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Storia: - Crisi del ' 29, New Deal, Storia contemporanea (1971-2007)
Economia e Finanze: - Liberismo di Adam Smith; Neoliberismo di Milton Friedman; Welfare State di Keynes
DOTTRINA DELLO SHOCK
1. Chi fu Milton Friedman e chi furono I Chicago boys?
Milton Friedman fu un economista americano fondatore
della scuola monetarista e ricercatore per diverse università.
Durante la guerra lavorò per il Tesoro Americano, e sino al
1976 fu docente presso l'Università di Chicago. I "Chicago
Boys" furono un gruppo di giovani cileni formatisi presso
l'Università di Chicago, nel 1970 circa, sotto la guida di
Milton Friedman e Arold Harberger.
Le teorie monetariste di Milton Friedman hanno due
obiettivi di fondo: il controllo dell'offerta di denaro (considerano l'inflazione come conseguenza di
un'offerta di denaro superiore alla domanda) e la riduzione dell'intervento dello stato nell'economia
ritenuto inutile e dannoso poichè richiedono procedure complicate e si verificano in ritardo.
L'unico modo per garantire la stabilità economica era, secondo le sue teorie, l'applicazione di
manovre monetarie adeguavano l'offerta globale alla domanda globale senza il bisogno
dell'intervento dello Stato. Esse consistevano nell'aumento della moneta per aumentare il reddito
nazionale (PIL) o nella diminuzione della moneta in circolazione per combattere l'inflazione.
Friedman ripropone il liberismo puro, formulato nel XIX secolo dal fondatore della scuola classica
Adam Smith. E' una dottrina economica chiamata anche finanza neutrale che teorizza:
il non intervento dello stato nell'economia e afferma la tendenza del libero mercato ad
autoregolarsi raggiungendo automaticamente la piena occupazione dei fattori produttivi e
alla massimizzazione del reddito nazionale;
la "mano invisibile" o lassaiz faire (lasciar fare al libero commercio senza nessuna ingerenza
dello stato nell’economia e nella società) poichè lo stato non doveva intervenire nel mercato
rischiando di sostituirsi al privato, doveva intervenire garantendo solo i servizi strettamente
neccessari che non riuscirebbero a garantire i privati (ordine, giustizia, sicurezza);
il capitale consista soltanto dei mezzi di sussistenza anticipati annualmente ai lavoratori
come salario.
Il liberismo entrò in difficoltà in seguito alle crisi del '29 e in seguito al diffondersi delle teorie
keynesiane. Conosce una rinascita nel XX secolo, attraverso il Neoliberismo (nuovo liberismo) di
Milton Friedman basato sui punti fondamentali della scuola classica. Il nuovo liberismo però era un
pò diverso poichè questa dottrina economica era più una ideologia che un modello scientifico con
qualche evidenza storica, era un mondo ideale in cui domanda, inflazione, disoccupazione
funzionano seguendo le forze naturali. Il mercato - visto come un ecosistema in grado di
autoregolarsi - avrebbe dato vita all’esatto numero di prodotti, al prezzo esattamente adeguato,
realizzati da lavoratori che percepivano salari perfettamente sufficienti a comprare quei prodotti: un
mondo perfetto di piena occupazione, creatività e, soprattutto, crescita perpetua.
Lo scopo è quello di diffondere una falsa scientificità per argomentare la tesi per cui se gli
individui agiscono secondo i propri egoistici interessi, creano benefici massimi per tutti. Se
qualcosa va storto – inflazione sale, la crescita diminuisce – l’unica spiegazione è che il mercato
non è abbastanza libero.
1.1 Programma economico:
Deregulation: Riprendendo la teoria di Ricardo sull’abolizione dei dazi doganali, e più in
generale delle tasse protezionistiche, viene auspicato "l’annullamento da parte dei governi
di tutte quelle regole e norme che limitano l’accumulazione del profitto." Si deve
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ridimensionare la forza contrattuale del sindacato, che risulta un freno al contenimento dei
salari e del libero utilizzo della forza-lavoro.
Privatizzazione: È la pietra angolare del neoliberismo. Partendo dal dogma della maggiore
efficienza dei privati rispetto al pubblico, viene auspicato la sostituzione dei servizi pubblici
con servizi privati e privatizzati, la vendita da parte del Governo di tutte le risorse di
proprietà dello Stato, da cui le industrie e i privati potrebbero trarre profitto. Le attività
produttive gestite dallo stato, dovevano essere restituite all'iniziativa privata in modo da
sottoporle alle regole del mercato, senza le distorsioni provocate dal sostegno del denaro
pubblico.
Tagli: Riduzione dei fondi per le spese sociali e gli interventi dello Stato. Per ripulire
l’economia inquinata dall’attività dello stato occorre ridurre drasticamente le spese sociali,
perchè la spesa pubblica impiegata per finanziare tali interventi, oltre a creare inflazione,
sottrae risorse agli investimenti produttivi privati. Bisogna quindi tagliare i fondi per il
sistema pensionistico, l’assistenza sanitaria, il salario di disoccupazione. Il contenimento
della spesa pubblica, deve consentire un alleggerimento del carico fiscale sulle famiglie e
sulle imprese, in modo da stimolare consumi e investimenti privati.
Friedman insisteva molto sulla riduzione delle tasse: dovevano essere basse e con tassazione fissa
indipendente dal reddito, in accordo con quanto affermato da Smith sulla copertura la spesa
pubblica attraverso imposte proporzionali con aliquote alte. La riduzione delle tasse sarebbe servita,
in seguito, da cavallo di troia per ottenere consenso politico anche sia dalle fasce sociali
pesantemente dalle imposte (il ceto medio-basso) sia dalle fasce sociali avvantaggiate (il ceto alto)
in quanto la scelta di copertura di spesa attraverso l'imposta straordinaria è una scelta impopolare,
attuabile solo dai governi forti in senso democratico in quanto hanno un alto consenso popolare.
La teoria di Friedman e dei Chicago Boys è stata applicata per anni in tutto il mondo, soprattutto
in quei paesi che chiedevano prestiti al Fondo Monetario Internazionale (FMI) in quanto egli
stesso poneva come condizione per l'ottenimento dei prestiti, l'applicazione di politiche economiche
neoliberiste anche contro l'orientamento dei governi a cui si rivolgeva. Le sue teorie hanno
esercitato una forte influenza sulle scelte politico-economiche di Margaret Thatcher, Ronald
Reagan, Augusto Pinochet, Generali Argentini, i militari in Brasile, Eltsin, Bush, Monti. Oltre al
FMI, ci furono altre istituzioni che esercitarono pressione per l'applicazione di tali teorie come la
Banca Mondiale, il World Trade Organization, la Banca Centrale Europea, la Cia, l’Fbi.
1.2. Cos'è la Teoria dello Shock?
“Shock and awe, ovvero shock e sgomento, sono azioni naturali come i tornadi, uragani,
terremoti, inondazioni, incendi, epidemie e crisi economiche che generano paure e tensioni nella
popolazione. Specifici elementi e settori della società si sentono costantemente sotto minaccia e in
pericolo, per motivi incomprensibili e al di fuori del loro controllo. E' quindi il bisogno di creare
nella popolazione un senso continuo d’insicurezza e di stress psicologico, impedendone il
rilassamento. In modo che avendo perso qualunque punto di riferimento ed essendo completamente
disorientati nel mondo, accetti qualunque decisione politica ed economica.”
Secondo le teorie di Milton Friedman infatti la crisi, il terrorismo e i disastri naturali sono utili se
sfruttate in momenti opportuni poichè "soltanto una crisi produce il vero cambiamento" . Quando
colpisce la crisi - che può essere reale o indotta dal proprio Stato attraverso la creazione del debito
interno - è fondamentale agire in fretta, non far pensare ed imporre un cambiamento rapido e
irreversibile. Tutto ciò prima che la società, tormentata dalla crisi e dalla sopravvivenza in uno stato
di shock, torni a pensare e a poter prendere una posizione. Friedman affermava che “una nuova
amministrazione politico economica ha a disposizione un periodo da sei a nove mesi in cui
realizzare i principali cambiamenti; se non coglie l’opportunità di agire rapidamente ed
incisivamente in quel periodo, non avrà un’altra occasione del genere”. La chiave della tattica
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dunque sta nella rapidità con cui le persone riprendono a pensare dopo lo shock, in quello stato di
emergenza in cui le persone perdono di vista i propri obiettivi, si sentono smarrite in una realtà che
non è più sicura come fino al giorno prima e così tutte le misure potrebbero essere accettate per
avere un intervento immediato sulla crisi o sulla guerra in corso. Alcune persone accumulano cibo
in scatola e acqua in previsione di grandi disastri, i friedmaniani accumulano idee per il libero
mercato. Friedman formulò nella “dottrina dello Shock” una sorta di tattica
che sta alla base del capitalismo contemporaneo. Questa dottrina è
stata sperimentata su territori distrutti prima da una guerra o una
catastrofe naturale per fare “tabula rasa” (nell'antica Roma la
tabula rasa era una tavoletta di cera cancellata in modo da poter
essere utilizzata per riscrivervi sopra, metaforizzato si riferisce
all'intelletto dell'individuo) delle coscienze, speranze, obiettivi dei
cittadini e poter ricostruire le idee e le abitudini della popolazione che è considerata non adatta ad
un sistema economico libero. Non a caso infatti si autodefiniva un "Dottore anarco-capitalista che
prescrive delle cure economiche al fine di guarire un paese in preda al caos e all'epidemia dell'
inflazione e del comunismo".
Il liberismo utilizzò spesso come distrazione la propaganda anticomunista e antimarxista, ma il
vero nemico erano le teorie keynesiane e il sistema misto di Welfare State che si stava diffondendo
rapidamente. Gli Stati Uniti non erano ancora usciti dal sistema del New Deal, l’Europa sembrava
avviata verso un modello socialdemocratico, mentre buona parte del mondo in via di sviluppo
(sopratutto l'America Latina) stava abbracciando sistemi misti regolati dallo stato. Il neoliberismo è
nato e si è diffuso per contrastare e mettere fine a tutto questo. Esattamente come il marxismo, il
neoliberismo appariva una ideologia tanto accattivante quanto irrealizzabile: l’utopia degli
imprenditori al posto dell’utopia dei lavoratori, il mercato perfetto anziché lo stato proletario.
L'effetto dell’applicazione di queste teorie: Crescita della disoccupazione, impoverimento della
popolazione ed arricchimento sproporzionato degli investitori esteri.
1.3. Perchè è stata applicata? ( Friedman vs Keynes)
Milton Friedman in quanto neoliberista criticò le teorie di John Mayanard Keynes e ne creò
altre in esatta contrapposizione, in riferimento al ruolo che dovrebbe avere lo Stato nell’economia
secondo le due diverse scuole. Friedman non tollerava l'intervento dello stato nell'economia, in
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