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Estratto del documento

Le linee essenziali della poetica pascoliana sono espresse nel saggio

Il fanciullino, in cui il poeta ha una visione intuitiva e fanciullesca

della realtà.

Alla teoria del fanciullino sono legate molte delle novità stilistiche

della poesia pasco liana: il poeta tende, infatti, a suggerire, a evocare

più che a descrivere.. Usa un linguaggio ricco di metafore e

sinestesie; anche il lessico è nuovo, con mescolanze di parole dotte e

comuni. Dal punto di vista sintattico, il poeta preferisce i periodi

semplici composti di una sola frase.

III

X AGOSTO Da Myricae (1891)

San Lorenzo, io lo so perché tanto

di stelle per l'

aria tranquilla

arde e cade, perché sì gran pianto

nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:

l'

uccisero: cadde tra spini:

ella aveva nel becco un insetto:

la cena de'

suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende

quel verme a quel cielo lontano;

e il suo nido è nell'

ombra, che attende,

che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:

l'

uccisero: disse: Perdono;

e restò negli aperti occhi un grido

portava due bambole in dono...

Ora là, nella casa romita,

lo aspettano, aspettano in vano:

egli immobile, attonito, addita

le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall'

alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

Oh! d'

un pianto di stelle lo inondi

quest'

atomo opaco del Male! Commento

La poesia X agosto è stata scritta da Giovanni pascoli in onore della

morte del padre avvenuta la notte di S. Lorenzo.

Le stelle che cadono durante quella notte non sono altro che per il

poeta le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini.

Per Pascoli il 10 agosto è una data emblematica dato che è

l'

anniversario della morte del padre, avvenuta nell'

estate del 1860.

Egli afferma di sapere perché un così gran numero di stelle sembra

incendiarsi e cadere nel cielo: è perché tante stelle che cadono così

fitte sembrano le lacrime di un pianto dirotto che splendono nella

volta celeste.

Poi immagina una rondine che, mentre tornava al suo nido, fu uccisa

e cadde tra i rovi .Ella aveva un insetto nel becco, cibo per i suoi

piccoli. Qui Pascoli con una metafora intende dire che la rondine era

l'

unica fonte di sostentamento per i suoi piccoli così come suo padre

lo era per lui. Descrive la rondine trafitta sui rovi spinosi con le ali

aperte quasi come se fosse in croce, accostando tale immagine a

quella dei suoi rondinotti che rimangono in una vana attesa del cibo.

Dopo passa a descriverci un uomo, suo padre che mentre tornava a

casa fu ucciso pronunciando parole di perdono verso i suoi assassini.

Negli occhi rimane la volontà di emettere un grido. Invece Pascoli,

con il particolare delle due bambole che l'

uomo portava in dono alle

sue figlie, voleva alludere alla tenerezza che avrebbe caratterizzato

l'

arrivo del padre a casa e delinea un mondo di consuetudini

affettuose che la morte interruppe.

Adesso nella casa "solitaria" i suoi familiari lo attendono inutilmente

come in precedenza avevano fatto i rondinotti. Il povero uomo, con

gli occhi impietriti dalla morte, indica le bambole al cielo, descritto

dal poeta come molto distaccato e indifferente al dolore umano.

E infine, dice che il cielo, visto come una divinità, lascia cadere fitte

lacrime su questa piccola parte dell'

universo, che è il regno del male.

In questa poesia la morte del padre assurge al simbolo dell'

ingiustizia

e del male: il dolore del poeta diventa il dolore di tutti.

La lirica quindi trasmette senza dubbio sentimenti tristi, malinconici

per la distruzione di un nido familiare, unico rifugio in un mondo in

cui domina la violenza e la malvagità umana che uccide creature

innocenti.

E’ considerato un proseguimento in forma estrema di alcuni temi

trattati dal romanticismo come: il sogno, l’immaginazione, la

fantasia, la valorizzazione delle passioni, lo scavo psicologico,

l’inconscio.

Esso nasce in opposizione al positivismo, infatti, promuove un’arte

che si fonda sui lati oscuri del mondo e della vita, su tutto quanto

sfugge alla ragione.

