Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Tesina sulla Scelta Pag. 1 Tesina sulla Scelta Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla Scelta Pag. 6
1 su 6
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Introduzione Tesina sulla Scelta



La mia tesina di maturità verte sulla scelta. Uno degli aspetti fondamentali, che hanno da sempre caratterizzato la vita dell’uomo è la scelta. Piccole o grandi che siano, le scelte, di volta in volta, ci fanno diventare quel che siamo oggi. Ed è grazie ad esse che siamo tutti differenti.
Ma l’uomo ha davvero la libertà di scegliere? Oggi si crede sempre di meno alla provvidenza. Coloro che sono rimasti delusi dalla vita si chiedono come sia possibile che Dio, ammesso che esiste, possa rimanere impassibile di fronte ai disastri quotidiani, che circondano le sue creature. Sono molti i pensatori che hanno tentato di dare una risposta a questa domanda. Tra quelli che hanno rinunciato all’idea della possibile esistenza di Dio e quelli che accettano la sua indifferenza, in quanto l’essere superiore, vi è Sant’Agostino che ha proposto una risoluzione diversa da quelle precedenti. Innanzitutto egli ha ipotizzato l’esistenza di almeno tre tipi di mali principali: il male fisico, il male metafisico ed il male morale.
Per Agostino il fondamento di libertà umana sta nella Grazia divina. Dunque egli parla del libero arbitrio,ovvero il desiderio di scegliere in linea teorica tra il bene ed il male. Questo concetto, però va distinto dalla libertà, che è invece la volontà di mettere in pratica queste scelte. Quindi l’uomo non è costretto ad avere la buona volontà, ma essa è l’unica che ci può portare alla salvezza. Pur supponendo, però, che l’uomo non sia dipendente dalle scelte divine, capiamo di essere comunque condizionati dalla società in cui viviamo. Con il cambiare dei tempi le nostre possibilità si moltiplicano, il nostro modo di pensare si modifica e di seguito cambiano anche le scelte che ci ritroviamo davanti. Andiamo ora ad analizzare alcuni casi letterari e filosofici che hanno a che fare con questo argomento affrontato nella tesina. Il filosofo danese Kierkegaard sostiene che “ esistere” significa “scegliere”. Secondo la sua teoria, l’uomo non è quel che è, ma è ciò che sceglie di essere. Inoltre egli mette in evidenza il fatto che anche la rinuncia alla scelta è comunque una scelta.

Collegamenti


Tesina sulla Scelta



Italiano - L'inetto di Italo Svevo ("La coscienza di Zeno").
Latino - Il libero arbitrio di Sant'Agostino.
Storia - I processi di Norimberga.
Filosofia - I tre stadi di vita di Kierkegaard.
Inglese - Paralysis di James Joyce ("Eveline" tratto da "Gente di Dublino).
Francese - La scelta tra la carriera militare e quella ecclesiastica di Stendhal ("Le Rouge et le Noir").
Tedesco - Le scelte fatte dai genitori in Franz Kafka ("Lettera al padre").
Estratto del documento

ITALIANO:

FILOSOFIA: Italo Svevo

S.A. (La

Kierkegaard coscienza di

(Aut-aut) Zeno) LATINO:

Sant’Agostin

o

STORIA: (Il libero

I militari LA SCELTA arbitrio)

nazisti TEDESCO:

INGLESE: Franz Kafka

James Joyce (Lettere al

FRANCESE:

(Eveline – padre)

Stendhal

Dubliners) (Le Rouge et

le Noir)

INTRODUZIONE

Uno degli aspetti fondamentali, che hanno da sempre caratterizzato la vita dell’uomo è la

scelta. Piccole o grandi che siano,le scelte ,di volta in volta,ci fanno diventare quel che

siamo oggi. Ed è grazie ad esse che siamo tutti differenti.

Ma l’uomo ha davvero la libertà di scegliere? Oggi si crede sempre di meno alla

provvidenza. Coloro che sono rimasti delusi dalla vita si chiedono come sia possibile che

Dio, ammesso che esiste, possa rimanere impassibile di fronte ai disastri quotidiani, che

circondano le sue creature.

Sono molti i pensatori che hanno tentato di dare una risposta a questa domanda. Tra

quelli che hanno rinunciato all’idea della possibile esistenza di Dio e quelli che accettano la

sua indifferenza, in quanto l’essere superiore, vi è Sant’Agostino che ha proposto una

risoluzione diversa da quelle precedenti. Innanzitutto egli ha ipotizzato l’esistenza di almeno

tre tipi di mali principali: il male fisico, il male metafisico ed il male morale. Per Agostino il

fondamento di libertà umana sta nella Grazia divina. Dunque egli parla del libero

arbitrio,ovvero il desiderio di scegliere in linea teorica tra il bene ed il male. Questo

concetto, però va distinto dalla libertà, che è invece la volontà di mettere in pratica queste

scelte. Quindi l’uomo non è costretto ad avere la buona volontà, ma essa è l’unica che ci

può portare alla salvezza.

Pur supponendo,però,che l’uomo non sia dipendente dalle scelte divine, capiamo di

essere comunque condizionati dalla società in cui viviamo. Con il cambiare dei tempi le

nostre possibilità si moltiplicano, il nostro modo di pensare si modifica e di seguito

cambiano anche le scelte che ci ritroviamo davanti. Andiamo ora ad analizzare alcuni casi

letterari e filosofici che hanno a che fare con questo argomento.

