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Gabriele D’Annunzio nacque il 21 Marzo 1863 a

Pescara. Il padre era Francesco Paolo Rapagnetta e

la madre era Lucia de Benedictis. Gabriele compì i

primi studi liceali a Prato, per poi trasferirsi a Roma

nel 1881 per studiare alla Facoltà di Lettere. Non

conseguì la laurea. A Roma comunque cominciò a

collaborare con diversi periodici. Gabriele

D’Annunzio soleva frequentare i più importanti

salotti ed ebbe parecchie relazioni con diverse donne

famose quali Giselda Zucconi, Maria Hardouin ed

Elvira Fraternali Leoni. Dal 1891 al 1893 visse a Napoli con Maria

Gravina, dalla quale ebbe anche una figlia. Successivamente, dopo avere

rotto il rapporto con Maria, intrattenne una relazione con una famosa

attrice del tempo, Eleonora Duse. Dopo aver lasciato Napoli si trasferì con

la Duse a Settignano, vicino Firenze, in una lussuosa villa. Nel 1905

Gabriele lasciò la Duse per intrattenere una relazione con Alessandra di

Rudinì, con la quale passò una vita dispendiosa. Per quanto riguarda la vita

politica, D’Annunzio venne eletto deputato con la Destra nel 1897. Tre

anni dopo passerà clamorosamente nelle file della Sinistra. Tra il 1910 e il

1915 visse in Francia, intrattenendo relazioni con diverse donne. Per

rimanere in contatto con l’Italia, D’Annunzio collaborò con il Corriere

della Sera. Intanto quegli anni furono quelli dell’inizio della prima guerra

mondiale e D’Annunzio si schierò tra le file degli interventisti,

partecipando attivamente a diverse campagne, tanto che in un incidente

aereo perse l’occhio destro. Nel 1919 fu lui l’artefice della “questione di

Fiume”; dopo avere propagandato l’idea di una vittoria mutilata, occupò

con la forza la città di Fiume per circa un anno, per poi essere costretto ad

andar via, causa il trattato di Rapallo. Allora decise di ritirarsi nel 1921

nella famosa villa detta “Il Vittoriale degli Italiani”. Muore il 1 Marzo

1938.

Per quanto riguarda la sua ideologia, D’Annunzio fu famoso per le sue

ferventi idee nazionalistiche e per il suo estremo individualismo. Lui si

considerava il cultore di una vita “inimitabile”, un mito di massa. Inoltre

4 credeva moltissimo nell’estetismo, considerando la

Bellezza un valore assoluto, intramontabile, di cui

lui era attivo portatore. La Bellezza è quindi la

rappresentazione dell’arte. D’Annunzio fu anche un

ammiratore delle teorie filosofiche di Nietzsche e di

musicisti come Debussy e Wagner. Dunque

l’atteggiamento di “superuomo”, la critica alla

massa e la voglia di spettacolarizzare qualunque cosa facesse anche tramite

l’utilizzo di una retorica roboante ed estremamente esibizionistica. Inoltre

D’Annunzio soleva schierarsi sempre dalla parte del più forte

condannando il debole. La sua estrema soggettività lo portò ad una forma

di panismo estetizzante, ovvero il volere identificarsi con gli esseri della

natura, essere superuomo e separarsi da quelle esigenze così umane che lo

legavano alla massa sotto certi aspetti. Tra le sue opere maggiori abbiamo

“Giovanni Episcopo”, “L’Innocente”, “Il trionfo della morte”. Tra le opere

principali comunque figura “Il Piacere”, pubblicato nel 1889. In

quest’opera il protagonista, Andrea Sperelli, identifica il D’Annunzio della

realtà. Andrea ha molte relazioni con diverse donne, tra le quali Elena

Muti, di cui è realmente innamorato. Elena però decide di lasciarlo per

potere condurre una vita ricca. Andrea, ferito nel cuore da questa rottura,

decide di andare a vivere da una cugina. Un giorno giunge un’amica della

cugina, Maria Ferres, della quale Andrea si innamora. Questa, sebbene

all’inizio fosse piuttosto ritrosa ai corteggiamenti di Andrea,

successivamente cede. Però, durante un momento d’amore, Andrea

inconsapevolmente dice il nome di Elena. Maria così lo lascia. Il romanzo

finisce con la vendita di tutti i beni della villa di Maria, poiché il marito,

ambasciatore del Guatemala, aveva accumulato parecchi debiti a causa del

gioco. L’ideologia fondamentale che emerge dall’opera è il tema del

fallimento dell’estetismo, identificato nella vendita di tutti quei beni a

persone che non capivano il vero valore artistico di ciò che acquistavano.

