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Indice:
-Alimentazione e peso corporeo in gravidanza (pag.3)
Fabbisogno energetico e nutrienti
La ripartizione delle calorie durante la giornata
-Allattamento:latte materno o latte artificiale? (pag.7)
Meccanismo dell’allattamento
Il latte materno (vantaggi per il bambino e per la madre)
Il latte artificiale
Differenze tra latte materno e latte vaccino
-Allattamento e tumore al seno (pag.12)
Cos’è il tumore al seno
Quanto è diffuso
Chi è a rischio
Sintomi
Prevenzione
Diagnosi
Evoluzione
Come si cura
Allattamento come prevenzione
La dieta preventiva
Breve introduzione in inglese alla dieta bilanciata:
-The eatwell plate
Why is balance important?
Why do we need it?
The importance of a healthy and varied diet
What is a healthy diet? 2
L'adeguata nutrizione della gestante è fattore determinante dell'adeguato
sviluppo fetale e di un buon decorso ed esito della
gravidanza.
La diceria popolare secondo la quale la gravida
dovrebbe «mangiare per due» è una falsità che
anzi potrebbe creare seri problemi alla donna e
alla gravidanza, come del resto crea problemi
ogni aumento di peso non ideale.
L'incremento del fabbisogno energetico (calorie)
nel corso della gravidanza e dell'allattamento è
una realtà che però va ricondotta alle giuste
dimensioni. Diciamo, tanto per fornire una media
indicazione, che in gravidanza il fabbisogno
energetico di una donna è di circa 38
Calorie/Kg/giorno.
Ciò significa che, ad esempio, per una donna che pesa 55 Kg il risultato è: 38
moltiplicato 55, cioè 2090 calorie al giorno.
Va detto che questo calcolo rappresenta un'indicazione di massima, da variare
necessariamente a seconda delle condizioni di peso prima della gravidanza,
dell'età della donna, della statura (o meglio della massa corporea
costituzionale) e dell'attività fisica esercitata nei primi mesi (che sono quelli
che ancora consentono, in assenza di controindicazioni tipo minaccia d'aborto,
una moderata attività fisica, lavorativa o di fitness). Come sempre succede in
medicina, occorre individualizzare consigli e trattamenti a seconda
dell'individuo sul quale applicarli.
Ad esempio, la donna che inizia la gravidanza in sottopeso richiede un'aggiunta
calorica rispetto alla media; il contrario deve succedere se la donna inizia la
gravidanza in sovrappeso, quando diventa indispensabile una misurata
restrizione calorica, che, senza far diminuire di peso, consenta di giungere al
termine della gestazione senza un eccesso ponderale, limitando al tempo
stesso il rischio di macrosomia fetale (bambino grosso).
In pratica una donna che abbia una massa corporea media e svolga una
comune attività fisica non deve sentire il bisogno di pesare i cibi e di usare
tabelle energetiche per nutrirsi nel corso della gravidanza; probabilmente
andrà senz'altro bene che si regoli "ad occhio" sulle porzioni alimentari perché
è già abituata ad introdurre quanto le serve al punto giusto. Diverso può essere
il caso delle donne in sottopeso e in sovrappeso che spesso richiedono degli
schemi dietetici più rigorosi.
Fabbisogno energetico e nutrienti:
In gravidanza si osserva, già alla fine del terzo mese, un incremento del MB
che nell’ultimo periodo supera di oltre il 20% il livello di partenza. Ciò è dovuto
in gran parte al metabolismo del feto, della placenta e degli annessi, ma anche
ad un aumento dell’attività tiroidea e ipofisaria.
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Per sopperire alle nuove esigenze la SINU (Società Italiana Nutrizione Umana)
raccomanda un surplus calorico così differenziato per le varie categorie di
donne che intraprendono la gravidanza:
fino a 2200-2400 kcal/die per donne che iniziano la gravidanza
normopeso;
fino a 2500-2700 kcal/die per donne che iniziano la gravidanza
sottopeso;
fino 1600-1800 kcal/die per donne che iniziano la gravidanza
sovrappeso.
Prendiamo ora in esame il fabbisogno dei principali nutrienti:
Le proteine, contenute principalmente in cibi come le carni, il pesce, le uova, i
legumi e i formaggi, devono contribuire al 20% circa del fabbisogno energetico.