Il filosofo danese Søren Kierkegaard sostiene che “ esistere” significa “scegliere”.

Secondo la sua teoria, l’uomo non è quel che è, ma è ciò che sceglie di essere. Inoltre egli

mette in evidenza il fatto che anche la rinuncia alla scelta è comunque una scelta.

Kierkegaard ci propone tre stadi dell’esistenza tra cui possiamo scegliere: la vita

estetica e la vita etica,di cui parla nel suo famoso scritto “Aut-aut”, e la vita religiosa, di

cui, invece, parla in “Timore e tremore”. I primi due sono gli stadi fondamentali della

vita, ma essi non sono conciliabili l’uno con l’altro. Infatti lo stadio estetico è “la forma di

vita di chi esiste nell’attimo, fuggevolissimo e irripetibile”. E’ tipico di una persona che

bandisce tutto ciò che è banale,insignificante e meschino. Questo tipo di uomo, in un certo

senso, scappa anche dalle scelte. Egli coglie l’attimo e ritrova la sua figura in Don

Giovanni, ovvero il protagonista del “Diario di un seduttore”. Quest’ultimo si sente

incapace di scegliere una donna che possa soddisfare il suo bisogno di infinità di piacere.

Lo stadio etico, invece, include la scelta della disperazione, ed implica una stabilità ed una

continuità. Dunque in questo stadio l’uomo sceglie di creare una famiglia e di trovare un

lavoro, che possa garantirgli questa stabilità. Come è stato già detto, l’ultimo stadio è

quello religioso. In questo stadio l’uomo sceglie di seguire i comandi divini, anche a costo

di infrangere le norme morali e giungere così a una rottura totale con tutti gli uomini.

Kierkegaard stesso ha avuto problemi riguardanti l’argomento. Tant’è vero che egli parla di

una “scheggia nelle carni” che gli impedisce di prendere decisioni.

Un’altro tipo di scelta ci viene proposto dallo scrittore francese Marie-Henri Beyle,

meglio noto come Stendhal, nel suo romanzo “Il rosso e il nero”. I colori del titolo

richiamano le due divise del protagonista, il nero della tonaca talare e il rosso della divisa

militare, che venivano utilizzati in Francia ai tempi di Napoleone Bonaparte. Il

protagonista di nome Julien Sorel è un giovane ambizioso e determinato a farsi strada nella

società. Per raggiungere il suo scopo quindi, senza alcuna reale vocazione, decide di

avviarsi alla carriera ecclesiatica, essendo tramontato il tempo in cui i giovani ambiziosi

potevano far carriera nell'esercito, di cui avrebbe voluto far parte. Quindi possiamo dire

che egli fa la scelta tra l’utile ed il piacevole.

Nel 1914, lo scrittore irlandese James Joyce pubblicò “Gente di Dublino”. I

personaggi di questa raccolta di storie brevi hanno in comune il senso di paralisi.

Sono incapaci di allontanarsi da Dublino per vari motivi. Un esempio ne è Eveline,

protagonista dell’omonimo racconto. La giovane ragazza sta per sposarsi con un marinaio,

il quale le ha proposto di distaccarsi dalla sua città natale. Durante il raccontò, però

Eveline sente una melodia che le ricorda una promessa, fatta alla sua defunta madre, la

quale le chiese di tenere unita la sua famiglia poco armoniosa. Alla fine la ragazza si reca

nel porto,ma nel momento del culmine percepisce il senso di paralisi, il quale non le

permette di allontanarsi da Dublino. Quindi, in altre parole, la protagonista sceglie di

mantenere la sua promessa, al posto della propria felicità.

James Joyce ebbe modo di conoscere lo scrittore italiano Italo Svevo. Tant’è vero che

promosse alcune delle sue opere. I protagonisti degli scritti di Svevo, per alcuni tratti,

rispecchiano lo scrittore stesso, che fu incapace di prendere delle decisioni. Infatti nella

sua opera intitolata “La coscienza di Zeno”, il protagonista vive un rapporto conflittuale

con il mondo. Egli si sente inadeguato nella società in cui si trova e per questo si sente

colpito dall’inettitudine, ovvero l’incapacità di svolgere i propri compiti. Persino il rapporto

con la sua amata viene vissuto senza determinazione, senza la capacità di prendere una

decisione, di fare una scelta od operare una rinuncia.

Alcune scelte, poi, vengono compiute tra la morale e l’obbedienza. E i giovani che

vanno in guerra ne sanno qualcosa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli stati vincitori

organizzarono due processi, meglio noti come “processi di Norimberga”, per poter

giudicare i nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale. Il primo fu il “Processo dei

principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale” , che giudicò

ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati. Il secondo, invece, fu per criminali di

guerra inferiori. Spesso, però ci si chiede se è stato giusto processare i soldati che avevano

l’obbligo di obbedienza. Molti si giustificarono, affermando di non poter prendere decisioni

differenti da quelle impostegli dal governo. Ma quest’affermazione è falsa. In realtà vi sono

stati altri soldati che scelsero di non obbedire ai comandi, in quanto questi non

corrispondevano alle personali leggi morali dei soldati stessi. Dunque la scelta c’è sempre.

Dettagli
Publisher
6 pagine
50 download