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Sintesi
Introduzione Tesina sulla Guerra civile spagnola


Questa tesina descrive la Guerra civile spagnola, che ha colpito il Paese nel corso degli anni Trenta del 1900. Tesina maturità argomenti: in Storia la Guerra civile in Spagna, in Inglese George Orwell and "Homage to Catalonia" e in Storia dell'arte Pablo Picasso e "Guernica".

Collegamenti

Tesina sulla Guerra civile spagnola


Storia - La guerra civile in Spagna.
Inglese - George Orwell and "Homage to Catalonia".
Storia dell'arte - Pablo Picasso e "Guernica".
Estratto del documento

INDICE

3 La guerra civile in Spagna

Homage to Catalonia

10 George Orwell and

Guernica

14 Pablo Picasso e

19 Bibliografia

La guerra

civile

in Spagna 3

La guerra civile in Spagna

Agli inizi del ‘900 , la situazione della Spagna era molto differen-

te da quella degli altri Paesi europei.

Dopo la fine della dittatura di Primo de Rivera e la caduta della

monarchia, la Spagna aveva attraversato un periodo di grave instabilità

economica e sociale, che aveva visto il succedersi di un fallito colpo di

Stato militare (estate ’32) e di una insurrezione anarchica sanguinosa-

mente repressa (autunno ’34). Alle tensioni che percorrevano l’intera

Europa negli anni della grande depressione si sommavano quelle speci-

fiche di un paese arretrato e prevalentemente agricolo qual era allora la

Spagna, legato ad un’attività arcaica, di tipo feudale, con la prevalenza

della grande proprietà fondiaria, sostenuta da una chiesa cattolica au-

toritaria e reazionaria.

Quando, nel febbraio del 1936, le sinistre unite in una coalizione

di Fronte Popolare (che vedeva per la prima volta i comunisti schierati

assieme a repubblicani e socialisti ) si affermarono nelle elezioni poli-

tiche e si insediarono al governo, la tensione esplose in tutto il Paese.

Le masse proletarie vissero la vittoria come l’inizio di una rivoluzione

sociale: un’autentica esplosione di collera popolare si rivolse contro i

grandi proprietari, i notabili conservatori e soprattutto contro il clero

cattolico. 4

Iniziata nel luglio del 1936, la ribellione contro il nuovo governo

ebbe il suo punto di forza nelle truppe coloniali di stanza nel Maroc-

co spagnolo e fu organizzata da una giunta di cinque generali: fra essi

Francisco Franco, assurto al ruolo di capo degli insorti. I ribelli assun-

sero inizialmente il controllo di gran parte della Spagna Occidentale; le

prime fasi dello scontro parvero però favorevoli al governo repubblica-

no che, appoggiato da una parte delle stesse forze armate e sostenuto da

un’intensa mobilitazione popolare, poté mantenere il controllo della

capitale e del Nord-est, le più ricche e industrializzate.

Ciò che fece pendere la bilancia a favore dei nazionalisti di Fran-

co fu il comportamento delle potenze europee. Italia e Germania aiu-

tarono massicciamente gli insorti franchisti. Mussolini inviò in Spagna

un contingente di 50.000 “volontari” oltre a una notevole quantità di

materiale bellico. 5

Meno rilevante quantitativamente, ma ugualmente prezioso, fu

l’aiuto della Germania nazista, che inviò soprattutto aerei e piloti e si

servì della guerra per sperimentare l’efficienza della propria aviazione.

Nessun aiuto venne invece alla Repubblica da parte delle potenze de-

mocratiche. I governi conservatori inglesi si tennero ad una rigida neu-

tralità che mal nascondeva una certa simpatia per i nazionalisti.

Frenato dagli alleati inglesi, ma anche da ampi settori della sua

stessa maggioranza e preoccupato dal rischio di uno scontro aperto con

gli Stati franchisti, il governo francese del Fronte Popolare si astenne da

ogni aiuto palese ai repubblicani e si illuse di bloccare gli aiuti al campo

opposto promuovendo un accordo generale tra le grandi potenze per il

non intervento nella crisi spagnola.

Sottoscritto nell’agosto del 1936 anche da Italia e Germania, l’ac-

cordo fu però rispettato solo da Francia e Gran Bretagna.

