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Storia: la Seconda guerra mondiale
Geografia: Israele
Scienze: la Genetica
Tecnologia: le risorse energetiche
Musica: Serghej Prokofiev
Arte: Maximilien Ernst
Scienze motorie: Hit Ball
L’intento di Levi è quello di lasciare una testimonianza, un
documento ed è per questo che usa uno stile molto chiaro, una
scrittura comunicativa e oggettiva.
Sempre sull’esperienza fatta nel lager nazista, verte il romanzo “la
Tregua” del 1963 che descrive il lungo viaggio verso la Polonia e la
Russia dei sopravvissuti ai campi di sterminio e “Se non ora
quanto?” del 1982 in cui si riprendono i temi della guerra e
dell’ebraismo.
L’11 aprile 1987 Primo Levi si toglie la vita.
Dirà di lui Claudio Toscani" l’ultimo appello di Primo Levi non dice
non dimenticatemi, bensì non dimenticate.
Se questo è un uomo
Poesia:
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e i visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango,
Che non conosce pace,
Che lotta per mezzo pane,
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome,
Senza più forza di ricordare,
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpi tele nel vostro cuore,
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia v’impedisca
I vostri nati torcano il viso da voi.
Parafrasi:
Voi che vivete tranquilli,
nelle vostre case ben riscaldate,
e quando tornate la sera trovate
il cibo pronto e i risi amici e familiari.
Considerate se un deportato in un campo di concentramento, che
lavora nel fango,
senza un momento di tregua
costretto a combattere per sopravvivere, può essere considerato un
uomo.
E’ sufficiente una risposta sbagliata per essere uccisi brutalmente,
senza pietà.
Considerate se questa è una donna,
con la testa rasata, senza più un nome ma con un numero tatuato
sul braccio;
Debilitati dal lavoro spassante e dalla scarsità di cibo non hanno
neanche la forza di ricordare la vita precedente;
Lo sguardo perso nel vuoto e il grembo freddo
come una rana d’inverno.
Ricordate che questo è realmente accaduto
non è frutto di fantasia.
Scolpite queste parole nel vostro cuore.
Ricordate quando state in casa o quando andate in viaggio, quando
andate a dormire e quando vi alzate, ditelo ai vostri figli.
O vi crolli la casa,
la malattia v’impedisca di muovervi liberamente, i vostri figli si
allontanino da voi per la vergogna
STORIA
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
La prima guerra mondiale portò a tutti i paesi d’Europa crisi e
miseria, tra i vincitori come tra i vinti.
Cessò così il predominio mondiale dell’Europa, mentre si affermava
quello di due nuove potenze: Stati Uniti e Unione Sovietica.
Specialmente gli Stati Uniti, grazie all’enorme apparato industriale,
commerciale e finanziario, s’imposero come potenza dominante,
anche sul modo di vivere. Un fenomeno tipico dell’epoca fu la
crescita dei movimenti popolari che, in tutta i paesi, posero nuovi
problemi ai vari governi.
Particolarmente drammatico, fu il crollo della Germania, dove
esplosero forti conflitti sociali. Solo l’appoggio finanziario degli Stati
Uniti, consentì a Germania, Francia, Gran Bretagna e altri paesi
europei di avviare l’opera di ricostruzione, l’Europa precipitava così
verso la guerra.
Intanto Mussolini andava perdendo importanza nella politica
europea, e mentre cercava di tenere il passo con le iniziative del
suo più potente alleato, se ne faceva in realtà dominare. Con il
patto d’acciaio il duce impegnò l’Italia a sostenere con tutte le sue
forze militari, la Germania in caso di guerra.
Il 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia e la costrinse ad
arrendersi in meno di tre settimane questa prima fase fu chiamata”
guerra lampo” per la rapidità con cui i tedeschi posero fine
all’attacco.
Con questo fatto, il 3 settembre Francia e Gran Bretagna
dichiararono guerra alla Germania. Dopo aver conquistato la Polonia
e aver proceduto alla spartizione che assegnava all’Unione
Sovietica, oltre alle province orientali polacche, anche gli stati
baltici di Lettonia, Lituania ed Estonia, Hitler aveva compiuto una
mossa strategica porgendo alle potenze occidentali un ramo
d’ulivo. Esso però fu respinto, ma durante tutto l’inverno 1939-40
non si ebbero che piccoli scontri lungo la linea di Maginot, sino al 9
aprile del 1940 quando in una seconda guerra lampo i tedeschi
sferrarono l’attacco alla Danimarca e i maggiori porti strategici della
Norvegia.All’alba del 10 maggio furono attaccati anche Belgio e
Olanda.
