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latino : Fedro (favole sugli animali)
inglese: William Blake (the lamb e the tyger), Orwell (animal farm)
storia dell'arte: l'arte naif (Rousseau e Ligabue)
filosofia: Schopenahuer (rapporto con gli animali e concetto di volontà e intelletto)
geografia astronomica: Laika il primo cane sulla luna
storia: accenni sulla guerra fredda connessa alla corsa nello spazio tra Usa e Urss
fisica: Luigi Galvani e l'elettrizzazione animale
attualità : diritti degli animali e impegno per la loro tutela
PIGS:
-Old Major is the satiric portrait of Marx, the founder of
modern socialism and communism but also of Lenin who
translated the thought of Marx into reality in Russia. He
preaches the ideals of revolutionary socialism in their
pure form and introduce and detains the principles of
Revolution which will be elaborated (he is only a theorist)
into the 7 commandments and the philosophy of
Animalism. He dreams a idealistic world in which prevails
freedom and equality ;
-Snowball represents Trotsky. He organises the various
Animal Comittes and the classes but also he compresses
the Commandments into the summary “Four legs god,two
legs bad” for the benefit of the less intelligent animals.
Snowball does not believe in equality beetwen animals so
he dreams a better society in which machines are the
symbols and he wants to spread the industrialisation
beyond the borders of Russia . In more general fable
Snowball represents what a revolutionary can be;
-Napoleon represents Stalin and any type of dictator. He
is dispotic and selfish who uses cunning and brute force
to take the power. He abolishes the democratic rights of
Animals and he appears to the other animals as
mysterious,terrible,powerful being, the source of
everything that happens to the animals of the farm ,both
good and evil, a father figure ,typical of modern
dictator.In the end of the story he changes from animal to
human,the image of capitalist oppression;
-Squealer serves as Napoleon's right hand pig and he is
the minister of propaganda. He represents the vast media
machine that had the government's version of the facts in
the Soviet Union, as well as in other dictatorships. He
provides the illusions that help workers to endure the
harsh existence and exploitation by pigs. 14
EQUINES:
-Boxer represents the ardent selfless party workers, the
idealized masses and his fate is that of an ordinary worker
under any dictatorship . Boxer’s work is important to the
livelihood of the farm. He is cart-horse whose incredible
strength, dedication, and loyalty play a key role in the
early prosperity of Animal Farm and the later completion of
the windmill. Quick to help but rather slow-witted, Boxer
shows much devotion to Animal Farm’s ideals but little
ability to think about them independently. He naïvely trusts
the pigs to make all his decisions for him.
His two mottoes are “I will work harder”
and “Napoleon is always right.”
-Clover represents the common people who are betrayed
by the revolution and the sympathetic feelings between
individuals necessary to create an ideal society. Like
Boxer , she is a faithful and trusting believer in Napoleon
and Animalism and an uncomplaining worker who sees the
final transformation of pigs into humans.
OTHER ANIMALS:
-The donkey Benjamin preached the new society and
represents the pessimist and the skeptical , the one who
has no faith in social revolution , so this no possibility of
change led to inactivity because there are not solution
about the problem. Of all of the animals on the farm, he
alone comprehends the changes that take place, but he
seems either unwilling or unable to oppose the pigs.
- Moses the Raven who tells domestic animals of the
eternal life that awaits them after death on the Sugarcandy
Mountain a kind of earthly paradise for animals. Moses
Animal Farm,
plays only a small role in but Orwell uses him
to explore how communism exploits religion as something
with which to pacify the oppressed. 15
Andando avanti con la linea del tempo nell’ambito della
letteratura italiana, il simbolismo animale si ritrova nelle poesie
di Umberto Saba.
Umberto Saba è stato un poeta italiano vissuto nel Novecento di
origine ebraiche ma nato a Trieste (la madre era ebrea) . Per le
sue origine fu costretto durante il periodo bellico a spostarsi di
continuo ma nel contempo ebbe modo di conoscere i letterati
riuniti intorno alla rivista Solaria. Strinse inoltre amicizia con
Montale e Carlo Levi. Le sue poesie vennero raggruppate sotto la
raccolta del “Canzoniere” progettato secondo il disegno di un
itinerario poetico che segue fedelmente quello della vita
dell'autore. Saba adotta uno stile umile e i temi principali della
sua poetica sono l'amore conflittuale per la propria città,
l'autobiografismo sincero, il senso della quotidianità, tematiche
accompagnate sempre da un tono profondamente malinconico e
dalla consapevolezza del fatto che esiste un “male di vivere”.
Per il poeta gli animali sono il nucleo di verità della vita che si
manifesta con immediatezza e semplicità. In un quadro del
mondo in cui l’innocenza della natura si oppone all’artificio della
cultura Saba ne avverte e ne registra l’ignara sofferenza nella
distanza che li separa dalla crudeltà degli uomini.
Nella poesia che segue Saba riflettendo sulla condizione degli
animali, è portato a confrontarla con la condizione umana di cui
riesce a cogliere l'atteggiamento contraddittorio.
Da Marcia notturna:
“ L'uomo e gli animali”
Uomo, la tua sventura è senza fondo.
