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Ho deciso di trattare il tema dell'attesa nella mia tesina di maturità dopo aver letto l'opera teatrale di Samuel Beckett “Aspettando Godot”. Mi sono resa conto, alla fine della lettura di questo libro, di come, al giorno d'oggi, il mondo sembra metterci fretta. Per accorgersene basta vedere una via pulsante di gente che deve sbrigare commissioni o entrare in un ufficio delle Poste per poi attendere spazientita il suo turno. Ebbene ho realizzato che, però, la gestazione di grandi opere, come un esame di Stato, un compito in classe particolarmente difficile, risulti più “grande” più è il tempo che la si è attesa. Perché è nell'attesa che meditiamo, che decidiamo tra tutte le possibilità, calcoliamo tutta la casistica di eventi, realizziamo che forse non è poi così necessario affrettarsi perchè dopo aver passato quell'evento sarà tutto come prima, ci consoliamo sapendo che quel periodo comunque finirà, ci teniamo occupati nei nostri affari per evitare di sprecare il tempo. Pertanto è l'attesa che scandisce il nostro percorso, ed è in virtù della lunga gestazione che le grandi opere diventano tali.
Nella mia tesina ho voluto creare dei collegamenti anche con altre materie scolastiche per rendere l'idea del tema dell'attesa.
Italiano - Il sabato del villaggio di Leopardi.
Latino - De brevitatae vitae di Seneca.
Inglese - Waiting for Godot.
Matematica - Il valore atteso e il calcolo della probabilità.
Storia - La guerra di logoramento.
Filosofia - L'attesa delle condizioni adatte alla rivoluzione in Marx.
Scienze - Gli eventi programmati come le comete e le meteore.
Storia dell'arte - Il concetto spaziale, Attesa di Fontana.
Ho deciso di trattare il tema dell'attesa dopo aver letto l'opera
teatrale di Samuel Beckett “Aspettando Godot”. Mi sono resa
conto, alla fine della lettura di questo libro, di come, al giorno
d'oggi, il mondo sembra metterci fretta. Per accorgersene basta
vedere una via pulsante di gente che deve sbrigare commissioni o
entrare in un ufficio delle Poste per poi attendere spazientita il suo
turno. Ebbene ho realizzato che, però, la gestazione di grandi
opere, come un esame di Stato, un compito in classe
particolarmente difficile, risulti più “grande” più è il tempo che la
si è attesa. Perché è nell'attesa che meditiamo, che decidiamo tra
tutte le possibilità, calcoliamo tutta la casistica di eventi,
realizziamo che forse non è poi così necessario affrettarsi perchè
dopo aver passato quell'evento sarà tutto come prima, ci
consoliamo sapendo che quel periodo comunque finirà, ci teniamo
occupati nei nostri affari per evitare di sprecare il tempo. Pertanto
è l'attesa che scandisce il nostro percorso, ed è in virtù della
lunga gestazione che le grandi opere diventano tali.
Indice:
Pag.
Matematica: la probabilità di un evento e il valore
atteso..........................4
Geografia astronomica: l'attesa di eventi programmati
come comete, meteore e la loro
periodicità......................................................................5
Letteratura inglese: l'attesa invana, Samuel Beckett –
“Waiting for
Godot”.....................................................................................
..................6
Filosofia: l'attesa delle appropriate condizioni per la
rivoluzione in Marx....7
Storia: la fine della speranza della guerra lampo e il primo
conflitto
mondiale..................................................................................
..................8
Letteratura italiana: L'attesa più importante di ciò che si
attende, “Il Sabato del Villaggio” - Giacomo
Leopardi.................................................10
Letteratura latina: La critica ai passatempi inutili, De
brevitatae vitae di Lucio Anneo
Seneca.................................................................................11
Storia dell'arte: Lo squarcio della staticità dell'attendere,
“Concetto spaziale, Attesa” di Lucio
Fontana.............................................................13
Bibliografia e
sitografia...........................................................................14
La probabilità di un evento e
il valore atteso
Nella teoria della probabilità viene definito “valore atteso” o “speranza
matematica” di una variabile il numero E[X] (dall'inglese expected value) che
rende formale l'idea euristica di un evento aleatorio. Esso rappresenta quindi
quanto mi ‘attendo’ in media dall’esperimento, pesato in base alle probabilità
dei risultati stessi.