Il 4 giugno fu sferrato l’attacco contro Parigi, conclusosi con
l’occupazione della capitale francese dieci giorni dopo. In questi
stati i nazisti imposero governi collaborazionista cioè fatti da
persone disposte a collaborare con gli invasori.
Mussolini aveva paura che la guerra stesse per finire e temeva di
rimanere a mani vuote, così il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra
alla Francia e alla gran Bretagna, il duce era certo della vittoria
imminente. Ma l’esercito italiano disponeva di armamenti limitati e
arretrati e fu sconfitto su tutti i fronti in cui combatté.
Hitler, con la sconfitta della Francia, era riuscito a imporre il suo
dominio sull’Europa. Restava solo la gran Bretagna a contrastarlo;
infatti, il governo inglese, guidato da Winston Churchill, respinse le
proposte di pace avanzate dal Fuhrer e per due mesi l’aviazione
britannica e quella tedesca, si scontrarono nella battaglia
d’Inghilterra.
L’aviazione inglese riuscì a infliggere pesanti perdite ai tedeschi,
perciò Hitler subì la prima battuta d’arresto.
Il 22 giugno 1941Hitler, affiancato da un corpo di spedizione
italiano, lanciò 160 divisioni contro l’Unione Sovietica, seguendo il
cosiddetto “piano Barbarossa”, che prevedeva il rapido
annientamento di ogni resistenza sovietica, colto di sorpresa e
disorganizzato l’esercito russo subì gravissime perdite e non riuscì a
fermare l’invasione, ma quando tedeschi giunsero quasi alle porte
di Mosca, l’armata rossa passò alla controffensiva, e durante la
battaglia di Stalingrado, nel 1943, la Germania fu sconfitta e
l’armata italiana finì distrutta dal freddo e dalla fame.
Il 7 dicembre 1941un inatteso intervento causò una svolta decisiva
nella guerra. Il Giappone attaccò e distrusse quasi metà della flotta
americana nel porto di Pearl Harbour, provocando l’entrata in
guerra degli Stati Uniti a fianco della Francia e dell’Inghilterra.
. Il conflitto assumeva così dimensioni mondiali.
Il 13 maggio 1943 le truppe italo - tedesche furono battute dagli
americani in Africa.
L’attacco in Italia ebbe inizio il 9 luglio 1943 con lo sbarco in Sicilia
delle truppe anglo-americane (gli alleati) che iniziarono l’avanzata
verso nord., gli alleati furono accolti dalla popolazione come dei
liberatori. Gli italiani volevano la fine della guerra ma erano anche
stanchi del fascismo. Nel marzo 1943 vi furono molti scioperi operai
contro Mussolini.
Di fronte a questa situazione il Gran Consiglio del fascismo votò la
sfiducia a Mussolini (25 giugno), lo stesso giorno il re nominò capo
del governo il maresciallo Pietro Badoglio, subito dopo Mussolini fu
arrestato.
Il 3 settembre il nuovo 1° ministro firmò a Cassabile (Sicilia)
l’armistizio con gli alleati, che però fu dichiarato solo l’8 settembre.
Con la fuga del re e dell’intero governo da Roma, fu facile per i
tedeschi impadronirsi della penisola, il 12 settembre 1943 Mussolini
fu liberato e fonda la repubblica sociale italiana, chiamata anche
repubblica di Salò, con sede a Salò città sulle rive del Garda. Ora
l’Italia è divisa in due: il centro nord sotto la repubblica di Salò e il
sud, dove sopravviveva il regno d’Italia.
Gli alleati il 6 giugno 1944, sbarcarono in Normandia con la più
grande flotta da sbarco, così che i tedeschi dovettero ritirarsi. alla
metà di settembre la Francia era libera. Poteva così scattare
l’offensiva finale, che in pochi mesi portò sovietici e anglo-americani
ad accerchiare Berlino Il 25 aprile 1945 l’Italia fu liberata, tre giorni
dopo Mussolini fu fucilato dai partigiani. Il 30 aprile Hitler si tolse la
vita. Il 7 maggio l’ammiraglio Donitz firmava la resa senza
condizione della Germania.
