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Estratto del documento

Sonia Ruggeri

ovvero la capacità delle classi di maghi ed eroi di diventare più abili e

potenti, sconfiggendo gli avversari.

Dopo una fitta collaborazione tra Gygax ed Arneson, nel 1974 nacque

la prima edizione di Dungeons & Dragons (spesso abbreviato in D&D o

D'nD), considerato il primo gioco di ruolo moderno, che ha avuto una grande

influenza sugli altri giochi sviluppatisi in seguito.

8 I giochi di ruolo e i MMORPG

Le categorie

Con il termine “gioco di ruolo” spesso si indicano indistintamente tre

tipologie di giochi di ruolo, che si differenziano principalmente dal modo in

cui vengono giocati.

Giochi di ruolo da tavolo: attorno al

quale si riunisce un gruppo di persone

avvalendosi di supporti quali carta, mati-

te, dadi ed eventualmente miniature. Da tavolo

Giochi di ruolo dal vivo: (abbreviato in

GRV o LARP, dall'inglese Live Action

Role-playing), derivati da quelli da tavolo,

che impegna in sessioni live (dal vivo)

giocatori in costume durante le quali ven-

gono a volte utilizzate repliche di armi e

coreografie marziali, a seconda del genere.

Dal vivo 9

Sonia Ruggeri

Videogiochi di ruolo: (abbreviato in CRPG, dall'inglese Computer

Role-playing game), anch'essi derivati in origine dai giochi di ruolo da

tavolo e basati su concetti abbastanza simili, giocati da uno o più gio-

catori, in quest'ultimo caso tipicamente connessi attraverso internet.

Dei videogiochi di ruolo fanno parte i MMORPG (Massively Multi-

player Online Role-Playing Game), giochi di ruolo online dove il per-

sonaggio creato dal giocatore interagisce con gli altri partecipanti e si

sviluppa in un mondo virtuale permanente gestito su Internet. A diffe-

renza dei GDR, i MMORPG non derivano dalla fantasia di ogni singo-

lo giocatore, ma deve attenersi a delle regole specifiche che propone il

gioco. MMORPG

10 I giochi di ruolo e i MMORPG

MMORPG

Il termine Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game (gio-

co di ruolo online multigiocatore di massa) ed il suo acronimo inglese

MMORPG identifica un gioco di ruolo per computer o console che viene

svolto tramite internet contemporaneamente da più persone. Esistono diversi

tipi di MMORPG, che possono essere giocati tramite, o l'utilizzo di sofisticati

software, o attraverso un browser web, o anche attraverso semplici emulatori

di terminale telnet. Attualmente la ricerca sui MMORPG è aumentata parec-

chio, offrendo così ai giocatori am-

bientazioni grafiche curate nei minimi

dettagli, sfruttando le più moderne

tecnologie con l'utilizzo di texture e

del 3D.

Nei MMORPG sono molto co-

muni le ambientazioni gotiche e fan-

tasy: il mondo è popolato da diverse

razze: nani, orchi, umani, elfi, ecc. e

il giocatore può scegliere il suo perso-

naggio personalizzando spesso l'a-

spetto del “pg” scelto a proprio piaci-

mento.

L'eterna contrapposizione tra

bene e male è rappresentata principal-

mente dalla lotta dei giocatori contro

esempio di mostro nei MMORPG mostri (Player versus monster PvM o

più utilizzato player versus environment PvE) i mostri però rappresentano

soltanto il mezzo per far crescere di livello il proprio personaggio in modo

che possa essere più forte per completare l'obbiettivo finale, che può essere di

diversi tipi: uccidere più avversari di una fazione opposta ottenendo punti,

avere l'equipaggiamento più forte o conquistare un castello e mantenerne il

possesso. Per salire di livello esistono anche altri modi: tramite il completa-

mento di quest (missioni) che vengono affidate dagli NPC (Non Player Cha-

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Sonia Ruggeri

racter – personaggio non giocante) e che, una volta completate, danno sia

punti esperienza sia ricompense, quali equipaggiamento, o svariate altre

cose. Per questo particolare aspetto, questi tipi di giochi possono essere con-

siderati come Never-Ending Games (giochi senza fine), perché soggetti a co-

stanti aggiornamenti nel tempo, e perché non presentano una fine ben precisa.