Il termine “decadente” ebbe in origine senso negativo. Fu, infatti,

rivolto polemicamente contro alcuni poeti che esprimevano lo

smarrimento delle coscienze e la crisi di valori del tempo,

avvertendo, di là dall’ottimismo ufficiale e spesso ipocrita della

società, il fallimento del sogno positivista.

Ma quegli scrittori fecero della definizione una polemica insegna di

lotta, in cui si gettavano, di fatto, i fondamenti d’una nuova visione

del mondo e d’una nuova realtà. Essi ebbero insomma la coscienza di

vivere un’età di trasformazioni e di trapasso, si sentirono insomma

gli scrittori della crisi, e avvertirono che il loro compito non era

quello di proporre nuove certezze, ma di approfondire i termini

esistenziali di questa crisi sul piano conoscitivo.

E’ difficile stabilire i limiti cronologici del decadentismo letterario. Il

decadentismo nacque in Francia contemporaneamente al realismo-

positivismo, costituendo, di fatto, l’altra faccia della cultura degli

anni 1850-60, una cultura di minore importanza all’epoca ma

grandiosa nelle sue realizzazioni.

Raggiunse il suo culmine attorno agli anni 1885-90 ma non è facile

stabilire il momento di chiusura poiché il malessere sociale che ne

costituiva l’humus verrà riscontrato anche nel novecento, fino ai

nostri giorni.

Il Decadentismo può in parte legarsi a due movimenti culturali della

letteratura europea: il simbolismo e l’estetismo.

Il simbolismo tende ad una descrizione

soggettiva piuttosto che ad un’oggettiva

della realtà.

Questa sua natura la porta ad avere un

grande sviluppo con la nascita del

decadentismo, perché predilige il lato

misterioso piuttosto che quello scientifico e

reale.

Esso a partire da Baudelaire si riferisce ad

una poesia che indaga le zone più

misteriose della vita umana.

Frequente è il ricorso della metafora, la sinestesia.

Gli esponenti più importanti furono Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e

Mallarmè. Baudelaire sosteneva che la realtà è quella che si nasconde

dietro all’apparenza, da questo nasce il così detto poeta “veggente”,

che andando oltre la realtà coglie cose che gli uomini comuni non

riescono a percepire, come l’invisibile e l’inconscio.

Per quanto riguarda l’Italia, Giovanni Pascoli, fu il simbolista per

eccellenza con la sua propensione a caricare le cose di significati

simbolici, fortemente allusivi utilizzando un linguaggio ricco di

suggestioni musicali e simboliche, espressione di una libera ricerca di

immagini e di suini (ricco di onomatopee, di assonanze e

consonanze). L’estetismo è invece la tendenza

esasperata del culto della bellezza intesa

come fine a se stessa: l’arte per l’arte.

L’estetismo si traduce nella ricerca di

raffinatezza esasperata ed estenuata, non

di rado con richiami dal mondo antico o

da paesi lontani per attingervi la bellezza

che manca nel mondo circostante.

D’altra parte l’idea della superiorità

assoluta dell’esperienza estetica induce

l’artista a tentare di trasformare la vita

stessa in opera d’arte, dedicandosi al

culto della bellezza in assoluta libertà materiale e spirituale, in

polemica contrapposizione con la volgarità del mondo borghese.

Il maggiore rappresentante di questa tendenza, in Italia fu certamente

Gabriele D’Annunzio. Egli fu quel particolare eroe decadente del

bello, della sensazione, l’esaltazione e dell’istinto. Oltre al culto della

sensazione, il suo particolare estetismo si manifesta anche il panismo

ovvero la capacità di abbandonarsi alla natura per goderne le

suggestioni. Il Parlamento

Parlamento della Repubblica Italiana

Il ha una struttura

bicamerale cioè composta da due Camere aventi funzioni identiche:

la Camera dei deputati

ed il Senato della Repubblica.

La prima è formata da 630 Deputati e la seconda da 315 Senatori cui

vanno aggiunti i Senatori di diritto ed i Senatori a vita.

