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- il romanzo è scritto in prima persona, e ciò comporta che il punto di vista sia
quello interno alla coscienza del protagonista;
- il narratore non è onnisciente e il personaggio si sdoppia in “io narrante” e “io narrato”.
Gabriele D’Annunzio
Gabriele D’Annunzio nacque a Pescara nel 1863. Ancora adolescente pubblicò un
volume di versi,e per pubblicarlo arrivò a diffondere sui giornali la notizia della propria
morte,e in seguito fece pubblicare la smentita inviando anche una copia del suo libro. Tra
il 1889 e il 1890,D’Annunzio fu chiamato a prestare servizio militare. Successivamente si
presentò al parlamento e venne eletto deputato dell’estrema destra nel 1897.
Contemporaneamente all’esperienza politica, D’Annunzio si dedicò all’attività
teatrale,dove molte delle sue opere furono ispirate da Eleonora Duse,famosa attrice
dell’epoca,alla quale fu legato per circa dieci anni. Nonostante l’età nel 1915 decise di
arruolarsi,prendendo parte a molte azioni di guerra. Conclusa la prima guerra mondiale
nel 1919, il progetto del trattato di pace prevedeva il passaggio della città istriana alla
Jugoslavia,ma D’annunzio,il Poeta-Soldato dalle smanie eroiche la occupò con un
centinaio di legionari improvvisati,e aveva per motto: “ O Fiume,o morte!”,provocando
così un pasticcio politico-diplomatico a livello internazionale. L’impresa di Fiume rimase
significativa di un certo eroismo italiano .
I romanzi del superuomo
Il romanzo Il trionfo della morte rappresenta una fase di transizione fra le due figure dei
superuomo. L'eroe Giorgio Aurispa è un esteta simile ad Andrea Sperelli che, travagliato
da una malattia interiore, va alla ricerca di un nuovo senso della vita. Un breve rientro
nella sua famiglia acuisce la sua crisi, perché reimmergersi nei problemi della vita
familiare e soprattutto rivivere il conflitto con il padre contribuisce a minare le sue
energie vitali: per cui è indotto, a identificarsi nella figura dello zio, a lui simile nella
sensibilità e morto suicida.La ricerca porta l'eroe a tentare di riscoprire le radici della sua
Autore: Cirillo Michele Pagina 6
stirpe. La soluzione gli si affaccia nel messaggio dionisiaco di Nietzsche, in
un’immersione nella vita in tutta la sua pienezza, ma l'eroe non è ancora in grado di
realizzare tale progetto: prevalgono in lui, sull’ispirazione alla vita piena e gioiosa, le
forze negative della morte; egli al termine del romanzo si uccide. Il romanzo successivo
"Le vergini delle rocce" segna la svolta ideologica radicale, nel quale l'eroe è forte e
sicuro. E' stato definito il "manifesto del superomismo”. Esso contiene le nuove teorie
dannunziane.
Panismo
Il Panismo di D'Annunzio consiste nel considerare la natura come un'entità viva e in
perenne movimento, un'entità con cui l'uomo deve profondamente fondersi e stabilire un
contatto tanto intenso da immergersi in questo ritmo vitale; io e mondo si uniscono in un
rapporto diretto. Un esempio classico di metamorfosi panica lo ritroviamo ne "la pioggia
nel pineto" in cui si compie la completa fusione della donna (Ermione) con la natura.
La Prima Guerra Mondiale
Lo scoppio della guerra-1914
Il 28 Luglio del 1914 scoppia la prima guerra mondiale, la scintilla dalla quale nacque la
prima guerra mondiale scoccò il 28 Giugno del 1914 quando un nazionalista serbo
assassinò a Sarajevo l’Arciduca Francesco Ferdinando. L’attentato era avvenuto in
territori austriaco ma tuttavia, il governo di Vienna attribuì la responsabilità alla Serbia,
ritenuta in seguito una minaccia per la stabilità dell’impero. Il 23 Luglio l'Austria
dichiarò guerra alla Serbia. Si innescò così una veloce reazione a catena, infatti
- Il 30 Luglio la Russia entrò in guerra affianco della Serbia.
- Il 1° Agosto la Germania dichiarò guerra all’impero zarista e
- Il 3 Agosto sempre la Germania estese la sua dichiarazione di guerra anche alla Francia.
