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Estratto del documento

• In Grecia, ad Atene, la donna libera, di buona famiglia, non

aveva un ruolo sociale; fulcro della società ateniese era il nucleo

familiare, per cui il destino di ogni donna era quello di sposarsi e

La donna nella società greca di mettere al mondo dei figli, preferibilmente maschi. Il

matrimonio era inteso come un contratto che si fondava sul

concetto di dono, nel senso che la donna quando si sposava,

veniva “data in dono” con le sua dote dal padre, o dal tutore, al

futuro sposo. La donna trascorreva la giornata nel gineceo

(stanze a assegnate alle donne) dove sotto la sua tutela vivevano

anche i figli, e le schiave, cui la padrona di casa assegnava i vari

lavori domestici. Essa filava e tesseva, controllava il lavoro

affidato alle schiave e organizzava le cerimonie familiari e i

banchetti, ai quali, però, non prendeva parte.

• Essa usciva in rare occasioni, come le feste di matrimonio o le

feste religiose. In effetti, il solo campo della vita sociale in cui le

donne potevano godere degli stessi diritti degli uomini, era

proprio quello religioso, in quanto le donne sposate e madri di

famiglia, con un’ottima reputazione, potevano essere elette

sacerdotesse.

• A Sparta, invece, le donne godevano di una maggiore libertà, in

quanto venivano educate fuori casa, frequentavano le palestre,

potevano non occuparsi della casa e non curarsi della crescita dei

figli. Era più importante dedicarsi alla danza e agli esercizi

ginnici, così da fortificarsi e dare alla luce figli più sani e robusti.

La donna nella società romana

• Nei primi secoli della sua storia il diritto romano

rifletteva le regole di una società in cui capo

indiscusso era l'uomo: soltanto lui godeva dei diritti

politici (votare, eleggere e farsi eleggere, percorrere

la carriera politica, il corsus honorum). La donna

ne era del tutto esclusa. Essa era costantemente

sotto tutela, cioè in manu: dalla manus protettiva e

imperativa del padre passava, anche senza il suo

consenso, a quella del marito.

• Le donne romane non avevano diritto al nome

proprio. Nel caso avesse un nome proprio, questo

non doveva essere conosciuto se non dai più stretti

familiari e non doveva mai essere pronunciato in

pubblico.

• In altre parole i compiti della donna romana e i suoi

diritti non si discostano in maniera sostanziale da

quelli della donna greca: per entrambe il compito

principale era occuparsi della casa e dei figli. A

questo proposito possiamo citare Cornelia, la

celebre “madre dei Gracchi”.

La donna nella società medievale

• Nel medioevo abbiamo la scissione

della figura della donna in due: da

una parte ritroviamo la cosiddetta

donna- angelo con la Madonna

come donna per eccellenza. La

donna-angelo era la madre di

famiglia, la sposa fedele, colei che

curava il focolare domestico. Ad

essa si contrappone l’immagine

della donna-strega, colei che porta

l’uomo a commettere peccato (Eva).

• La celebre Giovanna d’arco incarna

entrambe la figure di donna: essa è

una santa, una liberatrice e si

presenta come inviata di Dio ma fu

fatta ardere viva coma strega.

La donna nella società vittoriana

• In Victorian age there is double soul: puritan, chaste and repressive but also sensual and

uninhibited.

• The condition of women in the Victorian is the symbol of the difference between power and

national wealth of England and the backward social condition. During the era symbolized by

the reign of Queen Victoria, women's lives became increasingly difficult because of the

spread on the ideal "woman angel", shared by most of society.