In generale il valore atteso di una (che assuma solo un numero è
variabile finito)
dato dalla somma dei possibili valori di tale variabile, ciascuno moltiplicato per
la probabilità di verificarsi . Ad esempio nel gioco testa o croce, se scegliamo
"testa" e ipotizziamo un valore di 100 per la vittoria (testa) e di zero per la
sconfitta (croce), il valore atteso del gioco è 50, ovvero la media delle vincite e
perdite pesata in base alle probabilità (50% per entrambi i casi) cioè il valore di
"testa" per la sua probabilità e il valore di "croce" per la sua probabilità.
il rapporto tra il numero
La probabilità viene infatti definita da Laplace come
dei casi favorevoli all'evento e il numero dei casi possibili, purché questi ultimi
siano tutti equiprobabili.
nel lancio dei dadi, la probabilità che esca un numero n, piuttosto che un altro è
la stessa. La probabilità che esca il numero 5 è 1/6 in quanto il numero 5 si
presenta una sola volta e le facce del dado sono 6.
In generale: n E
Indicando con N l'insieme di casi possibili e con |N|= la sua cardinalità, con
nE E, E,
un evento e con il numero dei casi favorevoli ad la probabilità di
P(E),
indicata con è pari a: P(E) = nE/n
La probabilità di un evento aleatorio è un numero x tale che 0<x<1; per evento
aleatorio si intende un evento il cui verificarsi dipende da situazioni non
definibili, nel caso del lancio del dado influenzano la forza muscolare, il peso
dei dadi, la resistenza dell'aria ecc. che non possono essere calcolati. Tra l'altro
il termine “aleatorio” infatti deriva dal latino alea (=dado) e per l'appunto un
sinonimo di aleatorietà è casualità.
Il valore atteso si calcola ugualmente quando i casi sono combinazioni,
disposizioni o permutazioni: ovvero come il rapporto tra i casi verificabili
dell'evento esaminato e ogni eventualità possibile.
La probabilità che disponendo casualmente gli elementi di un insieme
I={A,B,C} in classe k=2, si ottenga AB è:
D =D =(n!)/(n-k)!= 3!/(3-2)!=6
n,k 3,2
Perciò essendo AB solo una delle coppie possibili la sua probabilità è 1/6.
La definizione classica consente di calcolare effettivamente la probabilità in
molte situazioni. Inoltre, è una definizione operativa e fornisce quindi un
metodo per il calcolo. Presenta tuttavia diversi aspetti negativi non irrilevanti:
dal punto di vista formale, è una definizione circolare: richiede che i casi
possiedano tutti la medesima probabilità.
non definisce la probabilità in caso di eventi non equiprobabili.
L' attesa di eventi programmati:
le comete periodiche e le meteore
Comete:
Le comete sono corpi di dimensioni simili a quelle di un asteroide ma composte
prevalentemente da ghiaccio e polveri. Questa particolare composizione fa sì
che, in prossimità del Sole, dal nucleo della cometa si generi, per sublimazione,
una coda e una chioma le quali risplendono a causa della ionizzazione dei gas
da parte del vento solare. Esistono comete non periodiche con orbite
paraboliche e comete periodiche (che occupano periodicamente il sistema
solare, con orbite ellittiche). Esse si distinguono in:
comete a lungo periodo;
comete a corto periodo.
Le prime hanno origine da un'ipotetica nube sferica chiamata Nube di Oort, che
si trova a 20000-100000 UA dal Sole che non è stato possibile osservare ancora
perchè lontana e buia. La sua ipotesi fu formulata da Jan Oort (astronomo
olandese) per spiegare come mai, sebbene le comete vengano periodicamente
distrutte dopo essere passate numerose volte nel sistema solare interno esse
non siano ancora estinte, come sarebbe accaduto se le comete si fossero
originate all'inizio del sistema solare.
Percorrono orbite con elevate eccentricità e con periodi compresi tra 200 e
migliaia o anche milioni di anni. Comunque rimangono gravitazionalmente
legate al Sole.
Sono definite quelle che hanno un periodo orbitale inferiore
comete di corto periodo
a 200 anni. Si ipotizza che abbiano origine nella fascia di Kuiper (perciò più in
prossimità del Sole della Nube di Oort; ciò spiegherebbe anche perché il loro
breve).
periodo è più Tali orbite sono generalmente caratterizzate da un afelio
(punto più lontano dal Sole) posto nella regione dei (dall'orbita di
pianeti esterni famiglia
Giove in poi). Le comete periodiche sono a loro volta suddivise nella
cometaria di Giove famiglia
(comete con periodo inferiore ai 20 anni) e nella
cometaria di Halley (comete con periodo compreso tra i 20 ed i 200 anni).
