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Sintesi
Storia: La Seconda Guerra Mondiale

Letteratura: Primo Levi, "Se questo è un uomo"

Geografia: Gli Stati Uniti

Ed. fisica: La pallavolo

Scienze: Le malattie genetiche

Storia dell'arte: Il novecento, il cubismo, Juan Gris, "chitarra sopra una sedia"

Musica: Il Jazz

Inglese: The U.S.A

Spagnolo: Juan Gris

Tecnologia: Energia nucleare

Cittadinanza: Art. 3
Estratto del documento

prima edizione del Premio Campiello. Nel 1967 raccoglie i suoi racconti

in un volume intitolato “Storie naturali”. Nel 1971 esce “Vizio di

forma”, nuova serie di racconti e nel 1978 “La chiave a stella” che

vince il Premio Strega. Nel 1981 viene pubblicata un’antologia

personale dal titolo “La ricerca delle radici” nella quale sono raccolti

tutti gli autori che hanno contato nella formazione culturale

dell’autore. Nel novembre dello stesso anno esce Lilìt e altri racconti e

l’anno successivo “Se non ora quando?” che vince il Premio Viareggio

e il Premio Campiello, e negl’anni successivi molte altre opere come:

“Ad ora incerta”, e nel 1985 pubblica un sistema periodico con una

cinquantina di scritti, che vengono raccolti in un unico volume

intitolato “L’altrui mestiere”. Levi lavora anche come traduttore.

L’11 aprile del 1987 Primo Levi muore. Claudio Toscani dice di lui:

«L’ultimo appello di Primo Levi non dice non dimenticatemi, bensì non

dimenticate». LE POSIE DI PRIMO LEVI

Scritto da Primo Levi fra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947,

dopo il suo ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz, dove

l’autore era stato rinchiuso dalla fine del 1943 e pubblicato per la

prima volta nel 1947, Se questo è un uomo non ottenne un successo

immediato. Nel 1956 la casa editrice Einaudi, la stessa che ne aveva

rifiutato la pubblicazione nove anni prima, lo accolse fra i "Saggi". Da

allora Se questo è un uomo é divenuto un successo editoriale

pubblicato e ristampato in tutto il mondo.

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi sollecita i lettori a riflettere sullo sterminio dei lager

nazisti.

La poesia apre con un appello diretto a tutti quelli che hanno la

coscienza tranquilla, che vivono quasi senza prendere posizione su

nulla: l'aggettivo tiepida, riferito alla casa, esprime bene questo stato

di situazione intermedia, né calda né fredda, perfetta nella sua

medietà, completata da cibi caldi e amicizie famigliari.

Dopo i primi quattro versi, arriva la descrizione dell’uomo, dove

Primo Levi invita a guardare il più oggettivamente possibile e a fare

una reale considerazione sullo stato in cui è costretto a vivere un

individuo. Non sta parlando dell'uomo con la U maiuscola, della specie

umana, ma proprio di colui che nel campo di concentramento fatica

("il lavoro rende liberi" è il motto del lager di Auschwitz), che si

ammazza per un pezzo di pane, che non trova quiete in niente e che

infine può morire per un sì o per un no, e noi tutti dobbiamo

soffermarci su questa affermazione.

Dopo la descrizione dell'uomo, ecco quella della donna, privata della

sua bellezza fisica e della sua memoria, privata persino nel suo nome

e dell'istinto materno, e ridotta a scheletro di rana. Uomini e donne,

quindi, defraudati delle loro caratteristiche umane e rimasti soli,: il

lager ha rubato l'anima è ha lasciato solo corpi sofferenti.

Successivamente alla considerazione di tale scempio, non resta che un

imperativo: è giunto il momento della riflessione, il momento del

ricordo. Tutto quello che prima era considerato in maniera quasi

analitica, deve essere portato dentro il cuore, la ragione deve elevarsi

a sentimento sotteso ad ogni azione quotidiana.

In conclusione si presenta di nuovo un quadro famigliare: l'inizio e la

fine della giornata, il dialogo con i figli. Il comando è quello di

custodire il ricordo della degenerazione umana, di ripeterselo nella

mente come un rosario pagano. Levi manda come una maledizione

contro tutti quelli che ne negano la necessità, che chiudono gli occhi e

fanno finta di niente: la condanna all'indifferenza è fortissima, lui

manda malattia e disgrazie ripetere questo orrore. Noi tutti

concediamoci un attimo di pausa, a televisore spento, per guardarci

negli occhi con chi ci sta vicino e ricordarci che esiste la realtà, con i

suoi aspetti più scuri e con i suoi lati più luminosi, quella realtà dove

ci siamo noi e altri come noi, di qualsiasi razza e condizione, ma

sempre degni di essere uomini.

