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Sintesi
Filosofia: Immanuel Kant; Henri Bergson

Italiano: Marcel Proust (Alla ricerca del tempo perduto)

Storia dell'arte: Salvador Dalì (il surrealismo) Matisse e De Chirico (l'estemporaneità dell'opera d'arte)

Architettura: Frank Owen Gehry e Renzo Piano (il Decostruttivismo)

Fisica: Albert Einstein (la relatività ristretta)
Estratto del documento

Filosofia bergson: il problema del tempo

Henri Louis Bergson nasce a Parigi nel 1859 in una famiglia di origini ebraiche e inglesi. Visse a Londra

per svariati anni ma si stabilì poi in Francia. Nonostante non fosse stato un ebreo condannato ai campi

di concentramento perchè Premio Nobel per la letteratura nel 1927, volle seguire il destino del suo

popolo ugualmente; morì nel 1941.

La sua filosofia influenzò profondamente la cultura del novecento. Altri filosofi e letterati

alimenteranno le tematiche che erano state precedentemente di Bergson. La sua filosofia sarà così

unica da non poter essere associata facilmente ad altri movimenti ideologici.

Bergson toccherà molti lati della conoscenza umana, uno di questi è il tempo, inteso come quantità e

come qualità. Testo

tempo spazializzato e durata reale

L’incomprensione sulla natura del tempo nasce dal fatto che l’intelligenza umana non lo percepisce,

come la scienza, una serie di momenti concatenati, quantificabili e omogenei. Per la scienza il tempo

risulta una somma di momenti che fluiscono uno dopo l’altro e non risulta scomponibile. Il tempo della

coscienza, che è qualitativo più che quantitativo, è diverso da persona in persona a seconda del suo

stato fisico-psicologico. Misurando quantitativamente il tempo che impiega una zolletta di zucchero a

sciogliersi nell’acqua avremo il calcolo analitico che porta dall’istante nel quale la zolletta entra

nell’acqua fino all’istante in cui la zolletta è completamente disciolta; mentre molto diverso sarà il

tempo percepito dalla nostra coscienza che non terrà conto del tempo spazializzato ed oggettivo della

fisica, ma dagli elementi percepiti dall’osservatore nell’arco di questo determinato tempo. 8

mercoledì 22 giugno 2011

Filosofia bergson: il problema del tempo

Da questa concezione del tempo ne deriva il fatto che l’individuo ha, istante dopo istante, percezioni

differenti che vengono “ritagliate” dalla realtà globale ed infine elaborate nella memoria e nel ricordo

come simultanee stratificandosi in modo da formare la dimensione temporale della durata reale. Si

forma così un immagine composta dalla simultaneità di tutti questi “ritagli” mentali.

Questo pensiero è alla base del cubismo: la sovrapposizione di immagini differenti di uno stesso

soggetto che da il senso del tempo e della durata.

Testo

Rifiuto scientifico

Per Bergson l’idea di tempo fisico omogeneo, quantitativo e calcolabile dev’esser rifiutata perchè ciò

che viene misurato è solo una porzione di spazio. Bergson arriverà ad affermare che “l’intervallo di

durata non conta dal punto di vista della fisica” poichè essa ne riesce solo a cogliere la proiezione della

traiettoria spaziale, non il movimento in se; mentre ciò che vede veramente la durata è la singola

coscienza per la quale il tempo è inesteso e non divisibile, opposto al tempo fisico.

La psicologia e la filosofia possono divenire rigorose accettando che i fatti di coscienza sono quelli puri

e non ammettono misurazioni, contrariamente a quanto veniva espresso nell’ideologia positivistica.

Per Bergson il tempo inteso come meccanico è inutile, poichè la mente coglie la vera durata, non fatta

di istanti che si susseguono come palline in un filo ma come simultaneità di passato, presente e futuro

come in un gomitolo di lana. 9

mercoledì 22 giugno 2011 A

M a r c e l

A

Proust

Alla ricerca del tempo perduto

« Un'ora, non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di

progetti, di climi » 10

mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto

Marcel Proust nasce a Parigi nel 1871. E’ lo scrittore francese più tradotto e famoso al mondo, e

sicuramente uno dei più importanti del novecento. è la sua opera di

Alla ricerca del tempo perduto

maggior successo. Il racconto, che si articola in sette volumi, è un capolavoro per motivi letterari ma

anche per l’ambizione che Proust aveva riposto in quest’opera: capire di cosa è composto il tempo per

riuscir a sfuggire al suo corso.

