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Sintesi

Indice

Biologia: sensorial marketing e occhio

Chimica: imballaggi

Filosofia: Karl Marx- Il Manifesto

Fisica: sistemi antitaccheggio

Informatica: simulazione supermercato e
Barcode

Inglese: supermarket in America

Italiano: Italo Calvino: “Marcovaldo al supermarket”

Scienze: frutta fuori stagione

Storia: il boom economico

Conclusioni e Riflessioni
Estratto del documento

L’ occhio

L'occhio è l'organo esterno della vista. L'apparato visivo è

un'organo assai complesso e di straordinaria importanza perché

rappresenta il principale mezzo di conoscenza del mondo

esterno. E' costituito da diverse strutture: la cornea è la membrana

esterna trasparente che ricopre la parte anteriore; al di sotto di essa

si trova l’iride, un muscolo circolare colorato, al centro del quale c’è

un foro chiamato pupilla. L’iride può dilatarsi o contrarsi secondo

l’intensità luminosa, regolando in questo modo la quantità di luce

che entra nell’occhio. Dietro l’iride si trova una lente, il cristallino

che, grazie alla contrazione dei muscoli ciliari, può variare la sua

curvatura permettendo la messa a fuoco delle immagini.

Posteriormente al cristallino ci sono l’umor vitreo, una sostanza

gelatinosa trasparente che riempie la parete centrale dell’occhio, e

tre membrane: la retina, la coroide e la schelorotica.

La retina è formata da tre strati di

cellule, il primo dei quali è costituito

da fotocettori che catturano

l’energia luminosa: queste cellule

sono i coni e i bastoncelli.

I bastoncelli sono responsabili

della visione notturna, i coni

della visione a colori. I bastoncelli

non hanno un potere di risoluzione

elevato (la quantità di dettagli che si riesce a vedere) quanto quello

dei coni, ma sono sensibili anche alla luce fioca.

Come si vede nella figura, il secondo strato della retina è formato

da cellule bipolari di associazione, che si connettono da una parte

ai fotocettori e dall’altra alla cellule gangliari, le quali costituiscono

il terzo strato; gli assoni di queste cellule si riuniscono poi in un

fascio che esce dal globo oculare formando il nervo ottico.

10

Quando la luce viene catturata dalle cellule fotorecettrici, in esse si

avvia una serie di reazioni che fa cambiare la loro polarità di

membrana; il cambiamento influenza la liberazione di

neurotrasmettitori a livello delle sinapsi delle cellule bipolari. La

liberazione di neurotrasmettitori in corrispondenza di queste sinapsi

causa, a sua volta, un cambiamento nella polarità di membrana

delle cellule bipolari stesse e influenza la liberazione, da parte di

esse, di neurotrasmettitori a livello delle sinapsi con le cellule

gangliari.

La retina contiene circa 125 milioni di

fotocettori, mentre il nervo ottico contiene circa

un milioni di assoni di cellule gangliari, con un

rapporto di 125 a 1. Questa riduzione riguarda

soprattutto i bastoncelli. L’area della retina in cui

si forma l’immagine più nitida è nota come fovea.

Nella fovea i fotocettori sono costituiti interamente da coni

strettamente ammassati. Quest’ultimi formano connessioni uno ad

uno con le cellule bipolari e le cellule gangliari; ciò fornisce una

maggiore nitidezza all’immagine.

11

CHIMICA: gli imballaggi

Per imballaggio si

intende il prodotto,

composto di materiali di

qualsiasi natura, adibito

a contenere e

proteggere

determinate merci,

dalle materie prime ai

prodotti finiti, a

consentire la loro

manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o

all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione , nonché gli articoli

a perdere usati allo stesso scopo (Decreto Legislativo 22/97, art. 35, lett. a). L'imballaggio deve

rispettare una serie di obiettivi quali: proteggere la merce, evitare furti, essere economico, e

rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale

impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l'operazione di imballaggio. Dal punto di vista

ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella

minor quantità possibile.

Necessità Inconvenienti Prospettive

Igiene

 Facilitazione uso Ridurre i volumi

 

prodotti Materiali utilizzati

Costi

Conservazione biodegradabili

 produzione

alimenti Materiali utilizzati

Costi trasporto

Mantenimento riciclabili

 prodotti Standardizzazione

Inquinamento

Trasporto sicuro

 Tipi di imballaggi

Pubblicità

Necessità 12

Gli imballaggi sono utilissimi per la

conservazione degli alimenti.

