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latino- Marziale epigramma n° 97
storia-Hitler e la sua ascesa al potere
filosofia-schopenhauer
arte-Gustave Dorè
francese-"Egénie Grandet" Honoré de Balzac
geografia generale-i terremoti
fisica-la differenza di potenziale
matematica-i limiti
I SETTE PECCATI CAPITALI
I sette peccati capitali possono essere considerati la piaga della nostra società,sono
inevitabili,sono regole fatte per essere infrante e hanno su di noi un forte potere
perché ci fanno credere di poter dominare il mondo e,invece,ci accorgiamo di essere
solo delle pedine del nostro alter ego e finiamo per cadere negli eccessi. Possiamo
considerarli come la degenerazione dei nostri istinti,ecco,ma son stati anche fonte di
ispirazione per molti artisti e scrittori.
La lussuria,per esempio, ha dominato l’esistenza di Gabriele D’annunzio.
Nato a Pescara nel 1863,dopo gli studi liceali,si trasferì a Roma dove si iscrisse alla
facoltà di lettere. Ma non porterà mai a compimento i suoi studi universitari perché la
pubblicazione di “Primo vere” gli aprirà le porte della società letteraria romana.
Da questo momento D’Annunzio consacrerà la sua vita alla produzione letteraria:
vedrà la luce una raccolta di novelle “Terra vergine”,una raccolta poetica “Canto
novo”,fino a raggiungere il suo apice con la pubblicazione del primo romanzo “Il
piacere”.
Accanto alla vita di scrittore che prosegue nel tempo,D’annunzio ricercò e assaporò
tutti gli aspetti del piacere della vita utilizzando ogni mezzo,sperimentalizzando ogni
eccesso,cercando qualcosa di irraggiungibile nella carne e nella passione. Questo
vizio,che tanto ha caratterizzato la vita dello scrittore,trova la sua massima
espressione nel suo primo romanzo ,il cui protagonista principale è Andrea Sperelli.
Ne “Il Piacere” Andrea Sperelli,rampollo di una antica famiglia aristocratica,è il tipo
perfetto dell’esteta,dispregiatore della mediocrità borghese e celebratore della
necessità di fare della propria vita un’opera d’arte,acuendo e moltiplicando il proprio
piacere fino ad oscurare l’autenticità dell’essere.
“Habere,non haberi”,possedere
La sua regola di vita è e non essere posseduti in
quanto l’eroe esteta deve mirare solo al possesso strumentale di oggetti e
donne,senza mai lasciarsi coinvolgere da un autentico sentimenti.
Ma questo presupposto crolla di fronte ad Elena Muti,donna della quale Sperelli si
innamora perdutamente.
Il successivo abbandono di Elena,la nuova relazione con Maria Ferres non arrecano
altro che sofferenza al giovane Andrea che alla fine viene sconfitto e avvolto dal
fallimento.
Sperelli è un’esteta imperfetto,non perché i suoi ideali non siano validi,ma perché non
riesce a realizzarli adeguatamente.
La vicenda è ambientata nella Roma barocca dei papi,in palazzi sontuosi,ricchi di
suppellettili che abbelliscono e rendono gli interni lussureggianti e decadenti.
Il lessico è volutamente ricercato ed elegante,reso tale dall’uso di forme letterarie rare
e arcaiche.
Un altro personaggio che spicca nel panorama letterario per essersi lasciato dominare
dalla sete di denaro,dall’ Avarizia ,è Mrs Grandet di Balzac.
Honoré de Balzac né à Tours en 1799.Il commence des études de droit à la Sorbonne,
mais il abandonna la jurisprudence pour la littérature.
Deux sont les dons extraordinaires de Balzac:
le pouvoir de représenter la réalité objectivement et le pouvoir d’imagination qui lui
permet de transformer la réalité observée en un monde de vision hallucinantes.
Il se plaît à décrire dans ses personnages la naissance d’une passion, d’un vice qui
devient de plus en plus importante dans leur âme:
dans “Eugénie Grandet” c’est l’avarice du père Grandet.
Dans ce roman Balzac décrit l’avarice, mais il va beaucoup plus loin et montre le rôle
joué par l’argent dans les relations sociales au début du XIX siècle en France.
Eugénie, amoureuse de son cousin ruiné Charles, lui donne des argentes pour partir
aux Indies et elle est durement punie par son père. À son retour, Charles trahit sa
promesse de mariage et épouse une riche dame aristocrate.
Balzac souligne comme l’argent a épuisé son cœur; il a corrompu ses sentiment
nobles.
À la fin Eugénie fait un mariage de raison, elle use les richesses du père en bien
faisances. Elle se libère de l’argent qui a détruit son amour.
Personaggi che si sono lasciati guidare dai propri istinti hanno segato la storia.
Si pensi a Hitler.Un imbianchino,un uomo frustrato a causa dei vari insuccessi
lavorativi,dominato dalla Superbia,dalla brama di potere,un sempliciotto insomma
che è riuscito a diventare Fuhrer di una nazione,a dominare la folla e,allo stesso
tempo,ad essere osannato.
