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Introduzione Tesina per esame di terza media sull'Argentina
La seguente tesina di terza media ha come argomento centrale l'Argentina. La tesina permette il collegamento alle seguenti materie: in Geografia l'aspetto fisico dell'Argentina; in Storia il fenomeno dei Desaparecidos; in Italiano le irregolari: Buenos Aires Horror Tour (Libro); in Musica il tango argentino; in Arte Silvio Benedetto.

Collegamenti
Tesina per esame di terza media sull'Argentina
Geografia - L'aspetto fisico dell'Argentina.
Storia - Il fenomeno dei Desaparecidos.
Italiano - Le irregolari: Buenos Aires Horror Tour (Libro).
Musica - Il tango argentino.
Arte - Silvio Benedetto.
Mari e aree costiere
L'Argentina ha 4.665 chilometri di
linea costiera. Le acque sono ricche
di pesci e si sospetta che conservino
importanti risorse di idrocarburi. La
linea costiera argentina varia tra aree
con dune di sabbia e scogliere. Le
due principali correnti oceaniche che
toccano la costa sono la Corrente del
Brasile (calda) e la Corrente delle
Falkland, fredda. A causa della
variabilità della massa costiera, le
due correnti si alternano nella loro
influenza sul clima e non permettono alle temperature di scendere gradualmente con l'aumentare della
latitudine. La costa meridionale della Terra del Fuoco forma la sponda settentrionale del Canale di Drake.
A causa dell'ampiezza nella latitudine e nei rilievi, l'Argentina è soggetta a una grande varietà di climi. Di
norma, il clima è prevalentemente temperato, con estremi che vanno dal subtropicale a nord
al subpolare nell'estremo sud. Il nord del paese è caratterizzato da estati molto calde e umide, con inverni
miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. L'Argentina centrale ha estati calde con temporali (che
nell'Argentina occidentale producono alcune delle più imponenti grandinate del pianeta), e inverni freschi. Le
regioni meridionali hanno estati fresche e inverni freddi con pesanti nevicate, specialmente nelle zone
montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, sperimentano condizioni più rigide.
Economia
L'economia dell'Argentina è caratterizzata da grande ricchezza e varietà di risorse naturali, una popolazione
con un elevato grado di alfabetizzazione, un sistema agricolo ed una solida base industriale che la pone
come la nazione più sviluppata dell'America Latina insieme al Cile. Tuttavia nell'ultimo quarto di secolo,
l'Argentina ha vissuto momenti di grave crisi economica (2001). Attualmente è la terza potenza economica
dell'America Latina, dopo il Brasile ed il Messico, ed è la 23a del pianeta.
Settore Primario
L'Argentina è uno dei primi paesi al mondo per produzione agricola e per allevamento, in particolare dei
bovini. I principali prodotti agricoli sono la soia, il mais, il frumento. Per quanto riguarda l'allevamento,
l'Argentina è uno dei maggiori esportatori di carne bovina e ovina. Una parte consistente della produzione
agricola della nazione è destinata all'esportazione (15%), mentre il resto è destinato come materia prima per
le industrie alimentari. Cereali, latte e carne bovina rappresentano la base dell'alimentazione degli
argentini. La Pampa rappresenta la regione argentina, dove si concentra maggiormente la produzione
agricola. L'Argentina possiede una considerevole quantità di petrolio e gas che ha permesso lo sviluppo di
una fiorente industria petrolchimica, che insieme alla produzione di soia e l'industria metal meccanica
costituisce la base dell'economia argentina. L'esportazione del petrolio è pari al 20% del totale mentre il
4,6% della produzione del greggio è destinata all'industria petrolchimica. I giacimenti petroliferi sono
concentrati nella Provincia di Neuquén. Bahia Blanca è il principale porto dell'Argentina per l'esportazione di
petrolio. La pesca ha un ruolo marginale nell'economia del paese sudamericano, al contrario
la silvicoltura ha un ruolo fondamentale.
Settore Secondario
L'industria manifatturiera argentina è il settore che partecipa di più alla formazione del Prodotto Interno
Lordo (17,5%). Insieme al commercio e al settore pubblico è il settore occupazionale più rilevante
dell'Argentina, 13% nel 2007. L'Industria argentina si divide in agraria e non agraria. L'industria agraria è
dominata dall'industria alimentare e lavorazione della carne. Per quanto riguarda la produzione non agraria
l'industria più importante è quella automobilistica seguita da quella chimica, metallurgica ed infine cartaria. A
causa delle privatizzazioni l'industria navale ha perso notevole importanza e posti di lavoro.
