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Storia: la guerra fredda
Scienze: la vita delle stelle
Tecnologia: le energie rinnovabili
Musica: il '900 e l'impressionismo
Inglese: i Beatles e il rock n'roll
Francese: il riscaldamento del pianeta
Arte: il cubismo
Geografia: il Canada
Le réchauffement de la planète
La plupart des scientifiques sont d’accord: la
planète Terre se réchauffe. Quelles sont les
causes et les conséquences du réchauffement
climatique? Voilà un dossier pour comprendre
et agir.
Imagine des hirondelles qui ne migrent plus, des
ours polaires inscrits sur la liste des espèces
disparues, des régions entières d’Afrique
transformées en désert, la plupart des iles du
Pacifique englouties sous les eaux… Bienvenue en
2100.
Il ne s’agit pas là du scénario d’un mauvais film
catastrophe mais de prévisions très sérieuses faites
par des climatologues.
Aujourd’hui la plupart des scientifiques sont
d’accord: la terre se réchauffe.
Au cours des 100 dernières années, la température
moyenne à la surface du globe a augmenté
d’environ 0,6°C et ce n’est pas terminé! Selon les
experts, la hausse de la température moyenne
pourrait être comprise entre 1,1 et 6,4°C d’ici à
2100.
Comment guérir la terre?
CHANGER LA PLANÈTE
Accorder tous les pays. Mettre tout le monde
d’accord sur les objectifs et les mesures à prendre,
c’est compliqué: les pays «déjà riches» ne veulent
pas renoncer à leur mode de vie, les pays «encore
pauvre» considèrent qu’on veut empêcher de se
développer… Il faut faire tous effort pour le bien
commun!
Obliger les pollueurs à payer. Que faire si les
règles ne sont pas respectées? Une amende à payer
aux Nations Unies serait une solution.
Encourager les biotechnologies. On sait déjà
faire de l’électricité avec le soleil, le vent, les vagues
ou les ordures. Il s’agit maintenant de remplacer
l’essence par un carburant vert. Actuellement des
micro-alg sont à l’étude…
CHANGER LES PAYS OU LA VILLE
Consommer autrement. Aider les citoyens à
choisir des produit moins polluants grâce à de
nouvelles étiquettes qui indiqueraient la quantité de
CO2 émise pou les fabriquer, leur pourcentage
recyclable et les kilomètres parcourus pour leur
transport.
Se déplacer sans pollution. Inciter les citoyens à
se passer de voiture en favorisant les transports en
commun et l’emploi des vélos.
Construire plus «vert». En encourageant par
exemple la diffusion des panneaux solaires pour
l’électricité et le réchauffage de l’eau .
CHANGER LE CITOYEN
Réduire son empreinte écologique. C’est-à-dire
réduire « la surface nécessaire à produire ce dont
nous avons besoin et assimiler nos déchets ». En
somme: consommer moins!
Rouler moins vite. S’il est impossible se passer de
voiture, réduire la vitesse de 10km/h signifie réduire
sensiblement les émissions de CO2.
Devenir « écolo-actif ». Par exemple: éteindre les
appareils au lieu les mettre en veille, trier ses
ordures, favoriser le recyclage…
Energie rinnovabili
Energia solare
L'energia derivante dall'irraggiamento del sole al
suolo costituisce un serbatoio immenso di energia
pulita, rinnovabile e a costo zero come materia
prima, ma non tutta la superficie terrestre risulta
omogeneamente irraggiata, per cui questa fonte può
essere sfruttata solo entro una fascia ristretta. La
disomogeneità dipende dalla nuvolosità (le nuvole
assorbono una grande quantità di radiazioni),
dall'incidenza dei raggi solari (maggiore è
l'inclinazione dei raggi solari, minore è l'energia che
giunge al suolo), dalla massa atmosferica che
sovrasta la superficie terrestre. Il problema
principale incontrato nel suo sfruttamento è dovuto
alla sua diluizione, per cui sono necessari spazi
relativamente grandi allo scopo di raccogliere questa
energia, ed eventualmente concentrarla.
Come fonte di energia diretta il calore del sole non è
certo una scoperta recente, ma solo nell'ultimo
ventennio, in seguito alla crisi energetica del 1973,
si è incominciato a guardare con attenzione al sole
come fonte alternativa per la produzione di energia
elettrica.
