Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
E. Motoria - Il doping
Storia - il 68 negli stati uniti
Scienze - i bioni
Tecnologia - L' Energia nucleare
Musica - Il Blues
Cattolica; il secondo periodo, del mito sottoproletario, comprende
con fasi diverse, tutto il decennio degli anni cinquanta; il terzo
periodo estende il mito precedente al cinema integrandolo con il
mito del Terzo mondo e il quarto periodo, quello della crisi, dove
non scrive più versi ma accentua la produzione critica e teorica
sulla lingua, la letteratura e il cinema.
Ragazzi di vita
Ragazzi di vita, pubblicato nel 1955 ha un carattere
sperimentale. Il romanzo è formato di otto capitoli
che raccontano le giornate di un gruppo di
giovanissimi sottoproletari che, malgrado la loro
voglia di vivere, sono destinati alla prigione, alla
prostituzione o alla morte precoce tranne Riccetto,
più che protagonista elemento che aggrega i
numerosi personaggi, che trova un lavoro e riesce
ad integrarsi nella società consumistica.
Caratteristica molto importante del testo è il lessico
con cui è stato scritto. Infatti l'opera è in dialetto
romanesco, con tanto di glossario per permettere la
comprensione dei termini usati. Questa scelta della
terminologia molto gergale e locale, delimitata non
solo al Lazio, ma alle borgate di Roma stessa
identificano meglio il contesto dove vivono i
"Ragazzi di Vita".
Il riccetto e il Caciotta
Tempi e luoghi:
L’arco di tempo va dal 1944 al 1954 e corrisponde alla giovinezza del
Riccetto. Sono presenti pause, scene ed ellissi. Lo spazio entro cui si
muovono i “ragazzi di vita” è quello della Roma delle strade polverose e
infangate. Dalla periferia, i ragazzi nella loro ricerca di vita percorrono
tutti i quartieri di Roma che si succedono in molti racconti del romanzo. Il
paesaggio è reale e viene descritto minuziosamente e realisticamente
con precisione nell’indicazione dei nomi dei vari luoghi. Ovviamente in
questo romanzo prevalgono gli spazi aperti, anche perché le baracche a
Riccetto e ai suoi amici servono a malapena per dormire, e neanche per
mangiare. Lo scenario delle periferie romane è piuttosto squallido. Il
fiume (l’Aniene, per esempio) è, invece, luogo benevolo, dove si
costruiscono le avventure dei ragazzi e si sfoga il loro desiderio di libertà.
Anche se, bisogna dire, può essere anche luogo di morte.
Stile:
Lo stile è incisivo, vuole accentuare gli aspetti più
crudi, amari e talvolta anche repellenti della vita. A
tratti è comico, solo raramente patetico, per lo più
drammatico. Il narratore è esterno alla vicenda
narrata e per lo più si astiene dall’esprimere un
giudizio, attenendosi ad una rappresentazione visiva e
realistica dei fatti .La sintassi è piuttosto semplice,
generalmente paratattica, a imitazione del linguaggio
parlato. Spesso vengono riportati dei dialoghi costituiti
per lo più da brevi frasi o da battute. Il lessico è
costituito dal dialetto romano. Solo nelle parti
narrative il lessico è più complesso e costituito
dall’italiano corrente
Personaggi:
Il Riccetto, vero protagonista della storia, è quasi il “collante” e il filo conduttore della storia. Sebbene sia
protagonista nella maggior parte degli episodi, nell’ultima parte del libro in particolare passa in secondo piano pur
rimanendo sempre personaggio fondamentale e cardine nello svolgimento delle storie. Egli è uno dei personaggi
più importanti all’interno del gruppetto dei ragazzi di borgata, gruppetto che peraltro non ha mai una sua fissa e
prestabilita composizione, ma mutevole secondo le circostanze. Probabilmente è uno dei ragazzi più sensibili, e
questo può essere evinto già dall’inizio quando salva un piccione dalla morte (mentre gli altri ragazzini se ne
stavano poco interessando), ma questa sua presunta sensibilità deve essere necessariamente soppressa dato il
contesto precario in cui lui vive, il quale certo non glielo permette.
Il Caciotta è amico del Riccetto, il meno furbo ma il più esperto dei ragazzi del quartiere tiburtino. Questo
personaggio accomna il Riccetto in un lungo vagabondaggio che ha termine sulle panchine di Villa Borghese dove
trascorrono la notte. Successivamente i due comni vengono fermati da Amerigo il quale propone loro di
accomnarlo in una bisca, luogo in cui verrà effettuato l'arresto dello stesso Caciotta.
Il Lenzetta è simile fisicamente al Riccetto (riccio, piccolo, con una faccetta gonfia da delinquente), Questo
personaggio partecipa al furto di materiali da un'officina con il Riccetto, insieme a lui fa la conoscenza delle tre lie
del sor Antonio. Successivamente, sempre con l'amico, ruba in un magazzino ma viene immediatamente catturato.
Alduccio è il cugino del Riccetto. Con lui partecipa alla vendita delle poltrone e al furto dei materiali di un'officina.
In entrambe le situazioni sembra essere il più ingenuo o imbranato in quanto deve subire gli ordini del cugino. Nel
VII modulo, però questo personaggio assume maggiore importanza, infatti con il padre alcolizzato e la sorella
incinta ed aspirante suicida, cerca di scaricare all'esterno le frustrazioni insieme all'amico Begalone. Colpito nella
sua virilità, a seguito della spiacevole avventura nella casa del piacere, successivamente si scontra con la sua
triste situazione familiare: la madre pazza di rabbia lo accusa di non lavorare. Il giovane stanco dei continui
rimproveri la colpisce con un coltello. Infine lo ritroviamo sulla sponda dell'Aniene che si addormenta.