Lo stesso 3 Agosto l’Italia si dichiara neutrale, dividendosi in due parti i “neutralisti” e
gli “interventisti”.
Tra i cosiddetti “neutralisti” facevano parte:
I cattolici.
I socialisti.
Invece tra gli “intervenisti” c’erano:
Il re Vittorio Emanale III, favorevole alla guerra perché convinto che avrebbe
potuto portare un rafforzamento internazionale.
I democratici, a favore di una guerra contro l’Austria per portare il Trento e il
Trentino sotto il dominio italiano.
L’ Italia entra in guerra-1915
Autore: Cirillo Michele Pagina 7
Alla Germania e all’Austria si affiancarono anche la Turchia e la Bulgaria formando la
Triplice Alleanza e dall’altro, con Inghilterra, Francia, Russia e successivamente anche
Giappone, formavano la Triplice Intesa.
Con la neutralità dell’Italia tutte le nazione cercavano, tramite trattative, di convincere
l’Italia di entrare in guerra al suo fianco. Le trattative si conclusero il 26 Aprile del 1915
con il Patto di Londra, con il quale l’Italia si impegnava a scendere in guerra entro un
mese in cambio di importanti concessioni territoriali. Il 24 Maggio del 1915 l’Italia
scende in guerra dichiarando guerra all’impero austro-ungarico ma non alla Germania (lo
farà successivamente l’8 Agosto del 1916).
Nel 1915 le forze dell’Intesa tentarono di spezzare le linee austro-germaniche. I francesi
attaccarono ripetutamente senza conseguire nessun risultato significativo.
Terzo anno di guerra-1917
Anche se la prima guerra mondiale fu combattuta prevalentemente in Europa, la guerra fu
nominata mondiale perché vi parteciparono vari paesi extraeuropei
- Il Giappone condusse una guerra in modo autonomo, occupando alcune isole del
Pacifico e mirando soprattutto a espandere la propria influenza sulla Cina, ma l’appoggio
inglese per la Cina distrusse i piani di espansione del Giappone.
- La Germania, per impedire i rifornimenti di materie prime all’Inghilterra, avviò una
guerra sottomarina ed aveva iniziato ad affondare le navi dirette verso i porti britannici. Il
7 Maggio del 1915 i tedeschi affondarono il transatlantico inglese “Lusitania”. Nel
naufragio morirono 128 cittadini statunitensi. Dopo tale avvenimento gli USA iniziarono
a manifestare una profondo ostilità verso la Germania.
Il 1 Febbraio del 1917 gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania e all’Austria-
Ungheria.Nel 1917 erano ormai tre anni che la guerra proseguiva e ancora non se ne
intravedeva la fine. I soldati erano stanchi di essere mandati allo sbaraglio in attacchi che
non servivano ad altro se non a fare migliaia di morti; inoltre la dura disciplina imposta
dai comandi militari era sempre meno tollerata. Il malumore cresceva sempre di più ed è
proprio in questo anno che in tutti gli eserciti sfociarono una serie di ammutinamenti. In
Russia le proteste contro la guerra e il governo repressivo dello zar sfociarono nello
scoppio di una rivoluzione. Il 12 Marzo del 1917 il Palazzo d’Inverno, simbolo del potere
zarista, fu preso d’assalto e lo zar deposto. Un governo proprio tentò per alcuni mesi di
reggere il paese fino a quando i bolscevichi guidati da Lenin diedero vita a
un’insurrezione che li portò alla presa del potere. La Russia lacerata dalle varie crisi
interne decise il 3 Marzo del 1918 di uscire dalla guerra. Il 1917 non fu un anno cruciale
solo per quanto riguarda le alleanze, ma anche per le vicende dello scacchiere italiano.
Un attacco austro-tedesco sferrato nella notte del 24 Ottobre 1917 nei pressi di Caporetto,
causò il cedimento della seconda armata, rendendo necessario uno spiegamento generale
delle linee italiane facendo avanzare di parecchio le forze nemiche. La ritirata si
trasformò in una vera e propria carneficina portando un numero elevato di morti e feriti.
Tuttavia il ritiro delle forze italiane consentì di allestire una linea di difesa sul Monte
Grappa e sul fiume Piave che permise di arrestare l’attacco austriaco.
