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Storia: Età giolittiana
Inglese: Charles Dikens end the revolution industrial
Tecnologia: Saldature
Meccanica: Recipiente in pressione
Tesina: il Compressore
Il filtro anticondensa serve ad evitare che la
condensa arrivi all’uscita del rubinetto.
i. VALVOLA DI SICUREZZA
La valvola di sicurezza è ad azione diretta.
Il disco di tenuta è spinto verso l’alto dalla
pressione del sistema contro la molla che
tiene la valvola chiusa.
Se la forza di apertura supera quella
esercitata dalla molla il disco della valvola
viene allontanato dalla sede e la valvola
scarica il fluido.
La completa capacità di scarica della valvola
sarà messa in atto quando la pressione del
sistema sale al non più del 10% oltre la
pressione impostata sulla valvola.
La chiusura totale viene eseguita se la
pressione del sistema scende al di sotto del
90% del valore nominale impostata sulla
valvola.
È molto importante utilizzarla per prevenire
incidenti quando per esempio l’aria supera la
pressione di 8 bar, come nel nostro caso.
Va considerato che la pressione all’interno
del recipiente sale con l’aumentare della
temperatura. 11
l. L’ARIA COMPRESSA
Nell’aria atmosferica sono presenti vapore
d’acqua in percentuali variabili legati alle
condizioni ambientali, impurità allo stato
solido e gas di varie nature provenienti da
processi industriali locali. Queste sostanze
possono provocare danni ai componenti
pneumatici, come ad esempio corrosione,
compromettendone la funzione.
Quindi l’aria per essere utilizzata a livello
industriale deve essere opportunamente
trattata.
m. GRUPPO FRL
I sistemi FRL (filtro-regolatore-lubrificatore)
vengono applicati all’inizio di un circuito
pneumatico di una macchina.
I tre elementi possono anche essere utilizzati
separatamente, ma di solito vengono
utilizzati insieme.
Il filtro serve per separare l’impurità e
condensa presenti nell’aria compressa di
arrivo.
Il regolatore viene utilizzato per regolare la
pressione dell’impianto, mentre il
lubrificatore , presente solo se necessario
immette ad intervalli regolabili tramite
l’apposita vite di regolazione, un velo d’olio
all’impianto presente nell’apposito
contenitore. 12
n. LA PRESSIONE
Le forze di repulsione tra le molecole si
propagano in seno alla massa gassosa fino
a raggiungere le pareti del contenitore,
esercitando in questo modo su di essi una
spinta meccanica che, riferita all’unita di
superficie del recipiente, costituisce la
pressione.
Si definisce la pressione “p” il rapporto tra la
forza F esercitata perpendicolarmente su
una superficie e l’estensione S della
superficie stessa: p = F/S.
Nel S.I. la pressione si misura in Pascal (Pa)
ovvero in N/m²; ma per comodità si
preferisce utilizzare un suo multiplo, il bar
per il quale vale la seguente equivalenza:
1 bar = 10⁵ Pascal = 100.000 Pascal 13
S C H E M A D I P R O
D U Z
I O
N E
I.
MOTORE DI AZIONAMENTO DEL MOTORE
1. GRUPPO DI COMPRESSIONE
2. REFRIGERATORE
3. FILTRO DI ASPIRAZIONE DELL’ARIA ATMOSFERICA
4. PRESSOSTATO
5. VALVOLA DI NON RITORNO
6. SERBATOIO
7. SCARICA DI CONDENSA
8. VALVOLA DI MASSIMA PRESSIONE
9. MANOMETRI
10. VALVOLE DI INTERCETTAZIONE
11. 14
o. GRUPPO COMPRESSORE
Il gruppo compressore è composto da motore
monofase: è un tipo di motore elettrico in
corrente alternata in cui la velocità di rotazione
dell’albero è minore della velocità di rotazione
del campo magnetico generato dagli
avvolgimenti di statore, ovvero non c’è
sincronismo tra le due velocità diversamente
dai motori sincroni.
Inoltre il motore asincrono è detto anche motore
a induzione in virtù del suo principio di
funzionamento.
Il gruppo di compressione è composto da biella,
pistone, cilindro, testata e le valvole lamellari
che permettono la produzione dell’aria
compressa. 15
F A
S I D I L A
V O R A
Z I O N E
FASE 1
Il lavoro è iniziato utilizzando come serbatoio un estintore da 5 kg, togliendo il gruppo
erogatore, che è stato poi sverniciato.
FASE 2
Abbiamo preso le misure della bombola per costruire le due strutture portanti del compressore.