La resa del Giappone avvenne solo dopo che due bombe atomiche
avevano distrutto le città di Hiroshima e Nagasaki.
Il 2 settembre 1945, però anche lui firmò la resa.
La seconda guerra mondiale si chiudeva con 50 milioni di morti.
GEOGRAFIA
ISRAELE
Superficie (kmq) 20.700
Abitanti 6.372.000
Densità (AB/kmq) 308
Capitale Gerusalemme
Lo stato d’Israele è sorto il 14 maggio 1948 con una risoluzione
dell’ONU per dare una patria agli ebrei sopravvissuti allo sterminio
nazista, nei luoghi da dove nel 70 d.c. erano stati cacciati dai
Romani. Da questo momento incomincia anche il dramma di chi
negli ultimi secoli aveva abitato questa terra e non accetta la
nascita del nuovo stato; i palestinesi.
I suoi confini e la sua stessa esistenza furono oggetto di molti
conflitti con i paesi limitrofi. A oggi, Israele ha raggiunto accordi
ufficiali sui confini solo con Egitto e Giordania; continuano a non
essere reciprocamente riconosciuti quelli con Siria e Libano. Resta a
tutt’oggi in discussione anche lo status finale di Cisgiordania e
striscia di Gaza (da cui Israele si è ritirata completamente
nell’estate del 2005).
Governo repubblica parlamentare.
Religione ebraica
Lingua ebraica
Moneta sciclo.
Pnl pro capite ($) 16.310
Speranza di vita (anni) m 76 f 80
Tasso d’istruzione 0,91
Popolazione attiva:
settore primario 2%
settore secondario 24%
settore terziario 74%
GEOGRAFIA GENERALE
Lo stato d’Israele confina a nord con il Libano e la Siria, a est ancora
con la Siria e con la Giordania, a sud e a ovest con l’Egitto; a ovest
è bagnato dal mar Mediterraneo.
Il territorio di Israele è prevalentemente arido e desertico.
Presenta a ovest, parallela alla costa, una pianura (Ha Sharon)
fertile e ricca d’acqua, che ospita il 70% della popolazione. Al centro
si estende una zona occupata da colline e altopiani che
attraversano in lunghezza tutto il paese. Mentre i versanti
occidentali scendono dolcemente verso il mediterraneo, quelli
orientali precipitano verso la valle del fiume Giordano. La stretta
valle, solcata dal Giordano, si trova al confine con i paesi vicini: è
parte della Great rift Valley che prosegue con il mar morto, Wadi
Araba, il golfo di Aqaba e il mar Rosso. A sud si estende il Negev, un
territorio in prevalenza desertico, che occupa circa la metà della
superficie del paese; alla sua estremità sud si trova l’unico sbocco
sul mar Rosso.
Tipici del Negev e dell’adiacente penisola del Sinai sono i crateri
erosivi di cui il più ampio del mondo è il cratere Ramon lungo 40 km
e largo 8 km.
Le montagne più importanti sono il monte Meron che si trova
nell’Alta Galilea e il monte Ramon situato nel deserto del Negev.
Altri rilievi sono il monte Carmelo sopra Haifa e il monte Hermon da
cui scende il Giordano. IDROGRAFIA
Il fiume principale è il Giordano, ne appartiene a Israele solo la
parte del corso superiore, segnando il confine tra la Giordania e i
territori occupati palestinesi; a esso tributano corsi d’acqua di
modeste dimensioni, a regime spiccatamente torrentizio, che
tendono a prosciugarsi nella stagione secca.
Altro fiume con portata cospicua è il Yargon, che scende nel mar
mediterraneo vicino a Tel Aviv.
E’ incluso quasi interamente in territorio nazionale il lago Tiberiade,
mentre il mar morto, così chiamato perché nelle sue acque, troppo
salate, non vi è nessuna forma di vita, bagna Israele solo nel settore
sud-occidentale. CLIMA
Pur essendo un paese di modeste dimensioni, vi sono discrete
differenze climatiche da zona a zona, e le temperature variano
molto, specie durante l’inverno.
La costa ha un tipico clima mediterraneo, con estati lunghe, calde e
asciutte e inverni freschi e piovosi.
Sulle alture, invece, il clima è da fresco a freddo umido comprese
precipitazioni nevose.
Da maggio a settembre le precipitazioni sono rare, da novembre a
marzo il clima è relativamente umido.
AMBIENTE
La scarsità d’acqua ha spinto Israele a sviluppare svariate