Nel novembre del 1913 viene pubblicato il primo volume del

racconto, a differenza degli altri che verranno bloccati dalla

guerra ma anche dalle continue correzioni che Proust invia

all’editore sui famosi Il racconto quindi, andò

paperoles.

espandendosi fino a dover esser diviso in sette volumi per

motivi editoriali.

Il lavoro di Proust non venne inteso da subito ma, anzi,

ricevette tre bocciature, una delle quali dal lettore della casa

editrice Ollendorf, rimase particolarmente famosa: “Sarò

particolarmente tonto ma non capisco come questo signore possa

impiegare trenta pagine a descrivere come si gira e si rigira nel letto prima di prender sonno”.

Invece senza aver nemmeno letto il libro Grasset accettò di pubblicarlo, Proust avrebbe pagato le spese

di pubblicazione e pubblicità. Gli altri volumi, vista l’importanza dello scritto vennero pubblicati senza i

problemi che aveva avuto il primo volume. Tre di essi vennero pubblicati postumi. 11

mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto

Per tremila pagine Marcel combatte contro la sua mancanza di volontà, di autostima e contro la sua

fragilità fisica e psichica. Il tempo scorre troppo veloce, così prende la decisione di scrivere un romanzo

sugli uomini e sul tempo. Però non scrive un altro ma proprio le tremila

Alla ricerca del tempo perduto,

pagine alle quali si è arrivati alla fine. Il romanzo è, quindi, il libro che si è appena letto ma anche il

romanzo che Proust ha trovato la forza di scrivere.

Il titolo dell’opera ci indica subito l’intento dello scrittore di cercare un tempo ormai perduto, un

tempo quindi legato al passato ma anche un tempo che tende ad influenzare il presente.

Nelle prime pagine si parla dell’episodio in cui fece in modo di avere dalla madre il bacio della buona

notte e ottenne che ella rimanesse tutta la notte. Qui Proust capisce che la sua solitudine e la sua

sofferenza erano parte della sua vita: l’inizio della dissolvenza della felicità infantile, nient’altro che il

contenuto del tempo perduto. La memoria gioca un grande ruolo nel recupero di questo tempo, la

memoria ci fa tornare ai nostri ricordi e ci da la possibilità di riviverli come se fossimo ancora vivi.

Proust distinguerà le tecniche di recupero come memoria volontaria e memoria spontanea. La

memoria volontaria richiama a noi tutti i dati del passato in termini logici, senza restituire anche le

sensazioni del ricordo in questione. La memoria spontanea è causata da una sensazione non prevista

che ci riporta nel passato tramite un procedimento di natura non logica che permette di sentire quel

passato e di rivederlo autentico. Per Proust la memoria involontaria cattura l’essenza della vita, che è

l’io, e serve a spiegare il valore assoluto di un ricordo abbandonato dall’infanzia, risvegliato tramite un

avvenimento che ci ha riportati al ricordo. Una volta che il tempo perduto viene ritrovato nel ricordo

diviene eterno, universale e puro. 12

mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto

L’arte fissa in eterno quel risveglio di sensazioni che permette alla nostra memoria di ritornare al

passato. Il tempo che viene così ritrovato dalla memoria e poi fissato nell’arte è un tempo interiore e

non esteriore, quindi assolutamente soggettivo. Proust quindi da una grande importanza agli spazi che

richiamano l’ascolto interiore, come possono essere le stanze personali chiuse o gli spazi ristretti

(Proust passò la sua giovinezza rinchiuso). La grandezza dell’arte vera è quella di farci conoscere la

realtà dalla quale viviamo lontani, quella che diviene sempre più impermeabile e raggiungibile, e che

rischiamo di perdere senza aver conosciuto, quella della nostra vita. La sola vita è la letteratura che è,

dimora di ogni momento per tutti gli uomini. Grazie all’artista e all’arte il nostro “noi” lo vediamo

moltiplicarsi. L’opera d’arte è la manifestazione della soggettività.