Musica
Il blues
Forma poetico-musicale (dalla locuzione inglese to feel blue «essere
malinconico») nata nel Sud degli Stati Uniti, negli anni che precedono la
guerra di secessione (1861-65), dal combinarsi di elementi appartenenti
alla cultura del proletariato rurale afroamericano con aspetti propri della
tradizione musicale colta europea.
Il blues arcaico o blues country b., tipico del periodo in cui la schiavitù si
era radicata negli Stati del Sud e corrispettivo profano dello spiritual,
nacque in stretto rapporto con i ‘canti dei campi’ (field hollers) e con i
canti di lavoro e di prigionia, forme di cui riassume ed estende tratti
musicali, verbali ed espressivi. Spartiacque della successiva evoluzione
del blues è considerata la fine della guerra di secessione, che diede agli
afroamericani una relativa libertà di movimento, una certa disponibilità di
tempo libero e la possibilità di impadronirsi della lingua inglese.
Tra il 1870 e il 1930 si codificò la forma classica del blues, che consta di
una sequenza di 12 misure, divisa in 3 segmenti di 4 misure ciascuno.
La sua struttura verbale-musicale è data, in sostanza, da uno schema strofico AAB
(affermazione o domanda, riaffermazione o nuova domanda, conclusione o risposta), il
cui supporto armonico di base è costituito da accordi di tonica, sottodominante e
dominante. Il testo è normalmente articolato in gruppi di 3 versi. Le linee melodiche
risultano fortemente caratterizzate dall’uso delle blue notes (abbassamento di un
semitono del 3°, 5° e 7° grado della scala musicale, con sovrapporsi del modo minore a
quello maggiore). Le tematiche – gioie e dolori dell’amore, povertà, discriminazione
razziale, gesta di eroi archetipici – sono sempre legate all’esperienza individuale del
cantante. Il tono è malinconico ma non sentimentale, emotivamente intenso, a volte
sarcastico. Tecniche vocali particolari (vibrato, portamenti, canto ‘parlato’ o ‘gridato’) ne
caratterizzano la grande efficacia espressiva.
Dopo la fine della schiavitù, al canto si aggiunse l’accompagnamento di strumenti
‘poveri’ (banjo, armonica ecc.) e la chitarra conquistò un ruolo di primo piano. L’ulteriore
evoluzione strumentale del b. fu legata alla progressiva appropriazione da parte dei
musicisti afroamericani di strumenti (ottoni, ance, pianoforte ecc.), stilemi (quadriglia
ecc.) e generi musicali della tradizione europea. La pubblicazione e l’incisione su disco
dei primi blues (rispettivamente nel 1912 e nel 1920) diede impulso a tali processi di
standardizzazione. Attraverso le esecuzioni registrate da Ma Raney, Bessie Smith, Sarah
Martin, Mamie Smith, Victoria Spivey, Blind Lemon Jefferson, Leadbelly, Big Bill Broonzy,
Montana Taylor, Robert Johnson ecc., si affermò inoltre la figura del b. singer ,
accompagnato dal suo gruppo. Parallelamente, attraverso il boogie-woogie il blues
cominciò ad assumere anche una forma solo strumentale, fornendo un apporto decisivo
alla nascita del jazz.
Si avviò così quel processo di commercializzazione i cui
esiti si sarebbero avuti dopo la Seconda guerra mondiale: il
blues andò ad alimentare il mercato discografico destinato
alla gente di colore (cosiddetti race records), fino alla crisi
generata dalla grande depressione. Intanto, la migrazione
interna della popolazione afroamericana verso le città
industriali del Nord portò alla fioritura nei grandi centri
metropolitani, in particolare Memphis e Chicago, del
cosiddetto city blues, stilisticamente più libero e ritmato,
suonato da gruppi dall’organico sempre più definito
(chitarra, batteria, contrabbasso, poi sostituito dal basso
elettrico, e armonica) e fortemente legato al nuovo modo
di sentire e di vivere della gente di colore.
Nel secondo dopoguerra, mentre il city blues veniva
portato al successo da Muddy Waters, Jimmi Reed, B. B.
King e altri importanti musicisti, si moltiplicarono gli stili:
accanto al West Side b. di Chicago, caratterizzato da
sonorità più violente e dal virtuosismo chitarristico, presero
forma nuove modalità interpretative, spesso legate
all’abilità di singoli artisti, come Albert King, John Lee
Hooker, Eddie Taylor, Luther Allison. Nel contempo, il
grande rilancio dell’industria discografica portava al
successo la nuova tendenza del rhythm and blues,
preparando così il terreno alla nascita del rock and roll, in
cui il blues sarebbe in parte confluito.
Scienze
La Tundra
La tundra è un bioma proprio
delle regioni subpolari e occupa
zone dell'emisfero dove
la temperatura media annuale è
inferiore allo zero.
Geograficamente, si estende
nelle zone ai margini delle
regioni perennemente ricoperte
dai ghiacci, dove il terreno è
ghiacciato in profondità
(permafrost) e in estate si
scongelano soltanto gli strati più
superficiali (il suolo in generale è
molto umido perché l'acqua non
può penetrare in profondità).
Il clima
Il clima della tundra è freddo,
con inverni rigidi e lunghi dove le
temperature scendono anche a −40
−50 grad