro si faccia risalire Anassimandro
lÊelaborazione di una carta geografica del mondo. A lui
si deve anche lÊinvenzione, o la derivazione dallÊOriente,
dello gnomone, antenato della meridiana.
„Il corso delle ombre di questi orologi‰ Il tempo degli
scrive Ernst
„è orologi solari
Junger ne Il libro dellÊorologio a polvere
indipendente dallÊuomo e annuncia non solo i
movimenti dovuti al destino ma orbite e rivoluzioni
pensabili senza la presenza degli uomini‰.
E proprio dalla necessità di indagare gli astri che Nasce
scandivano i tempi dellÊuomo che nasce lÊAstronomia. lÊAstronomia
I primi greci ritenevano che la Terra fosse La concezione
costituita da un disco circolare circondato dal grande della terra
Fiume Oceano, in perpetuo corso, e che sopra vi
fosse la conca emisferica del cielo, la volte celeste,
dove tutte le stelle erano sorrette. Nelle opere di
Omero appare chiaramente questo modello
cosmologico ed è probabile che fosse universalmente
accettato fino al VI secolo a.C.
Questo modello pone immediatamente il problema di Il problema
cosa accade alle stelle, al Sole e agli altri pianeti degli astri
quando spariscono all'orizzonte occidentale.
Anticamente i greci ritenevano che tutti i corpi
celesti, dopo aver compiuto il loro percorso sulla
semisfera celeste, si immergessero nei flutti
dellÊOceano e girassero in qualche modo intorno
all'orizzonte verso nord, riapparendo più tardi ad est
al momento del loro sorgere.
Il fatto che a diverse latitudini le stelle visibili non La curvatura
sono le stesse portava Anassimandro a distruggere terrestre
la concezione di una Terra piatta. Le sue osservazioni
portavano a supporre una qualche curvatura
terrestre, che lui identificò con la forma di un cilindro.
La sua ipotesi, oltre a spiegare la dif ferenza di visibilità LÊesigenza di
delle stelle tra la Grecia e l'Egitto, era anche adatta a rispettare il mito
conservare l'antico mito secondo cui il regno dei morti
si trova molto lontano, verso occidente.
Secondo Teofrasto, fu Parmenide il primo a supporre Parmenide
la sfericità terrestre, con una tesi però che troverà
una coerente giustificazione filosofica con Platone e
dimostrata solo da Aristotele.
Uno dei pitagorici, il greco Filolao, ipotizzò la Filolao
rivoluzione della Terra, insieme a quella di tutti i pianeti,
compreso il Sole, intorno a un fuoco centrale che non
"sede di Zeus",
si poteva vedere: la dove risiede il La sede di Zeus
principio dell'attività cosmica. Esso è nascosto ai
nostri occhi dalla massa della Terra stessa, la quale è
sempre rivolta dalla parte opposta.
Per compiere un giro attorno al fuoco centrale
la Terra doveva impiegarci un giorno: ecco spiegato il
8
motivo per cui si ha il succedersi del giorno e della
notte, come pure la rivoluzione apparente diurna di
tutti gli astri.
Per Filolao il Sole non era un corpo che emetteva luce Il sole vitreo e
da sé. Infatti il fuoco centrale avrebbe dovuto essere poroso
l'unico focolare di attività presente nell'universo. Il Sole
era semplicemente un corpo vitreo e poroso che
assorbiva la luce dal fuoco centrale e la rendeva visibile
a noi.
Filolao fu il primo a pensare che la terra si muovesse e EÊ la Terra a
non fosse al centro dellÊuniverso, ma la sua ipotesi era muoversi
più mistica che razionale, e ricevette scarsa
attenzione.
Fu la tesi di Eudosso di Cnido, invece, ripresa e Eudosso di Cnido
migliorata da Aristotele circa un secolo dopo, a of frire
una rappresentazione del mondo coerente al
misticismo e alla concezione dellÊuomo del proprio
mondo.
Aristotele usciva fuori dal modello matematico Aristotele e la
astratto di cui aveva parlato Eudosso aprendo la scienza che
strada a una scienza che interpreti i fenomeni reali. interpreta il reale
Eudosso, così come Platone, non aveva attribuito alle
sfere celesti una realtà fisica, come un motore di
„La sfera divina o
tutto, cosa che fece Aristotele. Il moto per
primo mobile trasporta le stelle fisse e produce quel contatto
moto che si trasmette, per contatto, alle altre sfere e
giunge fino al cielo della Luna che costituisce il limite
inferiore del mondo celeste.‰ ( Paolo Rossi, La Nascita della
scienza moderna in Europa).
EÊ il contatto tra due corpi che trasmette il
movimento: la forza, lÊimpulso del movimento, non ha
però nulla a che fare, contrariamente a quanto
af fermerà Newton, con le caratteristiche del corpo o
dallo spazio in cui si trova. Non possedendo nessuna
teoria fisica sul perché i pianeti si muovono in orbite, i
greci si diedero da fare a immaginare modelli nei quali i
corpi celesti si dovevano necessariamente muovere
secondo orbite circolari. lÊetere
Era una quinta essenza a costituire i cieli, , La quinta essenza
che in greco vuol dire „risplendente‰. Dopo tutto i
corpi celesti erano luminosi, mentre il mondo era buio,
tranne quando rifletteva la luce. Tali corpi erano La perfezione del
sferici, quindi perfetti e con lÊunico movimento che si moto circolare
addice a un corpo sferico, quello circolare, essi
ruotavano attorno alla Terra.
La terra rimaneva al centro di un universo finito. La terra al
Nessun movimento si addiceva ad essa: gli alberi centro di un
sarebbero stati sradicati e terribili tempeste si universo finito
sarebbero abbattute sulla Terra se compisse qualche
moto. 9
Gli astri erano solidi, cristallini, puri, trasparenti, Gli astri
immuni quindi da ogni cambiamento, perfetti, divini.
Il tempo che questi astri scandivano non poteva che „LÊ immagine
essere, come scrive Platone, maestro di Aristotele, dellÊeternità‰
„immagine dellÊeternità‰.
„immagine di eternità‰ che è nelle parole di
La stessa
J. J. Winckelmann oltre venti secoli dopo a definire i
capolavori artistici di questi anni. Vengono scolpite il
Kouros di Milo e lÊHera di Samo nel totale equilibrio
della forma che trasmette il messaggio dellÊeterno,
„non cÊè
dove, così come nellÊApollo del Belvedere,
nulla che sia mortale o schiavo dei bisogni umani‰.
10 Il tempo è la cosa più preziosa
che un uomo possa spendere
Teofrasto, citato da Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi
Panta rèi