 Tess of the figure in the book "Tess of the D 'Urbervilles" is an unforgettable figure: frail, alone, yet

never asked help, even if you constantly need. Naive, yes, but not weak. The novel is the scale against

Victorian prevailing at the time, he sees Tess as a fallen woman and a girl emargina. Tess is pure, an

actor of love story, but overwhelmed by the forces of evil and fatalism. But Tess is a victim of fate that

without peace doggedly against her, which seeks only peace. Tess is so much tenderness as the victim of

a negative force

 Eveline is a novel of a girl Joyce. Eveline is in conflict with the world, but even with itself. Eveline is

tired now of everything that is usual and want a new life, the side of the man who loves the character of

Eveline is complex, multifaceted, and you can not just simplify the complex attitudes of the girl. E

'influenced by the outside world to the point that fails to listen to herself, is worried about the others but

not her, if it is exhausted from a life that has never been happy for her.

Miriam is the protagonist of Sons and Lovers. She is the typical Victorian woman. She feels enslaved

to Paul, but she is upset that he was so much power over her. This bondage is one of Lawrence’s main

concern: he seems to wander how e woman can be free and still enjoy the romantic and sexual company

of a man.

L’evoluzione della posizione della donna con la I guerra

mondiale

• Il ruolo tradizionale delle donne in tempo di guerra era sancito da un costume

secolare: resteranno a casa a confezionare calze di lana per i soldati al fronte,

scriveranno a mariti e a fidanzati lettere piene dì amore e di giuramenti di fedeltà,

nelle retrovie cureranno i feriti e al ritorno degli eroici guerrieri si faranno belle per

loro.

• Quando però ci si rese conto che la guerra non sarebbe stata ne breve ne facile si

prese consapevolezza del fatto che bisognava continuare ad erogare i servizi prima

svolti dagli uomini ora lontani a combattere. Si cominciò con le donne-spazzini e si

proseguì con le postine.

• Quando i fattorini dei tram furono sostituiti dalle donne ci fu una levata di scudi

perbenista, in quanto questo lavoro poneva le donne a diretto contatto degli uomini e

solo donne di scarsa levatura morale potevano accettare tali rischi. Man mano che la

guerra si allungava e che il fronte macinava soldati, centinaia di migliaia di donne

entravano nelle fabbriche, negli uffici, nei negozi. Nei tre anni di guerra questo

inserimento massiccio delle donne nel mondo del lavoro mutò non solo il loro stile di

vita, ma anche il loro modo di pensare: mutò anche la moda e aumentò il numero

delle donne che frequentavano gli istituti superiori

Per le donne la fine della guerra fu insieme gioia e tragedia: la prima fu l’enorme

sollievo di ritornare alla pace con la speranza che dopo tanti lutti e privazioni

finalmente si potesse vivere in una società più giusta e libera. Il ritorno a casa dei

smobilitati ebbe però proprio sulle donne tragiche conseguenze, perché furono le

prime ad essere cacciate da fabbriche e uffici, dove furono reinseriti gli uomini.

La donna nella letteratura italiana del 900

(La donna-angelo)

• HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO ALMENO UN MILIONE DI SCALE

• Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

5 le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.

10 Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.

Dalla visione celeste della donna…

alla donna che guarda il cielo!

• Margherita Hack e le stelle

Margherita Hack nacque a Firenze nel

1922 ed è un‘astrofisica e una

divulgatrice scientifica italiana. Membro

delle più prestigiose società fisiche e

astronomiche è stata anche direttore del

Dipartimento di Astronomia

dell'Università di Trieste. Ha lavorato

presso numerosi osservatori americani ed

europei ed è stata per lungo tempo

membro dei gruppi di lavoro dell’Esa e Le stelle sono sfere dotate di massa

della Nasa e compì vari studi sulle stelle. enorme costituite perlopiù da

idrogeno ed elio. Esse sono tenute

insieme dalla forza gravitazionale ed

emettono energia sotto forma di

radiazioni elettromagnetiche:

l’energia viene prodotta nel nocciolo

attraverso reazioni di fusione

termonucleare.

Dall’elettromagnetismo delle stelle al campo magnetico

terrestre

Si dice che un corpo è magnetizzato se ha la

proprietà di attrarre a sé la limatura di ferro.