Il Parlamento si riunisce in seduta comune presso gli uffici della

Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio

La forma bicamerale, è giustificata dalla considerazione che due

organismi possono esaminare con maggiore ponderazione una legge,

evitando provvedimenti frettolosi, o poco meditanti. L’unico

inconveniente, di questo metodo è l’allungamento dei tempi di

approvazioni delle leggi. In tal modo, infatti, il lavoro del Parlamento

diventa eccessivamente pesante e poco proficuo. Nell’Europa

occidentale, solo l’Italia, ha approvato il bicameralismo perfetto,

infatti, quasi tutti gli altri paesi, hanno adottato il monocameralismo.

Oggi, mediante le elezioni, si scelgono le persone che dovranno

sedere in parlamento.

Sono elettori per la Camera dei Deputati, i cittadini italiani che hanno

compiuto il diciottesimo anno di età; mentre sono elettori per il

Senato della Repubblica, i cittadini italiani che hanno compiuto il

loro venticinquesimo anno di età.

Possono essere eletti deputati, i cittadini italiani che hanno compiuto

il venticinquesimo anno di età, mentre possono essere eletti senatori i

cittadini italiani che hanno compiuto il quarantesimo anno di età.

I Deputati ed i Senatori durano in carica cinque anni, salvo i casi di

scioglimento anticipato del parlamento.

Organizzazione e funzionamento delle Camere

Ogni Camera ha un proprio Presidente, oltre ad un certo numero di

vice presidenti e ad un Ufficio di presidenza.

Il Presidente ha il compito di convocare il ramo del Parlamento a cui

è preposto, di curare l’ordinato svolgimento delle sedute, di adottare

eventuali provvedimenti disciplinari, di proclamare il risultato delle

votazioni, di provvedere in genere all’organizzazione ed al

funzionamento della Camera che presiede.

L’attività di ciascuna Camera è disciplinata da un regolamento che

deve essere approvato dalla Camera stessa.

Le sedute delle Camere sono di norma pubbliche, salvo che i

parlamentari deliberino diversamente.

Le votazioni possono svolgersi a scrutinio palese, oppure a scrutinio

segreto.

Le votazioni a scrutinio palese avvengono per alzata di mano oppure

per appello nominale.

Le votazioni a scrutinio segreto avvengono con diversi sistemi (con

l’utilizzazione di schede, di palline bianche o nere, di sistemi

elettronici, impiegati anche nelle votazioni a scrutinio palese).

Le deliberazioni di ciascuna Camera, possono essere adottate solo se

al momento del voto è presente la maggioranza dei componenti della

camera (una legge si ritiene approvata solo se ha ricevuto il numero

favorevole della maggioranza dei presenti).

La formazione delle leggi

Affinché una legge possa essere sottoposta all’esame del Parlamento,

è necessario che qualcuno assuma l’iniziativa di preparare la relativa

proposta.

L’iniziativa della presentazione di una proposta di legge può essere

assunta da:

Dal Governo;

Da ciascun Parlamentare;

Dal popolo;

Dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro;

Dai Consigli Regionali.

Ogni progetto di legge viene affidato all’esame di un membro della

commissione, il quale redige una relazione scritta da riferire ai

componenti della Camera di cui egli fa parte.

Successivamente i membri di ciascuna Camera esaminano il progetto

e possono esprimere il proprio parere su di esso, effettuando delle

dichiarazioni di voto.

Infine il progetto viene votato prima articolo per articolo e poi nel

suo complesso.

Il progetto di legge deve essere approvato da ciascuna Camera nello

stesso testo. Se una di esse apporta qualche modifica, il progetto deve

essere riesaminato dall’altra Camera ed approvato con tali modifiche.

L’approvazione dei due rami del Parlamento rende la legge valida,

ma non efficace. È necessario, infatti che il Presidente della

Repubblica attesti che la legge è stata approvata nel rispetto dei

principi costituzionali.

Il Presidente della Repubblica, quanto ritiene che una legge non sia in

perfetta armonia con la Costituzione, può rinviarla alle Camere, con

un messaggio motivato.

Il Parlamento perciò è tenuto a riesaminare questa legge.

Quando la legge viene del tutto approvata, viene pubblicata sulla

Gazzetta Ufficiale, per consentire ai cittadini di prenderne

conoscenza. Generalmente una legge entra in vigore il quindicesimo

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