Autore: Cirillo Michele Pagina 8
In quei giorni Armando Diaz sostituì Cadorna al comando: il nuovo generale migliorò il
trattamento dei soldati e seppe alimentare il loro sentimento nazionale, valorizzando il
sacrificio come elemento essenziale per la difesa della patria.
Verso la fine del conflitto-1918
Nel Gennaio del 1918 il presidente americano Wilson presentò un documento, chiamato i
14 punti, che sintetizzava le ragioni dell’intervento statunitense e stabiliva i principi che
avrebbero dovuto ispirare la futura pace. In tal modo il governo americano intendeva
distinguersi come una guerra democratica, cioè per scopi non di conquista e di espansione
imperialistica, ma piuttosto di difesa e diffusione della democrazia. Di fatto, l’ingresso
degli USA nel conflitto riequilibrarono gli schieramenti dopo l’abbandono russo e
segnava un punto di svolta nei rapporti internazionali.
Alla fine di Ottobre l’esercito italiano, grazie al generale Diaz, conquistò una decisiva
vittoria a Vittorio veneto. Nel giro di pochi giorni le truppe italiane entravano a Trento e
Trieste e portavano l’Austria a firmare l’armistizio del 4 Novembre 1918.
Successivamente anche la Germania fu costretta a chiedere l’armistizio concesso l’11
Novembre del 1918, sancendo la fine della Prima guerra mondiale. Il conflitto tra il 1914-
18 fu dunque la prima “guerra totale” della storia, dal momento che investì tutto e tutti,
dai soldati al fronte alla popolazione civile, dalle città alle campagne, dall’economia alla
società civile.
Alla fine del 1918 tutte le nazioni attraversavano una difficilissima situazione economico-
sociale, infatti tutte le risorse erano state impegnato per lo sforzo bellico. I commerci
erano fermi, le campagne improduttive, le industrie assorbite dalla produzione militare.
Solo gli USA uscirono dal conflitto non indeboliti, anzi, essendo creditori di molti paesi
ed esportatori di alimenti e materiali di ogni genere, ne uscirono tecnologicamente e
produttivamente rafforzati.
L’Austria-Ungheria fu obbligata a smilitarizzare l’esercito e a smembrare l’impero,
formando così diversi Stati.
Il 28 Aprile del 1919, su ordine del presidente Wilson, fu creata la società delle Nazioni,
prima organizzazione politica sovranazionale permanente. Il suo compito principale
consisteva nel mantenimento della pace, ma l’unico strumento per mantenere tale pace
era rappresentanto dal ricorso alle sensazioni economiche. La pace si rilevò largamente
imperfetta, incapace di creare un equilibrio duraturo.
Autore: Cirillo Michele Pagina 9
Controlli non distruttivi
I Controlli Non Distruttivi (CND) sono il complesso di esami, prove e rilievi condotti
impiegando metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o
l'asportazione di campioni dalla struttura in esame finalizzati alla ricerca ed
identificazione di difetti strutturali della struttura stessa.
Tra le metodologie di controlli non distruttivi sono citabili, in riferimento alla UNI EN
473 le presenti:
PT - Liquidi penetranti, si basa sull'esaltazione della visibilità di difetti
superficiali mediante contrasto cromatico tra una sostanza liquida che penetra per
capillarità nei difetti (penetrante) ed uno sfondo (rivelatore);
RT - Radiografia, comprendente i sistemi Raggi X;
UT - Ultrasuoni, tecnica che fa impiego di onde acustiche ad alta frequenza;
ET - Correnti indotte, tipologia di controllo basato sullo studio della variazione di
Impedenza di una bobina in funzione del campo magnetico indotto;
MT - Magnetoscopia, verifica delle alterazioni di flusso del campo magnetico in
prossimità della superficie del particolare posto sotto esame.
Le metodologie di controllo possono essere classificate in diversi modi. La prima
differenziazione è fra metodologie volumetriche e superficiali. Le prime mostrano
indicazioni (difetti) presenti in tutto il volume dell'oggetto, mentre le altre mostrano solo i
difetti affioranti in superficie o molto prossimi alla superficie su cui si sta effettuando il
controllo.
I Controlli Non Distruttivi possono essere distinti in 2 grandi categorie:
TECNICHE DI RILEVAMENTO DI DIFETTI SUPERFICIALI
Nella prima categoria: