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Filosofia: Nietzsche "La nascita della tragedia", Valéry "L'anima e la danza", Mallarmè "Ballets"
Latino: il pantomimo
Italiano: il simbolismo,
Inglese: Yeats
Storia dell'arte: Degas
πυρρίχη
L’invenzione della pirrica si attribuisce a Pirro, che
pare l’abbia eseguita durante i solenni funerari
tributati a suo padre Achille.
Danza pirrica, Museo Acropoli, Atene
I danzatori, accompagnati dal canto e dal flauto, imitavano
ritmicamente i gesti di attacco e di difesa, riproducendo i
movimenti di una battaglia. danze
Erano danze
caratteristiche di acrobatiche
occasioni private,
quali simposi
Scena di simposio su un vaso attico a figure nere (VI sec. a.C.)
Nascita della Tragedia
FRIEDRICH NIETZSCHE
FIDIA, Dioniso, frontone orient.Partenone
447–433 a.C., Londra, British Museum
FIDIA, Apollo, Parigi, Museo del Louvre
dio dell'equilibrio e della misura dio dell'ebbrezza
dio della melodia e del canto armonico dio della danza, dell'estasi
Solo nella era avvenuta la riconciliazione tra questi due
impulsi contrastanti e, pertanto, essa rappresentava il culmine
della civiltà greca. DANZE DIONISIACHE
APOLLINEE
γέρανος κòρδαξ
εμμέλεια όκλασμα
παιάν σίκιννις
υπορχηματική Menadi
Dioniso con menadi e satiri musicanti.
Vaso a figure nere (530-520 a.C.)
Londra, British Museum Rilievo con menadi danzanti (fine V sec. a.C.)
Coppa a figure rosse (IV sec. a.C.) Roma, Museo Baracco
Londra, British Museum MOVIMENTI
φορά δεῖξις
σχήματα
Lezione di danza
Vaso attico - c. 450 a.C.,
Londra, British Museum
La danza presso i Romani
Le danze orgiastiche e anche quelle apollinee furono ridimensionate .
“Nemo enim fere saltat
sobrius, nisi forte insanit
neque in solitudine neque
in convivio moderato atque
honesto”
CICERONE, Orationes – Pro
Murena – 13 Vaticano, Museo Pío Clementino.
IL PANTOMIMO
Il pantomimo consisteva di tre elementi distinti:
un unico danzatore
il numeroso coro che cantava
la svariata orchestra di strumenti
“Adest luculentus puer ludus, nisi quod ephebica
chlamida sinistrum tegebat umerum, flavis crinibus
usquequaque cospicuus, et inter comas eius aurae
pinnulae colligatione simili sociatae prominebant;
quem [caducaeum] et virgula Mercurium indicabat. Is
saltatorie procurrens malumque bracteis inauratum
dextra gerens <adulescenti>, qui Paris videbatur,
porrigit, quid mandaret Iupppiter nutu significans, et
protinus gratum scitule referens e cospectu facessit.”
APULEIO, Le Metamorfosi, Libro X, cap. 30
Dal Medioevo al 1600
La morale cristiana, che considerava il corpo
peccaminoso, riteneva la danza un’evidente
manifestazione del male, vietandola nei luoghi consacrati
Tra il XII e il XIII secolo
BALLO
DANZA Bonaiuto A. ,“Danza delle donzelle nel giardino d’amore”,
Firenze, Cappella degli Spagnoli di Santa Maria Novella
Comprendeva una parte
corale, cantata da tutti i
danzatori, e una serie di
strofe uniformi, cantate
da un solista, che fungeva
anche da guida nella
danza
Carola angelica, part. Giudizio finale di Beato
Angelico (sec. XV), Firenze, Museo San Marco
Il 15 ottobre 1581 fu rappresentato a
Parigi, nel Palazzo del Petit Bourbon
(vicino al Louvre), alla Corte di
Enrico III e alla presenza di Caterina
de’ Medici, il primo balletto di cui si
conosca la musica, la coreografia e il
libretto originale
Incisione della prima scena di
Le Ballet Comique de la Reine Luigi XIV
La salita al trono francese di
appassionato ed abile ballerino, favorì l’evoluzione
del balletto.