I carboidrati vanno assunti principalmente sotto forma di zuccheri complessi e
non di zuccheri semplici. Questo significa che vanno privilegiati i cibi quali
pane, pasta, riso e polenta anziché dolci, dolciumi e bevande dolcificate. I
carboidrati devono contribuire al 50% circa del fabbisogno energetico.
I grassi sono anch'essi indispensabili perché forniscono costituenti molecolari
fondamentali di tutte le cellule corporee e devono contribuire al 30% circa del
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fabbisogno energetico. Una rilevante parte di grassi va da sé che vengano
assunti con quegli stessi cibi che abbiamo nominato prima perché fornitori
anche di proteine. Occorre tuttavia sottolineare che, non solo in gravidanza, i
grassi derivati dalle carni e dai formaggi si rivelano (in quanto dotati di legami
chimici saturi) più ipercolesterolemizzanti dei grassi derivati dal pesce e dai
vegetali. Sono per la verità anch'essi importanti e non è negativo assumerne
una certa quota, ma bisogna comunque cercare di preferire una maggior quota
di grassi (chimicamente insaturi) di origine vegetale o di pesce.
Oltre al fabbisogno calorico, in gravidanza e durante l'allattamento aumenta
anche il fabbisogno di vitamine e sali minerali.
Le vitamine sono sostanze indispensabili per il metabolismo che non sono
sintetizzabili dall'organismo e richiedono pertanto di essere assunte con gli
alimenti. Tra le vitamine risulta in particolare aumentato il fabbisogno di acido
folico, importante nella sintesi dei globuli rossi e quindi nella prevenzione
dell'anemia. I cibi a buon contenuto di acido folico sono frutta, verdura, pesce,
pollo, tacchino e latticini, che vanno intesi tutti come cibi freschi e non
conservati. Malgrado una corretta alimentazione, in alcuni casi gli esami di
laboratorio che di routine vengono richiesti alla donna in gravidanza potranno
mostrare dei segni di relativa carenza di acido folico: questa potrà essere
all'occorrenza corretta con semplicità dallo specialista attraverso la
prescrizione di un'integrazione farmacologica appropriata.
Tra i sali minerali il riveste un'importanza notevole in gravidanza e
ferro
meriterebbe quasi un discorso a parte. Basti dire che è un elemento
indispensabile alla formazione dell'emoglobina, cioè di quella proteina che
risiede sui globuli rossi e che consente di legare l'ossigeno in modo che
quest'ultimo dai polmoni venga poi trasferito a tutti gli organi del corpo nonché
al feto per garantire i processi di respirazione cellulare dei tessuti e quindi la
vita. Mentre al di fuori della gravidanza, in condizioni di fisiologia corporea,
un'alimentazione normale consente di ottenere l'adeguata quota di ferro
richiesta dai processi biologici, durante la gravidanza spesso si deve ricorrere
alla sua supplementazione. Il medico potrà accorgersi della relativa carenza di
ferro attraverso il rilievo di anemia (soprattutto con basso valore di
emoglobina, al di sotto degli 11 g/dl) e bassa sideremia (cioè appunto un basso
valore del ferro, dosato direttamente nel sangue); prescriverà in tal caso un
supporto esterno di ferro, disponibile in diversi tipi di preparazione
farmaceutica.
Pure importante in gravidanza è l’aggiunta di calcio, facilmente ottenibile
attraverso l'assunzione di latte e/o suoi derivati.
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Riassumendo, una dieta adeguatamente variata permette di mantenere il
giusto equilibrio di nutrienti fra proteine, carboidrati e grassi e si rivela spesso
sufficiente a prevenire le carenze di vitamine e sali minerali. Tuttavia,
l'assunzione di una moderata integrazione di vitamine, di ferro e di calcio non è
sicuramente dannosa e può rappresentare una pratica per raggiungere le dosi
giornaliere raccomandate di questi elementi con maggior sicurezza.
Le donne vegetariane che includono nella loro dieta i latticini o il pesce non
dovrebbero andare incontro durante la gravidanza a carenze nutrizionali con
frequenza superiore alle onnivore. Maggiori problemi possono incontrare le
vegetariane, cioè quelle donne che si nutrono esclusivamente di prodotti di
origine vegetale: queste necessitano per sicurezza di un'integrazione di
proteine, ferro, acido folico, zinco e vitamina B .
