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Sintesi
Storia: la guerra fredda

Scienze: la Luna

Letteratura
: Giacomo Leopardi (Alla luna)

Tecnica
: il magnetismo

Arte: la Pop-art

Musica: il Jazz

Ed. fisica: il basket

Geografia
: gli Stati Uniti
Estratto del documento

però, con oltre 8.000.000 di abitanti (più di 18.000.000 considerando l’area

metropolitana), la città più popolosa degli USA e tra le cinque più popolose del mondo

insieme a Tokyo, Città del Messico, Bombay, e San Paolo. Fondata da coloni olandesi

con il nome di Nuova Amsterdam nel 1626 sulla costa orientale, alla confluenza tra i

The Big Apple,

fiumi Hudson es East River, viene familiarmente chiamata cioè «La

Grande Mela». Le Torri Gemelle: skyline,

Il profilo di New York, la cosiddetta

con le inconfondibili sagome dei suoi

grattacieli, ha drammaticamente cambiato

il proprio volto l’11 settembre 2001 quando

le due torri gemelle del World Trade Center

sono state abbattute da un duplice

attentato, costato la vita a quasi 3000

persone.

Il Ponte di Brooklyn: Il ponte di Brooklyn fu progettato nel 1869

La sua lunghezza supera il chilometro e l’altezza, il ponte di Brooklyn unisce i due

distretti di Manhattan e Brooklyn. Il ponte è considerato l’ottava

meraviglia del mondo. La Statua della libertà:

La statua della Libertà fu inaugurata nel

1886; realizzata da Frédéric Auguste

Bartholdi, su una struttura metallica

progettata dal francese Gustave Eiffel, fu

un dono dei Francesi agli Americani.

Sorge all’entrata del porto, sul fiume

Hudson. Alta 93m incluso il piedistallo,

rappresenta una donna che regge con la

mano destra una fiaccola e con la sinistra

una tavola che recala data del 4 luglio

1776, giorno della «Dichiarazione di 5

indipendenza» delle 13

colonie britanniche.

STORIA: La Guerra Fredda

Fu definita guerra fredda la

contrapposizione che venne a crearsi

alla fine della seconda guerra mondiale

tra due blocchi internazionali,

generalmente categorizzati come

Occidente (gli Stati Uniti d'America, gli

alleati della NATO e i Paesi amici) e

Oriente, o più spesso blocco comunista

(l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di

Varsavia e i Paesi amici). Tale tensione,

durata circa mezzo secolo, pur non

concretizzandosi mai in un conflitto

militare diretto (la disponibilità di armi

nucleari per entrambe le parti avrebbe irreparabilmente distrutto l'intero pianeta), si

sviluppò nel corso degli anni su vari campi: militare, spaziale, ideologico, psicologico,

tecnologico, sportivo. Il termine fu introdotto nel 1947 dal consigliere presidenziale

Bernard Baruch e dal giornalista Walter Lippmann per descrivere l'emergere delle

tensioni tra due alleati della seconda guerra mondiale. La fase più critica e

potenzialmente pericolosa della guerra fredda fu quella compresa fra gli anni

cinquanta e settanta. Già dai primi anni ottanta i due blocchi avviarono un graduale

processo di distensione e disarmo; tuttavia la fine di questo periodo storico viene

convenzionalmente fatta coincidere con la caduta del Muro di Berlino (9 novembre

1989).

La corsa agli armamenti

Nel conflitto strategico tra Stati Uniti e Unione Sovietica uno degli elementi principali

fu la supremazia tecnologica come il miglioramento e il rafforzamento di armi di

distruzione massa d'inaudita potenza (Bomba H) o il progresso in campo spaziale . La

guerra fredda si concretizzò di fatto nelle preoccupazioni riguardanti le armi nucleari;

da entrambe le parti veniva l'auspicio che la loro semplice esistenza fosse un

deterrente sufficiente a impedire la guerra vera e propria. In effetti non era da

escludere che la guerra nucleare globale potesse scaturire da conflitti su piccola scala,

e ognuno di questi aumentava le preoccupazioni che ciò potesse verificarsi. Questa

tensione influì significativamente non solo sulle relazioni internazionali, ma anche sulla

vita delle persone in tutto il mondo. Durante tutta la guerra fredda gli arsenali nucleari

delle due superpotenze vennero costantemente aggiornati ed ingranditi fino ad

arrivare agli ultimi anni del conflitto (1979-1989), nei quali vennero negoziati una serie

di accordi, denominati accordi SALT, che portarono a sostanziali riduzioni del numero

di ordigni strategici. Ma la contrapposizione tra una corsa al riarmo apparentemente

irrefrenabile e continui tentativi di controllo degli armamenti negoziati tra USA ed 6