Questo fenomeno fu scoperto in un minerale di

ferro, la magnetite, che è un magnete naturale. I

due estremi di un magnete di chiamano poli:

poli magnetici dello stesso tipo si respingono,

di tipo diverso si attraggono. È definito campo

magnetico il campo di forza gener

ato nello spazio da un magnete.

La Terra può essere assimilabile ad un magnete

poiché il polo Nord e Sud di un ago magnetico

sono in prossimità rispettivamente del Nord e

Sud geografici. Si scoprì che la Terra si

comporta come un grande magnete e

utilizzando, un magnete a forma di sfera, si

osservò che un ago magnetico sulla superficie

della Terra risente di un effetto analogo a

quello subito da un ago magnetico sulla

superficie del magnete. Come ogni magnete la

Terra genera nello spazio circostante un campo

magnetico, detto campo magnetico terrestre.

La donna vista da SCHOPENHAUER

• Per quanto riguarda Schopenhauer (1788-1860), egli esplicita nelle sue opere un

atteggiamento decisamente misogino, non limitandosi a teorizzare l’inferiorità della

donna, ma abbandonandosi ad una critica feroce, segno di un disprezzo verso tutto

ciò che concerne la natura femminile

• Egli espone i suoi pensieri in tal senso nel libro “l’arte di trattare le donne”

.Illuminante è la definizione della donna quale “sexus sequior”, secondo sesso,

destinato ad una fisiologica subordinazione al sesso primo, ossia quello maschile.

• La donna, oltre ad esistere solo in quanto inerisce all’uomo attraverso vincoli di

carattere sociale, non possiede statura propriamente umana, ma “occupa una

specie di gradino intermedio tra il bambino e l’uomo, che è il vero essere umano”.

• La dipendenza della donna dall’uomo è determinata da una condizione di

inadeguatezza di ordine sia fisico che intellettuale, che la porta ad organizzare la

propria intera ed inutile esistenza in funzione dell’uomo a lei più vicino: “è nella

natura della donna considerare tutto solamente come mezzo per conquistare il

maschio”.

• Principale caratteristica dell’individuo femminile è la “miopia intellettuale” e la

“scarsa intelligenza” che comportano la percezione delle cose più vicine a sfavore

delle realtà più profonde che solo l’uomo è in grado di cogliere.

• Per Schopenhauer l'unico compito della donna è quello di procreare, e una volta

assolto a questo compito perdono anche la loro bellezza, perché ormai hanno

esaurito il loro compito; per lui, infatti non esiste l'amore, ma è solo una illusione,

poiché la vita umana è un continuo oscillare tra il dolore e la noia, passando

attraverso l'intervallo fugace e persino illusorio del piacere e della gioia.

• Per questo l'uomo per alleviare la sua condizione esistenziale di dolore si crea delle

illusioni come l'amore. L'amore che deve essere considerato solo dal punto di vista

fisico e non spirituale infatti per lui la vera natura dell'amore è solo d'origine

sessuale come necessità di riproduzione della specie, perché la volontà possa

continuare ad esistere.

La riscoperta dell’arte classica: Canova (1)

• Antonio Canova è stato uno scultore italiano, ritenuto il massimo esponente

del Neoclassicismo. Viene considerato anche come l'ultimo grande artista della

scultura italiana. Ebbe il grande merito artistico, più di qualsiasi altro scultore,

di far rivivere, nelle sue opere, l'antica bellezza delle statue greche, ma

soprattutto la grazia, non più intesa come epidermica sensualità Rococò, ma

come una qualità, che solo attraverso il controllo della ragione può trasformare

gli aspetti leggiadri, e sottilmente sensuali, in un'idealità che solo l'artista può

rappresentare evitando le violente passioni e i gesti esasperati.

La divinità femminile è sostenuta da una

nuvola; il suo busto è nudo, mentre la parte

inferiore del corpo è avvolta da una veste

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