Una barra di L 1,80 m è stata tagliata in 8 pezzi di L 16,2 cm e smussati gli angoli, due pezzi da 25
cm.
Abbiamo saldato gli 8 pezzi per creare le due strutture portanti.
Abbiamo usato una saldatura elettrica con l’elettrodo di Ø 2 mm, impostando la corrente a 70
ampere.
Con un martello abbiamo rimosso le scorie e abbiamo applicato i controlli opportuni. 16
FASE 3
Abbiamo realizzato sulle due strutture complessivamente n. 8 fori di Ø 8,5 mm per il bloccaggio del
serbatoio alla struttura, n. 4 fori di Ø 10 mm per bloccare il motore alla struttura stessa.
Gli 8 fori sono stati successivamente filettati con utensili giramaschio e maschio M10
(sgrossatore, medio e finitore) FASE 4
Per unire le due strutture abbiamo preso n. 2 barre di lunghezza 22 cm.
Con il trapano a colonna abbiamo fatto 4 prefori di Ø 6 e successivamente 4 fori di Ø 11.
I fori sono stati eseguiti con punte elicoidali UNI 5619 per trapano in HSS
Abbiamo eseguito i vari controlli dimensionali 17
FASE 5
Abbiamo eseguito n 2 fori sulla bombola: 1 foro di Ø 20 mm per la valvola di scarico e un foro di Ø
21 mm per i componenti del compressore.
Successivamente sono stati inseriti nei due fori due tronchetti:
- 1 tronchetto di Ø 20 mm che presenta una filettatura femmina per il montaggio della valvola di
scarico.
1 tronchetto di Ø 21 mm che presenta una filettatura femmina per il montaggio dei componenti.
Successivamente i due tronchetti sono stati saldati sui due fori con saldatrice a filo
continuo con amperaggio di 120 ampere e filo elettrodo di Ø 0,8 mm.
FASE 6
Per facilitare il trasporto del compressore abbiamo collegato alla struttura n 2 ruote e n 1 piedino.
Abbiamo tagliato n 2 barre in ferro di lunghezza 25 mm e praticato su di esse n 4 fori di Ø 11 mm
in corrispondenza dei fori del telaio delle ruote. 18
Successivamente abbiamo utilizzato n 4 viti con bulloni M4 e rondelle relative per bloccare le ruote
alla struttura. FASE 7
Abbiamo verniciato la bombola applicando prima un prodotto antiruggine e poi vernice di
colore rosso. 19
FASE 8
Per il bloccaggio delle due strutture alla bombola abbiamo usato le due barre, n 7 viti con bulloni
M10 di cui 3 di lunghezza 14 mm e 4 di lunghezza 22 mm, n 10 rondelle di Ø 11.
FASE 9
Questa fase comprende il montaggio di alcuni componenti del nostro compressore.
Un tronchetto di L 100 mm e Ø 17 mm viene montato tra il foro superiore del serbatoio e il
pressostato usando un riduttore F-M da 3/8 a 1/8.
Al pressostato sono stati collegati: a sinistra un manometro per controllare la pressione del
serbatoio tarato fino a 10 bar con riduttore F-M da 3/8 a 1/8 zincato; a destra un riduttore di
pressione con filtro anticondensa con raccordo M-M da 1/8; nella parte frontale del pressostato
abbiamo collegato la valvola di sicurezza.
Al riduttore di pressione abbiamo aggiunto un manometro per controllare la pressione
dell’aria in uscita (max 6 bar), e una curva M-F 1/8 zincato al riduttore, a cui è stato collegato
un rubinetto M-F 1/4, a tale rubinetto abbiamo aggiunto un innesto rapido M filettato da 1/8.
Per tutte le filettature è stato usato il teflon, materiale che serve per ricoprire superficie
sottoposte ad alte pressioni. 20
FASE 10
Nella facciata frontale del serbatoio troviamo la valvola estintore; a tale valvola abbiamo collegato
la valvola di non ritorno a 3 vie con riduttore M-F da 3/8 a 1/8.
Le tre vie della valvola servono:
una via per l’inserimento di un innesto rapido per l’aria in entrata motore-serbatoio, l’altra
via per l’inserimento di un innesto rapido per l’aria in uscita dal serbatoio al pressostato.
21
FASE 11
Colleghiamo la valvola di scarico F filettato 3/8 nel foro inferiore del serbatoio usando il
nastro teflon avvolto nella filettatura FASE 12
Il motore è stato fissato sui 4 fori della struttura con perni e dadi M8 x 40 e anelli di tenuta.