URSS o nell'ambito dell'Organizzazione delle ONU fu costante. Furono necessarie molte

attenzioni e una buona dose di diplomazia per sedare sul nascere alcuni conflitti

armati, al fine di prevenire una "guerra calda" che avrebbe rischiato di estendersi e

intensificarsi. La guerra fredda si protrasse dalla fine della seconda guerra mondiale,

fino al collasso dell'Unione Sovietica, nei primi anni novanta. Solo in alcune occasioni

la tensione tra i due schieramenti prese la forma di conflitti armati, come la guerra di

Corea, le guerre in Africa, la Guerra del Vietnam, l'invasione sovietica dell'Afghanistan

e gli scontri in centro America. Gran parte della guerra fredda si svolse invece

attraverso conflitti indiretti, contro "nazioni surrogate"; in tali conflitti, le potenze

maggiori operavano in buona parte armando o sovvenzionando i surrogati. Altri

conflitti erano ancor più sotterranei, perpetrati attraverso atti di spionaggio, con spie e

traditori che lavoravano sotto copertura da entrambe le parti; in molti casi l'attività

comportava reiterate uccisioni di individui delle rispettive compagini perpetrate dai

vari servizi segreti. La guerra tra agenti, nello spionaggio mutuo di obiettivi civili e

militari potrebbe aver causato la maggior parte delle vittime della guerra fredda. Gli

agenti venivano inviati sia dall'Est che

dall'Ovest, e le spie venivano anche reclutate

sul posto o costrette al servizio. Quando

scoperte, a seconda della convenienza

politica o pratica del momento, venivano

uccise immediatamente o arrestate e

successivamente scambiate con altri agenti,

oltre a poter essere lasciate libere di agire,

anche se sotto controllo, sia per poter

individuare altri componenti che

necessariamente costituivano la serie di

contatti esistente della rete spionistica

avversaria, sia per fornire false informazioni

create ad hoc. Gli aerei spia e altri

apparecchi da ricognizione venivano invece

subito abbattuti al momento

dell'individuazione. Tali aspetti della guerra

fredda, debolmente percepiti anche dai

media, hanno avuto scarso impatto sull'opinione pubblica delle rispettive potenze. Va

notato che URSS e USA non ruppero mai le relazioni diplomatiche nel corso della

guerra fredda e che anzi queste furono intense e quasi mai apertamente conflittuali.

Ad esempio il 30 agosto 1963 entrò in funzione la 'linea rossa', ovvero il primo

collegamento telefonico tra Mosca e Washington. Il punto caldo del conflitto in ambito

europeo fu la Germania, ed in particolare Berlino. Uno dei simboli più vividi della

guerra fredda fu proprio il Muro di Berlino, che separava Berlino Ovest (controllata

dalla Germania Ovest, assieme agli alleati di Francia, Regno Unito e Stati Uniti) dalla

Germania Est, che la circondava completamente. 7

Studi

Negli studi occidentali sulla guerra fredda vengono solitamente individuati tre distinti

periodi. Per più di un decennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, pochi

storici americani videro qualche ragione per sfidare l'interpretazione ufficiale

statunitense sull'inizio della guerra fredda: ovvero che il deterioramento fosse il

risultato diretto della violazione, da parte di Stalin, degli accordi di Jalta,

dell'imposizione di governi dominati dai sovietici su un'Europa Orientale riluttante e di

un aggressivo espansionismo sovietico. Ad ogni modo, storici successivi, in particolar

modo William Appleman Williams nel suo La tragedia della diplomazia americana

(1959) e Walter LaFeber in America, Russia, e la guerra fredda,1945 - 1990 e poi dal

1977 al 1989 (1967), dettagliarono una preoccupazione preponderante: l'impegno

statunitense a mantenere una "porta aperta" per il commercio americano nei mercati

mondiali. Alcuni storici hanno sostenuto che le provocazioni e le ambizioni imperiali

statunitensi furono da condannare parimenti, se non maggiormente. Negli ultimi anni

della guerra fredda ci furono tentativi di forgiare una sintesi post-revisionista da parte

degli storici. Dalla fine della guerra fredda, la scuola post-revisionista è quella

dominante. Prominenti storici post-revisionisti includono John Lewis Gaddis e Robert

