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Danza :
il Lato
oscuro
Valentina Musso
Bibliografia :
* “Itinerario nell’arte”, Zanichelli Editore,
Giorgio Cricco e Francesco Paolo di
Teodoro.
* “Tre, storia testi della letteratura”,
Paravia Editore, Monica Magri e Valerio
Vittorini.
* “Storia della Letteratura Italiana”,
Zanichelli Editore, Mario Pazzaglia.
* ““Wikipedia”, enciclopedia
multimediale.
Percorso
tematico
Il lato buono
della Danza:
* Edgar Degas
Il lato oscuro
della Danza:
* Edvard Munch
* Oscar Wilde
* Eugenio Montale
La danza è sempre stata rappresentata e vista come una serie di pratiche di piacere, di dedizione e di
devozione. Quando si parla di danza, ci si immagina la ballerina classica con il tutù bianco che
piroetta su delle punte di cartone e che incanta chi la osserva con la sua grazia e bellezza.
A Lei la maggior parte delle ragazze dedicano la propria vita, facendola diventare talvolta prima un
passatempo e poi una ragione di esistenza.
E fu così che Degas dipinse la proprie ballerine.
Edgar Degas
Di prima formazione accademica, Degas fece parte della corrente dell’Impressionismo francese,
nonostante le sue opere siano del tutto innovative rispetto a quelle dei propri compagni artisti.
Infatti egli rimase sempre un convinto assertore del disegno e anche della pittura d’atelier, come
prescritto dalla migliore tradizione accademica.
Secondo l’artista anche l’impressione di un istante è così complessa e ricca di significati che
l’immediatezza della pittura en plein air non può che coglierla in modo riduttivo e superficiale.
L’artista rappresenta il momento in cui una ballerina sta provando dei passi di danza, sotto l’occhio
vigile dell’insegnante osservano ed attendono a loro volto il proprio turno di prova.
Le opere di Degas assumono il taglio fotografico, ovvero viene colto un istante e, proprio come può
accadere con le macchine fotografiche, alcune figure possono essere tagliate fuori dall’inquadratura.
È proprio in questo particolare che viene ripresa la pittura di getto degli Impressionisti ma Degas
passerà i propri pomeriggi nelle scuole di danza, o nei teatri, proprio per studiare meglio i
movimento e la naturalezza delle danzatrici e poter riprodurli in modo più preciso. Vengono colti
aspetti marginali, ma significativi, del quotidiano, quasi, come egli stesso pronunciò, stesse
“guardando dal buco della serratura”. Egli, forte degli insegnamenti appresi da giovane, non
abolisce, come Monet e compagni, il disegno, né la prospettiva. Anzi. In ogni suo quadro, è presente
un elemento verticale che controbilancia la visione del quadro, che risulterebbe spostato, in quanto,
per mezzo dell’utilizzo di linee oblique e punti di fuga al di fuori della tela, Degas otticamente
allarga l’immagine.
Degas si allontana dagli impressionisti per il disegno preparatorio al dipinto, per la prospettiva, ma
anche per la scelta dei colori. Vengono reintrodotti, infatti, sia il bianco, per i tutù, che il nero, che
costituisce le ombre.
Ma spesso dimentichiamo, o non consideriamo, la parte “oscura”, quella più nascosta e
misteriosa. Proprio quella che ebbe maggiore sviluppo nel tardo medioevo: la danza macabra o,
qualsivoglia, lato oscuro della danza.
La danza macabra è un tema iconografico nel quale è rappresentata una danza fra uomini e
scheletri. Gli scheletri sono una personificazione della morte, mentre gli uomini sono
solitamente abbigliati in modo da rappresentare le diverse categorie della società dell'epoca,
dai personaggi più umili, ai più potenti.
memento mori
Il soggetto ha la funzione di e, come le rappresentazioni del giudizio universale,
esprime una visione più individualistica della morte e talvolta anche una certa ironia nei
confronti delle gerarchie sociali dell'epoca. Non vi è nessuna divinità, solo lo scheletro che
accompagna l’uomo nella sua vita ultraterrena.
La diffusione del tema è stata messa in relazione con la grande peste del 1348, che contagiò
tutta l’Europa e che rese la morte un fenomeno “familiare” nei vari paesi europei.
Tra gli autori nazionali ed internazionali che ricalcano questo tema nelle proprie opere
Mottetti
ricordiamo Eugenio Montale nei “ ” e Oscar Wilde in “Salomè” La
Per quanto riguarda, nuovamente, la pittura, significativa è l’opera di Edvard Munch “
danza della vita ”, dove ritrae il tema della danza dell' amore di una donna attraverso la vita:
la giovinezza, la ragazza in bianco, la passione dell’amore, la coppia che balla, e la morta, la
donna in nero. Ma in questo dipinto Munch sta trattando prima di tutto un soggetto ricorrente
nella sua arte - i tre stadi della vita di una donna: giovinezza e innocenza, amore e passione e,
finalmente, l' inesorabile insorgere della vecchiaia.
Edvard Munch – “La danza della vita”
1899 – 1900
Olio su tela
Oscar Wilde
The best play which represents the Dark Side of dance, is “Salomè” , written by Oscar Wilde
and published in 1893. The tragedy, was written first in French, because it sounded better than
the author’s language, and two years later was translated in to English.
It deals with the biblical story of Salomé, a stepdaughter of the tetrarch Herod Antipas, who, to
her stepfather's dismay but to the delight of her mother Herodias, requests the head of
Dance of the Seven
Jokanaan (John the Baptist) on a silver platter as a reward for dancing the
Veils.
Jokanaan is the image of Biblican prophet who Salomé tries to seduce, as with all the men that
she met but without success.
Salomé, hurt, obliged his drunk stepfather to kill him, in order to see her dancing.
In this tragedy we can find international inspirations: the author introduced the stage
directions, to help actors play the scene, and also the “kissing head” scene, is taken from an
th
English musician and writer of the 15 centaury. Wilde's ingenuity was to move it to the play's
climax. Nevertheless, there are some interesting contributions in Wilde's treatment, most
notably his persistent use of parallels between Salomé and the moon. This natural element was
always seen as a pure element, that gives peace and harmony, but in this play it hides a Dark
side that is seen by the characters in its strange shape. It is written, “It has a strange colour, a
strange shape. Tonight something really bad will happen”.
In this way, the dark side of dance, is not perceived as a ritual dance, as in the Oriental World,
but as means to obtain what, in this case Salomé, one wants.
The play was performed in Paris, in 1896, and a centaury later it was “taken” to Broadway,
where the best artists of the year acted, as for example Al Pacino, under the directions of
Robert Allan Ackerman.