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Tecnologia meccanica - Corrosione e protezione dei materiali metallico
Sistemi e automazioni industriali - Controllori a logica programmabile (Plc)
Diritto - Le società a responsabilità limitata e srl
Progettazione e organizzazione industriale - produzione per commessa e organizzazione del cantiere
Storia - La grande depressione del 1929
Italiano - il futurismo – luciano folgore
Inglese - The internal combustion engine
Matematica - Il moto oscillatorio armonico
8. IL FUTURISMO – LUCIANO FOLGORE
8.1. Brevi cenni sul Futurismo…………………………………………pag.36
8.2. Luciano Folgore
8.2.1. Vita e opere………………………………………………………… pag.38
8.2.2. L’elettricità…………………………………………………………. pag.39
9. THE INTERNAL COMBUSTION ENGINE
9.1. The four-stroke gasoline cycle…………………………………… pag.42
10. IL MOTO OSCILLATORIO ARMONICO………………………. pag.43
IMMAGINI RELATIVE AL CANTIERE DI MOTTOLA…………… pag.45
PREFAZIONE
Questo lavoro, inedito e personale, si è prefisso lo scopo di indagare ed approfondire alcuni
argomenti trattati durante l’Anno Scolastico, ormai giunto al termine.
Il mio lavoro è iniziato dall’analisi del processo di cogenerazione. Tale processo è applicato
in impianti industriali per la produzione combinata di energia elettrica e termica, ne è un
esempio l’impianto realizzato a Mottola.
A questo impianto si collega l’analisi del ciclo otto di meccanica, e con sistemi il
funzionamento tramite l’uso di un PLC. Inoltre in tecnologia meccanica approfondiremo
una delle problematiche che un impianto può presentare, ossia la corrosione e i rimedi che
consistono nella protezione dei materiali metallici. Vedremo il funzionamento del motore a
scoppio espresso in lingua inglese. Tratterò in disegno progettazione ed organizzazione
industriale il tipo di produzione ed i layout di cantiere, facendo riferimento all’esperienza
maturata nel suddetto cantiere situato nella zona industriale di Mottola. In storia prenderemo
in considerazione come la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili abbia avuto
origine nell’America dei primi anni trenta per contrastare la crisi del 1929.
Da notare come l’elettricità abbia affascinato autori della letteratura italiana, appartenenti al
movimento letterario futurista come Luciano Folgore, il quale pubblico ne “Il canto dei
motori” il testo “L’elettricità”. Riallacciandomi all’impianto menzionato precedentemente,
analizzeremo il tipo di società che ha commissionato il lavoro. Quest’ultima si identifica
come una Srl (società responsabilità limitata).
Senza voler ricercare collegamenti forzati, è innegabile il largo uso degli strumenti
matematici nelle materie tecniche. In questo caso ho voluto esporre il Moto Oscillatorio
Armonico. 1. LA COGENERAZIONE
Negli ultimi anni, soprattutto a livello europeo, si sta assistendo ad un crescente
interesse sia del mondo politico, sia di quello economico che civile nell’utilizzo delle
fonti di energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Un tale interesse è scaturito
dalla concomitanza di più fattori significativi quali:
1. la preoccupazione e la paura per un sistema energetico attuale non sostenibile sul
piano ambientale, a lungo come a breve termine; 2. una continua crescita del
prezzo dei combustibili
fossili;
3. una volontà di
incrementare
l’innovazione
tecnologica delle
imprese europee, sempre
più minacciate nei settori
tradizionali dalla concorrenza dei paesi caratterizzati da una produzione a basso
costo.
Si sta cercando sempre più di sviluppare, commercializzare e anche sostenere
economicamente, tramite un’adeguata normativa, tutte quelle tecnologie che
permettono l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, le quali permettono di sfruttare
al meglio l’energia prodotta (efficienza energetica).
