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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura!
Un tempo tutta l’umanità parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. Emigrati dall’oriente gli
uomini trovarono una pianura nella regione della Mesopotamia e vi si stabilirono. Si dissero l’un
l’altro: "Forza! Costruiamoci una città! Faremo una torre alta fino al cielo! Così diventeremo famosi
e non saremo dispersi in ogni parte del mondo! ”. Il Signore scese per osservare la città e la torre
che gli uomini stavano costruendo. Disse: "Ecco, tutti quanti formano un sol popolo e parlano la
stessa lingua. E questo non è che il principio delle loro imprese! D’ora in poi saranno in grado di
fare tutto quel che vogliono! Andiamo a confondere la loro lingua: così non potranno più capirsi
tra loro”. La città fu chiamata Babele, cioè Confusione, perché fu lì che il Signore confuse la lingua
degli uomini e li disperse in tutto il mondo. Genesi II, 1-9.
Così il mito biblico della Torre di Babele, della costruzione e distruzione del primo grattacielo
ziggurat,
costruito dall’uomo; riprende l’uso babilonese di costruire le alte torri destinate
all’osservazione del cielo. Ziggurat della Mesopotamia a Ur
Secoli dopo con l’architettura gotica si ha una spazialità dinamica che si sviluppa in
un’ascensionale verticalità delle forme, spinte fino all'inverosimile. A tale propensione si assocerà
la volontà di tensione dell'anima a Dio e ciò costituirà la base del significato simbolico delle
cattedrali gotiche, sospese tra spiritualità ed eresia, tra il cielo e la terrena: la sfida alla forza di
gravità. Il gotico vuole stupire, convincere e inibire ed è l'espressione del potere religioso
dell'epoca.
Cattedrale di Rouen Pagina
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
grattacieli:
L’evoluzione continua sino ai le nuove torri, le nuove cattedrali gotiche, simbolo
contemporaneo di voler raggiungere il cielo, simbolo di voler mostrare al mondo il proprio potere
economico.
1871: è questa la data in cui viene inventato il nuovo ritrovato tecnologico. La città americana di
Chicago viene colpita da un incendio che rese necessaria un’imponente ricostruzione; dati gli
altissimi costi dei terreni, i costruttori desiderano sfruttarli al massimo con edifici sempre più alti.
A ciò si frappongono però due ostacoli: la difficoltà di creare strutture capaci di reggere pesi tanto
ingenti e il faticoso accesso ai piani alti. A quest’ultimo scopo venne messo a punto l’ascensore,
inventato nel 1853. Riguardo al primo problema fu necessario creare delle strutture portati non più
in muratura ma in metallo, l’acciaio, in grado cosi di non porre alla base dell’edificio un ingrossarsi
del sostegno murario proporzionale all’altezza. Il primo vero grattacielo moderno fu la torre di
Chicago Home Insurance,
dieci piani della costruita nel 1883, e purtroppo demolita nel 1927. Fu il
primo saggio di quella scuola architettonica ribattezzata appunto “Scuola di Chicago” e il
capostipite di molti altri eretti in città come New York e
Dallas, e il cui profilo, spinto fino alle nuvole, ha da allora
caratteristicamente contraddistinto l’aspetto delle grandi città
degli stati Uniti. Da qui si sono poi diffusi in altre regioni del
mondo. Le nuove strutture d'acciaio consentono
infatti di realizzare edifici più alti con larghe finestre, con
vantaggi in termini di superficie degli spazi interni e luce,
superando tecnologiche innovative. Le esperienze della
scuola di Chicago furono, proprio per questi motivi, un
importante contributo alla formazione del movimento
moderno. L’evoluzione dell’architettura è strettamente legata
allo sviluppo tecnologico e scientifico, infatti l’uso del
calcestruzzo armato ha rivoluzionato i sistemi costruttivi.
Anche la rivoluzione razionalista, codificata da Le Corbusier
è stata resa possibile dall’evoluzione tecnica del cemento,
esso evidenzia nuove possibilità costruttive rese possibili
anche grazie all’arretramento dei pilastri di sostegno.