Inoltre Andrea è pure incapace a saper prevenire ciò, sebbene sia l’esempio

di una sintesi perfetta di arte e vita. Quest’ultimo carattere rappresenta la

vera concezione di D’Annunzio. A questo proposito cito una parte de “Il

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Piacere”. <Il padre gli aveva dato, tra le altre, questa massima

fondamentale: “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte”>,

tratto dal Libro Primo, cap. II. Max Stirner

Max Stirner nacque a Bayreuth nel 1806 e morì a Berlino nel 1856.

Apperteneva alla filone dei filosofi materialisti e subito prese delle

posizioni contro Hegel. La sua filosofia prendeva in considerazione il

soggetto come unico essere della realtà. Il suo scritto “L’Unico”, manifesta

al meglio questa sua ideologia: esiste solo il soggetto, tutto il resto è

oggetto e non è da ritenere fondamentale. La religione viene considerata da

Stirner come ipostatizzazione dell’egoismo umano. L’uomo è incapace a

sapere affrontare la realtà, così crea Dio per poter avere un punto di

riferimento, una speranza. Questa idea come estrema conseguenza porta ad

un’idea di nichilismo: se l’uomo è autore del proprio destino, allora si è

creato da solo; ma prima di crearsi l’uomo era il nulla, quindi l’uomo è

nato dal nulla. “Io ho fondato la mia causa su nulla!”, con queste parole

Stirner apre e chiude la sua opera. L’idea dell’unico è un’idea estrema di

individualismo, riscontrbile tra le varie ideologie che furono la causa del

primo e del secondo conflitto mondiale. Inoltre anche la teoria del

“superuomo” di Nietzsche prende spunto da Stirner.

Friedrich Nietzsche

Nietzsche nacque a Röcken nel 1844. Studiò

filosofia a Bonn e a Lipsia. Dopo essersi laureato

insegnò per qualche anno a Basilea. Il suo stato

mentale nutriva qualche problema. Dopo aver

perso le speranze di sposare una discepola di cui si

era innamorato, la sua pazzia aumenta. Inoltre,

sebbene avesse pubblicato parecchi scritti, non

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aveva ottenuto lo sperato successo. Morì nel 1900, proprio mentre la sua

fama si stava diffondendo.

“Così parlò Zarathustra”, pubblicato nel 1891, rappresenta l’opera più

significativa per potere analizzare la filosofia di Nietzsche. La realtà è

dominata da un insieme di forze irrazionali, che non dipendono dalla

volontà dell’uomo. Di fronte a questa immensa potenza sono due gli

atteggiamenti che l’uomo può assumere, o lasciarsi trascinare da esse, o

cercare di fronteggiarle con tutte le proprie forze. L’atteggiamento dei

primi è quello del “gregge”, mentre l’atteggiamento dei secondi è quello

del “superuomo” (o “oltre l’uomo”). Il gregge è spinto ad arrendersi a

causa della paura. Così abbiamo la nascita della religione: “Dio è folle

opera del’uomo”. Inoltre il gregge tende sempre ad avvicinare il

superuomo alla propria natura, tramite le proprie dottrine. Il “superuomo”

riesce a resistere a tutto, non si arrende a nulla, lui è il soggetto del mondo,

il resto rappresenta solo un oggetto. Bisogna “dir sì alla vita”,

assumendone sia gli aspetti negativi, sia quelli positivi. Per il “superuomo”

non abbiamo l’imperativo dell’ “io devo”, esiste solo l’ “io voglio”.

In conclusione, Nietzsche condanna il gregge, definendolo un popolo di

esseri mediocri, e invita ognuno a seguire la propria forza, il proprio

individualismo, le proprie idee, indipendentemente dagli aspetti positivi e

negativi. Purtroppo la storia ha visto la concretizzazione di queste teorie,

sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, rendendo consapevole

l’uomo di una forza capace di distruggere l’intera umanità.