L’unico stato a portare un aiuto efficace alla repubblica fu l’URSS

che non solo rifornì il governo spagnolo di materiale bellico, ma fa-

vorì, attraverso il Comintern, la formazione di brigate internazionali:

reparti volontari composti in buona parte da comunisti ma aperti ad

antifascisti di tutte le tendenze e di tutti i paesi. Numerosi furono gli

italiani e tedeschi che trovarono nella guerra l’occasione per combat-

tere in campo aperto quella battaglia che non potevano affrontare in

patria. “Oggi in Spagna, domani in Italia” fu lo slogan lanciato da Carlo

Rosselli a nome dell’emigrazione antifascista italiana.

L’intervento dei volontari antifascisti ebbe un significato morale

e politico largamente superiore a quello militare, che pure non fu tra-

scurabile (lo si vide nella battaglia di Guadalajara nel marzo del 1937,

quando gli Italiani della brigata Garibaldi inflissero una dura sconfitta

ai loro connazionali inquadrati nei reparti fascisti)comunque insuffi-

cienti a controbilanciare gli appoggi internazionali di cui godevano i

franchisti. 6

Inferiori agli avversari sul piano militare, i repubblicani erano an-

che indeboliti politicamente dalle divisioni interne. Mentre Franco, in-

signito del titolo di Caudillo, si guadagnava l’appoggio delle gerarchie

ecclesiastiche, dell’aristocrazia terriera e di buona parte della borghesia

moderata e realizzava l’unità di tutte le Destre in un partito unico chia-

mato Falange nazionalista, il Fronte Popolare vedeva allontanarsi quei

settori della borghesia progressista che, favorevoli in un primo tempo

alla Repubblica, erano ora spaventati dagli eccessi di violenza cui si ab-

bandonavano gli anarchici. Particolarmente grave era il contrasto che

divideva questi ultimi – insofferenti di qualsiasi disciplina militare e di

ogni compromesso politico - dagli altri partiti della coalizione, a co-

minciare dai comunisti, favorevoli ad una linea relativamente mode-

rata, tale da non rompere l’unità con le forze democratico-borghesi.

Il contrasto assunse toni drammatici soprattutto nella primavera del

1937 quando, a Barcellona, gli anarchici si scontrarono armi in pugno

7

con i comunisti e l’esercito regolare repubblicano. I comunisti che, gra-

zie al legame con l’URSS godevano di un’influenza sproporzionata alla

loro modesta consistenza numerica, adottarono nei confronti degli

anarchici metodi simili a quelli in uso nella Russia si Stalin: numerosi

militanti anarchici scomparvero tra il 1937-1938 e un intero partito,

il POUM, nato dalla confluenza tra trotzkisti e anarco-sindacalisti, fu

liquidato anche con l’intervento di agenti sovietici.

Le divisioni nel Fronte repubblicano contribuirono a far svani-

re quel clima di entusiasmo popolare che aveva caratterizzato le prime

fasi della resistenza antifranchista e facilitarono l’offensiva delle forze

nazionaliste: un’offensiva lenta ma spietata, volte ad eliminare ogni re-

sistenza militare e ogni possibile centro di dissidenza politica. La sorte

della guerra fu segnata nella primavera del 1938, quando i franchisti

riuscirono a spezzare in due il territorio controllato dai repubblicani

8

separando Madrid dalla Catalogna. Abbandonata da tutti, la repubbli-

ca spagnola resistette ancora per quasi un anno. All’inizio del 1939 i

nazionalisti sferrarono l’offensiva finale che si concluse in marzo con la

caduta di Madrid.

Tre anni di guerra civile lasciarono nel Paese una pesante eredi-

tà di lutti e distruzioni: circa 500.000 morti, quasi 300.000 immigrati

politici, un dissesto economico di proporzioni incalcolabili. Termina-

ta pochi mesi prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, la

guerra civile spagnola ne rappresentò per molti aspetti un sinistro pre-

ludio: non solo perché ne prefigurò gli schieramenti e ne anticipò il ca-

rattere di guerra ideologica, ma anche perché in Spagna furono adotta-

ti per la prima volta metodi e tecniche di guerra (i bombardamenti dei

, le rappresaglie, i rastrellamenti) che l’Europa e il mondo

centri abitati 1

avrebbero presto sperimentato su ben più ampia scala.