Il calcestruzzo armato
Il calcestruzzo armato o impropriamente cemento armato, è costituito da un conglomerato
legante di cemento, sabbia e ghiaia, impastati con acqua. Questo impasto si getta in opera entro
gabbie dalle pareti di legno provvisorie, casseforme, nelle quali è stata inserita un’armatura di
ferro, formata da trafilati a sezione circola, i tondini. Questo tipo di costruzione fu utilizzato per la
prima volta da François Hennebique nel 1879.
Casseforme
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
Oggi i grattacieli svettano in tutto il mondo e si sfidano in altezza. Per alcuni paesi sono simbolo
della propria ascesa e ricchezza. E’ il caso di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, qui sorgerà il
grattacielo più alto del mondo il Burj Dubai attualmente in fase di costruzione, al suo
completamento sarà la più alta struttura umana mai creata. L'altezza finale del Burj Dubai è stata
sempre mantenuta segreta per motivi di competizione; l'altezza ipotizzata di 819 m è stata poi
ridimensionata a 818 m con numero di piani pari a 162. Burj Dubai, 2 dicembre 2007
Ma non è tutto, a Dubai sorgerà inoltre il primo grattacielo ruotate della storia, the Rotating Tower
o “Dynamic buildings” come è stata denominata, con caratteristiche assolutamente uniche dal
punto di vista architettonico, ingegneristico, ed energetico. E’ il primo edificio al mondo che
cambia la propria forma ed è l’unico autosufficiente dal punto di vista energetico. Infatti il
grattacielo produrrà attraverso le turbine eoliche posizionate tra i piani un’ energia sufficiente per i
propri consumi. La torre avrà 80 piani e sarà alta 420 metri. Ogni piano ruota indipendente
dall’altro, creando un edificio dalle forme sempre diverse.
La grande innovazione, dal punto di vista
industriale, consiste inoltre nel fatto che è il
primo edificio realizzato quasi interamente in
fabbrica tramite moduli pre-assemblati.
Gli Edifici Dinamici determineranno l'avvio
di una nuova concezione in architettura: un
concetto di Edifici in Movimento, in
contraddizione con la stessa idea di
Immobile, che è alla base di ogni costruzione.
Al di là della questione semantica, questa nuova concezione di architettura cambierà non solo
l'aspetto delle città, ma anche l'idea stessa di modernità, oltre che il rapporto tra edifici e l'ambiente
che li ospita. Pagina
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
Però se si vuole “correre verso il cielo” con la vetta di un edificio senza vederselo crollare al suolo
bisogna conoscere a fondo le leggi della fisica. Un esempio dall’esito fortunosamente felice, ma
comunque eloquente di ciò a cui può condurre un progetto velleitario non sorretto da un’adeguata
cultura costruttiva, è rappresentato dalla Torre di Pisa. Divenuta “pendente” proprio per essere
stata costruita su un terreno sbagliato.
Ma perché la torre di Pisa pende e non cade?
Il campanile di Pisa, che rappresenta uno dei
più famosi esempi di architettura romanica in
Italia, deve la sua celebrità al fatto che pende.
Certi particolari della costruzione dimostrano
che la torre, iniziata intorno al 1174, cominciò
a sprofondare da una parte prima che fosse
terminata: infatti l'angolo di inclinazione è,
verso il basso, superiore all'angolo di
inclinazione delle parti alte e ciò dovrebbe
dimostrare che i costruttori, accortisi dello
sprofondamento, tentarono di vincere o
comunque attenuare il cedimento
raddrizzando la torre. Lo sprofondamento
della torre di Pisa, che ne ha fatto sì una
notevole anomalia architettonica, ma anche
un eccezionale richiamo turistico, si deve ad
una falda freatica sotterranea che,
abbassandosi, ha inclinato la torre in modo
addirittura pericoloso. Il baricentro, o centro
di gravità, della costruzione non cade più nel
centro della base ma è spostato verso
l'esterno. Dal momento che l'inclinazione
in seguito allo sprofondamento è in costante se pur lento progresso, il centro di gravità si sposta
lentamente: qualora cadesse fuori dalla base, la costruzione finirebbe per crollare. Ogni anno
vengono vagliati progetti e misure di sicurezza per prevenire la catastrofe.