Assunse il nome di Re Sole
anche perché interpretò la
parte del dio sole, Apollo, in
"Le Ballet de la Nuit" nel
1653, a soli 15 anni.
Nel 1661 fondò l‘Académie Royale
de la Danse e nel 1672 la Scuola
Nazionale di Danza. Luigi XIV in Le Ballet de la nuit
(1653)
La nascita
della danza classica
Prima Seconda Terza Quarta Quinta
posizione posizione posizione posizione posizione
Fu il primo direttore dell'Accademie, Charles Louis Beauchamps
(1636-1719), a codificare le cinque posizioni dei piedi e l'uso
dell‘en de hors.
La danza diventa disciplina
Basata su due presupposti fondamentali
1. rigore formale e sostanziale nell’architettura
2. sistema di regole certe
Nel 1700 il maestro di danza
francese Raoul Auger Feuillet
pubblicò il trattato
“Choréographie ou l’Art de
décrire la Dance” Furono due donne, le
due migliori ballerine
francesi dell’epoca, a
cambiare le cose
Marie Anne de Cupis de
Camargo scelse scarpe
senza tacco, accorciò le
gonne rendendole meno
ingombranti e abbandonò le
maschere, mentre la sua
rivale, Marie Sallé,
abbandonò i pesanti costumi
N. LANCRET , Marie Camargo per abiti di velo leggero.
(1710-1770)
I balletti romantici
Con l’avvento del Romanticismo, il balletto raggiunse la sua apoteosi.
A porre le basi fondamentali
della danza classica fu il
coreografo italiano The Code of Terpsichore
Blasis fu anche l'inventore
dell'attitude, ispirato da una
statua cinquecentesca del
Mercurio del Giambologna, in
cui il modello posa il peso sulla
gamba sinistra e porta indietro
l'altra gamba formando un angolo
di 90°.
Giambologna, Mercurio, Firenze,
Museo Nazionale del Bargello
La Sylphide
Marie Taglioni, il 12 marzo
1832, all’Opèra di Parigi, ballò,
per la prima volta un balletto,
“La Sylphide”, interamente
Fino ad allora, infatti, le
sulle punte, indossando un
ballerine salivano sulle punte
vestito diafano, lungo fino alle
solo per pochi secondi. Le
caviglie, che diventerà poi il
scarpe da punta con il gesso non
prototipo del costumo tipico del
erano ancora state inventate e le
balletto classico.
ballerine rinforzavano le
morbide scarpe da danza di tela
ricamandole.
La danza sulla punta del piede
non va considerata solo come
La ballerina diventò il simbolo
punto tecnico: fu un mezzo
della donna immateriale e,
espressivo che la sensibilità
mentre le scarpette da punta la
romantica scelse per esprimere
resero aerea, dando la sensazione
certi suoi ideali e sogni.
del sollevamento da terra di un
corpo senza pesantezza, la
vaporosità del tutù bianco la fece
sembrare evanescente e
soprannaturale come uno spirito.
La danza classica va
oltre il gesto e
l’immagine; è qualcosa
che si basa su tecniche
precise, ma nasce dal
cuore e poi si trasforma
in movimento; è una
creazione e, in quanto
tale, è (1842-1898)
Stéphane Mallarmé
Scrittore e poeta francese, fu il primo a capire che la danza è la
sola espressione umana che riesca a trasformare il corpo in puro
simbolo, senza nemmeno aver bisogno della parola.
La ballerina diventa puro
simbolo, si astrae dalla sua
“… she is not a girl, but rather a metaphor
presenza corporea e diventa
which symbolizes some elemental aspect of
pensiero in movimento.
earthly form … she does not dance but rather,
with miraculous lunges and abbreviations,
writing with her body, she suggests things
which the written work could express only in
several paragraphs of dialogue or descriptive
prose. Her poem is written without the writer’s
tools”.
S. Mallarmé, Ballets, 1886
L’après-midi d’un faune (Il pomeriggio di un fauno),
poemetto del 1876, poi messo in musica da Debussy, sarà
coreografato da Nijinsky e darà vita, nel 1912, al celeberrimo
balletto omonimo.
