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Sintesi
Economia: marketing, bilancio sociale;

Italiano: Italo Calvino (Marcovaldo);

Storia: Boom economico;

Inglese: Pollution;

Matematica: le scorte.
Estratto del documento

I supermercati possono quindi essere cosi divisi:

ipermercato: struttura di vendita al dettaglio superiore ai 2500 mq,

 supermercato: struttura di vendita al dettaglio dai 400 mq ai 2499 mq,

 libero servizio: struttura di vendita al dettaglio dai 100 mq ai 399 mq,

 discount: struttura di vendita al dettaglio che non prevede la presenza di prodotti

 di marca,

cash and carry: struttura riservata alla vendita all'ingrosso,

 tradizionali: struttura di vendita al dettaglio con superficie inferiore ai 100 mq,

 self-service specialisti drug: negozi che vendono principalmente prodotti per la

 casa e la persona

I PRIMI SUPERMERCATI

Il primo supermercato è nato negli Stati Uniti il 4

agosto 1930, a opera di Michael J. Cullen.

Nel 1957 a Milano, in viale Regina Giovanna, apre la

Esselunga: prima catena italiana di supermercati.

Si susseguono altre importanti catene come la

Romana Supermarket, che aprì a Roma nel '61, ora

rinominata GS, acronimo di Grandi Supermercati.

COSA HA RESO POSSIBILE LA NASCITA DEI

SUPERMERCATI?

IN CHE PERIODO STORICO CI TROVIAMO? Boom

Questo periodo viene denominato “miracolo economico italiano” (anche detto

economico ) è un periodo della storia italiana di forte crescita economica, compreso tra

gli anni cinquanta e settanta del XX secolo.

Questo è stato un periodo d'oro per il nostro paese: il boom economico accompagnato

da un progressivo aumento dei consumi e dalla creazione di nuove strutture ha

favorito la nascita e lo sviluppo dei supermercati.

Nel 1948, per favorire la ripresa dei Paesi europei fortemente danneggiati dal

conflitto mondiale ed evitare che la grave situazione economica e sociale favorisse

l'espansione del comunismo, venne ideato il Piano Marshall così chiamato dal suo 4

inventore George Marshall, Piano con cui gli Stati Uniti cominciarono a fornire

all‟Europa materie prime ed energia. L'accordo consisteva nello sfruttare

direttamente tali beni o nel venderli per ricavare denaro da investire in progetti

governativi, sempre sotto il controllo e la supervisione delle autorità statunitensi.

Come contropartita, gli Stati Europei dovevano fornire le materie prime

eventualmente richieste loro da Washington e agevolare gli investimenti statunitensi.

L‟Italia, che era stata profondamente ferita dai bombardamenti, usò quel denaro per

ricostruire le fabbriche e ricreare le infrastrutture, le linee ferroviarie, i porti, gli

aeroporti distrutti dalla guerra.

La voglia e l‟impegno che la popolazione italiana dimostrò nel voler ricostruire le loro

città, nel cercare di mettersi in condizione di vivere degnamente e far riprendere

l‟economia del paese fu davvero straordinaria.

Fino a quel momento lo sviluppo aveva riguardato esclusivamente quello che è stato

definito il “triangolo industriale” : Lombardia, Piemonte e Liguria, ora iniziò a

propagarsi in un primo tempo nelle regioni circostanti come Emilia Romagna, Veneto,

Friuli per poi continuare, in una seconda fase, ad estendersi verso sud sino ad

interessare alcune aree del Mezzogiorno.

Nel nostro sistema il boom economico iniziò nel 1958 e terminò nel 1963.

Quali sono state le cause più importanti che hanno determinato questo sviluppo?

Basso costo della forza lavoro e disponibilità di manodopera,

 grande afflusso di denaro attraverso il piano Marshall,

 aumento degli investimenti nell'industria energetica e siderurgica,

 Bassi salari dei lavoratori a causa del forte tasso di disoccupazione durante gli

 anni '50 che fece superare la domanda di lavoro rispetto all'offerta,

nascita del mercato comune europeo con conseguente aumento delle esportazioni.

Si affermarono nuovi e competitivi settori,

tra cui in particolare quello dell‟industria

leggera, specializzata nella produzione di

elettrodomestici.