La tecnologia più utilizzata è quella della
conversione fotovoltaica. Centrali elettriche che si
alimentano grazie all'energia solare sono già in
funzione in diverse parti del mondo, ma la quantità
di energia che esse erogano continua a
rappresentare una quota irrisoria, rispetto alla
produzione mondiale complessiva di energia
elettrica.
Il calore del sole, invece, può essere sfruttato per
produrre acqua calda:
a bassa temperatura, nei mini-impianti
o familiari;
ad alta temperatura, per produrre vapore
o che mette in funzione una turbina per la
produzione di energia elettrica, nelle centrali
termiche; in queste centrali i raggi vengono
riflessi da numerosi specchi parabolici, fissi,
o talvolta mobili, su una caldaia contenente
acqua, che viene così portata allo stato di
vapore.
Gli inconvenienti derivanti dalla nuvolosità, dalla
densità dell'atmosfera e dall'incidenza dei raggi
solari hanno indotto i tecnici della NASA, l'ente
spaziale americano, a progettare per il futuro il modo
di captare l'energia solare nello spazio, sopra
l'atmosfera, mediante la collocazione in orbita di un
satellite geostazionario, capace di catturare l'energia
della radiazione solare mediante pannelli
fotovoltaici.
Energia eolica
A partire dagli anni Settanta gli studi e le
applicazioni tecnologiche legati allo sfruttamento dei
venti per la produzione di energia hanno avuto un
nuovo impulso.
Tre elementi giocano, in particolare a favore di
questo tipo di energia: è assolutamente pulita dal
punto di vista ecologico, è rinnovabile e la materia
prima è a costo zero.
Questa forma di energia, comunque, risulta
senz'altro competitiva, sia dal punto di vista
economico sia dal punto di vista ambientale.
Esistono impianti in Canada, Stati Uniti, Belgio,
Olanda, Germania, Danimarca.
La Svezia, essendosi impegnata a smantellare le
12 centrali nucleari entro il 2001, ha impostato un
nuovo piano che prevede la realizzazione di 300
centrali, ancorate al fondale marino, poco al largo
delle coste, per sfruttare sia i movimenti delle masse
d'aria di direzione nord-sud, sia le brezze di mare e
di terra.
Energia idrica
Grazie all'acqua si ottiene su tutta la Terra circa il
6,7% del complessivo fabbisogno energetico e oltre
il 20% dell'energia consumata.
Il terzo mondo continua a fare affidamento su
questa risorsa economicamente conveniente e
pulita, ma messa in discussione a causa del grave
impatto ambientale. I bacini artificiali, infatti,
sconvolgono i precedenti equilibri ecologici,
distruggono foreste e risorse faunistiche e generano
serie ripercussioni sul clima. Zambia e Zimbabwe,
dopo l'inaugurazione della diga di Kariba sullo
Zambesi, coprono l'intero loro fabbisogno di energia
elettrica con quanto è prodotto dagli impianti che,
arrestando il corso del fiume, hanno dato vita a un
lago di considerevoli dimensioni.
Nei paesi a più avanzato sviluppo economico, la
preferenza per le centrali idriche non è venuta
meno, ma si tende a privilegiare gli impianti piccoli,
dal minor impatto ambientale. Oggi la tecnologia
consente di ottenere energia a prezzi convenienti
dando vita così all'installazione di impianti non solo
nelle regioni di montagna ma anche in pianura. Nei
paesi sviluppati il potenziale idroelettrico è stato fino
a ora adeguatamente utilizzato, soprattutto in quelle
situazioni caratterizzate da una forte dipendenza
dall'estero in campo energetico. Le possibilità di
sfruttamento nei paesi in via di sviluppo, invece,
viste le abbondanti risorse idriche, appaiono enormi,
ma con tutte le riserve derivanti dalle considerazioni
ecologiche indicate.
Dal moto ondoso degli oceani e dai flussi di marea,
teoricamente, si potrebbero recuperare grandi
quantità di energia. Il primo impianto per lo
sfruttamento dell'energia delle onde di marea è
stato costruito in Francia , ma ha parzialmente
deluso, poiché il costo di produzione dell'energia si è
rivelato superiore a quello idroelettrico
convenzionale.
Energia geotermica
La temperatura della Terra aumenta di circa un
grado ogni 30 metri di profondità. Nelle zone
geologicamente attive, come quelle vulcaniche, il
gradiente è ancora maggiore. Oggi in tutto il mondo
circa 130 impianti utilizzano il vapore acqueo
proveniente dal sottosuolo a fini energetici. L'Islanda
è il paese dove si dà maggiore importanza alla
geotermia, grazie all'abbondanza di questa risorsa.