Tra queste comete le più famose sono: Cometa di Halley e la Cometa Encke. Esse hanno
periodi di rispettivamente 75 anni e 3 anni, 3 mesi e 17 giorni. Quest'ultima è infatti la cometa con
periodo orbitale più breve finora osservata. E' curioso che entrambe prendono nome non da chi le
osservò la prima volta ma da chi ne determinò il periodo (hanno questa particolarità anche la
cometa Crommelin e la Cometa Lexell).
La cometa di Halley è stata osservata sin prima
dell'era cristiana, il suo passaggio indusse gli
israeliti ad una rivolta generalizzata che sfociò
nella prima guerra giudaica e nella distruzione del
tempio di Gerusalemme il 9 Av del 70 d.C.,
operata come ritorsione dalle legioni romane
dell'imperatore romano Tito Flavio Vespasiano.
Numerosi altri eventi sono coincisi con il
passaggio del corpo, come lo Scisma d'Occidente,
l'ordine della Seconda crociata, la Fondazione
dell'Impero di Nicea e l'istituzione dell'università
di Padova. La cometa di Halley
E' evidente perciò che fino a quando non fu determinato il suo periodo, il suo passaggio ha destato
stupore negli uomini, che, interpretandolo come segno divino hanno reagito provocando i già citati
eventi.
Con il progresso della conoscenza astronomica si giunge alla fine del 600 a determinare il tempo tra
un passaggio e l'altro, ovvero poco meno di 76 anni. In reazione a questo l'uomo non si è più
meravigliato della comparsa del corpo con la coda luminosa, ma bensì, abbastanza sicuro del
passaggio prossimo ha atteso il suo ritorno.
Meteore
Sono comunemente chiamate stelle cadenti. Sono frammenti di comete che, incontrando
l'atmosfera, a causa dell'attrito si incendiano e provocano scie luminose.
Le meteore di comete periodiche sono anch'esse periodiche. Gli sciami meteorici prendono nome
dalla costellazione dalla quale sembrano avere origine.
Tra i più famosi si hanno le Leonidi (visibili a metà di Novembre), le Perseidi (la quale pioggia si
estende dalla seconda metà di Luglio al 20 Agosto, con picco il 10 Agosto; infatti vengono
chiamate “Lacrime di San Lorenzo”) e le Eta Aquaridi (inizio maggio) e le Orionidi (ottobre) che
sono residui della cometa di Halley (una delle poche comete che origina sciami meteorici distinti tra
loro) L'attesa invana
Samuel Beckett – “Waiting for Godot”
Samuel Barclay Beckett (Dublin, 13 April 1906 – Paris, 22 December 1989) is
th th
one of the most important exponents of the “Theatre of absurd”.
He studied Italian, English and French (his most famous work “Waiting for
Godot” is written in these two languages) at the Trinity College. After the death
of his father he was cured by a psychoanalyst who made him know the theories
of Carl Gustav Jung, theories that were to influence his works.
"for his writing, which - in new forms
He was awarded the Nobel Price in 1969
for the novel and drama - in the destitution of modern man acquires its
elevation". He died twenty years later, suffering from an emphysema and
Parkinson's disease.
Waiting for Godot
Waiting for Godot is a theatral opera, written originally in French and published
in 1952. It's an example of the theatre of the Absurd, a new literary genre,
which took its name from a work by Martin Esslin who points out that, in the
theatral operas of the period, there was an artistic articulation of the
philosophical concept of “absurdity of
existence” expressed by thinkers like
Jean Paul Sartre, the most important
exponent of existentialism.
The English version, translated by
Beckett himself, is subtitled as “a
tragicomedy in two acts” and this is an
innovation, because tragedies and
even comedies were usually
structured.
The plot is linear. There are two main
characters whose name are “Vladimir” A
also called “Didi” by the other man
“Estragon” whose nickname is “Gogo”. Estragon is the first who talks and he
says “Nothing to be done” while he's trying to move a boat. He then talk to
Vladimir about apparently non-sense things when the audience eventually
understand that they are waiting for a man. They are not sure about his aspect,
and they are not sure even about the place where they have to wait. Estragon
tries several times to persuade Vladimir to go, but everytime he answers that
they are waiting for Godot and they can't go away.
They suddenly meet a man called Pozzo who comes into the scene with a slave
who's called Lucky that speaks very seldom. Pozzo and the two men talk about
everything they associate to the previous topic.
The first act finishes when “a boy” comes into the scene and says to the
waiters that Godot isn't coming that day. Estragon and Vladimir decide to go,
“they don't move”
but the instruction says
The second act is basically similar to the first. Vladimir and Estragon meet each