Thomas Stearns Eliot

Thomas Stearns Eliot was born in St Louis in

1888. He studied at Harvard, the Sorbonne and

Oxford University. He was a modernist poet. In

1949 he received the Nobel Prize for literature. He

died in London in 1965. Eliot lived both World

Wars. He suffered a lot the lack of values,

particularly in the period of the war. His poetry is

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important to understand his idea of society, characterized by a great

development of technology. At the same time these inventions are able to

destroy everyone. “The Waste Land”, a long poem of 433 lines, is an

important example. At the beginning Eliot speaks about “The Unreal city”:

this city is London, where every day the white collars are used by their

chief. This poem is extremely symbolic: Eliot uses a lot of allusions.

London suffers the lack of values for the war, that destroys every emotions

and feelings. In another section of the poem, “What the thunder Said”,

rocks, sand and water are allusions. The rock represents the death, the sand

represents the aridity while the water represents life. The use of allusion is

justified for Modernism, to describe one object with a lot of symbols. Eliot

is a modernist poet also because he lived in a period of uncertainty, that in

a long period produces anguish.

Il movimento futurista

Il movimento futurista nasce il 20 Febbraio 1909, con la pubblicazione del

“Manifesto del Futurismo” sul quotidiano parigino “Le Figaro”. L’autore

fu Filippo Tommaso Marinetti, scrittore nato ad Alessandria d’Egitto nel

1876. Questo movimento si diffuse molto anche in arte. Cardini del

futurismo sono: - l’amore per il pericolo, la temerarietà; - il coraggio,

l’audacia, la forza; - il movimento sfrenato ed aggressivo, quindi

l’esaltazione dell’automobile (“una macchina in corsa è più bella della

Vittoria di Samotracia”); - la bellezza della lotta, ogni opera deve avere un

carattere aggressivo; - la glorificazione della guerra, definita “igiene del

mondo”; - combattere ogni forma d’accademismo, quindi

il disprezzo per i musei e le biblioteche. Tutti questi

caratteri sono la base del futurismo, dall’arte alla

letteratura. Come esempio di arte futurista è possibile

citare Giacomo Balla,

pittore nato a Torino nel

1871. Durante la sua

fanciullezza inizia a

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studiare violino e anche a disegnare, con grande sorpresa per la sua

precocità. Frequenta l’Accademia Albertina e successivamente va a Roma.

La sua ideologia punta verso un socialismo umanitario, vedendo nella

scienza e nel progresso fattori determinanti per il futuro dell’uomo. Nel

1919 firma il Manifesto dei pittori futuristi. Agli inizi degli anni trenta

Balla abbandonerà il futurismo per ritrovare l’arte figurativa. Morirà nel

1958. Tra le sue opere, “Dinamismo di un cane al guinzaglio” è

fondamentale per capire in generale uno dei fattori fondamentali del

futurismo: la velocità. Il cane è rappresentato simultaneamente nel suo

movimento; lo stesso padrone è in movimento con il cane. Questo aspetto

lo si può notare dal modo quasi deformato, attraverso delle vibrazioni, con

cui vengono rappresentati i personaggi.

La seconda guerra mondiale

Le cause della seconda guerra mondiale possono essere considerate

similari a quelle della prima guerra mondiale: - gli accesi nazionalismi, le

correnti ideologiche che scorrevano in ogni stato, in particolar modo in

quello tedesco; - la corsa al riarmo da parte delle maggiori potenze

europee. Ancora una volta si diffuse l’ideologia del pangermanesimo

tedesco, secondo la quale ogni stato che parlasse lingua tedesca doveva

essere annesso alla Germania. Hitler, capo dell’impero tedesco, al fine di

avviare questo processo, nel 1939 cominciò una politica di annessioni.

Francia e Inghilterra nella conferenza di Monaco dichiararono che in caso

di nuovi atti del genere sarebbero scesi in guerra contro la Germania.

Hitler promise di non attuare alcuna invasione, ma sei mesi dopo,

noncurante delle promesse fatte, invase la Polonia. Era l’1 Settembre 1939.

Precedentemente l’Italia, sotto il regime fascista di

Mussolini, aveva stipulato il Patto d’acciaio il 22

Maggio 1939, consapevole della potenza tedesca.

Anche la Russia aveva stipulato il Patto di non-

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