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DIRIGENTE DI COMUNITA’
Tesina dell’uomo
sull’evoluzione
nella storia
di
Dimitrova Antoniya
1
L’EVOLUZIONE DELL’UOMO NELLA
STORIA
Riforma
Giolitti
Storia dei Verga
sindacati in Evoluzione
della
Italia famiglia
Maria Charles
Montessori Dickens
La giusta
Indagine Evoluzione dieta per il
Statistiche dell’uomo
Sulle nella bambino
malattie storia
Frodi Il parto
alimentari naturale
Alla Tecniche di
Scoperta pronto
La soccorso
scoperta
Dell’anziano della danza
2 Dedicato a
R iccardo
“Che tu abbia la serenità di accettare le cose che si possono
non di
cambiare, il coraggio di cambiare quello che è possibile e la saggezza
distinguerne la differenza” 3
Indice:
1. Italiano – Giovanni Verga, I Malavoglia
2. Storia – L’età di Giolitti
3. Diritto – Evoluzione del movimento sindacale in Italia
4. Pedagogia – Maria Montessori
5. Psicologia – Il pensiero e l’intelligenza dell’anziano
6. Igiene – L’alimentazione del bambino in età prescolare
7. Puericultura – Il parto
8. Economia domestica – Frodi alimentari
Musica – Storia della danza
9.
10. Inglese – Charles Dickens, A Christmas Carol
11. Statistica – Indagine statistica sulle malattie dell’anziano
Educazione fisica – Tecniche di pronto soccorso
12. 4
ITALIANO
Giovanni
vanni Verga
Gio 5
Giovanni Verga 1840 - 1922
Nato a Catania nel 1840 da una famiglia di agiati proprietari terrieri,Giovanni Verga fu
educato ai valori romantico -risorgimentali. Già all'età di sedici anni prova a scrivere un
romanzo, Amore e patria,che rappresenta la sua formazione romantica. Poco dopo
escono altri due romanzi,I carbonari della montagna (1861 - 1862),romanzo storico e
Sulle lagune(1863),romanzo patriottico.
Periodo fiorentino(1869 - 1872)
La vera storia poetica di Verga comincia con il periodo fiorentino (1869 -1872).Nella
capitale d'Italia che era Firenze,Verga compone Storia di una capinera,romanzo
epistolare,uscito più tardi a Milano.Si tratta di un romanzo in cui l’accento era posto sul
tema delle passioni travolgenti e fatali. In esso si riscontrava, a ben vedere, una sorta di
verismo ante litteram, soprattutto là dove Verga aveva narrato della pazzia della
giovane protagonista costretta a farsi monaca. In questo periodo avvia anche la stesura
di Eva. Periodo milanese dal 1872 al 1893
Nel 1872 Verga si reca a Milano dove resterà fino al 1893,con alcuni soggiorni
trascorsi in Sicilia. Milano era la capitale letteraria e proprio qui ,Verga attraverso
l'esperienza della Scapigliatura entra in contatto con le ricerche più avanzate degli altri
paesi. Inizia a frequentare i salotti letterari e i caffè dove si trovano gli artisti. Diventa
amico di Praga e Gualdo.Verga si convince che l'epoca romantica e finita ed è un lusso
inutile in una società in quale prevale esclusivamente l'interesse economico.
6
Pubblica Eva nel 1873 e più tardi Tigre reale (1875) ed Eros(1873) ,sono opere in cui si
riscontra una perdita della coerenza del personaggio femminile, ormai sdoppiato nella
figura della donna fatale, da una parte e in quella di femmina fedele al mito della casa,
dall’altra. Si registra, intanto, un grande progresso sul piano della lingua e dello stile. La
lezione data dall’Education sentimentale di Flaubert si assapora con piacevole certezza.
Il gusto verghiano è comunque ancora troppo teatrale. Lo scrittore non si è del tutto
congedato dal bel mondo: si è invece convinto della necessità di un distacco dalla vita
di una certa parte della società, rappresentata dall’aristocrazia e dai gentiluomini. Nello
stesso periodo inizia l'adesione di Verga al Verismo caratterizzato dalla uscita della
novella Neda (1874) nella quale emergono per prima volta tematiche siciliani, definita
dall'autore un "bozzetto siciliano". L'ambiente non è più urbano ma rurale; la storia non
è più ambientata al Nord ma in Sicilia; i protagonisti sono umili contadini. Anche qui
protagonista della vicenda è una donna, ma la sua situazione è tragica e concreta, non
astratta e sentimentale
. La nascita del Verismo
Nel 1877 Capuana insieme ad atri artisti e critici tra i quali Verga si propone di creare "il
nuovo romanzo moderno" attraverso l'adesione al Naturalismo sostenuto in Francia.
