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Sintesi
Estratto del documento

narrazione con una profonda analisi storica dell’epoca. Infine, un’ulteriore

difficoltà, era la ricerca di un linguaggio adeguato alla novità dei contenuti

umani e sociali. Questo linguaggio doveva essere formato da una lingua

tradizionale e di forme dialettali storicamente più efficaci e diffuse, capaci

di concorrere alla formazione di una medietas linguistica che escludesse

sia le forme dotte dalla traduzione letteraria e sia le forme gergali e

strettamente locali dei dialetti, per effetto dell’allargamento della coscienza

nazionale alle grandi masse popolari dopo la caduta del Fascismo, e della

loro partecipazione alla vita democratica del Paese.

L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE

L’ONU fu costituita a San Francisco il 26 giugno 1945,su iniziativa degli

Stati che avevano vinto la Seconda Guerra Mondiale. Essendo aperta

l’adesione degli altri Stati, l’ONU ha poi visto rapidamente moltiplicarsi il

numero dei suoi membri. L’Italia vi è entrata nel 1955. Oggi all’ONU

aderiscono circa 190 Stati. I suoi obiettivi sono il mantenimento della pace

e della sicurezza internazionale; la promozione dello sviluppo economico,

sociale e culturale dei popoli; la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà

fondamentali. L’ONU svolge poi un’attività di promozione di specifiche

convenzioni e costituisce la sede dei dibattiti e negoziati internazionali

spesso di notevole importanza, condotti per lo più in seno ad apposite

conferenze. Con l’adesione gli Stati assumono una serie di obblighi

reciproci e nei confronti dell’Organizzazione stessa; ma questa resta pur

sempre un’organizzazione volontaria, alla quale si aderisce se e finchè lo si

vuole: in ogni momento ci si potrà dunque liberare dai vincoli sorti con

l’adesione, uscendo da essa. L’ONU non dispone di proprie, indipendenti,

forze armate; attualmente i cosiddetti “caschi blu” non sono altro che

soldati volontariamente e occasionalmente forniti dagli Stati membri che

siano disposti a farlo. L’ONU si limita, ove necessario, a raccogliere,

organizzare e utilizzare contingenti militari prestati da singoli Stati

consenzienti. L’organo di vertice dell’ONU , l’unico che può adottare

decisioni vincolanti per gli Stati, è il Consiglio di Sicurezza. Esso è

composto da 15 membri, rappresentanti di altrettanti Stati. Dieci sono eletti

a rotazione ogni due anni dall’Assemblea generale. Cinque Stati,

corrispondenti alle “grandi potenze”vincitrici della seconda guerra

mondiale(USA,Russia,Gran Bretagna, Francia e Cina popolare)sono

invece membri di diritto del Consiglio di sicurezza. Il Consiglio è

competente su tutte le questioni riguardanti la pace tra gli Stati, e può

adottare le misure, anche di carattere militare, opportune per prevenire

conflitti o ristabilire la pace. Il Consiglio di sicurezza può autorizzare

direttamente uno o più Stati all’uso della forza contro chi abbia posto in

pericolo la pace e violato la Statuto dell’ONU. Le decisioni, che prendono

il nome di risoluzioni, sono assunte a maggioranza, ma con il voto

favorevole dei 5 membri permanenti: ognuno di essi ha così un potere di

“veto”, cioè può bloccare, con il suo voto negativo, anche le decisioni che

abbiano raccolto il consenso di tutti gli altri membri del Consiglio.

L’Assemblea generale è composta dai rappresentanti di tutti gli Stati

membri. Ciascuno di essi dispone si un voto. Le deliberazioni sono prese a

maggioranza e senza alcuna possibilità di veto. Di notevole rilievo è la

figura del segretario generale, eletto dall’Assemblea ogni 5 anni(con

possibilità di riconferma), su proposta del Consiglio di sicurezza. Egli

rappresenta l’ONU ed è a capo del relativo apparato. Vi è poi una Corte

internazionale di giustizia. E’ composta da 15giudici e ha sede in Olanda.

Giudica sulle controversie tra gli Stati che a essa volontariamente si

sottopongano e applica le norme del diritto internazionale.