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
Dalla Bologna comunale ci arriva inoltre la
nota storia delle due famiglie degli Asinelli e
dei Garisendi che si sfidarono a chi faceva la
torre più alta. Poiché gli Asinelli avevano
finito per primi la loro slanciata costruzione
lanciandola a una quota difficilmente
superabile, i Garisendi tentarono di rivalersi
lavorando sulla larghezza. Ma esagerarono, e
la torre gli crollò. Le due torri, quella snella
degli Asinelli e quella tozza e smezzata dei
Garisendi, sono rimaste come popolare
simbolo cittadino di Bologna.
La più pendente delle due torri, la Garisenda, fu citata più volte da
Dante, nella Divina Commedia.
Qual pare a riguardar la Garisenda
sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
sovr'essa sí, che ella incontro penda;
tal parve Anteo a me che stava a bada
di vederlo chinare ...
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXXI, 136-140)
Non mi poriano già mai fare ammenda
del lor gran fallo gli occhi miei, sed elli
non s'accecasser, poi la Garisenda
torre miraro cò risguardi belli,
e non conobber quella (mal lor prenda)
ch'è la maggior de la qual si favelli...
(Dante Alighieri, Rime, VIII)
Esperienza di Guglielmini dalla Torre degli Asinelli a Bologna
Caduta libera dei corpi
Un corpo libero di muoversi non segue la
verticale ma devia verso est, perché
durante la caduta mantiene per inerzia la
velocità lineare di partenza che dipende
dalla distanza dall’asse terrestre.
Lo spostamento è massimo all’equatore e minimo ai poli
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
Uno dei tanti nemici degli edifici è il terremoto! I terremoti sono scuotimenti del suolo che
interessano senza sosta la Terra: quelli più
violenti sono per fortuna relativamente meno
frequenti e localizzati in determinate regioni,
spesso purtroppo densamente abitate.
Le vibrazioni sismiche sono indotte da
improvvise rotture che si producono per lo
più nella litosfera terrestre con movimento
relativo delle masse rocciose lungo il piano di
frattura che le separa. Spesso sono provocate
da una ripresa di movimento su preesistenti
piani di faglia.
Nei sismi si ha rilascio di energia localmente accumulata nelle masse rocciose dalle forze che
agiscono costantemente nella Terra.
L’energia si scarica di solito con una forte scossa principale, per lo più preceduta da piccole scosse
premonitorie e seguita da una serie di numerosi altri scuotimenti detti repliche.
Dal punto sotterraneo in cui si è avuto il
movimento, denominato ipocentro o fuoco si
liberano onde sismiche di due tipi:
longitudinali e trasversali. Le onde P e S
vengono anche chiamate onde di volume. Vi
sono inoltre le onde superficiali dette
onde di Rayleigh e onde di Love.
Dai sismogrammi si può risalire alla distanza
dell’epicentro, il punto che rappresenta la
proiezione superficiale dell’ipocentro, in base
alle differenze dei tempi di arrivo delle onde
P e S, differenze che vanno aumentando,
seppur non linearmente, con il crescere delle
distanze stesse. Disponendo dei dati relativi a
tre stazioni è possibile risalire alla
localizzazione dell’epicentro come
intersezione, su una carta geografica, di tre
circonferenze centrate sui tre sismografi.
Per valutare l’intensità di un terremoto
furono proposte varie scale, risale al 1902 la
scala Mercalli, alla quale furono apportate
modifiche nel 1931. Il grado di intensità viene
determinato in base al danneggiamento delle
strutture e all’entità dello sconvolgimento del
suolo. La scala Mercalli comprende dodici
gradi e dal primo grado (scossa avvertita solo
da strumenti), si arriva progressivamente al
nono (distruzione di case) fino al dodicesimo
quando gli oggetti vengono proiettati in alto.
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Toccare il cielo con un dito una sfida tra uomo e natura
La magnitudo, collegata con la quantità di
energia emessa è calcolata