L’arte del novecento

L’ARTE DEL NOVECENTO

Nella prima metà del novecento si ebbero due sanguinosi conflitti: la

prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale.

Nei primi anni del novecento si ha l’esigenza di vedere oltre la realtà

apparente.

Questo periodo è caratterizzato da gruppi e correnti artistiche, per

questo si parla di “ARTE D’AVANGUARDIA” dove si negano l’ordine

sociale e culturale e vengono rappresentate caratteristiche nuove:

-Infinite possibilità di esprimere forme e colori.

-Si impiega materiale nuovo e originale.

-Si abolisce la prospettiva.

-Si creano immagini nuove, fantastiche, assurde e irreali.

Nel novecento, precisamente nel 1905, a Parigi si ebbe un salone dove

le opere si alcuni artisti venivano esposte, il pubblico disprezzava

questi quadri per la forza espressiva e la violenza cromata. Questi

pittori venivano chiamati “FAUVES” (cioè belve).

Loro rappresentano la realtà non come appare ma come essi la

sentono.

Questa pittura ha diversi aspetti:

-Uso di colori vivaci e innaturali.

-Appiattamento delle forme.

-Abolizione del chiaro o scuro senza prospettiva.

I principali esponenti sono Henry Matisse (1869-1954), André Derain

(1880-1954), e Maurice De Vlaminck (1876-1958).

Questa corrente artistica nasce a Dresda nel 1905 per opera di alcuni

pittori accomunati dal desiderio di esprimere liberamente i propri

pensieri.

Il linguaggio degli espressionisti tedeschi che fanno uso di colori

violenti e innaturali e si basano sulle immagini contorte e deformate

da linee spezzate dritte e spigolate che non danno illusione di volume

e profondità.

I principali esponenti sono: Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), ed

Emil Norde (1867-1956).

IL CUBISMO:

Il cubismo nasce intorno al 1906 da tre pittori importanti: Pablo

Picasso (1881-1973), Georges Braque (1882-1963) e Juan Gris (1887-

1927) che rivoluzionarono il modo di intendere lo spazio e le forme.

Il cubismo vuole raffigurare l’essenza della realtà.

Esso viene diviso in tre parti:

1. Nella prima fase tra il 1907-1909 le figure venivano ridotte in

forme geometriche.

e la frantumazione della forma nello spazio

2. Tra il 1909 e il 1911 la pittura cubista è analitica perché spazio e

oggetti sono ridotti.

3. Dal 1911 ha inizio la fase del cubismo sintetico quando gli

oggetti dopo essere frantumati vengono ricomposti.

JUAN GRIS:

Juan Gris è uno dei maggiori esponenti del cubismo.

Juan Gris, nome d'arte di José Victoriano Gonzalez (Madrid, 23 marzo

1887 – Boulogne-sur-Seine, 11 maggio 1927), è stato un pittore

spagnolo.

Tra il 1902 ed il 1904 studiò disegno industriale a Madrid,

collaborando anche in alcuni quotidiani locali come disegnatore di

vignette umoristiche. Nel 1904 e nel 1905 studiò pittura con l'artista

accademico José Maria Carbonero.

Nel 1906 si trasferì a Parigi, entrando in contatto con gli artisti più

importanti del tempo, tra cui: Georges Braque, Fernand Léger e

Amedeo Modigliani. Fu proprio a Parigi che conobbe il suo

connazionale Pablo Picasso, di cui divenne amico e di cui seguì

l’interesse per il cubismo, come si può notare nelle sue opere, come il

britratto di Picasso del 1912, una delle prime significative opere

cubiste effettuata da un pittore che non sia Pablo Picasso o Georges

Braque. A differenza dei lavori dello stesso periodo di Picasso e di

Braque, il cubismo di Gris è animato da spirito scientifico e razionale,

che lo porta ad un marcato distacco e ad un certo intellettualismo

classicheggiante. Gris, dispone sulla tela combinazioni di colori

armoniosi e luminosi: in queste zone di colore puro e intenso,

l'interesse si sposta progressivamente dal soggetto alla struttura

dell'immagine, analizzata e sintetizzata secondo modelli geometrici e

matematici. La sua ricerca cubista di un nuovo modo di definire la

realtà attraverso modelli astratti, portò Gris ad un continuo studio

teorico, espresso in numerosi scritti ed interventi a conferenze. Gris

morì a Boulogne-sur-Seine l'11 maggio 1927, all'età di soli

quarant’anni.

