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Storia dell'arte: Leonardo Da Vinci (l'Uomo vitruviano, L'ultima cena, La Gioconda); Salvador Dalì (Il sacramento dell'ultima cena); Piet Mondrian (Composizione a Losanga); Fidia (Partenone di Atene)
Per la precisione, il numero aureo. Perché è proprio lui e nessun altro però, nessuno è mai
riuscito a spiegarlo.
A tal proposito, e con questo concludo la mia introduzione, ritengo interessante partire da una
citazione di Dan Brown, tratta da "Il codice Da Vinci", in cui un professore si propone di
spiegare ai suoi studenti, cosa che proverò a fare anch' io, cos'è la sezione aurea e qual è il suo
legame con il mondo che ci circonda.
"All'improvviso gli parve di essere ritornato ad Harvard, davanti ai suoi studenti del
corso "il simbolismo nell'arte" e di scrivere alla lavagna il suo numero preferito.
1,618 Chi mi sa dire
Langdon si era voltato verso la sua aula piena di studenti ansiosi. "
che numero è?" Il numero phi
Un diplomato in matematica, nelle ultime file, aveva alzato la mano. "
"fi".
". Lo pronunciava
"Questo numero phi" "1,618, è un numero molto
(...) aveva continuato Langdon,
importante per l'arte. chi mi sa dire il perché?" Perchè è bello?".
(...) " Tutti avevano
riso.
"A dire il vero" Stettner ha di nuovo ragione. In
-aveva commentato Langdon , -"
genere , phi è considerato il più bel numero dell'universo." "
2. Concetti matematici e geometrici sulla sezione aurea
2.1 Definizione: cos'è la sezione aurea?
Si definisce sezione aurea di un segmento l quella parte x di esso che è media proporzionale
x l-
tra l'intero segmento e il rimanente. In formule, indicando con la lunghezza maggiore e con
x la lunghezza minore, vale la relazione: )
l: x=x :(l−x
2 2
=l −lx
x 2 2
+lx−l =0
x √
−1± 5
=
x 1,2 2
√ 5−1
x= l
2
E consideriamo solo la soluzione positiva perché si tratta di una parte di
segmento.
Si definisce numero aureo il rapporto tra questa grandezza l e la sua parte aurea, tale che
l
φ= x . Questo rapporto vale approssimativamente 1,6180 ed è esprimibile per mezzo della
formula: ( ) ( ) ( )
√ √ √
2 5+1 2 5+1 5+1
l l 2
= = = = =
φ= √ √ √ √
( ) ( )
x 4 2
5−1 5−1 5−1 5+1
l
2 =
1,6180339887...
Il valore così definito è un numero irrazionale . Esso può essere approssimato, con crescente
precisione, dai rapporti fra due termini successivi della successione di Fibonacci, a cui è
strettamente collegato e che prenderemo in esame in seguito.
Sia le proprietà geometriche e matematiche del numero aureo, che la frequente riproposizione
di questo in svariati contesti naturali e culturali, apparentemente non collegati tra loro, hanno
impressionato nei secoli la mente dell'uomo, che è arrivato a cogliervi col tempo un ideale di
bellezza e armonia, spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a ricrearlo nell'ambiente antropico
quale "canone di bellezza"; testimonianza ne è forse la storia del nome che in epoche più
recenti ha assunto gli appellativi di "aureo" o "divino", proprio a dimostrazione del fascino
esercitato. Φ
2.2 Le proprietà di
Il perché questo numero abbia affascinato così tanto studiosi di tutte le discipline va ricercato,
innanzitutto, nelle sue singolari proprietà algebriche, alcune delle quali vengono elencate qui di
seguito:
Se calcoliamo il reciproco 1/Φ, il risultato che otteniamo è esattamente Φ - 1.
( ) ( )
√ √
√ √ 5+1 5−1
5+1 5−1 4 2 1
−1= = = = =
φ−1= √ √ √
( ) ( ) ( )
2 2 φ
2 5+1 2 5+1 5+1
È facile intuire poi come il quadrato di Φ meno l’unità dia ancora una volta il valore di Φ,
( )
2
√ √ √ √ √
5+1 6+2 5 3+ 5 2+1+ 5 5+1
2 = = = = =1+ =1+φ
φ 2 4 2 2 2
1 1
⇒
φ−1= φ=1+
φ φ
Da ciò ne consegue che
Se sostituiamo, nella parte destra, al posto di Φ questa nuova espressione otteniamo
Ripetendo lo stesso procedimento per più volte diamo origine a un' equazione particolare:
2.3 Costruzione geometrica, triangolo e rettangolo aureo
Possiamo costruire la sezione aurea partendo da un segmento AB: si conduce dapprima la
perpendicolare ad AB nell'estremo B, si fissa sulla perpendicolare il punto C tale che BC = 0.5
AB (ciò è ottenibile puntando il compasso in B e tracciando un arco di raggio BM che vada a
determinare l'intersezione C sulla retta perpendicolare ad
AB). Si procede unendo A con C e tracciando l'arco di
circonferenza di raggio BC tenendo il compasso puntato in C:
in tal modo determiniamo il punto D come l'intersezione
della retta AC con la circonferenza appena tracciata. A
questo punto si porta su AB il segmento AE, tracciando un
altro arco di circonferenza puntando il compasso nel punto A
con raggio AD. In tal modo ho determinato la sezione aurea
AE di un segmento iniziale AB.
AB: AE = AE: EB
Possiamo dimostrare la veridicità di quanto affermato mediante il seguente ragionamento.
Infatti per il teorema della tangente e della secante si ha:
AF : AB = AB : AD.
Applicando la proprietà dello scomponendo: ( AF – AB ) : AB = ( AB – AD ) : AD ,
ma AB = DF poiché sono entrambi diametri di circonferenze dal medesimo raggio (MB = BC),
pertanto ( AF – AB ) = ( AF – DF )= AD = AE,
( AB – AD ) = ( AB – AE ) = EB, sostituendo si ha :
AE : AB = EB : AE, da cui per la proprietà dell’invertendo si ottiene:
AB : AE = AE : EB
Che dimostra la proprietà della sezione aurea del segmento AB.
Esistono due poligoni in cui la presenza di Φ nel rapporto fra i loro lati ha fatto sì che venissero
definiti “aurei”. Il primo è il “triangolo aureo”, in cui Φ è dato dal rapporto tra il lato obliquo e la
base; il secondo è il “rettangolo aureo” in cui il rapporto fra base e altezza è uguale al rapporto
aureo. Quest'ultimo poligono è, secondo molti artisti, il rettangolo che maggiormente appaga il
nostro senso estetico, grazie al fatto che i suoi lati stanno in rapporto aureo.
Il triangolo aureo è lo stesso triangolo che si forma se si considerano le diagonali e
un lato del pentagono regolare: ha 2 angolo di 72° e uno di 36°. Apparentemente è
un triangolo isoscele come tutti gli altri, ma a differenza di questi il triangolo aureo
gode di una singolare proprietà, infatti, bisecando uno degli angoli alla base si
ottiene un triangolo simile a quello di partenza, bisecando quest’ultimo si ottiene un
altro triangolo simile ai precedenti e si può continuare all’infinito: è l’unico triangolo
a godere di questa straordinaria proprietà.
Il rettangolo aureo è considerato ancora oggi il rettangolo “più bello”.
Per rettangolo aureo si intende un particolare rettangolo avente un lato che è sezione aurea
dell'altro.
La costruzione di tale rettangolo si ottiene a partire da un
quadrato ABCD.
Si calcola il punto medio del segmento AB; si traccia la
circonferenza di centro M e raggio MC che intersecherà in E il
prolungamento di AB dalla parte di B. Si traccia la
perpendicolare a AE in E che intersecherà in F il prolungamento
di DC dal lato di C. Il rettangolo AEFD così ottenuto, sarà un
rettangolo aureo.
Considerando l il lato del quadrato, l'apertura
del compasso che punta nel punto medio risulta, applicando il teorema di
Pitagora:
√ √
2
1 5
2 +( =
l l) l
2 2
Considerando che il segmento di tale lunghezza va aggiunto ad una porzione
pari a ½ del lato, il lato maggiore costruito misurerà complessivamente:
√
1 5
√ l+ l
1 5
=
AE l+ l AE 2 2
per cui = =ϕ
2 2 AD l
AE: AB = AB: BE, ma AB=AD, per cui AD è sezione aurea di AE.
La particolarità saliente è la sua facile replicabilità: un rettangolo
aureo più piccolo si può ottenere dal più grande sottraendo da
questo un quadrato di lato uguale al lato minore.
Costruendo in ogni quadrato un arco di circonferenza il cui raggio
è uguale al lato del quadrato stesso, si ottiene una curva detta
.
spirale aurea. Quest’ultima è un elemento che si trova spesso
anche in natura, ad esempio nella conformazione di certe
conchiglie e nella forma di alcune galassie.
La "spirale aurea": la serie di rettangoli aurei sempre più piccoli
converge intorno a un punto che non raggiunge mai e viene detto
"Occhio di Dio", dato dall'intersezione delle diagonali di due
rettangoli successivi.
2.4 La successione di Fibonacci
La successione di Fibonacci è una successione di numeri interi naturali definibile
F F
assegnando i valori dei due primi termini, := 0 ed := 1, e chiedendo che per ogni
0 1
F F F
successivo sia := + con n>1.
n n-1 n-2
0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144
Tra le numerose proprietà di cui essa gode vi è quella secondo cui, procedendo lungo la
successione, il rapporto tra un termine e il suo precedente si avvicina sempre di più al numero
F F n Phi.
d’oro, Φ. Il rapporto / dunque, al tendere di all'infinito tende al numero
n n-1
Il motivo? Abbiamo già precedentemente dimostrato che:
1
ϕ=1+ 1
1+ 1
1+ 1
1+ 1+. . . ϕ
Quindi, in linea di principio potremmo calcolare come
una serie di approssimazioni successive , interrompendo il
calcolo della frazione continua dopo una serie sempre più
lunga di operazioni. Se lo facessimo, il risultato sarebbe
l'elenco di numeri che compare a fianco. Allora un semplice
procedimento aritmetico dimostra che le successive
approssimazioni del numero aureo con la suddetta frazione
continua sono identiche ai numeri di Fibonacci sempre più
grandi divisi per il predecessore. Non c’è quindi da stupirsi
se spostandosi a destra lungo la successione il quoziente di
ϕ
un termine e del suo predecessore convergono a .
3. La sezione aurea nelle arti
3.1 L'ambito artistico
La sezione aurea riconosciuta come un rapporto
esteticamente piacevole è stata usata come base per la
composizione di quadri o di elementi
.
architettonici L'applicazione della sezione aurea è visibile in diverse opere
artistiche: esempio certamente notevole è la Gioconda di Leonardo Da
Vinci, in cui il rapporto aureo è stato individuato, ad esempio, nelle
dimensioni del viso. Persino ne "L'uomo vitruviano", Leonardo studia le
proporzioni della sezione aurea secondo i dettami del De architectura di
Vitruvio, che obbediscono ai rapporti del numero aureo. Leonardo stabilì
infatti che le proporzioni del corpo sono perfette quando l'ombelico divide
l'uomo in modo aureo. Ne L’Ultima
cena infine, Gesù, il solo personaggio
veramente divino, è dipinto con le
proporzioni divine, ed è racchiuso in un rettangolo aureo.
Indubbi esempi di sezione aurea sono invece ravvisabili nelle opere di Piet Mondrian (1872-
1944), autore di numerosi quadri astratti in cui dominano figure geometriche. L'accostamento
di rettangoli aurei si fa qui evidente. Ne è un esempio la composizione a fianco: come nelle
altre opere di questo artista, i colori impiegati sono pochi, e si
riducono spesso ai 3 colori primari. Essi si dispongono all'interno
di una griglia sempre variabile fatta di strisce nere. Ogni colore è
steso senza alcuna variazione di intensità, in una resa
assolutamente bidimensionale della composizione. I rettangoli
rossi in figura sono stati evidenziati (da me) in modo da rendere
immediatamente riconoscibili i rettangoli aurei del dipinto.
Interessante è poi ripercorrere il cammino di questo artista nella
produzione dell'opera "Composizione a losanga". Abbiamo già
visto la costruzione di un rettangolo aureo. Ora immaginiamo di poter costruire un quadrato
che abbia come diagonale il segmento AC, la cui sezione aurea è AS. Tracciamo per S la
parallela EF a BC. Ora consideriamo un nuovo quadrato, che abbia come lato A'B' tale che A'B'
= AS. Lungo la diagonale A'C' determiniamo la sezione aurea A'S'. Ora tracciamo la parallela
E'F' ad A'B'. Sovrapponiamo ora i due quadrati, in modo tale da far
coincidere S' con S. In tal modo avremo ottenuto, non del tutto ma a
grandi linee, il quadro di Mondrian. A dire
il vero non si sa con certezza se questo
autore operò di proposito con la sezione
aurea, rimane però certo che questa resta
visibile in diverse sue opere.
Nelle immagini
affianco possiamo
notare la netta somiglianza tra la
nostra ricostruzione di
"Composizione a losanga" con
l'opera vera e propria.
Menzione a parte merita il lavoro di Salvador Dalì (1904-1989): questi, un surrealista dal
repertorio vastissimo, è l'autore di "Il sacramento dell'ultima Cena", un'opera del 1955. Il
poliedro che fa da sfondo alla scena ha dodici facce, dodici come il numero degli apostoli.
Inoltre, secondo la concezione platonica, il dodecaedro è
simbolo della perfezione dell’universo. Le facce pentagonali