Settore Terziario
Il turismo è una risorsa importante per la repubblica, il settore partecipa al PIL con il 7,41%. I turisti
provengono in massima parte da altri paesi dell'America Latina, dal Nord America e dall'Europa in particolare
dall'Italia e dalla Spagna. Le principali attrazioni sono la Patagonia, famosa per le sue montagne, laghi di
origine glaciale, ghiacciai e foreste vergini, le Cascate dell'Iguazú al confine con il Brasile e
il Paraguay. Buenos Aires, la metropoli, centro di cultura ed avanguardia dell'intero Cono Sud.
Mendoza e San Juan province vitivinicole, la Puna e il treno delle nuvole nella provincia di Salta, la fauna
marina come la balena franca australe, i pinguini, i leoni marini sudamericani (Otaria flavescens) nella
provincia di Chubut, il Parco Nazionale El palmar e il carnevale di Gualeguaychú nella provincia di Entre
Rios. Per quanto riguarda i trasporti, l'Argentina possiede 37.740 km di autostrade, 600.000 km di strade
municipali. La ferrovia è sviluppata solo nella parte centrale del paese per circa 40.000 km. Sono circa
11.000 i Km navigabili. I principali porti sono Buenos Aires, Rosario, Mar del Plata, Bahia Blanca, La Plata. Il
principale aeroporto del paese è quello di Ezeiza, a Buenos Aires, utilizzato solo per i voli internazionali
e Aeroparque, nel centro della stessa città utilizzato per i voli nazionali e per i voli da e per l'Uruguay. La
compagnia aerea di bandiera, Aerolineas Argentinas, dopo essere stata privatizzata è dal 2008 ritornata
sotto la gestione statale. Le principali fonti di energia elettrica sono: idraulica, termica e nucleare.
Popolazione
La popolazione è in massima parte di origine europea (soprattutto di ascendenza italiana o spagnola).
Fino alla metà circa del XIX secolo la componente indigena, costituita da una decina di etnie amerindie
principali, e meticcia, frutto dell'unione di queste con i conquistatori spagnoli (da cui nasce il cosiddetto
gaucho), ebbe un peso demografico notevole anche se difficilmente quantificabile. Già con il primo
censimento del 1869 tuttavia, si registrava nel paese la presenza di numerosi residenti stranieri, in grande
maggioranza europei: su poco più di 1.830.000 abitanti i non nativi rappresentavano oltre il 12% della
popolazione complessiva (210.000 circa fra cui ben 71.000 italiani).
Negli anni settanta dell'Ottocento iniziò una massiccia immigrazione proveniente dall'Europa che si protrasse
fino alla vigilia del primo conflitto mondiale (1914). Si riattivò successivamente negli anni venti del
Novecento, perdendo però vigore nel decennio successivo. L'ultima grande ondata immigratoria si registrò a
partire dal 1945, protraendosi fino agli inizi degli anni sessanta del XX secolo. Fra il 1869 e il 1971 sono
complessivamente entrati in Argentina oltre 9.000.000 di immigrati, in grande maggioranza europei e fra
questi quasi 3.500.000 di italiani (ma anche molti spagnoli, e, in minor numero, francesi, tedeschi, svizzeri,
polacchi, inglesi, ecc.).
Negli ultimi decenni l'immigrazione dall'Europa è cessata quasi del tutto, sostituita da quella procedente dai
paesi limitrofi (Bolivia e Paraguay in particolare) localizzata in massima parte nelle Province settentrionali del
paese. A partire dagli anni settanta del Novecento ha avuto inizio una consistente corrente di espatri
dall'Argentina, diretta principalmente verso l'Europa e gli Stati Uniti, e costituita in massima parte da tecnici e
professionisti.
La popolazione non è distribuita uniformemente: aree della città di Buenos Aires hanno una densità di
popolazione di più di 14.000 ab/km², mentre Santa Cruz è la provincia che ne ha meno: 1 ab/km².
Religione
La religione ufficiale è quella cattolica apostolica romana (92%). Tuttavia, gli ultimi decenni hanno
visto un significativo incremento di fedeli di chiese evangeliche libere e protestanti tradizionali (2%
circa) (battisti, metodisti...).
Lingue
La lingua ufficiale dell'Argentina è lo spagnolo, chiamato solitamente "castellano" dagli argentini.