Fu proprio L’après-midi d’un
faune a sancire la nascita del
Charles Boudelaire (1821-1867) Les fleurs du Mal (1857)
La vera realtà non è quella che
appare ai nostri occhi: essa non
ubbidisce a regole scientifiche e
oggettive e non può quindi
essere indagata con il solo uso
della ragione
.
“… E’ un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l’uomo foreste di simboli
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari …”
C. Baudelaire, Corrispondenze
I caratteri fondamentali
della poesia simbolista
La ricerca di una poesia pura
L’uso dell’analogia e del simbolo
L’uso di figure retoriche
La ricerca lessicale
Jean Moréas Manifesto del simbolismo (1886)
(1865-1939)
william Butler yeats
The Yeatsian style is strongly
characterized, perhaps more than
any other writing after Mallarmé,
by a constant voltage to the
symbolism and the lyricism of the
language
In “Sweet Dancer” the dancer, by
reconciling spirit and matter, has a
comprehensive character since
she symbolizes a state of bliss,
earthy love and Unity of Being.
The girl goes dancing there
On the leaf‐sown, new‐mown, smooth
Grass plot of the garden;
Escaped from bitter youth,
Escaped out of her crowd,
Or out of her black cloud.
Ah, dancer, ah, sweet dancer!
If strange men come from the house
To lead her away, do not say
That she is happy being crazy;
Lead them gently astray;
Let her finish her dance,
Let her finish her dance.
Ah, dancer, ah, sweet dancer!
W. B. YEATS, Sweet dancer , (1938)
A. ATROSHENKO, Ballerina
In 1964, Walter Gore created his ballet “Sweet Dancer”
for Ballet Rambert
(1871-1945)
Paul VALERY
Scrittore e poeta francese, proseguì e approfondì la
spinta innovatrice dei principi estetici della danza.
Il suo discorso, più esteso e
organizzato rispetto a quello di
Mallarmé, si trova principalmente
in due lavori: il trattato “L’âme et
le danse” (1921) e la conferenza
del 1936 “Philosophie de la
danse”. J. E. BLANCHE , P. Valéry, Rouen,
Musee des Beaux Arts
Il primato delle arti
è affidato alla
danza
“Vennero, lievi fiori, figurine
d’oro, fanciulle sottili e sì vaghe,
cui una tenue luna
si frange …”
P. Valéry,Le vane ballerine
La ballerina è strumento dell’arte
Degas Danse Dessin”
“
“… l’artista avanza, indietreggia,
si china, strizza gli occhi, si
comporta con tutto il corpo come
un accessorio dell’occhio, diventa
tutt’intero un organo di mira, di
puntamento, d’aggiustamento, di
messa a fuoco…”
Valéry descrisse la danza
del corpo del pittore, teso
al servizio della forma.
(1834-1917)
Edgar DEGAS Tra tutti i pittori impressionisti
fu quello che conservò la
maggiore originalità e distanza
dagli altri.
Per Degas era importante
rappresentare il movimento,
“il corpo umano in movimento”
(1880-1881), Parigi, Musée d'Orsay
Per mettere meglio a fuoco il tema del movimento nella
danza, Degas ebbe bisogno di modellare una statua: la
celeberrima Piccola danzatrice di 14 anni.
Degas restò stregato dalle varie potenzialità della fotografia.
A metà del 1895, fotografò una ballerina in diverse pose.
Mesi dopo, Degas combinò le tre immagini, componendo,
quasi come in ricalco, il celebre dipinto "Ballerine in blu o
ballerine dietro le quinte.
Le ballerine di Degas non sono rappresentate in pose perfette ed
eleganti, ma, pur non mancando di grazia, raccontano un mondo
fatto di duro lavoro, sforzi, sacrifici e studio.
Degas ritrasse le sue ballerine in numerosissime pose: eteree in
palcoscenico, come in “Due ballerine” (1874), nello sforzo dei loro
esercizi, come in “Ballerine alla sbarra” (1900), o rilassate e in
attesa, come in “Pausa durante una lezione di danza” (1880).
“Prova di balletto“, (1877)
Glasgow, Art Gallery