Conservare il cibo è una necessità che ha

accompagnato l’uomo lungo tutto il corso

della storia. Ai più antichi metodi di

salatura ed essiccatura, se ne sono

aggiunti altri: uso di sostanze come il

grasso o lo zucchero, utili a ostacolare lo

sviluppo di funghi e batteri decomponenti.

I primi esperimenti di sterilizzazione, usati

dalla seconda metà del Settecento, dettero importanza all'uso dei

contenitori per conservare i cibi. Il packaging diventò importante

anche per il trasporto di prodotti alimentari verso mete lontane:

dall’iniziale vetro si passò al metallo ferroso stagnato, meno fragile

e più adatto al trasporto e allo stoccaggio,poi all’alluminio più

leggero, e che ha dato vita ad un nuovo importante settore della

produzione industriale.

Oggi si sviluppano tecnologie sempre più

innovative: il cosiddetto "packaging attivo"

prevede l’inserimento all’interno delle confezioni

di piccoli “accessori” contenenti assorbitori

(di gas o umidità) o emanatori (di gas, come

ossigeno, anidride carbonica o etanolo) che

interagiscono attivamente e continuamente

con l’atmosfera interna della confezione o con il prodotto stesso,

prolungandone la conservabilità. Esistono materiali in grado di

assorbire il vapore acqueo presente sottoforma di goccioline

all’interno delle confezioni, materiali che emettono anidride

carbonica o sostanze gassose che hanno utili effetti nel

contenimento dello sviluppo microbico, composti che assorbono

l’etilene che frutta e verdura emettono con i processi di respirazione

cellulare durante la conservazione. L' igiene, il mantenimento e la

sterilità dei prodotti rappresentano gli effetti dovuti all'uso degli

imballaggi. 13

Inconvenienti

Oggi gli imballaggi incidono fino al 30% sul

prezzo industriale di vendita degli alimenti,

pesando sulle tasche degli acquirenti piu’ del

prodotto in essi contenuto. I pacchi con i quali

sono confezionati i prodotti della spesa

generano complessivamente 12 milioni di

tonnellate di rifiuti, il 40% della spazzatura

che si produce ogni anno in Italia. L’agro-

alimentare, con oltre i 2/3 del totale, è il maggior responsabile della

produzione di rifiuti da imballaggio.

Nell’alimentare spesso il costo

economico dell’imballaggio

supera quello del prodotto in

esso contenuto.

Esempi sono i fagioli in scatola

dove l’imballaggio incide per il

26% sul prezzo industriale di

vendita, mentre per la passata di

pomodoro in bottiglia da 700gr si

arriva al 25%, per il succo di frutta

in brick al 20% e per il latte in

bottiglia di plastica sopra il 10%.

Il costo energetico risulta

ancora più alto di quello

economico.

Negli Stati Uniti è stato fatto uno

studio su un barattolo di mais del

peso di 455gr: si è tentato di

capire qual è il costo energetico

14

che ogni singolo componente del barattolo ha assorbito. Il mais

come tale ha assorbito 450Kcal nella fase agricola, 316 nella fase

industriale. L’imballaggio del barattolo di mais incide per

1006Kcal quindi un terzo di tutta l’energia impiegata nella

produzione del barattolo di mais è dedicata all'imballaggio.

Altro esempio è l'imballaggio in plastica

utilizzato per la vendita di una manciata di

prezzemolo tritato o 500 grammi di

pomodori: per produrre un chilo di

plastica si consumano 17 chili e mezzo

di acqua, un po’ di petrolio, una spruzzata

di zolfo, una di monossido di carbonio e

2 chili e mezzo di anidride carbonica, che fa crescere "l'effetto

serra". Ma ancora prima dobbiamo calcolare i costi di estrazione del

petrolio, il trasporto in raffineria, le varie lavorazioni in fabbriche

diverse ed il trasporto per ogni fase. Subito questa plastica diventa

un rifiuto e come tale bisogna smaltirla.

Veramente è lecito affermare che i prodotti diventano solo un

pretesto per vendere gli imballaggi in cui sono confezionati.

Prospettive

Il sistema degli imballaggi per un minore costo ambientale

dovrebbe essere modificato in maniera definitiva.

