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sono il petrolio, un combustibile liquido oleoso che origina da resti
animali e vegetali sommersi dalle acque marine; gas naturale, un
combustibile fossile gassoso, costituito essenzialmente dal metano.
Le fonti rinnovabili sono tutte quelle fonti che non si possono
esaurire, cioè l’energia solare, l’energia eolica, l’energia idrica,
l’energia geotermica e le biomasse. L’energia solare viene sfruttata
per la produzione di energia solare che viene utilizzata a sua volta
per la produzione di acqua calda mediante i pannelli solari. Le
radiazioni solari possono anche essere sfruttate dagli specchi e le
celle fotovoltaiche. L’energia eolica viene sfruttata dall’uomo da
quando egli ha inventato la vela. L’energia eolica è in grado di
produrre energia elettrica per mezzo di impianti denominati
aerogeneratori. L’energia idrica viene sfruttata per il movimento
delle acque per produrre energia elettrica nelle centrali
idroelettriche. L’energia geotermica è un’energia che è sfruttata per
il calore interno che è presente all’interno della terra. Invece il
biogas è un composto gassoso di origine biologica, costituito in
gran parte da metano, che può essere utilizzato come combustibile
e poi grazie ad un processo di conversione viene prodotta energia
elettrica. Accanto agli aspetti positivi relativi alle fonti energetiche
esistono “purtroppo” molti aspetti negativi legati allo sfruttamento
del sottosuolo. Quello più eclatante riguarda la deforestazione della
foresta Amazzonica dove per estrarre i minerali dalla terra rossa
amazzonica, si deviano i fiumi su zone precedentemente
deforestate. L’Amazzonia è il regno della foresta equatoriale dove vi
crescono alberi d’alto fusto dal legname pregiato, felci, cascate di
orchidee e ninfacee. Quest’area se pur ricchissima nel sottosuolo è
quasi completamente disabitata a causa delle difficili condizioni
climatiche e la mancanza di vie di comunicazione. Ai tempi delle
prime esplorazioni, l’Amazzonia era abitata da comunità di Indios
che avevano bisogno di enormi spazi per spostarsi continuamente
alla ricerca di cibo. Poi i bianchi iniziarono lo sfruttamento intensivo
che si basava soprattutto sulla raccolta del lattice della pianta del
caucciù. La corsa alla gomma spinse molti poveri del Brasile verso
l’interno dell’Amazzonia, attratti da un sicuro guadagno. Ma ben
presto il Brasile perse il monopolio di questa materia prima, perché
essa cominciò ad essere prodotta maggiormente e a un prezzo
minore nelle piantagioni dell’Asia sud-orientale. Negli ultimi decenni
il Brasile ha intrapreso una nuova iniziativa per lo sfruttamento
dell’Amazzonia dove sono state scoperte risorse minerarie e
petrolifere. La foresta viene tagliata da nastri autostradali che
hanno lo scopo di favorire l’agricoltura e l’allevamento del bestiame
nelle zone più propizie. Ma questo programma viene ostacolato dai
circa centomila indios superstiti presenti in Amazzonia. Purtroppo
negli anni scorsi i geologi nella loro ricerca di minerali non hanno
esitato a distruggere interi villaggi, facendo uso di bombardamenti
aerei e di lanci di cibi avvelenati, per permettere l’atterraggio di
tecnici e di macchinari. In questo modo gli Indios furono cacciati in
zone sempre più ristrette e insufficienti a garantire loro la
necessaria alimentazione. La posta in gioco è però grande in
quanto sono presenti riserve di oro, bauxite, ferro, stagno e piombo
e la classe dirigente del paese non ha mai permesso che un
eventuale aiuto all’indios da parte dell’organismo
“Funai”(Fondazione nazionale degli indios), ostacolasse le sue
iniziative. Tuttavia il problema è più complesso ed è anche di natura
ecologica in quanto lo sfruttamento dell’Amazzonia comporta una
riduzione della sua foresta, il principale polmone verde del nostro
pianeta, ritenuta molto dannosa per l’equilibrio ecologico del mondo
intero, sebbene tutto ciò sia finalizzato al progresso economico.
Questa contrapposizione tra progresso materiale e sfruttamento e
degradazione della natura è stato un tematica ricorrente nella vita
dei letterati italiani degli ultimi due secoli. Mondo cittadino e mondo
agreste sono stati costantemente intesi come portatori di valori
opposti: la campagna come paradiso perduto dei valori morali e
culturali e la città come simbolo di una condizione umana
degradante dal punto di vista morale causata da un progresso
puramente materiale. Uno dei letterati italiani che meglio interpretò
questa condizione fu Giovanni Pascoli. Leggendo la poesia la
servetta di monte…
LA SERVETTA DI MONTE tratta dai CANTI DI CASTELVECCHIO
Sono usciti tutti. La serva
è in cucina, sola e selvaggia.
In un canto siede ed osserva
tanti rami appesi alla staggia.
Fa un giro con gli occhi, e bel bello
ritorna a guardarsi il pannello.
Non c'è nulla ch'essa conosca.
Tutto pende tacito e tetro.
E non ode che qualche mosca
che d'un tratto ronza ad un vetro;
non ode che il croccolio roco
che rende la pentola al fuoco.
Il musino aguzzo del topo
è apparito ad uno spiraglio.
È sparito, per venir dopo:
fa già l'acqua qualche sonaglio...
Lontano lontano lontano
si sente sonare un campano.
È un muletto per il sentiero,
che s'arrampica su su su;
che tra i faggi piccolo e nero
si vede e non si vede piú.
