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Sintesi Romanzo distopico tesina
La mia tesina tratta del romanzo distopico. Tra i romanzi di maggior successo degli ultimi anni spicca la serie degli Hunger Games, scritta dall’americana Suzanne Collins, il cui adattamento cinematografico, con il premio Oscar a Jennifer Lawrence nella parte della protagonista, ha richiamato nei cinema un pubblico di ogni età. Nel 2012, Amazon ha annunciato che la trilogia di Hunger Games ha superato il primato assoluto di vendite prima detenuto dalla serie di Harry Potter.
I romanzi della Collins appartengono al genere distopico, che ha avuto tra i suoi più grandi rappresentanti alcuni classici della letteratura del Novecento come 1984 di George Orwell e Brave New World di Aldous Huxley, che soprattutto nel primo e secondo dopoguerra ipotizzavano futuri drammatici e totalitari. Il successo di Hunger Games ha riportato in auge questo genere letterario, soprattutto nella letteratura anglofona per ragazzi.
S T O R I A
I
l termine “distopia” fu utilizzato per la prima volta dal filosofo e
membro del parlamento inglese John Stuart Mill, che in un suo
discorso del 1868, riferendosi alla politica inglese attuata in Irlanda,
disse: «It is, perhaps, too complimentary to call them Utopians, they
ought rather to be called dys-topians, or caco-topians.
What is commonly called Utopian is something too good to be
practicable; but what they appear to favour is too bad to be practi-
cable.»
“Distopico” viene ora definito il genere letterario affermatosi all’ini-
zio del ventesimo secolo che immagina un mondo peggiore di quello
reale, in cui il controllo oppressivo della società e l’illusione di una
società perfetta sono mantenuti attraverso il controllo burocratico,
tecnologico, morale, imprenditoriale o totalitario.
I romanzi che possono essere considerati “pionieri” in tale senso
Noi Il Mondo Nuovo New
sono (We) di Evgenij Zamjatin e (Brave
World) di Aldous Huxley.
IL ROMANZO DISTOPICO
6
_ _
IL ROMANZO DISTOPICO
Il primo muove la sua critica verso la neonata Russia comunista e il
secondo verso una sorta di totalitarismo scientifico, un materialismo
consumistico e liberalista. Poco prima H. G. Wells si era cimentato
La Macchina del Tempo Time Machine)
nella scrittura di (The e Jack
Il Tallone di Ferro Iron Heel),
London aveva scritto (The ma nessuna
delle due opere può, realmente, aspirare ad essere pienamente con-
siderata come distopica.
La vera svolta è rappresentata dal capolavoro della letteratura disto-
Eighty-Four)
pica: 1984, (Nineteen di George Orwell. Dopo questa
cruda opera ci sarà un susseguirsi di opere sul genere e variazioni
Fahrenheit 451, Il Racconto
sul tema: tra i tanti Ray Bradbury con
dell’Ancella Handmaid’s Tale) Il Signore
(The di Margaret Atwood,
delle Mosche Lord of the Flies) Arancia Meccanica
(The di Golding e
Clockwork Orange)
(A di Anthony Burgess.
Va menzionato anche il genere ucronico, ovvero quella distopia che
La
immagina uno sviluppo alternativo della storia. Su tutti spicca
Svastica sul Sole Man in the High Castle)
(The di Philip K. Dick, con
un mondo dove i nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale.
. .
GIULIA LORINI 5C A.S. 2013-2014
7
_ _
S T O R I A
Le distopie presentano uno scenario esageratamente e volutamente
pessimistico, criticano una tendenza, una consuetudine della società
o un sistema politico che possono portare agli scenari immaginati,
se non corretti.
I testi distopici appaiono quindi come opere di avvertimento, che
mostrano le tendenze attuali estrapolate fino a condizioni apoca-
warning:
littiche, per questo sono anche detti «La definizione di
Nineteen Eighty-Four warning,
come per esempio, è chiaramente
espressa dallo stesso Orwell: “I do not believe that the kind of so-
will
ciety I describe necessarily arrive, but I believe that something
resembling it could arrive […] The scene of the book is laid in Bri-
tain in order to emphasize that the English-speaking race are not
if not fou-
innately better than anyone else and that totalitarianism,
ght against, could triumph everywhere” (G. Orwell, lettera a F.A.
The collected essays, journalism and
Henson, 16 Giugno 1949, in
letters of George Orwell)» .