Sei troppo e troppo poco. Con invidia
(tu pensi invece con disprezzo) guardi
gli animali, che immuni di riguardi
e di pudori, dicono la vita
e le sue leggi. (Ne dicono il fondo). 16
La poesia più rappresentativa di Saba è “La capra” che riflette oltremodo la
concezione pessimista dell’autore. Saba riflette su un tema caratterizzante
della condizione terrena: la sofferenza. Partendo dal dolore delle sue vicende
personali, Saba medita sul destino che incombe su tutti gli esseri viventi,
uomini e animali, condannati al dolore. Saba ci presenta la condizione di
solitudine e di prigionia della capra, usando gli aggettivi: “sola” e “legata”.
Ma la condizione della capra è anche la condizione di disagio di tutti gli esseri
viventi. Il belato della capra non è dovuto alla fame, ma a una condizione di
noia e fastidi. Il belare della capra, che da prima è imitato per scherzo dal
poeta, poi è riconosciuto come fraterno, perché in quel verso è percepita la
voce del dolore universale di tutti gli esseri viventi, infatti il poeta per
sottolineare l'universalità del lamento usa la coppia di parole "fraterno,
eterno". Con la strofa "In una capra dal viso semita", il poeta osservando la
barbetta che copre il muso della capra, gli richiama l'immagine di un volto
ebraico e si identifica con l’animale perché anche lui è di origine ebree.
Attraverso il simbolo della capra Saba scopre così quella condizione
d’infelicità che colpisce, non solo tutti gli uomini, ma ogni creatura. Il poeta
con questa poesia ha voluto esprimere in modo oggettivo la propria
pessimistica concezione della vita: l’uomo è uguale agli animali e tutti sono
posti davanti al dolore che accomuna tutti gli esseri viventi. Il pensiero di
Saba riguardo alla natura è opposto a quello leopardiano, poiché egli stesso
tende a esaltarla e non a colpevolizzarla,sennonché,l’esistenza di una
sofferenza universale accomuna i due autori .Si riporta di seguito il testo:
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi,prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita. 17
Un’altra poesia di Saba sugli animali, è “A mia
moglie” . Il poeta enuncia le qualità della moglie Lina
,paragonandola per ognuna di queste qualità a diverse
animali. Lina ha pertanto il portamento eretto e superbo
della gallina, e il vento le arruffa i capelli come le piume
alla gallina; quando si lamenta, la sua soave e triste
voce si avvicina al chiocciare nei pollai. Il paragone con
la giovenca allude invece alla sua componente materna,
lieta e festosa, affettuosa e nello stesso tempo un po'
triste. Della cagna Lina ha la devozione incondizionata,
un amore tenace per il suo uomo, che, però, la rende
gelosa di chi lo avvicina. Come la coniglia, Lina si allieta
degli atti di gentilezza e di cura a lei rivolti, mentre si
chiude in se stessa se è abbandonata; appare quasi
indifesa, con la sua generosità totale, mite e inerme, pari
a quella della coniglia. La moglie è colei che, come la
rondine, fa tornare la primavera nella vita triste e
vecchia del poeta; ma diversamente dall'uccello
migratore, ella non abbandona la casa, poiché è fedele.
E' inoltre previdente come la formica e laboriosa e
instancabile come l'ape. 18
Prendiamo in esame l’arte di fine Ottocento e inizio Nocecento. In
questo periodo gli animali sono coinvolti negli “ismi” che animano il
mondo dell’arte,simboli margini e trascendenti. Verso la fine del
diciannovesimo secolo andava delineando una nuova forma di arte
chiamata “naif” che raccoglieva intorno a se artisti che non hanno
frequentato accademie o scuole, caratterizzata da semplicità e
mancanza di elementi o qualità che si possono riscontrare nell'arte
degli artisti comuni quest’arte tende a rappresentare gli aspetti
comuni della vita quotidiana in una visione poetica e magica della
realtà. L’arte naif ha assunto una dimensione storica particolare
soltanto dall’inizio del Novecento per l’interesse che ha suscitato in
artisti, scrittori e collezionisti. L’inizio della storia della pittura naïf si
apre con l’esposizione, al Salon des Indépendants del 1886, delle
opere di H. Rousseau il Doganiere, che occupa certamente un posto
notevole per la portata della sua arte. L'artista Naïf segue il proprio
istinto senza seguire quelli che sono i dettami tecnici o “filosofici”
delle espressioni artistiche del “momento”. Quindi i pittori Naïf
dipingono per se stessi, esprimendo senza compromessi una visione
realistica e poetica, fantasticando ed accentuando le forme e la
realtà. La pittura Naïf è costituita da un'esecuzione elementare e
semplice e racconta in modo fiabesco scene di vita quotidiana, con
un ricco accostamento di colori, usati generalmente puri.
Il precursore dell’arte Naif è Henri Rousseau, detto “il doganiere”.
Nasce a Laval (Francia) il 21 maggio 1844. Pittore di formazione
autodidatta, deve molto della sua ispirazione ad alcune sue
esperienze personali. Durante il servizio