FASE 13
Abbiamo preso un cavo 3x1, di cui il filo giallo-verde è per il collegamento di terra, gli altri due,
marrone e celeste sono della linea a 220 volt.
Si collega il filo marrone con un morsetto al relè e quello azzurro al contatto sul termico del
salvamotore, sul filo della terra viene collegato un morsetto e collegato alla carcassa del motore.
22
Abbiamo collegato il relè e il termico salvamotore al motore nelle loro posizioni, infine abbiamo
fissato il cavo nell’apposita sede del coperchio in plastica del motore.
FASE 14
Nel pressostato si trovano 2 fori pressacavo per cavo rete 220 volt e alimentazione motore.
Aprendo il cappuccio di protezione in plastica troviamo due coppie di contatti (fase e neutro) su
molle collegati meccanicamente ed isolati elettricamente.
Infatti possiamo dedurre che il nostro elettropressostato è monofase.
A questo punto abbiamo collegato il cavo proveniente dal motore nella morsettiera, facendolo
passare nell’apposito pressacavo. 23
Un altro cavo di 1 m viene collegato sull’altra morsettiera, con relativo filo di terra e alla cui
estremità colleghiamo una spina da 10 ampere.
FASE 15
Verifichiamo con il tester che tutti i collegamenti e gli avvolgimenti del motore sono integri
24
Accendiamo il tester è lo impostiamo per la misura in ohm a 200 che serve per misurare la
resistenza.
Per prima cosa verifichiamo che gli avvolgimenti del motore siano isolati elettricamente dalla
carcassa metallica, per evitare di prendere una scossa elettrica all’accensione.
Collegando un puntale del tester su un morsetto del cavo di terra e l’altra su un morsetto
termico salvamotore, sul tester non vediamo comparire nessun valore, quindi sono isolati
Tenendo sempre il puntale sul morsetto di terra e con l’altro puntale sugli altri due morsetti, una
volta su una e una sull’altra, notiamo che non compare nessuna misurazione 25
Dopodiché verifichiamo l’integrità degli avvolgimenti interni come da foto e annotiamo le
misure
La misura finale è circa la somma dei due precedenti, questo significa che lo statore del
motore è integro.
Infine verifichiamo la protezione termica del motore, collegando i puntali come da foto, sul
tester compare una bassissima resistenza e quindi siamo nella norma. 26
FASE 16
Abbiamo collegato i due tubi rislan di Ø 6x1 agli innesti rapidi per i collegamenti dell’aria in
entrata e in uscita FASE 17
Infine abbiamo fatto tutti i controlli necessari per il funzionamento e dopodiché abbiamo messo in
funzione il nostro compressore.
Una volta messo in funzione, procediamo alla taratura del pressostato tramite un dado di
regolazione, portandolo da 10 bar a 6 bar.
Poi in base all’utilizzo in uscita dell’aria compressa andremo a regolare anche il regolatore di
pressione che si trova nella parte superiore. 27
M E C C A
N I C A
R E C I P I E N T
E I N P R E S S I O
N E
Un recipiente in pressione è un recipiente progettato per contenere un liquido o gas ad una
pressione differente da quella esterna, solitamente più alta internamente.
I recipienti in pressione devono essere progettati in modo da funzionare in sicurezza ad una
determinata pressione.
La differenza di pressione tra interno ed esterno crea uno stato di tensione nel materiale del
recipiente, quindi, il recipiente deve resistere a questo stato di tensione senza sollecitazioni che
possono causare perdite o rotture e pericoli per le cose o persone.
Il parametro più importante è la pressione ma ve ne sono altre da non trascurare come la
temperatura di esercizio che influenza le proprietà meccaniche del materiale provocando
deformazioni permanenti come i fenomeni di scorrimento a caldo.
I fluidi a contatto con il recipiente sono un altro parametro dimensionante, perché possono
determinare attacchi chimici ai materiali, causandone corrosione e fragilità.
Infine le condizioni di esercizio del recipiente, in quanto variazioni cicliche della pressione e
temperatura (sollecitazioni a fatica) influenzano la vita del recipiente.
I parametri di progetto sono:
Forma del materiale
• Spessori delle pareti
• Selezione del materiale
• Controlli non distruttivi in costruzioni
• Verifiche in esercizio
•
La forma sferica è più conveniente delle altri per minimizzare la tensione:
= p D/ 4s;
σ
s = spessore del recipiente
= tensione
σ 28
p = pressione D = diametro
Un recipiente di forma sferica non è facile da costruire, allora la forma più comune è quella