Le imprese stesse dovrebbero limitare l’uso

degli imballaggi a quelli puramente atti al

contenimento del prodotto. Ad esempio si

potrebbero vendere i detersivi all’interno del

Tetrapak usato per i succhi di frutta per ridurre

l’inquinamento dei materiali usati oggi.

15

Altro metodo potrebbe essere la vendita di prodotti concentrati:

diluendo i prodotti concentrati in acqua si ridurrebbe il volume

dell’imballaggio e il costo associato al trasporto di essi.

Importante è eliminare sempre più le sostanze non riciclabili: per

esempio non dovrebbero essere utilizzati nel commercio

imballaggi costituiti da più materiali che, pur essendo tutti

riciclabili, sono di difficile differenziazione.

Fondamentale potrebbe essere la standardizzazione dei materiali

impiegati per gli imballaggi: i diversi tipi potrebbero essere

individuati con dei marchi ben visibili in modo tale che il

consumatore possa più facilmente differenziarli.

Inoltre molto importante dovrebbe diventare l’uso di materiali

biodegradabili: uno di questi è il Mater-Bi® . Questo contiene

materie prime rinnovabili come l’amido di mais geneticamente non

modificato. Esso rispetta le seguenti caratteristiche:

completa biodegradabilità in diversi ambienti, come ad

 esempio in compostaggio e in suolo (in accordo con le attuali

norme europee);

lavorabilità con le stesse tecnologie delle plastiche

 tradizionali e con produttività simile;

stampabilità con normali inchiostri e tecnologie di

 stampa, senza bisogno di trattamento corona;

colorabilità in massa con materiali biodegradabili;

 16

intrinseca antistaticità;

 sterilizzabilità con raggi gamma.

 assenza di ftalati, esteri dell'acido orto-ftalico, né come additivi

 né come ingredienti.

Le buste di plastica usa e getta per il

trasporto dei prodotti usate dalle catene

GDO sono altamente inquinanti. Al posto di

esse si potrebbero utilizzare "buste

permanenti" da utilizzare ogni qual volta si

faccia la spesa.

Anche i consumatori nel loro piccolo

dovrebbero intervenire oculatamente sui

propri acquisti comprando solo prodotti

contenuti in imballaggi essenziali o privi completamente di essi.

Altra misura potrebbe essere il ricorso alla riparazione di oggetti

rotti invece che l’immediata sostituzione alla minima rottura. Al

momento del disfarsi di un bene durevole (mobile, televisore,

vestiti) si può ricorrere al mercato dell’usato per rimettere in

circolo quel prodotto.

Alcune associazioni hanno dimostrato come con piccoli

avvertimenti ogni famiglia possa risparmiare ben due chili di

rifiuti alla settimana . Ecco un vademecum per realizzare ciò:

17

Conclusioni

Gli imballaggi sono senz'altro utili. Incidono

sull'indotto e sulla migliore qualità di vita e

salute. Il problema fondamentale è il loro

migliore utilizzo in un'ottica ambientalista che

rechi vantaggi sia alla natura che alla stessa

economia. Sollecitiamo sempre più la creazione di materiali

innovativi che portano con sè una forte componente di ricerca

scientifica e tecnologica. La stessa raccolta differenziata porta ad

un vantaggio economico in quanto i materiali riciclati possono

essere nuovamente immessi nel mercato e rivenduti e ciò è un

bene per noi e la stessa natura.

FILOSOFIA: Karl Marx – Il

Manifesto

Dopo le varie teorie del socialismo

utopistico come quella di Fourier, Owen

ecc. il filosofo Karl Marx decise di

18

elaborare, con Engels, un: Manifesto del Partito Comunista

(1948) atto a fornire una via pratica per la realizzazione del

predominio del proletariato. In particolare Marx accusa gli utopisti di

aver voluto riformare il sistema capitalistico. Per Marx ciò è

impossibile poiché il sistema si basa sullo sfruttamento del

lavoro che non lascia spazio a morale.

Il Manifesto individua una costante storica, responsabile del

dinamismo dell'intera vicenda umana: la lotta di classe, cioè

l'antagonismo fra gruppi sociali divisi da privilegi e proprietà e

soprattutto da una diversa funzione esercitata nel sistema

produttivo. Questa affermazione porta con sé alcune importanti

conseguenze.

Il primato economico e politico di una classe sociale è un fatto

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