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Sintesi

Introduzione Sogni sono desideri tesina



Nel periodo in cui ho lavorato alla mia tesina, ho potuto sentirmi ancora un po’ bambina, riscoprire quanto le favole mi abbiano fatto crescere e capire che però il mondo reale è ben diverso da quello della fantasia.
I fratelli Disney hanno fatto del mezzo televisivo un vero stile di vita. Con l’invenzione del cartone animato hanno fatto volare la fantasia di grandi e piccini, e successivamente con l’apertura dei parchi di divertimento a tema, hanno fatto si che questa fantasia si avvicinasse sempre più alla realtà. Attraverso questo viaggio immaginario all’interno di Disneyland torniamo per un attimo bambini e riviviamo quei momenti magici che ci hanno accompagnato nella nostra infanzia.

Collegamenti


Sogni sono desideri tesina



Diritto -

Le agenzie di viaggio

.
Matematica -

La funzione ad 1 variabile

.
Italiano -

Il fanciullino di Peter Pan


Storia -

La storia della donne attraverso i lungometraggi Disney

.
Economia aziendale -

Il bilancio di zio Paperone

.
Inglese -

Alice’s Adventures in Wonderland

.
Storia dell'arte -

I fauves

.
Estratto del documento

Le attività svolte dalle ADV.

Le leggi regionali arricchiscono le attività accessorie affidate alle ADV che

comprendono:

 Organizzazione di escursioni individuali o collettive, i giri di città con ogni mezzo

di trasporto;

 Prenotazione e vendita di biglietti per conto d’imprese nazionali ed estere di

trasporto ferroviario, marittimo, aereo e altri mezzi;

 Prenotazione del noleggio di auto o altri mezzi;

 Accoglienza dei clienti nei luoghi d partenza e arrivo con mezzi collettivi di

trasporto;

 Inoltro, ritiro e deposito bagagli dei clienti;

 Informazioni e assistenza ai clienti;

 Preno di servizi ricettivi, alberghi, ristoranti, vendita dei relativi buoni di credito;

 Raccolta di adesioni a viaggi e crociere;

 Informazione e pubblicità di iniziative turistiche;

 Assistenza per il rilascio di passaporti e visti consolari;

 Rilascio e pagamento di assegni turistici, circolari o altri titoli di credito per i

clienti;

 Emissione di polizze a garanzia degli infortuni e dei danni alle cose;

 Prenotazione e vendita biglietti per fiere, spettacoli, manifestazioni, congressi, e

fiere;

 Ogni altra attività concernente la prestazione di servizi turistici.

requisiti per aprire un’Agenzia di Viaggio

I

Per aprire un’ Agenzia di viaggio ci deve essere l’esistenza di una struttura

organizzativa di beni e persone tale da garantire lo svolgimento dell’attività di

impresa. L’autorizzazione regionale è concessa in presenza dell’accertamento dei

requisiti professionale richiesti per il titolare o il direttore tecnico e dopo il

versamento di un congruo deposito fissato dalla legge regionale. Deve essere

stipulata anche una polizza assicurativa per i danni ai clienti.

La legge quadro dell’83 ha previsto l’autorizzazione della regione per l’apertura e

l’esercizio dell’attività delle ADV. Tale autorizzazione viene rilasciata in presenza di

determinati requisiti oggettivi e soggettivi. I requisiti devono essere professionali da

parte del richiedente o del direttore tecnico e vi deve essere anche il versamento di

un deposito cauzionale che varia da regione a regione. Le ADV devono stipulare

una polizza assicurativa per i danni che si possono causare al cliente.

Esse sono sottoposte durante lo svolgimento della loro attività alla vigilanza della

regione o della provincia su delega regionale. Per offrire i pacchetti le ADV devono

inviare all’ente preposto alla vigilanza una comunicazione riguardante i viaggi, le

crociere e le escursioni da loro organizzati. 3

Il direttore tecnico

La legge quadro dell’83 stabiliva i requisiti tecnico professionali del direttore tecnico

dell’ADV. Essi sono:

-Diploma di scuola media superiore

dell’amministrazione

-Conoscenza e organizzazione delle ADV

-Conoscenza di tecnica, legislazione e geografia turistica

-Conoscenza di almeno 2 lingue di cui una inglese

Il direttore tecnico è colui che possiede tali requisiti tecnici e professionale per

ottenere l’autorizzazione dell’esercizio di un’ADV e che opera come dipendente.

dell’83 prevedeva che il superamento di un esame di abilitazione

La legge quadro

che conferiva il titolo di direttore tecnico che viene diversamente disciplinato da

regione a regione.