LE ALTRE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Vanno ricordate altre organizzazioni internazionali:la FAO,con sede a

Roma, che si occupa dei problemi dell’alimentazione e dell’agricoltura;

l’UNESCO, con sede a Parigi, che incentiva le relazioni scientifico-

culturali e promuove programmi di scolarizzazione e istruzione;

l’UNICEF, con sede a New York, che si occupa della tutela dell’infanzia;

l’OIL(Organizzazione internazionale del lavoro), con sede a Ginevra, che

promuove l’adozione di misure a tutele del lavoro subordinato;

l’UNCTAD, con sede a Ginevra, che incentiva le relazioni commerciali e

gli accordi a sostegno dei Paesi sottosviluppati.

L’INTEGRAZIONE EUROPEA

Il primo passo sulla strada, oggi così avanzata, dell’integrazione europea,

fu compiuto nel 1951 a Parigi, con la stipulazione del Trattato istitutivo

della Comunità europea del carbone e dell’acciaio(CECA), entrato in

vigore l’anno dopo. Dopo pochi anni, anche in vista della necessità di

politiche e di investimenti comuni nell’emergente settore dell’energia

nucleare, si concretizzava pure il più ampio disegno di un unico mercato

comune: venivano così firmati a Roma, il 25 marzo 1957, i Trattati

istitutivi della Comunità europea per l’energia atomica della Comunità

economica europea, entrati in vigore il 1° gennaio 1958. Erano così create

quelle Comunità che costituiscono oggi, uno dei “pilastri” dell’Unione

europea. Nel 1992 la Comunità economica europea (CEE) ha assunto la

nuova denominazione di Comunità europea (CE). Le istituzioni della

Comunità sono 5: il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea,

la Commissione, la Corte di giustizia e la Corte dei conti.

Il Consiglio è costituito da “un rappresentante di ciascuno Stato membro a

livello ministeriale, abilitato ad impegnare il governo di detto Stato

membro. La Presidenza è esercitata a turno da ciascun membro del

Consiglio per una durata di 6 mesi secondo l’ordine stabilito dal

Consiglio”. Il Consiglio si può considerare l’istituzione di vertice della

Comunità,infatti esso è dotato di un generale potere di liberazione, potendo

adottare atti vincolanti, e cioè regolamenti, direttive e decisioni. E’ assistito

da un segretario generale, nominato dallo stesso Consiglio all’unanimità,

nonché da un Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri.

La Commissione, in carica per 5 anni, è composta da 20 membri, che ne

fanno parte a titolo personale e in piena dipendenza rispetto ai Governi e a

qualsiasi organismo. Con riferimento alle sue funzioni, la Commissione

può essere viste come il “motore” della Comunità. Essa partecipa in

posizione privilegiata alla funzione normativa attraverso un potere di

proposta pressoché vincolante per il Consiglio. Le spetta poi una generale

competenza “esecutiva”, e in particolare l’attuazione di previsioni del

Trattato istitutivo, nonché funzioni delegate dal Consiglio dei ministri.

Infine, alla Commissione spettano rilevanti funzioni di vigilanza, di

gestione finanziaria e di rappresentanza sul piano internazionale della

Comunità.

Il Parlamento europeo è composto da un massimo da 700 membri,

attualmente 626, eletti a suffragio universale diretto ogni 5 anni, secondo

procedure diverse in ogni Paese. A ogni Stato spetta un diverso numero di

seggi. I suoi componenti sono organizzati in gruppi politici e non

nazionali. Salvo diversa disposizione dei Trattati, le deliberazioni sono

prese a maggioranza assoluta dei voti espressi. Il Parlamento partecipa alla

funzione normativa, in rapporto dialettico con il Consiglio e con la

Commissione. Inoltre esso esercita funzioni politiche,infatti esprime un

duplice voto di fiducia nel procedimento di formazione della

Commissione; e può anche adottare nei suoi confronti una “mozione di

censura”, e cioè un voto di sfiducia che obbliga i membri della

Commissione ad abbandonare collettivamente l’incarico.

La Corte di giustizia ha contribuito non solo ad assicurare il rispetto del

diritto nell’interpretazione ed applicazione del Trattato, ma anche a

definire, sviluppare e consolidare l’ordinamento comunitario. E’ composta

da 15 giudici e 8 avvocati generali, nominati di comune accordo dagli Stati

per un periodo di 6 anni.