Il primo racconto naturalista o verista di Verga è Rosso Malpelo scritto nel 1878. Nel
1878, traumatizzato dalla morte della madre e angosciato dai sensi di colpa per aver
abbandonato il focolare domestico, Verga avvierà la scrittura dei “I malavoglia”,
tornando nostalgicamente alla Madre mediterranea(1881).In questo periodo oltre la
scrittura di vari racconti veristi che fanno parte di Vita dei campi(1880) prepara inoltre
l'abbozzo del romanzo intitolato Padron' Ntoni.
Da novelle rusticane a Mastro don Gesuado
Il periodo dal 1880 al 1889 è considerato il periodo dei capolavori:dopo I Malavoglia e
Vita dei Campi escono Novelle rusticane (1883),Per le vie(1883),le novelle
Vagabondaggio(1887) e la prima edizione (1888) di Mastro - don Gesuado (la seconda
edizione uscirà un anno più tardi).Con Mastro don - Gesuado, al motivo della “casa”
subentra quello della “roba” : mentre la visione del focolare si addice ai poveri, la
passione per la “roba” prescinde dalle differenze di classe.
Nel 1882 esce Il marito di Elena e nel 1884 Drammi intimi,si tratta di novelle
ambientate nel mondo alto borghese. In questo periodo inoltre Verga viaggia in Europa
e conosce Zola e Maupassant.
Verga e la vita politica
Nel periodo iniziale della sua vita Verga aderisce alla Destra storica, che propone
soluzioni per la ripresa dei proprietari terrieri meridionali( e Verga è uno di questi),per
ciò egli collabora alla rivista "Rassegna settimanale". Dopo il 1882,Vega si allontana
dalla vita politica, assumendo un atteggiamento del tipo conservatore , antisocialista e
nazionalista. 7
Il ciclo dei "Vinti"
Verga non riesce a completare il progetto dei "Vinti",che doveva comprendere oltre i
romanzi Malavoglia e Mastro don- Gesuado ,altri tre romanzi,con il quali Verga voleva
descrivere la fisionomia dell'Italia moderna. Lavorerà a lungo sul terzo romanzo La
duchessa di Leyra, ma senza riuscire a concluderlo.
Il ritorno a Catania nel 1893
Dal 1893 Verga ritorna nella cita di nascita Catania.Lavora per un periodo si dedica al
teatro(La lupa) e scrive il dramma Dal tuo al mio (1903) e più tardi la novella La caccia
del lupo.
Nel 1920 è nominato senatore.
Verga muore nel 1922.
I MALAVOGLIA DÌ GIOVANNI VERGA
Il romanzo narra le vicende della famiglia Toscano, detta i Malavoglia, che abita il
piccolo paese di Acitrezza da diverse generazioni. Il nucleo familiare di tipo patriarcale è
composto, prima dal nonno, Padron ‘Ntoni, poi dal figlio Bastianazzo e dalla moglie
Maruzza, detta la Longa ed infine dai nipoti: ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. Le uniche
ricchezze della famiglia sono, la “casa del nespolo” , da loro abitata, e la barca
chiamata “Provvidenza”, unica fonte di reddito. Le disgrazie dei Malavoglia, cominciano
con la partenza alle armi di ‘Ntoni, che determina la mancanza di due forti braccia per il
lavoro della “Provvidenza” . Per colmare le difficoltà economiche, Padron ‘Ntoni si
convince ad acquistare a credito un carico di lupini che, mediante la Provvidenza, deve
far giungere a Riposto. Ma, a causa di una violenta tempesta, la Provvidenza naufraga,
va perduto il carico di lupini e con esso anche la vita di Bastianazzo. La famiglia
Malavoglia è sconvolta dal dolore, ma non si rassegna e per far fronte al debito dei
lupini decide di lavorare per Padron Cipolla. Dopo il rientro di ‘Ntoni, questa volta è Luca
a intraprendere il servizio di leva, ma con risvolti tragici, poiché morirà nella battaglia di
Lissa. La famiglia è di nuovo in ginocchio , anche perché le viene sottratta a causa dei
debiti la casa del nespolo e per porre rimedio alle precarie condizioni economiche, è
costretta a vendere la barca, da poco pronta per il mare. Nonostante il dolore enorme di
8
Padron ‘Ntoni, è ‘Ntoni ad incrementarlo ancora di più. Egli, infatti, mira a ben altra vita
da quella che per lui, invece, riserva la tradizione di famiglia. Le sue ambizioni vengono
presto vanificate , poiché frequentando cattive compagnie si da al contrabbando e
finisce in galera ed in più sua madre, Maruzza la Longa, muore di colera. Ma le
disgrazie dei Malavoglia non sono ancora giunte al termine, infatti Lia, travolta da uno
scandalo, fugge di casa e finisce col diventare una prostituta. Anche Mena a causa
delle vicende familiari è costretta a rinunciare al matrimonio con l’amato “compare”
Alfio. Infine l’agonia della famiglia Trizzota termina con la morte per malattia di Padron
‘Ntoni. Sarà Alessi a riscattare la casa del nespolo, gesto che non servirà a nulla poiché
la famiglia Malavoglia è ormai distrutta.