Da evidenziare anche il grande successo

della produzione di macchine da scrivere, un

settore che grazie soprattutto alle

particolari capacità della Olivetti di Ivrea si

affermerà rapidamente nel mercato

internazionale.

L'industria italiana diventò quindi il fattore trainante per questo sviluppo; al contrario

l'agricoltura arretrava leggermente.

Questo può essere notato osservando il PIL, nel 1951 l'agricoltura aveva contribuito al

23,5% e l'industria per il 33,7%, nel 1963 l'agricoltura si era abbassata a 15,7%

mentre l'industria era arrivata al 43,8%. 5

Questo cambiamento non interessò solamente il nostro paese, ma ebbe influenza

anche in tutto l'occidente industrializzato e venne chiamato: “miracolo economico”.

In Italia tra il 1958 e il 1963 la media di crescita raggiunse il 6,3%, un picco che negli

anni successivi non venne più raggiunto. Ogni abitante raddoppiò il proprio reddito

passando da 577 dollari nel 1952 a 970 dollari nel 1963 e la disoccupazione scese

sotto la soglia frizionale del 3%, venne quindi raggiunta la piena occupazione.

Ma gli anni della grande espansione furono anche teatro di straordinarie

trasformazioni degli stili di vita, del linguaggio e dei costumi degli italiani.

Nessuno strumento ebbe un ruolo così rilevante nel mutamento molecolare della

società quanto la televisione, che entrò nelle case degli Italiani nel 1954 dopo circa

vent'anni di sperimentazioni.

A questo si accompagnò anche un deciso aumento del tenore di vita delle famiglie

italiane. Nelle case facevano la loro comparsa le prime lavatrici e frigoriferi (la cui

produzione era svolta soprattutto da imprese italiane di piccole e medie dimensioni).

Anche le automobili cominciavano a

diffondersi sulle strade italiane con

le FIAT 600 e 500, in produzione

rispettivamente dal 1955 e dal 1957 e

progettate ex novo da Dante Giacosa, che

diede grande impulso alla produzione della

casa torinese.

Il numero di automobili subì un

incremento molto notevole, passò da un

milione nel 1959 a cinque milioni e mezzo nel 1963.

Lo Stato, in risposta, avviò una campagna di opere pubbliche che includeva la

realizzazione delle prime autostrade.

Questi cambiamenti furono resi possibili grazie agli interventi dei precedenti governi.

Dopo una prima fase di collaborazione tra comunisti, socialisti e centristi, il potere

passò nelle mani dei centristi guidati da Alcide De Gasperi.

Gli obiettivi di questi governi erano cosi spiegati:

aumento delle esportazioni, favorite dal libero mercato

 sviluppo edilizia popolare, grazie al “piano casa”, firmato da Amintore Fanfani nel

 1949, per offrire alloggi e occupazione ai cittadini,

avvio di numerose opere pubbliche

 riforme dell'agricoltura per ridistribuire più equamente le terre,

 aiuto alle regioni del Sud, grazie all'istituzione della “Cassa Del Mezzogiorno”, che

 istituiva un fondo destinato a finanziare gli investimenti nelle regioni meridionali. 6

Come tutti i cambiamenti le conseguenze positive sono accompagnate da effetti

negativi, vediamo quali sono:

minore sviluppo del Mezzogiorno

 aumento dell'inquinamento

 il dualismo industriale, ossia lo squilibrio tra settori industriali fortemente

 avanzati, tendenti ad un aggiornamento continuo delle tecnologie applicabili ai

relativi settori produttivi, e settori statici, basati su tecniche produttive

arretrate e destinati pertanto ad essere progressivamente emarginati dai circuiti

del mercato internazionale.

Infatti il Sud Italia era fondato sul settore primario, dell'agricoltura e non fu

possibile realizzare uno sviluppo industriale come al Nord.

Il Sud Italia veniva usato come serbatoio di manodopera per il Nord, che portò un'

intensificazione dei flussi migratori, molte persone si trasferirono a Nord in cerca di

lavoro. 7

COME VENDERE I PROPRI PRODOTTI?

Nei supermercati troviamo una vastissima gamma

di prodotti, provenienti da moltissime aziende in

concorrenza tra di loro.

Le aziende quindi devono distinguere il loro

prodotto per renderlo unico e per poterlo

facilmente vendere. La qualità della merce e del

servizio sono fattori molto caratterizzanti di ogni

prodotto, ma ai nostri giorni per poterlo vendere

quello che più conta è la spettacolarizzazione o

l'intrattenimento del cliente.