Sono milioni in tutto il mondo le persone che ogni giorno dedicano il

loro tempo a questo tipo di attività su internet, il cui successo è dovuto so-

prattutto alla presenza delle comunità online. In ogni MMORPG la società di

giocatori è spesso organizzata in

"clan" o in "gilde" favorendo quin-

di il gioco di gruppo ed il senso di

appartenenza, creando un legame

fra le persone, anche per mesi o

anni, a prescindere dal MMORPG.

Spesso accade infatti che i clan si

trasferiscano in massa su altri gio-

chi. Nei MMORPG si possono

trovare persone da tutto il mondo

di qualsiasi nazionalità, avendo la NPC

possibilità di chattare con loro, è

insomma anche una chat internazionale. In tal caso la lingua ufficiale è, come

sempre, l'inglese. gilda impegnata nella distruzione di un boss

12 I giochi di ruolo e i MMORPG

I personaggi

Nei MMORPG si trovano svariati tipi di mostri e di creature magiche, ma so-

litamente i personaggi che possiamo scegliere per intraprendere il gioco sono

relativamente pochi. Prima di tutto vi è la distinzione tra razze. Quelle più co-

muni che troviamo in quasi tutti questi giochi sono umani, elfi, nani, orchi e

troll, ma non è raro trovare in aggiunta altre razze molto particolari come gli

undead (“non morti”, specie di zombi viventi), i

draenei (torso umano, zampe da toro e corna), i

miqo'te (somigliano a dei gatti), angeli o demo-

ni, vampiri o licantropi, insomma ogni gioco

riesce ad inventarne sempre di nuovi per attirare

maggiormente la curiosità del giocatore.

Tutte queste razze vengono ulteriormente suddi-

vise in diverse classi, ognuna con una specializ-

zazione diversa. Le classi che esistono in quasi

tutti i MMORPG sono guerrieri, ladri,

assassini, maghi, stregoni, preti, e per ogni

gioco ve ne sono sempre di nuove.

Nella vita reale si deve decidere se fare l'impie-

gato o l'elettricista, in un gioco di ruolo, invece,

si deve decidere se curare, picchiare corpo a

corpo o sparacchiare da lontano. In ogni gioco

di ruolo massivo non si può fare tutto da soli ma Draenei

bisogna formare dei gruppi per affrontare le av-

venture, perciò ogni classe avrà una sua utilità

in un ruolo ben preciso quando si decide di ammazzare un mostro molto po-

tente:

1) Tank: sono quelli che prendono tutti i colpi, dovendo proteggere gli al-

tri personaggi del gruppo. Sono quelli con armature potentissime e i

loro punti vita devono essere altissimi poiché se muoiono loro, tutto il

gruppo è finito. Le classi che possono specializzarsi in tank sono i

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Sonia Ruggeri

guerrieri, i paladini, ecc.

2) Healer: tutti quelli che hanno abilità curative. Possono curare e, a

volte, resuscitare i personaggi ma soprattutto non devono far morire il

tank. Solitamente è la classe più ricercata (tutti preferiscono fare tanto

male ai mostri) perchè senza di loro non c'è speranza che il gruppo stia

in vita per più di due minuti ma, ogni volta, quando qualcosa va storto,

la colpa ricade sempre su di loro; quindi questa classe richiede molta

pazienza. Le classi che possono specializzarsi in healer sono preti, sha-

mani, ecc.

3) DPS: solitamente tutte le classi, se non si specializzano in healer o

tank, possono fare DPS. Lo scopo di questa classe è fare più danno

possibile al nemico nel minor tempo possibile, DPS infatti è l'acronimo

di “damage per Second” (danno al secondo), possono dividersi in DPS

ranged (danno da distanza) o DPS melee (corpo a corpo). L'unica pre-

occupazione dei DPS è quella di non attirare il mostro a sé, rubandolo

al tank, poiché questo comporterebbe la distruzione della strategia di

combattimento scelta dal gruppo.

Tattica di gioco

14 I giochi di ruolo e i MMORPG

Il Linguaggio

Se si sta giocando per la prima volta a un MMORPG la prima difficoltà

a cui si va incontro è il linguaggio. Infatti molte volte capita nel gioco una

frase come: <<gli hunter hanno il compito di pullare un mob debole, general-

mente un ghoul in modo che questo aggri tutti gli npc ally che si trovano nel-

l'accampamento, una volta portati in combat tutti gli npc, tutti i mob vanno

raggruppati e fatti di aoe Ciò potrebbe demoralizzare al primo tentativo

. >>.

un giocatore alle prime armi, ma basta solo un po di esperienza e un po di pa-

dronanza con l'inglese e tutto si capisce.