Testo

la felicità e il tempo

Ritrovare il tempo perduto non è impossibile, e con esso anche la felicità. E’ questa la speranza di

Proust che vede come unico mezzo per fare ciò la creazione di un mondo letterario basato sul

rapporto con il ricordo creando un esperienza extratemporale, che illude anche l’individuo non

facendogli percepire lo scorrere del tempo ma facendogli scoprire un momento della sua esistenza.

Lo scorrere del tempo può essere anche vinto con lo stile, dettagliato e metaforico che è espressione

di una sorta di eternità e di vittoria sul tempo. Quindi il ruolo dell’artista è quello di un rivoluzionario

che porta una rivelazione, perchè è lui che tramite la sua arte ricostruisce in noi una sensazione

particolare, l’unica che ci può condurre al passato, evocando il nostro tempo, sconfiggendo il suo

scorrere. 13

mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto Testo

trama

Primo volume: La strada di Swann (1913)

Marcel, protagonista e narratore, assecondando casuali associazioni della memoria, rievoca l'atmosfera

di Combray, cittadina di provincia dove ha trascorso molte estati della sua infanzia negli anni 1883-92.

Riemergono la figura della madre, della nonna, della zia Leonia e le lunghe passeggiate fino ai

possedimenti dei duchi di Guermantes, lontani e quasi irreali, o la strada che porta dagli Swann. Qui in

una casa circondata da un giardino straordinario in un'atmosfera quasi fiabesca vive Swann con la

deliziosa Gilberte, primo amore di Marcel. Gilberte è figlia della ex cocotte Odette de Crécy e di

Swann che l'ha sposata, scandalizzando la migliore società parigina.

Un amore di Swann

Con un salto temporale all'indietro (1877-78) e spaziale (Parigi) si racconta la violenta passione

esasperata della gelosia di Swann per Odette. Lo sfondo è il salotto dei Verdurin, ricchi borghesi con

aspirazioni intellettuali.

Secondo volume: All'ombra delle fanciulle in fiore (1919)

Marcel racconta la sua adolescenza parigina, l'incontro con lo scrittore Bergotte e l'attrice Berma

(1893-95). Durante l'estate si reca con la nonna a Balbec, grande spiaggia alla moda sulle coste della

Normandìa, e qui conosce il giovane Robert de Saint Loup, imparentato con i Guermantes, e suo zio il

barone Charlus. Spenta ormai l'infatuazione per Gil­berte fa amicizia con le "fanciulle in fiore" Andrée,

Rosamonde e la bellissima Albertine Simonet (1887). 14

mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto

Terzo volume: I Guermantes (1920)

A Parigi Marcel, che lo ha lungamente desiderato, è finalmente introdotto nel mondo dei Guermantes,

l'aristocratico mondo del Faubourg Saint Germain.

Conosciuto da vicino questo ambiente si rivela mediocre, privo di quell'aura fiabesca di cui l'aveva

rivestito l'immaginazione, un mondo dove malignità e pettegolezzi s'intrecciano a discussioni di

letteratura e politica.

S'innamora della duchessa di Guermantes. Conosce la giovane attrice Rachel, amata da Robert e

frequenta il salotto di Mme de Villeparis. Muore la nonna.

Quarto volume: Sodoma e Gomorra (1921)

Marcel rievoca il fascino e le ambiguità del mondo dell'aristocrazia parigina, testimoniandone la

disgregazione. Apprende che Charlus è omosessuale e narra le vicende dell'amore di Charlus per il

violinista Morel.

In seguito ad un ritorno a Balbec l'amicizia per Albertine si trasforma in un'intensa passione,

nonostante sospetti che anch'essa sia moralmente corrotta. Quando viene a sapere che Albertine ha

avuto rapporti omosessuali con Mile Vinteuil decide di riportarla a Parigi (1887-1900).

Quinto volume: La prigioniera (1923, postumo)

Albertine e Marcel vivono insieme a Parigi. Vittima di una morbosa gelosia, Marcel tiene Albertine quasi

segregata in casa. La ragazza ha comunque una sua vita su cui Marcel cerca d'indagare.

Il sospetto ch'ella ami le donne, le menzogne e le scenate di gelosia rendono la convivenza impossibile.

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mercoledì 22 giugno 2011

italiano proust: alla ricerca del tempo perduto

Sesto volume: La fuggitiva (1925, postumo)

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