Struttura dei Malavoglia
I Malavoglia, nati da un “bozzetto marinaresco” , fanno parte di un ciclo di cinque
romanzi in un primo momento sotto il titolo di “La Marea” poi sostituito da quello
definitivo “I Vinti”. Il romanzo verghiano rappresenta una vera e propria “saga “ della
famiglia Malavoglia, nella quale si descrivono ruoli e comportamenti di tre generazioni (il
nonno Padron ‘Ntoni, il figlio Bastianazzo e il nipote ‘Ntoni) in uno spazio temporale di
15 anni:dal 1863 al 1877-1878. I Malavoglia sono la storia di una famiglia di Aci-Trezza,
i Toscano, composta dal nonno padron ‘Ntoni, dal figlio Bastianazzo e dalla nuora
Maruzza la Longa e dai loro figli ‘Ntoni, Luca,Filomena,Alessi e Lia.Il romanzo I
Malavoglia è diviso in 15 capitoli e può essere diviso in tre parti:
1. capp. I- IV: affare dei lupini,partenza di ‘Ntoni per la leva militare(1863), naufragio
della Provvidenza e morte di Bastianazzo;
2. capp. V-X:il periodo dal 1865 fino a 1866, partenza di Luca che morirà nella
battaglia di Lissa; idillio di Alfio e Mena; peggioramento della condizione dei Malavoglia.
Secondo naufragio della Provvidenza e la rovina con abbandono della casa del
nespolo.
3. capp. XI-XV:il periodo dal 1867 al 1878, traviamento di ‘Ntoni, accoltellamento di
Don Michele.Partenza di Lia.Morte di padron ‘Ntoni. Nozze tra Alessi e Nunziata;
riacquisto della casa del nespolo. Liberazione di ‘Ntoni dal carcere, suo allontanamento
dal “nido". 9
Il tempo e lo spazio nei
Malavoglia
Nei Malavoglia sono presenti numerosi elementi storici:
- la battaglia di Lissa, il colera che uccide la Longa, la questione della leva militare e
quella delle tasse, il malcontento popolare che ne deriva, il ricordo di Garibaldi e della
sua impresa, la contrapposizione fra repubblicani (come il farmacista, don Franco).
Giovanni Verga e tecniche di
scrittura
...l'oggetto sono i "documenti umani", cioè fatti veri, storici; e l'analisi di tali documenti
dev'essere condotta con "scrupolo scientifico"... G. Verga
- Per riprodurre la società in modo "vero" Verga osserva attentamente tutte le sue
sfumature,la studia nei suoi dettagli, documentandosi sui mestieri, tradizioni e dialetti.
Verga usa uno stile impersonale in modo che - come dice lui stesso - "il lettore si trovi
faccia a faccia col fatto nudo e schietto".
- Per ottenere l'impersonalità Verga adotta il punto di vista della gente,di chi fa parte
dell'ambiente che sta descrivendo.
- E per essere ancor più vero e impersonale Verga usa una lingua nuova:si tratta della
lingua nazionale arricchita di termini di origine dialettale,di modi di dire e di tanti
proverbi, la lingua del popolo,un italiano con cadenza siciliana, ma comunque
comprensivo. Anche perché il desiderio di Verga è quello di essere letto da tutti.
- Inoltre usa spesso l'artificio della regressione (Baldi)
- Altre volte fa uso di metafore e similitudini
- Opposizione tra tempo della natura e tempo della storia in difesa dalla famiglia
patriarcale e tradizioni famigliari.
Indicazioni bibliografiche:
- G. Verga, Lawrence
- Verga,biografia,T. Coni
- www. Italialibri. net 10
STORIA
L’età di Giolitti
11
L'età di Giolitti 1903 -
1914
Liberale,colto,abile Giolitti è la figura di spicco nei vent'anni a cavallo tra 1800 e 1900.