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La ripartizione delle calorie durante la giornata:
Per quanto riguarda la ripartizione e la composizione dei
pasti quotidiani,
diciamo in generale che, non soltanto in gravidanza, si
dovrebbero idealmente ripartire le calorie giornaliere
(abbiamo detto circa 2000 calorie nella gestante) in
cinque pasti evitando quindi di sovraccaricarsi in 2-3
volte. Addirittura diciamo che è assolutamente scorretto
mangiare meno di tre volte al giorno!
1. Perlomeno quindi occorre fare (di primo mattino!!)
una buona colazione con latte o yogurt; il caffè è consentito ma solo in
aggiunta e non in sostituzione di latte o yogurt. Associare cereali, o pane
o 2-3 fette biscottate o due biscotti secchi.
2. A metà mattina è possibile fare uno spuntino a base di frutta fresca o
bere una spremuta d'agrumi.
3. A pranzo un primo con i classici 80 grammi di pasta o di riso, un secondo
di carne o pesce o un uovo. Un contorno di verdura fresca, cotta o cruda.
Frutta fresca. Accompagnamento con un panino.
4. A metà pomeriggio è possibile fare una merenda con latte o yogurt o tè o
spremuta d'agrumi, associati a cereali o a una fetta biscottata
(concedetevi un po' di marmellata su quest'unica, misera fetta, dai!).
5. A cena cominciare con una minestra di verdura o con una pastina in
brodo, per continuare con un secondo non di carne (pesce o formaggio o
prosciutto cotto o bresaola). Contorno di verdura. Frutta.
Accompagnamento con un panino.
Non mangiare più niente dopo le ore 21, per non avere lo stomaco pieno
quando si va a dormire.
I cibi sconsigliati sono tutto sommato abbastanza immaginabili: sono
praticamente tutti i cibi troppo salati, troppo pasticciati (dolci e dolciumi),
troppo grassi (insaccati, merendine, creme, mascarpone), quelli piccanti e
speziati, quelli fritti.
E' possibile bere un bicchiere scarso di vino in corrispondenza del pranzo e
della cena. Non assumere altre bevande alcoliche.
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Importante invece è bere almeno un litro d'acqua nel corso della giornata,
durante l'inverno e almeno un litro e mezzo durante l'estate. L'acqua ha
un'insostituibile funzione lubrificante (anche sull'intestino, sempre un po' stitico
nelle gravide), depurante (attraverso i reni), idratante e nutriente su tutti i
tessuti e componente essenziale nella struttura e nel metabolismo di tutte le
cellule.
L'incremento di peso ideale da ottenere dall'inizio alla fine della gravidanza si
pone intorno ai 10-12 Kg, con incrementi parziali di 1 kg nel I trimestre, di 4 Kg
a 20 settimane (metà gravidanza), di 8 Kg a 30 settimane e non più di 12 Kg a
40 settimane (termine).
Pertanto durante il I trimestre l'incremento ponderale materno è piccolo come
del resto è piccolo anche l'aumento di peso del feto. Durante il II trimestre
l'aumento di peso è determinato principalmente da un accumulo di grasso
materno, dalla crescita dell'utero e delle mammelle e dall'aumento della
volemia (volume del sangue circolante). Nel corso del III trimestre l'aumento di
peso è poco attribuibile alla donna mentre i suoi maggiori determinanti sono la
crescita del feto e della placenta.
L’allattamento al seno è il mezzo naturale e insostituibile per assicurare ai
bambini tutto quello di cui hanno bisogno per nutrirsi, per potersi difendere da
germi e batteri e per crescere nel modo appropriato, cioè in strettissimo
contatto con le loro madri. L'allattamento materno è dunque alla base di un
sano sviluppo fisico, mentale, sociale ed emotivo del bambino.
Praticamente tutte le donne sono perfettamente in grado di allattare
esclusivamente al seno il loro bambino per almeno quattro - sei mesi e di
continuare per il tutto il tempo che desiderano e che il bambino richiede,
dandogli poi un'adeguata e sufficiente alimentazione solida in aggiunta al latte
materno, ma non in sostituzione. 7
Finché si allatta, il latte viene prodotto per anni, adeguandosi sempre ai bisogni