Fra quest’ultima categoria di tecnologie troviamo sicuramente la cogenerazione. Il
Parlamento Europeo, ai fini del raggiungimento degli obbiettivi di risparmio
energetico, ha riconosciuto la cogenerazione come una delle tecnologie più
importanti, includendo fra le proprie priorità la definizione di normative volte a
favorire la diffusione della tecnologia di cogenerazione. Nella definizione stessa di
cogenerazione si trova il primo importante vantaggio dell’utilizzo di questo tipo di
impianto, ovvero la produzione combinata di energia elettrica e termica. Si riducono
le spese per il combustibile, se confrontato con i classici sistemi di
approvvigionamento energetico, ovvero la caldaia a gas per l’energia termica e
l’acquisto dalla rete di energia elettrica; a ciò bisogna aggiungere la possibilità di
vendere alla rete l’energia elettrica prodotta in eccesso che è sicuramente un fattore
importante. Per quanto riguarda l’impatto ambientale, la cogenerazione presenta
sicuramente dei vantaggi: infatti, utilizza una minore quantità di carburante dovuto al
fatto che la produzione di energia termica ed elettrica avviene simultaneamente. Per
quantificare e rendere evidente tale vantaggio si riporta un semplice confronto tramite
la Figura 1, in cui, a fronte di uguali quantitativi energetici richiesti dalle utenze
termica ed elettrica, il sistema cogenerativo utilizza un quantitativo di combustibile
inferiore rispetto al quantitativo complessivo necessario nel caso di generazione
separata. Supponendo che un impianto cogenerativo, per produrre 38 unità di energia
elettrica e 45 unità di calore utile, consumi 100 unità di combustibile, il rendimento
termodinamico complessivo di conversione, inteso come rapporto tra l’energia utile
prodotta (38+45) e l’energia
Figura 1 Differenza energetica tra il sistema
cogenerativo e quello convenzionale. primaria del combustibile utilizzato
(100), risulta dell’83%. Se si considera invece il caso di produzione separata,
supponendo di produrre 38 unità di energia elettrica con una centrale termoelettrica
avente un rendimento elettrico di circa il 40% e 45 unità di calore utile con una caldaia
avente un rendimento termico pari a circa l’80%, si avrebbe un consumo di combustibile
pari a 148 unità di combustibile. Il risparmio di energia primaria conseguibile con la
cogenerazione è dunque pari al 28%.
1.1. Descrizione dell’impianto
Di seguito, viene riportata una breve descrizione dell’impianto di cogenerazione
realizzato a Mottola. L’impianto è strutturato, come possiamo vedere in Figura 2, nei
seguenti componenti:
1. area stoccaggio combustibile: è una zona dedicata al deposito di combustibile
utilizzato per alimentare il motore;
2. motore a combustione interna: in cui avviene la conversione da energia chimica ad
energia meccanica attraverso la combustione di una miscela aria-combustibile;
3. alternatore: è una macchina elettrica rotante, che trasforma l’energia meccanica in
Figura 2 Struttura di un impianto di cogenerazione.
energia elettrica sotto forma di corrente alternata;
4. valvola deviatrice a tre vie: permette la scelta in due direzioni differenti del passaggio
del fluido, nel nostro caso fumi;
5. generatore di vapore: realizza il riscaldamento di un liquido, nel nostro caso acqua,
provocandone l’ebollizione in modo continuo ed in condizioni controllate, per
impiegarlo come vettore energetico (vapore);
6. PLC: consente di gestire l’intero impianto in maniera completamente automatica.
1.2. Cenni sul funzionamento
Abbiamo visto i componenti dell’impianto, ora vediamo il loro funzionamento. Il
motore è una macchina capace di trasformare una sorgente di energia chimica in
energia meccanica o lavoro meccanico, la potenza prelevata dall’albero motore è
usata per la trazione e la produzione di elettricità. L’energia elettrica viene prodotta
da un alternatore collegato meccanicamente al motore, trasformando l’energia
meccanica in energia elettrica alternata, successivamente immessa nella rete. Il calore
sottratto ai cilindri attraversa uno scambiatore, dove avviene uno scambio di energia
termica tra due fluidi a temperature diverse. Lo scambiatore, che in pratica sostituisce
la caldaia, produce acqua calda utilizzata per tanti usi tra cui, acqua sanitaria, e tutti i
tipi di riscaldamento civile e industriale. Il ciclo che compie il motore produce gas di
scarico (fumi) ad una temperatura di circa 300° C, che attraverso una tubazioni
vengono convogliati all’interno del generatore di vapore. Il generatore di vapore,
attraversato al suo interno dai fumi, permette il riscaldamento di un liquido (nel
nostro caso acqua) provocandone l’ebollizione e successivamente la produzione di
vapore utilizzabile in tanti processi industriali. Tra il motore e il generatore troviamo
una valvola a tre vie che permette, in caso di guasti, di escludere il generatore e
scaricare i fumi di scarico direttamente in atmosfera evitando così il fermo del
motore, che provocherebbe un danno economico. Lo sfruttamento di calore e
pressione non comporta un aumento dei consumi, poiché sono scarti del processo di
conversione da energia chimica ad energia meccanica attuato dal motore. L’intero
processo viene controllato e gestito da un PLC: è un controllore per industria
specializzato in origine nella gestione o controllo dei processi industriali.
2. MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA
MATERIA: MECCANICA
2.1. Costituzione e classificazione
Nei motori endotermici alternativi l’energia termochimica del combustibile è
trasformata in energia meccanica, utilizzando la spinta esercitata dai prodotti della
combustione su un pistone o stantuffo che si muove, con moto alternativo ed a tenuta,
all’interno di un cilindro. Il movimento dello stantuffo è convertito in moto rotatorio
e trasmesso all’albero motore mediante una biella ed una manovella. Superiormente,
il cilindro è chiuso da una testata o testa, con o senza valvole. Questi motori si
possono classificare secondo:
1. il sistema di accensione del combustibile (motori ad accensione per scintilla e per
compressione);
2. il metodo di immissione del combustibile nel cilindro (motori a carburazione e ad
iniezione);
3. il ciclo operativo (motori a 4 tempi e a 2 tempi);
4. il tipo di combustibile impiegato.
2.2. Il ciclo ideale
Il ciclo di funzionamento dei motori a combustione interna alternativi è a quattro
tempi e si volge in quattro fasi successive (Figura 3):
1. Aspirazione: il pistone è al punto morto superiore (PMS) della corsa, la valvola
di aspirazione è aperta, quella di scarico chiusa; supposto che il motore sia già
avviato, il pistone, scendendo verso il punto morto inferiore (PMI), aspira nel
cilindro un volume di miscela (motore a carburazione) o di aria (motori a
iniezione) teoricamente eguale al volume della cilindrata.
2. Compressione: le valvole sono entrambe chiuse; il pistone, procedendo verso il
punto morto superiore (PMS), comprime il fluido aspirato la cui pressione e
temperatura aumentano in misura notevole.
3. Combustione – Espansione: quando il pistone ha raggiunto il PMS, si fa
avvenire la combustione o facendo scoccare una scintilla tra gli elettrodi delle
candele (motore a scoppio), oppure iniettando gasolio finemente polverizzato
che brucia spontaneamente a contatto dell’aria (motore Diesel). I gas prodotti
dalla combustione spingono violentemente il pistone verso il PMI, imprimendo
così il moto all’albero motore. In questa fase (fase motrice) le valvole sono
entrambe chiuse.
Figura 3 Ciclo di funzionamento di un motore a carburazione a 4
tempi.
4. Scarico: quando il pistone ha raggiunto il PMI si apre la valvola di scarico, che
consente l’espulsione dei gas combusti durante il movimento di ritorno verso il
PMS.
Quando il pistone è giunto a fine corsa, si chiude la valvola di scarico e si apre quella
di aspirazione, e il ciclo ricomincia.
Il funzionamento descritto corrisponde al ciclo ideale; in effetti, il ciclo reale presenta
le seguenti differenze:
l’apertura della valvola di aspirazione non avviene istantaneamente, ma inizia prima
che il pistone abbia raggiunto il PMS;
la valvola di scarico si chiude dopo che il pistone è giunto al PMS, pertanto per un
breve tempo le valvole sono contemporaneamente aperte e, mentre da una parte inizia
l’afflusso della miscela o dell’aria, dall’altra continua lo scarico dei gas per inerzia;
per questa ragione, durante l’aspirazione e la compressione la miscela fresca (o l’aria)
si mescola con quanto è rimasto dei gas del ciclo precedente;
la valvola di aspirazione è chiusa con un certo ritardo, quando il pistone ha già iniziato