Rispetto alla lingua parlata in Spagna, tuttavia, vi sono alcune differenze a livello fonetico e
morfologico.
Gli argentini sono la più grande popolazione di lingua spagnola che usa universalmente quello che
è noto come voseo (l'uso del pronome di seconda persona singolare vos al posto del tu, che causa
anche l'uso di differenti forme verbali). Il dialetto più comune è il rioplatense i cui parlanti sono
localizzati principalmente nel bacino del Rio de la Plata.
Secondo uno studio di Ethnologue, l'italiano è parlato da circa 1.500.000 di persone (che lo
rendono la seconda lingua più parlata in Argentina) e l'arabo da circa 1.000.000 di persone. Il
tedesco standard è parlato da 400.000 e forse 500.000 argentini di ascendenza tedesca, sebbene
è stato affermato anche che ci potrebbero essere addirittura 1.800.000 parlanti.
Capitale: Buenos Aires
Buenos Aires è la capitale
dell'Argentina fin dal 1880 (prima
di allora il paese non aveva
capitale), ma ci sono stati
progetti per spostare il centro
amministrativo altrove. Buenos
Aires è la capitale dell'Argentina
fin dal 1880. Con 3.050.728
abitanti (13 milioni nell'area
metropolitana) è una delle più
grandi metropoli sudamericane e sede di uno dei maggiori porti del continente.
La città sorge sulle sponde del Rio de la Plata e del Riachuelo che confluisce nel Rio de la Plata nel
quartiere della Boca.
Buenos Aires, con la crescita demografica degli ultimi decenni, si è ingrandita tanto da unirsi ad altri 24
municipi vicini (appartenenti dal punto di vista amministrativo alla Provincia di Buenos Aires), creando una
conurbazione in cui vivono 12.843.000 abitanti.
Si può anche parlare dell'area metropolitana Buenos Aires per fare riferimento a questa conurbazione che
colloquialmente viene definita Grande Buenos Aires.
Gli abitanti della città di Buenos Aires vengono chiamati "porteños", mentre gli abitanti della provincia di
Buenos Aires vengono chiamati "bonaerenses". Nella Capitale Federale (la
città di Buenos Aires)
spesso si parla un idioma
particolare, il Lunfardo,
gergo caratteristico che
incorpora allo spagnolo dei
termini di origini diverse
arrivati con l'immigrazione.
D esaparecido
("scomparso" in lingua
spagnola), al
plurale desaparecidos,
indica i dissidenti che
furono arrestati e "fatti
sparire" dai regimi
militari sudamericani.
Si ritiene che, tra
il 1976 e il 1983,
in Argentina, sotto il
regime della Giunta
militare, siano scomparsi fino a 30.000 dissidenti o sospettati tali.
Si trattava per lo più di giovani e giovanissimi animati dalla volontà di ribellarsi al regime instaurato dopo la
caduta di Peron: studenti che si riunivano per contestare i provvedimenti sempre più restrittivi messi in atto
dalla giunta militare guidata dal generale Jorge Rafael Videla. Molte delle vittime erano figli di europei
emigrati in Argentina alla ricerca di lavoro e fortuna. Il 24 marzo 1976 in Argentina scoppia il golpe dei
generali, alcuni giorni dopo, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Videla, si proclama
trentottesimo presidente della Repubblica argentina. Da quel momento inizia per l’Argentina l’epoca più triste
di tutta la sua storia. Quella che venne definita la “guerra sucia” (la guerra sporca) e venne diretta contro gli
oppositori di sinistra. Questa repressione venne diretta non soltanto contro gli argentini ma anche contro
spagnoli, francesi, italiani…
Tutti, indistintamente senza limiti di età, vennero incarcerati, torturati e uccisi, avendo come unica colpa
quella di “combattere” per il ripristino della democrazia e della giustizia. La maggioranza delle persone, sia in
Argentina che fuori, ignoravano ciò che stava succedendo in quanto il potente apparato burocratico militare a
cui era stato dato vita, faceva in modo di creare negli individui uno stato in cui sembrava che tutto andasse
bene, si cercava in un certo senso di chiudere gli occhi alla gente in modo che questi non si rendessero
conto di ciò che stava accadendo. Soltanto con la ripresa della democrazia, nel 1983, e dopo la guerra delle
Malvine, si poté in un certo senso riaprire gli occhi e vedere ciò che era accaduto, ma soprattutto l’orrore a