Tra le sue numerose opere ricordiamo: Chitarra e clarinetto, Finestra

aperta con collina, Torero, e Chitarra sopra una sedia, una delle più

importanti.

Gris morì a Boulogne-sur-Seine l'11 maggio 1927, all'età di soli

quarant’anni. Juan Gris, Chitarra sopra una sedia.

1913, olio e collage su tela, 100x65 cm

.

Parigi Centre Georges Pompidou

Juan gris

JUAN GRIS

José Victoriano González-Pérez (Madrid, 23 de marzo de 1887 -

Boulogne-sur-Seine, 11 de mayo de 1927), conocido artísticamente

como Juan Gris, fue un pintor español que desarrolló su actividad

principalmente en París como uno de los maestros del cubismo. Juan

Gris nace en Madrid el 23 de marzo de 1887, hijo de padre merchante,

familia bien situada y que le permitió de entrar gradualmente en un

ambiente de clase media.Entre 1904 y 1906 estudia en la escuela de

artes y oficios de Madrid y en el estudio de José Moreno Carbonero.

En su adolescencia es ilustrador de publicaciones como Blanco y

Negro y Madrid.

En 1906 para evitar la milicia y conocer vida artística, se muda a París

donde conose a los pintores Pablo Picasso y Georges Braque. Vive en

un hostal sin baño en el Bateau-Lavoir de Montmartre, durante

alrededor de diez años.

Los primeros años vive dibujando para L'Assiette au Beurre y

Charivari.

Sus primeros intentos como pintor cubista son de 1910 aunque en los

museos españoles existen pocos ejemplos.

Juan Gris, guitarra y

clarinette, 1920,òleo

sobre lienzo , offentliche

kunstammlung. Il jazz

IL JAZZ

Il jazz nasce negli Stati Uniti tra il fine ottocento, inizio novecento.

La parola è di origine incerta, alcuni dicono che deriva dalla parola

“coraggio ragazzi”, altri invece sostengono che significa

chiacchierare, dialogare….

Il jazz fu il movimento musicale-culturale più importante del nostro

secolo.

Gli schiavi neri lavoravano tutto il giorno senza alcun diritto civile, a

loro era concessa la libertà di cantare, infatti nelle lunghe ore di fatica

erano accompagnati da canti di lavoro.

Gli unici che trattavano i neri con un po’ di umanità erano i pastori

protestanti che cercavano di convertirli alla religione cattolica.

I neri trovavano conforto cantando brani religiosi, ed è così che nasce

il “Gospel Song”.

Nella seconda metà dell’ottocento nasce un importante corrente, il

”BLUES“, che con il suo ritmo suscitava malinconia.

Le parole venivano ripetute più volte, per sottolineare la tristezza di

chi canta.

Gli strumenti che ritroviamo sono il trombone, il clarinetto, ecc….

La vera storia del jazz inizia quando i neri usavano strumenti come: il

pianoforte, vecchie trombe che non servivano più all’esercito alla fine

della guerra.

Loro non sapevano ne suonare, scrivere, e ne leggere.

Attraverso la libera espressione si sviluppò il jazz.

Il centro della sua nascita fu New Orleans. Nel jazz confluirono nuovi

e particolari caratteristiche del modo di cantare e produrre un suono

rauco chiamato “dirty” (sporco).

La prima espressione dove il modo di suonare fu rauco, venne

chiamato “ragtime”.

Nelle baracche dove vivevano i neri, che accoglievano gente bianca, fu

un fatto positivo sia per la società sia per la musica.

Infatti nacquero vari gruppi musicali che suonarono il jazz.

Il 1929 e il 1930 furono gli anni più tranquilli, ma poi arrivò una grave

crisi e la musica jazz andò diminuendo.

Nel frattempo il jazz si diffuse in Europa. Un esponente di grande

successo fu Scott Joplin che nacque nel 1868 in Texas e morì nel 1917

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