È un personaggio emblematico che potrebbe essere ricondotto all’ideale di Superuomo
di D’annunzio,un uomo insomma che credeva di essere superiore,di poter fare il buono
e il cattivo tempo.
E in parte ci riuscì grazie alla sua arte oratoria,ai suoi discorsi convincenti,grazie al suo
essere un accorto calcolatore.
Il suo agire fu legato a un rigido programma di leggi e di presupposti che l’avrebbero
guidato di li a poco a diventare fuhrer dell’Europa.
A favorire la sua ascesa al potere fu la critica situazione politica ed economica tedesca
nel primo dopoguerra,priva di punti di riferimento e di risorse capaci di consentire una
rinascita.
Hitler tentò di approfittare di questa situazione dando vita nel’23 ad un colpo di stato,il
cosiddetto putsch di Monaco, che però fallì miseramente.
Solo dopo la crisi del ’29 Hitler riuscì ad infiltrarsi nella politica della Germania,fino a
diventare nel ’33 Cancelliere tedesco.
Era a un passo dal potere. Ed infatti dopo l’incendio del parlamento,riuscì a
promuovere il partito nazista come partito unico e dare il via alla politica del terrore.
un’identità
Va sottolineato che l’obiettivo principale de fuhrer era la conquista di
nazionale <<pericolo giudaico>>.
ma anche il salvataggio dell’Europa dal
Fu così che nel ’35 diede vita alle leggi di Norimberga,leggi che miravano
all’allontanamento degli ebrei considerati la causa di ogni male e ,in particolare,gli
animatori del bolscevismo sovietico. Leggi che cercherà di estendere in tutta l’Europa.
La vita di Hitler fu intrisa di superbia,dal desiderio di dimostrarsi superiore e di poter
dominare,se non diplomaticamente,con la forza la massa. Dio dei
L’immagine che mi ha colpito di più è il ritratto che Saba ci lascia di questo
tedeschi. Un uomo con i baffetti sotto il naso che fiuta sempre un cattivo odore. Crede
che provenga dall’esterno,ma invece proviene solo dal suo di dentro.
Altro vizio capitale è l’Invidia,desiderio smodato dei beli,delle capacità altrui,unico
peccato che non provoca piacere.
l’invidia è un sentimento che divora chi lo nutre,è considerato il peccato diabolico per
eccellenza che si trasforma in odio,calunnia ,maldicenza.
Oggetto di invidia fu lo stesso Marziale,autore latino invidiato per la propria fama,per il
favore regio ottenuto,per il successo conseguito.
Egli ci lascia infatti un epigramma in cui denuncia questo sentimento di astio nei suoi
confronti dove sottolinea l’invidia di tutta Roma per la sua originalità,per la sua fama e
per la sua fortuna.
Schiatta d'invidia quel tale, carissimo Giulio,
perché tutta Roma mi legge.
Schiatta d'invidia perché
sono segnato a dito dalla folla.
Schiatta d'invidia perché Tito e Domiziano
mi hanno concesso privilegi e favori.
Schiatta d'invidia perché ho un piccolo podere fuori città
e una casa modesta a Roma.
Schiatta d'invidia perché sono circondato
da amici e invitato a cena.
Schiatta d'invidia perché
sono amato ed ho successo.
Schiatta pure chi crepa d'invidia!
E poi ci sono i peccatori di Gola,coloro che non riescono a smettere di ingozzarsi.
Dante li colloca nel III cerchio dell’inferno,nel fango,nella melma.
Accusati di non essere stati in grado di frenare con la ragione questo istinto umano,ora vengono condannati
a giacere a terra,nella sporcizia e vengono flagellati dalle intemperie,dagli artigli e dai latrati di Cerbero.
Gustav Dorè,artista,litografo,massimo illustratore della Divina Commedia,rappresenta il girone dei golosi in
modo realistico,utilizzando solo due colori: il bianco e il nero.
Il tutto è caratterizzato da una tensione della linea che rende le immagini vibranti e vitalissime.
Il cielo è cupo,i corpi martoriati. L’incisione rispecchia un gusto romantico,accostato ad una visione
epica,drammatica e a un gran virtuosismo tecnico. Le linee sottili e delicate influiscono nel creare maggiore
tensione.
E infine,l’ultimo peccato che rimane è l’Ira, ma non l’ira dell’essere umano,bensì la
furia della natura che si scaglia contro gli uomini con tanta violenza.
È il caso dei terremoti che con la loro forza distruttiva fanno crollare palazzi,case e
città intere.
Il terremoto è una vibrazione della terra dovuta a un’esplosione di energia meccanica
all’interno della terra in un punto definito ipocentro ;da esso l’energia si propaga per
onde sferiche che attraversano la terra e si manifesta in un punto in superficie detto
epicentro del terremoto.
I movimenti all’ipocentro producono differenti tipi di deformazioni,tra cui: