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LA BELLA EPOQUE & L’EVENTO DELLA PRIMA
GUERRA MONDIALE
Gli ultimi venti anni
dell’Ottocento furono per
l’Europa anni di pace e di
benessere, perciò questo
periodo venne chiamato
“Belle Epoque”. Belle
L'espressione
Époque (L'epoca bella, I bei
tempi) nacque in Francia
prima della prima guerra
mondiale per definire il
periodo immediatamente
anteriore (1885- 1914). Dalla
fine dell'Ottocento in poi la gente viveva bene, aveva più comodità, le
invenzioni e progressi della tecnica erano stati all'ordine del giorno. Le
invenzioni della scienza e della tecnica e conquiste sociali e politiche avevano
trasformato la vita degli uomini, e si aveva la convinzione che il progresso
equivalesse a benessere.
Nel campo sociale e politico si ebbero importanti cambiamenti come: il
miglioramento delle condizioni igieniche, il progresso della medicina sconfisse
gravi malattie, le organizzazioni sociali migliorarono le condizioni di vita dei
lavoratori e il diritto al voto fu esteso a tutti i cittadini maschi (suffragio
universale maschile). Infatti i benefici che queste scoperte avevano portato
nella vita delle persone erano diventate sempre più visibili: l'energia elettrica e
la lampadina per muoversi e divertirsi anche di sera nelle città illuminate e
lavorare anche di notte, la diffusione del cinema, radio, telefono e telegrafo per
mandare notizie e immagini anche lontano; in fine la diffusione degli aerei,
automobili, biciclette per muoversi con più facilità.
Le donne rimasero subordinate all’uomo. Erano escluse dal diritto di voto, non
potevano seguire gli studi, dipendevano dal marito… ma comunque con il loro lavoro contribuivano
allo sviluppo economico e sociale. Alcune donne si ribellarono e chiesero di poter accedere
all’università, alle libere professioni e il diritto al voto. Tutto questo aveva determinato un profondo
mancavano gli
ottimismo sulle possibilità dell'uomo, a cui niente sembrava precluso. Però non
aspetti negativi, infatti non tutte le classi sociali avevano gli stessi diritti e
doveri, molti operai e contadini continuavano a vivere in condizioni molto dure;
crescevano anche le rivalità tra i paesi europei.
All’inizio del 1900, anche se in Europa la gente viveva bene, c’erano però
molti contrasti tra gli Stati:
CONTRASTO TRA GERMANIA E INGHILTERRA la Germania aveva
quasi superato l’Inghilterra nello sviluppo dell’industria, ma l’Inghilterra aveva
una grande flotta e più colonie in Africa ed Asia. Perciò la Germania volva
conquistare nuove terre.
CONTRASTO TRA GERMANIA E FRANCIA la Germania nel 1870 ha
conquistato l’Alsalzia e la Lorena, due regioni ricche di carbone sul confine tra
Francia e Germania, e la Francia naturalmente vuole riprenderle.
CONTRASTO TRA GERMANIA, FRANCIA E INGHILTERRA per la
conquista delle colonie.
CONTRASTO TRA AUSTRIA, RUSSIA E SERBIA la Russia voleva
occupare la Penisola Balcanica per arrivare sul mediterraneo e la Serbia vuole
liberare e unire i popoli slavi. L’Austria naturalmente non vuole.
Tutti questi contrasti portarono gli Stati alla corsa agli armamenti ed alla
formazione di due alleanze: la TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria, Italia)
e la TRIPLICE INTESA (Francia, Inghilterra, Russia). Nel 1914 in Europa c’è una
situazione esplosiva e quindi basta una scintilla per far scoppiare la guerra.
Il 28 giugno 1914 a
Sarajevo uno studente
serbo uccide l’erede al
trono dell’Impero
austro-ungarico
l’arciduca Francesco
Ferdinando. Questa è la
scintilla che fa
scoppiare la guerra, un
attentato che si
trasformò cosi in un
caso internazionale. Un
conflitto che segnò una
svolta decisiva nella
storia dell’Europa e del mondo.