Nel 1939 Franco dichiarò la neutralità della Spagna e successiva-

mente, nel 1941, accentuò la questione affermando la non belligeranza

e cercando di avviare trattative riservate con gli alleati, nonostante il

Paese fosse stato portato alla vittoria dal fascismo. Riuscirà, nel corso

della guerra, a resistere alle pressioni di Hitler che vorrebbero un corri-

doio attraverso la Spagna o l’entrata in guerra di quest’ultima, che non

avverrà. L’obiettivo di Hitler era quello di ottenere un corridoio per

occupare Gibilterra e sottrarla dal dominio inglese.

1. La prima cittadina spagnola vittima del primo vero e proprio bombardamento

aereo fu Guernica. 9

George

Orwell

Homage

and

to Catalonia 10

George Orwell

and Homage to Catalonia

Eric Arthur Blair, known by the pseudonym of George Orwell,

was an English novelist and journalist. His works are characterized by

the social situation of that period, the opposition to totalitarianism

and social injustice. Animal farm Nineteen eighty-

His most popular works are and

four, but he wrote also other novels.

Homage to Catalonia, published in 1938, is a novel which talks

about his personal experiences during the Spanish Civil War. Orwell

was in Spain from late December 1936 until June 1937, fighting as an

international volunteer with the POUM militia. There are three main

themes developed in his account: his time fighting on the frontline;

his experience of the street fighting in Barcelona between different re-

publican factions in May 1937 and the events that followed; and his

analysis of the different republicans parties and the struggles between

them leading up to the suppression of POUM.

In December 1936 Orwell went to Catalonia with his wife to re-

port on the Spanish Civil War. There he decided to enlist as a volunte-

er. After a short period of training, Orwell spent the first four months

of 1937 fighting with POUM militia near Saragossa, initially with a

mainly Spanish unit, then with one of English volunteers. 11

In late April, Orwell returned to Barcelona on leave. While there,

at the start of May, the government police attempted to seize control

of the Telephone Exchange from the Anarchist unionists who were

occupying it. In the street fighting, Orwell took part in guarding the

POUM headquarters. This guerrilla was characterized by several tense

days and a lot of barricades along the streets of the city. The order was

restored by the Government police, brought there from Valencia. Soon

after the fighting ended, Orwell returned to the frontline; however, the

events in Barcelona were to have serious consequences for POUM.

Orwell retuned at the frontline, and after only ten days, he was hit

by a Fascist sniper. The bullet passed through his neck, and came very

close to killing him. He was dismissed from the frontline and brought

first to a hospital, then to a POUM sanatorium on the outskirts of

Barcelona. POUM was blamed of being the cause of the conflicts of

12

early May; but more seriously than that, it was accused by Communists

of being Trotskyists and Fascist traitors. After dodging the police for a

few days, Orwell managed to slip out of the country.

Orwell shows his remarkable ability with clear and concise de-

scription, summing up moments of frustration, boredom, and futility

of the fighting. Where he was stationed, the trenches were static, there

was no artillery to speak of, both sides had ancient, inaccurate guns,

and there was no hope of any decisive action.

Life in the trenches was mostly an effort to stay warm and awake

and attempt to explore the deserted countryside for food and firewood.

Orwell devotes the last two chapters of the book to the political

question, the real cause of the Civil war. He explains how members of

the POUM and that of the PSUC were in conflict among themselves;

they wanted to unleash a revolution to take the power. There he shows

also the different conceptions of that war in Spain and abroad. 13

pablo

picasso

guernica

e 14

Pablo Picasso

e Guernica

Guernica è una cittadina spagnola alla quale è attribuito un triste

primato: è stata la prima città vittima di un bombardamento aereo ad

opera dell’aviazione militare tedesca. Ciò avvenne la sera del 26 aprile

del 1937.

L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari

nazisti semplicemente come esperimento e nuova strategia militare. In

quegli anni la Spagna era lo scenario di un’aspra guerra civile, scatenata

dalle truppe del generale Francisco Franco il quale cercava di attuare un

colpo di stato per sostituirsi al legittimo governo.

La cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche e la fu-

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