3
3 Manferlotti S., p. 17
Ibidem, IL ROMANZO DISTOPICO
8
_ _
CARATTERI GENERALI
L
a distopia è un genere letterario in cui si sono cimentati scrit-
tori che si possono definire “minori”, ma è importante come
dimostrata: «[1984]
movimento generale per l’«energia visionaria»
4
non è affatto un capolavoro di scrittura - e molti elementi della nar-
razione ricordano qualcosa di già visto, - eppure a un certo punto
indignazione ed energia visionaria prendono la mano all’autore e lo
fanno andare al di là della “letteratura”, così che Orwell non scrive
cult book,
soltanto un’opera di narrativa, ma un un libro mitico.»
5
Allo stesso modo Huxley è stato definito da T.S.Eliot «uno di quegli
scrittori che devono scrivere trenta romanzi prima di scriverne uno
buono».
Esiste una grande variabilità nei temi trattati, dovuta al fatto che in
momenti storici diversi ci sono state preoccupazioni diverse per il
futuro della società, ma possiamo individuare alcune caratteristiche
ricorrenti.
4 Introduzione di Umberto Eco a Mondadori, 1984,
Orwell, o Dell’energia visionaria, 1984,
p. XIII
5 Eco U., p. XII
Ibidem, . .
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C A R A T T E R I G E N E R A L I
Innanzitutto, sono sempre ben chiari i riferimenti storici: la narrazio-
ne è collocata in un preciso momento del futuro e sono spiegati i mo-
tivi che hanno portato alla nascita della società descritta dal romanzo.
Questi sono variati nel tempo, passando dall’estremizzazione del
Mondo
fordismo che arriva a controllare ogni aspetto della vita nel
Nuovo di Huxley (1932), al diffusissimo tema del totalitarismo, di cui
1984
citiamo di Orwell (1949).
Più tardi troviamo la distopia femminista, che ha avuto una grande
Il racconto dell’ancella
rappresentante in Margaret Atwood con (The
Handmaid’s Tale), e romanzi ambientati in scenari post-apocalittici,
in cui il mondo è stato distrutto da catastrofi naturali o dovute all’uo-
mo, come la bomba atomica o l’inquinamento.
Un’altra caratteristica frequente è il tenore di vita peggiore, rispetto
alla società contemporanea, delle classi medio-basse, che vivono spes-
so in povertà e con tecnologie primitive, mentre quelle avanzate sono
controllate dalla classe dominante che può sfruttarle come strumento
di controllo sulla popolazione. L’eroe nella distopia non è superiore
agli altri personaggi, «ma un testimone impotente travolto dagli eventi
IL ROMANZO DISTOPICO
10
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IL ROMANZO DISTOPICO
1984,
o, come in riassorbito dal sistema che voleva combattere» .
6
Salta subito agli occhi, in molte di queste opere, l’avversione per il
Operette Morali,
lieto fine che, stando al Leopardi delle servirebbe a
far sì che le tensioni e gli squilibri messi in essere dall’opera riman-
gano attivi anche al di là del suo termine, creando un più profondo
effetto nel lettore, cioè «tanto meno le cose si risolvono positivamente
nella finzione, tanto più starà a noi contrastare nei fatti la cattiva sorte.
Avremmo per così dire una catarsi prolungata nella prassi.»
7
Importante per l’assimilazione del messaggio da parte del lettore è
anche la familiarità della società descritta, perché la storia sia sentita
come più “vera”: «It is not enough to show people living in a society
that seems unpleasant.
The society must have echoes of today, of the reader’s own experience.
If the reader can identify the patterns or trends that would lead to
the dystopia, it becomes a more involving and effective experience».
8
6 Intervista a Francesco Muzzioli, autore di http://www.retidi-
Scritture della catastrofe,
dedalus.it 07/01/2008
7 Muzzioli S., Meltemi Editore, 2007, p. 12
Scritture della catastrofe,
8 Teaching the Dystopic Novel at Advanced Level English Literature, www.edu.plymouth.
ac.uk . .
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FILONE TOTALITARIO
M
uzzioli propone, nel suo libro, una distinzione del genere
distopico in due filoni principali: totalitario, in cui il potere
dell’autorità (statale, religiosa, tecnologica ecc.) pretende di control-
lare ogni aspetto della vita umana, e catastrofico, che rappresenta o la
distruzione del vivere civile o una sua massima degradazione dovuta
a catastrofi globali, per lo più causate dall’uomo.
Nel filone totalitario si trovano rappresentati diversi modi per man-
tenere un controllo completo sulla società, basati sia sulle strategie
dei regimi realmente esistiti come quello nazista e quello stalinista,
sia su nuove scoperte scientifiche e tecnologiche che aprono nuove
preoccupanti prospettive.