Infatti l’Austria compi la prima mossa inviando, il 23 luglio, un ultimatum
alla Serbia. Il secondo passo lo fece la Russia assicurando il proprio sostegno
alla Serbia, il governo serbo accettò solo in parte l’ultimatum. Il 28 luglio 1914
l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Subito scattano le alleanze: con l’Austria
entra in guerra la Germania e più tardi l’impero turco e la Bulgaria. Con la
Serbia entra in guerra la Russia poi la Francia e più tardi l’Inghilterra. Solo nel
1915 l’Italia, che aveva firmato un accordo “il Patto di Londra” con la Triplice
Intesa, segna cosi la fine dell’alleanza con la triplice Alleanza, entra in guerra
contro l’impero Austro-Ungarico.
Il 31 luglio anche la Germania inviò un ultimatum alla Russia, ma
l’ultimatum tedesco non ottenne risposta. Intanto la Germania il 3 agosto
dichiaro guerra alla Francia. La strategia dei tedeschi si basava sulla rapidità e
sulla sorpresa. Il piano di guerra tedesco prevedeva in un attacco contro la
Francia che avrebbe dovuto esser messa fuori combattimento in poche
settimane. In fatti la Germania sperava di fare una GUERRA LAMPO cioè
vincere molto velocemente i nemici e invasero con i loro eserciti il Belgio anche
se è neutrale per prendere di sorpresa la Francia da nord-est. Ma la Francia
resiste, i tedeschi non riescono ad invadere la Francia e la guerra si trasforma
in GUERRA DI POSIZIONE, gli eserciti stavano fermi ed i soldati passavano
mesi nelle TRINCEE, lunghi corridoi scavati nel terreno, protetti dal filo spinato.
Quando davano l’ordine di attacco, uscivano dalle trincee e correvano verso il
nemico che sparava loro addosso, cosi morivano migliaia di uomini per
conquistare poche centinaia di metri di terra.
Nell’agosto 1914 il Giappone dichiarava guerra alla Germania per
impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Estremo Oriente.
l'Italia
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale assunse una posizione
di neutralità. La rottura da parte dell'Italia della Triplice Alleanza sancita
nel 1915 con il Patto di Londra tra Italia, Inghilterra, Francia, Russia fu
invevitabile. In caso di vittoria l'Italia
avrebbe ottenuto il Trentino e Trieste,
l'Istria, la Dalmazia e altri territori da
stabilire. Però rimaneva il problema di
convincere il parlamento di maggioranza
giolittiana ad entrare in guerra. Molte
furono le manifestazioni a favore ed alla
fine il re e Salandra riuscirono nell'impresa
attraverso uno stratagemma. Salandra
finse di dare le dimissioni e al suo posto fu
convocato Giolitti, che saputo
parzialmente del patto di Londra, si rese
conto che le sue tesi non erano più
sufficiente e rifiutò l'incarico. Allora il re
non accettò le dimissioni di Salandra e il
governo ebbe poteri speciali. Il 24 maggio
1915 l'Italia dichiarò guerra
all'Austria entrando così nella Prima
Guerra Mondiale.
Le prime battaglie in cui fu coinvolto
l'esercito italiano ebbero esito disastroso:
nei territori del Carso i soldati italiani
subirono quattro cruente disfatte (Battaglie dell'Isonzo). Nel frattempo la
Bulgaria si schierava dalla parte degli imperi centrali, aggravando la posizione
russa nei Balcani ma soprattutto quella serba. L'unico presidio dell'intesa nei
Balcani fu Salonicco, città greca ufficialmente neutrale ma in realtà alleata
dell'Intesa.
La guerra continua cosi per molto tempo,poi nel 1917 accadono due fatti
che decidono l’esito della guerra l’entrata in guerra degli USA e il crollo del
regime zarista. Il 6 aprile del 1917 gli americani decisero di entrare in guerra
contro la Germania avviando una guerra sottomarina e gia nel maggio del ’15
un sottomarino tedesco aveva affondato il transatlantico inglese con a bordo
alcuni cittadini americani. L’intervento americano sarebbe risultato decisivo sia
sul piano militare sia su quello economico. L’altro fatto che decise l’esito della
guerra fu il ritir o dalla guerra della russi e il crollo del regime zarista. Molti
soldati-contadini abbandonarono il fronte e tornarono ai loro villaggi per
partecipare alla spartizione delle terre dei nobili. La Russia cessò di fornire il
contributo militare agli alleati. I tedeschi trasferirono molte truppe sul fronte
occidentale e per le potenze dell’Intesa i mesi fra la primavera e l’autunno del
’17 furono i più difficili dall’inizio del conflitto. Alla difficoltà militari si
aggiungevano le manifestazioni di insofferenza popolare contro la guerra gli
scioperi operai e gli ammutinamenti dei reparti combattenti.