Il marketing, secondo la definizione di Russell Winer è “l'insieme delle attività che

mirano a influenzare una scelta del consumatore”

Per attuare la politica di marketing dobbiamo analizzare l'ambiente in cui ci troviamo

e in cui dobbiamo operare, individuando vincoli e possibilità.

Successivamente possiamo pianificare i piani in base a quanto abbiamo visto

dall'analisi, metterli in pratica e al termine verificare la corretta esecuzione del piano

e il raggiungimento del nostro obiettivo.

Attualmente grazie alla tecnologia è molto facile condizionare il consumatore.

Partendo dalla banale pubblicità, che deve essere pensata e progettata per toccare i

nostri desideri più nascosti, soprattutto ricorrendo alle memorie dell'infanzia e al

passato di ogni consumatore.

Per l'azienda è quindi importante creare una sorta di ricordo attraverso i mezzi

pubblicitari per convincere il consumatore che è il prodotto presentato è quello

migliore per lui.

Ma in che modo si può influenzare le scelte del consumatore?

La principale e più importante strategia per un

supermercato è studiata dal marketing

sensorial.

Il marketing sensorial è una tipologia di

marketing diffusa dal 2005.

L‟analisi sensoriale è lo strumento che usiamo

abitualmente per fare le nostre scelte, poiché

tutti noi siamo dotati di sensi e attraverso

questi analizziamo tutto ciò che ci circonda. Ad

ogni stimolo gli organi sensoriali trasmettono

informazioni al nostro cervello che elabora

immediatamente una risposta e la sua

conseguenza.

Nel marketing sensorial le aziende si 8

soffermano sulle emozioni del consumatore all‟incontro con il prodotto: cosa si prova

quando si incontra quel prodotto? cosa si prova quando lo si sceglie? E quando viene

usato?

In questo modo l'illusione ha il potere di farci acquistare un bene o servizio ad un

prezzo molto più elevato del suo reale valore, ma che ben volentieri siamo disposti a

giustificare.

Infatti, l'impulso d‟acquisto arriva per il 70% dall‟emotività e dagli stimoli sensoriali.

Il marketing sensoriale si occupa di individuare e trasmettere al cliente gli stimoli

sensoriali più adatti per innamorarsi del prodotto alla prima vista.

Il ruolo più importante per aumentare l'interesse dell'individuo è il diverso

sentimento che provocano i colori alla loro vista.

rosso: effetto stimolante ed eccitante

 blu: dà sicurezza, protezione e fiducia

 giallo: esprime ottimismo e speranza

 verde: rappresenta integrità e sicurezza

 viola: colore affascinante e legato all'erotismo.

La scelta dei colori si è uniformata molto, ad esempio per il mondo della cioccolata è

certamente più convincente una confezione rossa che una verde, allo stesso modo per i

detersivi è più attraente un imballo azzurro o bianco piuttosto che arancio o giallo.

E' quindi molto importante decidere il colore dell'imballaggio in maniera corretta, in

base alla tipologia del prodotto e all'impressione che si vuole dare.

Oltre la vista anche gli altri sensi sono bersagliati all‟interno dei supermercati: 9

Udito: La musica è uno dei mezzi molto usati al fine di ben predisporre il consumatore,

soprattutto se si tratta di musica tranquilla e non agitata tipo rock.

A suon di musica i clienti restano più tranquilli, fanno la spesa impiegando più tempo e

quindi avendo la possibilità di vedere altri prodotti, considerarli importanti e metterli

nel carrello.

Olfatto: Anche i profumi, che agiscono sull‟olfatto, uno dei nostri organi di senso più

importanti dopo la vista, sono un mezzo strategico.

Pensate a quando vi trovate accanto al reparto panetteria e hanno appena sfornato le

baguette o la pizza! La voglia di prendere il pane ancora caldo e fumante fa formare le

code, anche se in realtà non serviva. E lo stesso dicasi per la gastronomia, dove oltre

che vedere ad esempio il pollo arrosto fumante, si sentono tutti i profumi legati ad

esso.

Si utilizzano tecniche evocative che fanno leva sull‟apparato sensoriale e che possono

coinvolgere anche tutti i sensi; qui il marketing diventa polisensoriale.

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