Come per altre fonti cosiddette alternative, il
recupero e l'utilizzazione del calore contenuto nella
crosta terrestre ha assunto maggiore importanza in
seguito all'esigenza di diversificare le fonti di
energia.
Quella geotermica è una fonte energetica a
erogazione continua e indipendente da
condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente
trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente
locali.
La risorsa geotermica risulta costituita da acque
sotterranee che, venendo a contatto con rocce ad
alte temperature, si riscaldano e in alcuni casi
vaporizzano. A causa dell'esaurimento che dopo un
certo numero di anni possono subire i campi
geotermici, sono stati avviati esperimenti per
tentare operazioni di ricarica.
Un interessante uso delle acque geotermiche a
basse temperature è costituito dall'innaffiamento
delle colture di serra o all'irrigazione a effetto
climatizzante, in grado di garantire le produzioni
agricole anche nei paesi freddi.
CANADA
Il Canada confina a sud con gli Stati Uniti e a nord-
ovest con l’Alaska (USA); si affaccia a nord sul Mar
Glaciale Artico, a est sull’Oceano Atlantico e a ovest
sull’ Oceano Pacifico.
Il Canada è uno degli stati al mondo con il livello di
vita più elevato. L’abbondanza di risorse naturali, sia
del suolo che del sottosuolo, sono un fattore
trainante dell’industria L’incremento della
popolazione, anche per l’arrivo di immigrati (cinesi,
tedeschi, ucraini, indiani, ecc.), si aggira attorno
all’1% annuo, per una popolazione attiva di più di 18
milioni di persone su circa 33 milioni di abitanti.
Il territorio
Il territorio presenta procedendo da ovest verso est:
la cordigliera, una fascia montuosa lungo la
costa occidentale, articolata in due catene
parallele, le Montagne Rocciose e la Catena
Costiera, che comprendono vasti altopiani.
Lo Scudo canadese, una regione geologicamente
antichissima, pianeggiante, cosparsa di laghi e
coperta dalla tundra a nord e dalle foreste a sud,
che si estende a ferro di cavallo attorno alla Baia
di Hudson (la più ampia baia del mondo).
Le fertili pianure tra lo scudo canadese e le
Montagne Rocciose, caratterizzate da foreste e
praterie;
Le ultime propaggini dei monti Appalachi, che si
trovano lungo la costa atlantica orientale;
Le isole del Mar Glaciale Artico, numerose e a
volte anche estese come Baffin, Victoria ed
Ellesmere.
L’idrografia, il clima e gli ambienti
Il Canada è ricco di fiumi e laghi, grandi conche
scavate dal ritiro dei ghiacciai nel Quaternario e
colmate in seguito dalle acque.
I laghi principali sono da ovest a est: il Grande Lago
degli Orsi,il Grande Lago degli Schiavi, il Lago
Winnipeg, il sistema dei Grandi Laghi, cioè il Lago
Superiore, il Michigan, lo Huron, l’Ontario e l’Erie.
I fiumi principali sono: lo Yukon, il Fraser, il Columbia,
il Mackenzie e il San Lorenzo.
Nel Canada il quadro climatico risente della vastità
del territorio: predominano i climi continentali freddi
con inverni lunghi, resi più rigidi dalle correnti
artiche che investono la costa nord-occidentale, ed
estati brevi. Le precipitazioni sono ridotte e
prevalentemente nevose nelle aree più
settentrionali.
Il bacino del San Lorenzo a est e la fascia costiera
bagnata dal Pacifico ad ovest hanno un clima meno
rigido, perché è mitigato dall’influsso degli oceani.
Gli ambienti canadesi sono quelli tipici delle regioni
fredde: da nord a sud si passa dal terreno gelato
delle isole artiche alla tundra, alla taiga (foresta di
conifere), alla foresta di latifoglie e alle praterie delle
pianure centrali. Tra la fauna si distinguono i bisonti,
i visoni e i castori. Sono presenti suggestivi parchi
nazionali e aree protette.
La popolazione e le città
Su un territorio che è circa 33 volte quello dell’Italia,
vive una popolazione di oltre 33 milioni di abitanti,
poco più della metà di quella del nostro Paese.
La densità è molto bassa, sia per ragioni ambientali
sia perché il Canada è il Paese del continente nord-