Dopo il ritiro della Russia, Austria e Germania hanno concentrato tutte le
loro forze sul Fronte italiano; Il 24 ottobre fu sferrato un attacco a Caporetto a
cui L’esercito italiano affiancato da Cadorna non riuscì a resistere. La “rotta” di
Caporetto testimoniò la disorganizzazione,l’incapacità strategica e la mancanza
di compattezza delle truppe italiane. Quando tutto sembrava perduto il paese
diede prova di un forte capacità di reazione e formò un governo di solidarietà
nazionale con a capo Vittorio Emanuele Orlando. Cadorna fu destituito e il
comando dell’esercito fu affidato al generale Armando Diaz. Per ottenere di
nuovo la fiducia dei soldati il governo promise vantaggi economici per il dopo
guerra, inclusa una distribuzione di terre ai contadini. Grazie a questo progetto
e ad una mobilitazione eccezionale Diaz riuscì ad arginare la rotta delle truppe
italiane. Nella primavera del 1918 l’esercito tedesco sferrò una grande
offensiva per cercare dei piegare la Francia. Tra Marzo e Luglio il fronte
occidentale venne sfondato più volte e le truppe tedesche penetrarono nelle
linee degli anglo-francesi; I quali sferrarono un violento e vittorioso
contrattacco che sfondò il fronte tedesco. L’imperatore tedesco propose un
armistizio, ma il comando dell’Intesa pretese una resa totale. Dopo aver
resistito con successo agli attacchi austriaci L’esercito italiano Riuscì a
sconfiggerli definitivamente a Vittorio Veneto il 24 ottobre 1918.
La guerra si conclude con la Conferenza di Pace di Parigi che ebbe luogo
il 18 gennaio del 1919 e vide escluse delle potenze sconfitte. La
conferenza di Parigi diede origine a 5 trattati diversi. Quello più importante,
il Trattato di Versailles, costrinse la Germania a concedere alla Francia il
bacino della Saar per quindici anni, restituire alla Francia l’Alsazia e la Lorena,
ridurre l’esercito e a creare una fascia smilitarizzata sul confine sud-
occidentale, cedere lo Schleswig del nord alla Danimarca e pagare ingenti
danni di guerra. In oltre il Trattato di Versailles venne firmato nella Sala
degli Specchi del Palazzo di Versailles, il 18 gennaio del 1919. Fu una sorta
di premessa alla creazione della Società delle Nazioni. A seguito della
conferenza di Parigi, il 28 aprile del 1919 venne formata la Società delle
Nazioni, fondata da Wilson (presidente degli stati uniti, e che l’8
gennaio di quello stesso anno, al congresso enunciò e condensò in 14
punti –rimasti famosi- il programma della pace mondiale). Il suo scopo
primario era garantire il disarmo e la pace nel mondo. Lo scopo
dell’organizzazione era di arbitrare i conflitti tra le nazioni, in modo da evitare
che le animosità tra le varie potenze mondiali sfociassero in un secondo
conflitto.
ITALIANO DECADENTISMO
Il Decadentismo ebbe origine in Francia e si sviluppò in Europa tra gli anni
ottanta dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento. Il Decadentismo
rappresenta una reazione decisa degli aspetti ideologici, morali, e letterari del
Positivismo. Il termine “ decadente” ebbe, in origine, un senso negativo; fu
rivolto contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e la
crisi di valori di fine Ottocento, dal decade dei più nobili ideali romantici. Questi
poeti avvertirono il fallimento del sogno più ambizioso del Positivismo. Il
Decadentismo fu, prima di tutto, uno stato d’animo di perplessità smarrita, un
sentimento di crisi esistenziale, travagliata da tragiche esperienze di guerre,
rivoluzioni e anche da scoperte scientifiche sconvolgenti. Due sono gli aspetti
fondamentali della spiritualità decadentista: il sentimento della realtà come
mistero e la scoperta di una nuova dimensione nello spirito umano, quella cioè
dell’inconscio.
Le figure ricorrenti del Decadentismo sono:
L’artista maledetto che rifiuta i valori e le convenzioni sociali
(rifiutavano la vita borghese). Vive una vita senza regole fin quasi