Si passa dall’utilizzo della strategia del terrore alla manipolazione del
pensiero; dalla sorveglianza della polizia segreta, che ha il compito
pensano
di individuare coloro che semplicemente in opposizione
1984
al regime, a strumenti tecnologici come i televisori di che regi-
strano ogni momento della vita dei cittadini.
IL ROMANZO DISTOPICO
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_ _
IL ROMANZO DISTOPICO
A questo proposito Huxley ha scritto: «alla luce delle ultime scoperte
sulla condotta animale in genere, e umana in particolare, è chiaro
che, a lunga scadenza, il controllo è meno efficace se ricorre al casti-
go della condotta indesiderata, anziché indurre la condotta deside-
rata mediante premi; è chiaro che un governo del terrore funziona
nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non violenti,
manipola l’ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini
donne e bambini» .
9
E già nel 1958 si accorse che «[i rappresentanti delle organizzazioni
politiche e commerciali] hanno perfezionato nuove tecniche per
manipolare, nell’interesse di una minoranza, i pensieri e i senti-
menti delle masse» , iniziando il processo che può portare alla rea-
10 Mondo
lizzazione di una distopia simile a quella da lui descritta nel
Nuovo.
A differenza dei regimi totalitari “reali”, in cui esisteva fisicamente
un leader che era l’effettivo capo del partito al governo e diventava
oggetto di venerazione e adorazione da parte del popolo, nei romanzi
9 Huxley, Mondadori, 2014, p. 219
Ritorno al Mondo Nuovo,
10 Huxley, p. 220
Ibidem, . .
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F I L O N E T O T A L I T A R I O
distopici spesso questa persona non esiste, ma è un’immagine fittizia
dietro cui si nasconde una ristretta cerchia di governanti, essendo
più facile concentrare l’amore dei sudditi su un’unica persona piut-
tosto che su un gruppo. 1984
Quest’immagine, il “Grande Fratello” di o il “Nostro Ford” (o il
Mondo Nuovo,
“Nostro Freud”, a seconda della situazione) del arriva
a identificarsi e sostituirsi a Dio nell’immaginario collettivo, così che
qualsiasi altra religione diventa superflua.
Il livello di conformismo a cui si giunge all’interno di società del ge-
nere è tale che l’individualità è vista nel migliore dei casi come una
stranezza, se non come una vera e propria minaccia alla stabilità
Mondo
del sistema che deve essere immediatamente eradicata: nel
Nuovo questo avviene trasferendo i soggetti potenzialmente peri-
colosi in piccole isole dove si troverebbero come in esilio, incapaci
1984
di nuocere in alcun modo al sistema; in torturandoli non solo
per spingerli a confessare, «ma a pentirsi, convincersi del proprio
errore e amare sinceramente i persecutori, identificarsi con essi» e
solo allora ucciderli. IL ROMANZO DISTOPICO
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HUNGER GAMES E 1984
1
984 è il romanzo più importante di George Orwell, scritto nel
1948 durante il periodo della guerra fredda, definito da molti il
romanzo dispotico per eccellenza.
Il tema affrontato è quello del potere e della manipolazione dei sudditi.
Orwell immagina un mondo diviso in tre “megastati”, Oceania, Eu-
rasia ed Estasia, impegnati in un incessante conflitto che ha come
unico scopo quello di determinare uno stato di crisi costante, situa-
zione usata come arma per mantenere il controllo sulla popolazione
e sottometterla al potere.
Utilizzando sostanzialmente i metodi di propaganda Nazista, che
poi non sono così dissimili da quelli di tutti gli Stati coinvolti nella
Seconda Guerra Mondiale, il popolo è persuaso che i propri interessi
coincidano con quelli nazionali e incoraggiato a credere che i propri
sforzi avrebbero aiutato a vincere la guerra.
In una situazione di crisi, infatti, possono essere richiesti alla popo-
lazione sacrifici che normalmente sarebbero giudicati intollerabili.
. .
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H U N G E R G A M E S E 1 9 8 4
La storia è ambientata a Londra, principale città dell’Oceania, un va-
sto impero totalitario che è governato dall’ineffabile Grande Fratello.
Questo personaggio enigmatico, che non si mostra mai in pubblico,
controlla inflessibilmente la popolazione, attraverso le strutture del
“Partito interno” e del “Partito esterno”, ma soprattutto tramite la
“psicopolizia”, una sorta di servizio segreto che usa un sofisticato
sistema di telecamere e microfoni per spiare costantemente la vita
dei sudditi e reprimerne persino i sentimenti.