Nei MMORPG questo linguaggio è indispensabile principalmente per-

ché, per la maggior parte, i GDR sono completamente in inglese, e diventa

difficile tradurre ogni singolo termine. La parola in lingua straniera viene

“italianizzata”, creando così un modo di parlare completamente nuovo.

Solitamente vengono “italianizzati” tutti i verbi che si usano più fre-

quentemente: viene presa la parola inglese e aggiunte le coniugazioni italiane.

Perciò il risultato sarà “aggrare”, “droppare”, “killare” e così via.

É anche necessario l'uso di acronimi o di parole accorciate, ad esempio

“pve”, “dot”, “pg”, eccetera. Anche le risate vengono espresse attraverso la

chat e anche per queste non mancano le abbreviazioni: la risata internazionale

è “LOL”, acronimo di lots of laughs (molte risate), oppure nelle chat italiane

è frequente l'uso di “ASD”: le prime tre lettere della seconda fila della tastiera

e simboleggia una risata sardonica. 15

Sonia Ruggeri

16 I giochi di ruolo e i MMORPG

I giocatori

La mentalità

Riporto di seguito una discussione trovata su un forum da un assiduo

giocatore di MMORPG

<<Un mmorpg rappresenta

il metodo più semplice di dare uno

scopo alle mie giornate vuote.

Ti sei mai chiesto cosa vuoi fare

nella vita? Ecco, ora chiediti cosa

farai nel frattempo.

Una volta pianificato tutto, tutto

messo in conto e calcolato, mi

sono ritrovato con una quantità di

tempo libero impressionante e

niente da fare. Cosa faccio?

Ecco, la risposta a questa doman-

da per me è stata mmorpg.

La filosofia del mio gameplay si

può riassumere in: "se non hai niente da fare fatti un pg cap lvl" (pg cap lvl

= raggiungi il livello massimo su un mmorpg).

Il bello di un mmorpg alla fine non è tanto il gioco in sé, il vero motivo per

cui i mmorpg sono così popolari è che danno l' illusione di combinare qual-

cosa di buono.

Livello dopo livello fino alla vetta (o almeno provarci), anche se alla fine non

te ne torna niente di concreto la sensazione sarà comunque quella di aver

raggiunto un obbiettivo>>.

Questo è un tipico discorso di un giocatore di MMORPG nel quale, ormai, si

vedono ben chiaramente i tratti della sua dipendenza dal gioco. Non tutte le

persone diventeranno vincolate al gioco in questi termini, ma come in tutte le

17

Sonia Ruggeri

situazioni della vita, quando si esagera, i risultati potrebbero essere poco pia-

cevoli.

Perché i MMORPG sono diventati così famosi e così tanto giocati?

Questo si può capire dalla mentalità e dalla psicologia di ogni uomo: desideri

che tutti noi abbiamo, che per via della nostra razionalità vengono repressi,

ma che in un MMORPG possono venire alla luce molto facilmente.

Desiderare di essere quello che non si è fa parte della psicologia uma-

na. Chi non ha mai immaginato di svegliarsi una mattina e ritrovarsi ad avere

poteri fuori dalla norma? Abbiamo tutti le nostre manie di protagonismo,

esprimendo un irrefrenabile desiderio di essere “speciali”, “diversi” e migliori

rispetto agli altri. Questo si riflette tutti i giorni nel mondo dei videogiochi.

La possibilità di giocare online ha segnato una svolta definitiva per quanto ri-

guarda la comunicazione, la sfida e il confronto tra i giocatori di tutto il mon-

do. In un universo parallelo, dove le leggi della fisica sono solo noiose fa-

vole per bambini e dove è possibile dare libero sfogo alla nostra personalità

“virtuale”, l’impossibile diventa possibile; tale universo è composto da sei

lettere: MMORPG. In un unico e immenso mondo virtuale migliaia di gioca-

tori connessi da tutto il mondo coesistono e collaborano per completare mis-

sioni e avanzare con la trama del gioco, impersonando il proprio avatar vir-

tuale che si evolverà accumulando punti esperienza.

18 I giochi di ruolo e i MMORPG

I giocatori

La dipendenza

Il 21 agosto 1983 un americano, diven-

tato dipendente dai MMORPG, è stato

il primo giocatore ad entrare in un cen-

tro di riabilitazione, aperto a luglio a

Seattle. Secondo il giornale “Time” la

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