Ma il suo campanaccio si sente
sonare continuamente.
È forse anco un'ora di giorno.
C'è nell'aria un fiocco di luna.
Come è dolce questo ritorno
nella sera che non imbruna!
per una di queste serate!
tra tanto odorino d'estate!
La ragazza guarda, e non sente
piú il campano che a quando a quando.
Glielo vela forse il torrente
che a' suoi piedi cade scrosciando;
se forse non glielo nasconde
la brezza che scuote le fronde;
od il canto dell'usignolo
che, tacendo passero e cincia,
solo solo con l'assiuolo
…appare il Pascoli come poeta della campagna, della vita faticosa
e semplice dei campi, curioso degli esseri e delle cose che la
popolano e la riempiono. La servetta, protagonista della poesia,
ragazza semplice di sentimenti puri e genuini e intenta nelle
occupazioni quotidiane più semplici. La serva in cucina è attenta
alla pentola sul fuoco, distratta soltanto dal ronzio di qualche mosca
dietro al vetro, dal suono delle campane e del campanaccio di un
mulo che si arrampica per il sentiero. La ragazza è custode di un
mondo primitivo e genuino fatto di cose semplici, popolato da
uccelli, animali, insetti, contrapposto ai valori materiali e
insignificanti della vita cittadina, diventata sempre più dipendente
dalla tecnologia nascente in quel tempo. Infatti alla fine del
diciannovesimo secolo si stavano verificando vari innovazioni
tecnologiche che introdussero trasformazioni radicali e conseguenti
cambiamenti sul piano sociale. Stiamo parlando della seconda
rivoluzione industriale originata dai processi della scienza i cui
risultati vennero subito applicati alle industrie. Mentre la prima
rivoluzione industriale agì lentamente sulla società con il
conseguente abbandono delle campagne ed il lavoro minorile, gli
effetti della seconda furono molto rapidi, determinando così una
trasformazione nella vita degli uomini e delle donne. I settori
industriali che trassero grandi vantaggi dalle moderne invenzioni
furono quello metallurgico e quello chimico. Fu introdotto un nuovo
metodo di produzione dell’acciaio a basso costo e in grandi
quantità. Questo materiale fu impiegato per produrre macchine
industriali, per fabbricare gli scafi delle navi, per sostituire le vecchie
rotaie di ferro, per costruire edifici e ponti. Infatti questo periodo fu
definito l’età dell’acciaio. Contribuì allo sviluppo dell’industria
metallurgica anche l’introduzione dell’alluminio, un metallo molto
leggero ottenuto dalla bauxite attraverso uno speciale processo
chimico. Infatti lo sviluppo della chimica contribuì al realizzarsi della
seconda rivoluzione industriale. Trasformazioni profonde furono
determinate dalla produzione della soda, fabbricazione delle
materie plastiche, degli insetticidi, degli esplosivi e in campo
farmaceutico furono inventatati l’aspirina e gli antidolorifici. Una
nuova fonte di energia diede slancio all’industria e cioè all’elettricità.
La dinamo che permetteva di produrre enormi quantità di energia
elettrica fu applicata alle centrali idroelettriche che sfruttavano la
forza dell’acqua. Uno dei primi impieghi della nuova fonte di energia
fu l’illuminazione e non soltanto le abitazioni, ma le strade e le città
poterono essere illuminate. La seconda rivoluzione industriale
aumentò l’importanza delle banche che attraverso finanziamenti
favorivano le grandi società, stimolando l’alleanza e la
concentrazione tra imprese. Si formarono così grandi
concentrazioni tra imprese che unendo i capitali raggiungevano una
grande forza economica. La seconda rivoluzione industriale cambiò
completamente le condizioni di vita: le città crescevano, nacquero i
primi grandi grattacieli in acciaio, la metropolitana. Anche sul mare,
nell’età dell’acciaio, ci furono grandi modificazioni come i primi
vapori e i piroscafi in acciaio. Ma accanto a questi aspetti positivi
legati ai progressi della scienza, si verifica il problema della
“povertà” che viene ad essere associato a quello dell’industrialismo.
I borghi di campagna, per andare incontro alle necessità
dell’industria, furono trasformati in fumanti centri industriali. I
contadini e gli artigiani cercavano lavoro nel nuovo mondo
industriale, divenuto ormai il carro trainante dell’economia. Nei
centri sorti intorno alle fabbriche la popolazione aumentò
rapidamente a causa soprattutto dell’immigrazione interna dei
contadini alle campagne. A tutto ciò, però, non corrispose un
adeguato razionale sviluppo urbanistico, le città sorsero in modo
caotico, si costituirono nuove abitazioni ovunque vi fosse spazio,
causando così l’aumento smisurato ed incontrollato dei fitti. Le città
industriali si trovarono così in pochi anni ad essere circondate da
enormi periferie tetre e malsane dove l’igiene era pressoché
sconosciuta e la sovrappopolazione favoriva sempre più la
criminalità e le malattie. Nacquero così i primi effetti negativi
sull’ambiente determinati dal nuovo sistema economico e stile di
vita, effetti che col tempo sono diventati incontrollabili. I problemi
relativi al degrado ambientale e la richiesta della sua salvaguardia
hanno acquistato oggi un’ importanza mondiale. La gravità della
situazione ambientale ha fatto si che dopo anni di indifferenza quasi
generalizzata, dove solo poche avanguardie lanciavano inascoltati
appelli, la questione ecologica venisse finalmente riconosciuta
come un problema primario. What can we do to help the
environment? Personally, to help the environment I must follow