Alcune regioni avevano previsto anche un albo dei direttori tecnici di ADV e turismo

in cui dovevano iscriversi tutti coloro che avevano superato l’esame di abilitazione.

della direzione tecnica dell’ADV

Il direttore tecnico si assume la responsabilità e

a tute le attività dell’ADV

sovrintende occupandosi anche di marketing e dei piani di

sviluppo dell’impresa. Egli può svolgere la sua attività in una sola ADV.

La tutela della privacy

Nello svolgimento della loro attività le AdV raccolgono i dati personali dei clienti in

conformità a quanto stabilito dal codice della privacy.

Le ADV gestiscono i dati non sensibili come quelli anagrafici che possono essere

diffusi tramite consenso del cliente oppure anche senza consenso se essi sono

necessari alla prestazione del servizio. Per il trattamento dei dati sensibili è invece

necessario il consenso del cliente in tutti i casi.

In ogni caso l’ADV ha l’obbligo di informare il cliente in merito alle finalità per cui

modalità di trattamento. L’ADV

sono raccolti i dati personali e alle deve sempre

dare l’informativa all’interessato che deve contenere tutte le finalità e le modalità

del trattamento dei dati, i diritti spettanti al cliente ecc.

Coloro che utilizzano i dati personali dei clienti hanno l’obbligo di redigere il

documento programmatico sulla sicurezza. È il d.lgs. n. 196/2003 che regola il

trattamento dei dati personali di persone fisiche ed enti al fine di tutelarne la

riservatezza. 4

La funzione a una variabile reale

20000000

16000000

12000000

8000000

4000000

0

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Il grafico rappresenta l’andamento dell’affluenza di visite al parco Disneyland Paris

Sull’asse delle ascisse

dal 2007 al 2013. (x) sono indicati gli anni, mentre su quello

delle ordinate (y) sono indicati i dati relativi al numero dei visitatori. Possiamo dire

che y=f(x). Ciò significa che i valori della y variano in funzione della variabile x. Le

funzioni algebriche possono essere razionali intere se composte da uno o più

polinomi, razionali fratte se composte da una frazione algebrica, irrazionali quando

contengono operazioni di estrazioni di radice nella variabile x.

La funzione a una variabile reale è il rapporto tra la variabile indipendente x e la

variabile dipendente y. Per ottenere una rappresentazione grafica di questo tipo,

sono necessari diversi passaggi che prendono il nome di studio della funzione.

Il primo passaggio è il calcolo del dominio. Il dominio è il campo di esistenza della

funzione, ovvero la parte del piano cartesiano nella quale la funzione esiste. In

generale nelle funzioni razionali intere è per tutti i valori del campo dei numeri reali

e non ha, quindi, punti di discontinuità ( x R); in quelle razionali fratte è

necessario che il denominatore non si annulli; in quelle irrazionali intere, ciò che è

all’interno della radice deve essere maggiore o uguale a zero; in quelle irrazionali

5

fratte, il numeratore deve essere maggiore o uguale a zero mentre il denominatore

maggiore di zero. Esistono anche due casi particolati: quando la radice è soltanto al

numeratore, ciò che è sotto la radice deve essere maggiore o uguale a zero mentre

c’è al denominatore non deve annullarsi; quando la radice è solo al

quello che

denominatore, quello che c’è all’interno della radice deve essere maggiore di zero.

Il secondo passaggio consiste nel trovare le intersezioni che la curva ha con gli

assi che formano il piano cartesiano. Per fare ciò, è necessario impostare due

sistemi: per trovare le intersezioni con l’asse x, tra la funzione e y=0, mentre per

trovare le intersezioni con l’asse y, tra la funzione e x=0.

Il terzo passaggio consiste nel calcolare la positività, ovvero sapere in quali

intervalli la curva della funzione sta al di sopra dell’asse delle ascisse (x). Per farlo

basta imporre la funzione maggiore di zero.