Grogin. Essi, piuttosto che attribuire l'inizio della guerra fredda a una delle due

superpotenze, si concentrano sulla mutua errata percezione, sulla mutua reattività e

sulla responsabilità condivisa tra le superpotenze. Prendendo a prestito dalla scuola

realista delle relazioni

internazionali, i post-

revisionisti,

essenzialmente, accettano

le politiche statunitensi in

Europa, come l'aiuto alla

Grecia nel 1947 e il Piano

Marshall, sebbene non con

pari enfasi accolgano gli

analoghi interventi

economici sovietici.

Secondo questa sintesi, le

"attività comuniste" non

furono la radice delle

difficoltà dell'Europa

Occidentale, ma piuttosto

furono gli effetti deleteri

della guerra sulle strutture

economiche, politiche e

sociali dell'Europa. In

aggiunta, il Piano Marshall

ricostruì un sistema

economico occidentale

funzionante, che contrastò

il fascino elettorale della sinistra radicale. Per l'Europa l'aiuto economico pose fine alla

carenza di denaro e stimolò l'investimento privato nella ricostruzione del dopoguerra.

Per gli USA il piano li risparmiò da una crisi di sovrapproduzione e mantenne sostenuta

la domanda per le esportazioni americane. L'alleanza della NATO sarebbe servita per

integrare l'Europa occidentale in un sistema di patti di mutua difesa, fornendo quindi

una salvaguardia contro la sovversione o la neutralità all'interno del blocco. 8

Rigettando l'assunto che il comunismo fosse un monolito internazionale con disegni

aggressivi sul "mondo libero", la scuola post-revisionista ciononostante accetta le

politiche statunitensi in Europa come una reazione necessaria per affrontare

l'instabilità europea, la quale minacciava di alterare drasticamente l'equilibrio del

potere in maniera favorevole all'URSS e devastare il sistema politico ed economico

occidentale. Molti osservatori di varie fedi politiche pensano oggi che gli Stati Uniti

agirono in modi che né la loro costituzione né il sentimento nazionale potrebbero

supportare (come combattere guerre non dichiarate senza l'esplicito supporto del

Congresso). I capi degli Stati Uniti, sia politici che militari, citano comunemente la

minaccia percepita alla loro sicurezza come giustificazione per le loro azioni. In molte

zone del mondo, la popolazione locale sentì di essere manipolata ed abusata da

entrambe le potenze. Gran parte dell'anti-americanismo di nazioni come l'Afghanistan

viene attribuito ad azioni portate avanti dagli Stati Uniti stessi. Durante il conflitto con

l'Unione Sovietica, gli USA sovvenzionarono e armarono i Mujaheddin, nella loro lotta

per respingere l'occupazione sovietica, ma si tirarono fuori e li abbandonarono al loro

destino una volta che l'URSS si ritirò dalla regione.

La guerra fredda e la cultura statunitense

Negli anni cinquanta, la popolazione civile in America venne costretta ad esercitazioni

contro i raid aerei ed incoraggiata a costruirsi dei rifugi antiatomici personali. Questo

atteggiamento di paura raggiunse i livelli più alti durante la crisi missilistica di Cuba,

risolta in extremis da Kennedy (poi assassinato) e Chruščëv (successivamente

sostituito e ritiratosi a vita privata) e col passare degli anni svanì; comunque, la

consapevolezza della guerra e delle sue potenziali conseguenze fu una costante. Le

indicazioni per i rifugi nei grossi edifici, le proteste sul posizionamento di missili

nucleari a corto raggio in

Germania, Cuba e Turchia,

lo spesso citato orologio

dell'apocalisse nucleare,

le fotografie di cadaveri

impigliati nel filo spinato

del Muro di Berlino, cosi

come film tipo Wargames

- Giochi di guerra, Alba

rossa e The Day After - Il

giorno dopo mantennero

alta la consapevolezza. La

principale conseguenza

diretta del particolare

clima creatosi negli Stati

Uniti con la guerra fredda,

fu il cosiddetto

Maccartismo, una serie di inchieste politico-giudiziarie svoltesi fra gli anni 'quaranta e

cinquanta, tese a colpire qualunque possibile "influenza comunista" negli apparati

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