Anche la Corte dei conti è composta da 15 membri nominati per 6 anni, e

svolge un ruolo di rilievo, operando un controllo che non si limita alla

legittimità, ma, estendendosi al merito, volge ad assicurare “la sana

gestione finanziaria”.

PROCESSO DI INTEGRAZIONE

Nel Processo di integrazione europea, un momento particolarmente

significativo fu rappresentato dall’adozione dell’Atto unico europeo,

entrato in vigore il 1°luglio 1987. Esso, non solo andava a incidere su

aspetti interni al funzionamento della Comunità, ma ne rafforzava e ne

allargava la presenza e il ruolo. Le stesse esigenze che avevano portato

all’adozione dell’Atto unico, portarono alla firma, il 7 febbraio 1992 a

Maastricht, del Trattato sull’Unione europea, entrato in vigore il 1°

novembre 1993. In particolare si avvertiva la necessità:

 Di accelerare la realizzazione di una moneta unica, anche per

eliminare le distorsioni commerciali con le fluttuazioni delle valute

e con le operazioni di cambio;

 Di accentuare la dimensione sociale della Comunità;

 Di ridurre il cosiddetto deficit democratico;

 Di fronteggiare i problemi derivanti dall’eliminazione dei controlli

doganali intracomunitari.

I PRESTITI PUBBLICI

Una fonte di entrate straordinarie alla quale la finanza pubblica ricorre

sempre più frequentemente è rappresentata dai prestiti pubblici. L’insieme

dei prestiti pubblici contratti dallo Stato e dagli enti minori costituisce il

debito pubblico. I prestiti pubblici vengono contratti attraverso l’emissione

di titoli di natura obbligazionaria, il cui possesso dà diritto al rimborso del

capitale alla scadenza più la corresponsione degli interessi. I titoli vengono

offerti attraverso il ricorso al mercato finanziario (borsa) , o venduti ai

risparmiatori mediante l’intermediazione delle banche. I sottoscrittori

possono essere piccoli risparmiatori, istituti di credito, società

commerciale o enti finanziari. Nelle moderne finanze la sottoscrizione dei

prestiti pubblici consiste in un contratto di mutuo che non è più assistito

da garanzie reali. Lo Stato si obbliga al pagamento degli interessi e al

rimborso dei titoli, e il sottoscrittore deve fidarsi della solvibilità del suo

debitore.

CLASSIFICAZIONE DEI PRESTITI PUBBLICI

In relazione alle modalità di sottoscrizione essi si distinguono in prestiti

volontari , se il risparmiatore è libero di sottoscriverli o meno in base a

criteri di convenienza economica; patriottici, se contratti dal risparmiatore

non per fini di lucro, ma perché spinto da sentimenti di solidarietà

nazionale; forzosi, se imposti dallo Stato, normalmente per un ammontare

proporzionale alle possibilità economiche del sottoscrittore. In base a

modo di collocarli sul mercato, i prestiti pubblici sono a emissione diretta

se offerti direttamente dallo Stato ai sottoscrittori attraverso i canali del

mercato finanziario; a emissione indiretta, se sono venduti ai risparmiatori

attraverso l’intermediazione della banche in cambio di una provvigione; a

emissione mista, se offerti in parte direttamente e in parte indirettamente. Il

sistema più frequente è quello di emissione indiretta perché lo Stato riesce

normalmente a collocare sul mercato tutti i titoli emessi. In relazione ai

prezzi di emissione, i prestiti sono emessi alla pari, se il prezzo di

emissione è pari al valore nominale; sono emessi sotto la pari se il prezzo

di acquisto inferiore al valore nominale.

Per quanto riguarda le modalità di intestazione e di circolazione del titolo,

esso può essere al portatore, se non compare su di esso il nome del

sottoscrittore e in tal caso è trasferibile con la semplice consegna; è

nominativo, se è intestato al suo proprietario. Si dicono infine titoli misti

se sono nominativi per quanto riguarda il capitale e al portatore per la

riscossione degli interessi. Precisiamo chela distinzione tra titoli al

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