Il quarto passaggio è il calcolo degli asintoti attraverso i limiti. Gli asintoti sono

delle rette attraverso le quali la curva della funzione non passa, sono quindi punti di

discontinuità. I limiti permettono di studiare l’andamento della curva man mano che

ci si avvicina a quel punto. Gli asintoti possono essere: verticale che studia la curva

man mano che ci si avvicina al punto di discontinuità (limite tendente al punto di

discontinuità del dominio), il risultato deve essere infinito; orizzontale che studia il

comportamento della curva agli estremi del campo di esistenza (limite tendente ad

infinito), il risultato deve essere un numero o zero. In caso contrario, è necessario

calcolare l’asintoto obliquo che è dato da mx (coefficiente angolare, limite tendente

all’origine, limite tendente ad infinito di

ad infinito di funzione fratto x) + q (ordinata

funzione - m). 6

L’ultimo passaggio prima della rappresentazione grafica è il calcolo dei massimi e

minimi, ovvero dei punti più alti e più bassi che la curva raggiunge. Per effettuare il

calcolo usiamo le derivate. La condizione affinché ci siano massimi e minimi è

imporre la derivata prima uguale a zero, perché corrisponde alla tangente di quel

punto di massimo o minimo; se è zero è parallela all’asse delle x e può essere

massimo (se è sopra) e minimo (se è sotto). Imponendo la derivata prima della

funzione maggiore di zero, attraverso il grafico si può notare la crescenza e la

decrescenza della funzione. Se in un punto si passa da crescenza a decrescenza

sarà un punto di massimo, viceversa sarà un minimo.

Oltre al metodo grafico è possibile calcolare i punti estremanti della funzione

attraverso un metodo analitico, con le derivate seconde. 7

Il Fanciullino di Peter Pan

el cartone animato firmato Walt Disney, “Le avventure di Peter Pan” pos-

N siamo riscontrare più volte e in più forme le teorie della poetica del

fanciullino di Pascoli.

Pascoli compose nel 1897 "Il fanciullino" in cui compaiono le linee fondamentali

della sua poetica. Secondo Pascoli il poeta è un veggente in quanto riesce ad

individuare nella natura e nella realtà i simboli nascosti che gli altri non riescono a

scoprire. Il fanciullino rappresenta la componente irrazionale di ogni individuo che si

stupisce davanti alle meraviglie della natura.

La prima figura in cui appare, seppur in maniera non chiara, l’immagine del

personaggio, all’inizio del film,

bambino interiore è quella del Sig. Darling. Il suo

rappresenta l’antitesi del fanciullino. Questo padre di famiglia, noioso e preso dalla

rispecchia l’immagine comune dei tanti uomini che, con la

vita professionale,

maturità, hanno perso ogni forma di contatto con il

“Io”

loro più profondo e irrazionale. Talmente forte è il

distacco da questo bambino interiore, che egli non

riesce a cogliere l’atmosfera di magia e fantasia che

regna nella casa dove vivono moglie e figli.

L’incarnazione del fanciullino, si esprime, invece, nel

personaggio di Peter Pan, un bambino che non solo

non vuole crescere, ma non desidera nemmeno avere

alcun contatto con la realtà. Peter Pan, è la

personificazione narrativa dell’essenza del fanciullino,

che diventa subito reperibile perché assume un volto

concreto e perché vive in un contesto fantastico,

dominato dall’ingenuità e rappresentato, nel cartone,

dall’ ”Isola che non c’è”, metafora del “nido” di Pascoli.

Il nido, esprime per l’autore, come per il personaggio,

il luogo nel quale rifugiarsi dalla società che impone

ed opprime. Altra figura d’interesse è quella della

Signora Darling. Il fanciullino che è in lei continua a

manifestarsi anche dopo la maturità, donandole la possibilità di vedere il mondo

insieme ai suoi figli, all’insegna della

con gli occhi di un bambino e di vivere la vita,

spensieratezza e della fantasia. Sul finire del lungometraggio, ritorna il personaggio

del Sig. Darling, che, dopo aver visto il vascello volante di Peter Pan, riscopre e

riallaccia i contatti con il suo fanciullino interiore, riuscendo così ad appianare le

divergenze che la sua rigidità precedente aveva creato nell’ambito familiare. 8

Il linguaggio della poesia pascoliana, è spesso analogico e sensoriale. I critici

parlano di fonosimbolismo pascoliano cioè della prevalenza del suono della parole

sul loro significato. Pascoli infatti riprende spesso le parole per il suono che

evocano attraverso figure retoriche come l'onomatopea, l'allitterazione, la sinestesia

e l'anafora. Il fanciullino con il passare degli anni sparisce, ma l'unico che resta

fanciullo è il poeta. Pascoli fu influenzato anche dal simbolismo francese in quanto i

simboli della natura vengono scoperti mediante l'intuizione e la poetica del

fanciullino. 9

Il ruolo della donna anche nei

lungometraggi Disney

I l percorso compiuto dalle donne per raggiungere "un posto al sole" nell'ambito

della società è stato lungo e tortuoso, le tappe numerose e gli ostacoli sempre

più difficili da superare.

Dettagli
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