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Sintesi

Introduzione Riflessione sull'Inquinamento, tesina



La seguente tesina di maturità tratta del tema dell'inquinamento.
Sembra che Pechino sia arrivata al punto di dover guardare il “vero” tramonto su un maxischermo: il livello di inquinamento è elevatissimo, con valori che arrivano a su­perare anche di 26 volte la soglia indicata come ‘rischio’ dall’ Organizzazione Mon­diale della Sanità. Inizialmente si è creduto che questo maxischermo fosse stato collocato in Piazza Tienanmen dalle autorità cinesi per alleviare la depressione dei cittadini provocata dall’inquinamento, fino a quando si è scoperto che era una tro­vata pubblicitaria per un'agenzia di viaggi. Tuttavia, l’effetto prodotto dall’immagine fa capire in quale situazione sia la Cina e di quanto l’inquinamento presente nel luogo possa mutare il vero aspetto di un tramonto.
Sembra infatti che ormai la vita quotidiana dei pechinesi sia seriamente compro­messa: impossibile uscire di casa senza mascherina di protezione, odore acre in tutto il perimetro della città, visibilità al di sotto dei 100 metri, quattro snodi auto­stradali chiusi nel tentativo di ridurre l’inquinamento. Nella sola capitale cinese si contano circa venti milioni di abitanti e più di cinque milioni di auto che circolano ogni giorno sugli anelli autostradali della città: una cifra destinata a salire nei pros­simi anni, che però da sola non basta a spiegare il fenomeno dell’inquinamento (an­che perché da noi la media delle auto per abitante è purtroppo ben superiore, senza che si raggiungano situazioni simili).

Collegamenti


Riflessione sull'Inquinamento, tesina



Scienze: forme e casi di inquinamento (ambientale, acustico, elettromagnetico, radioattivo)
Estratto del documento

tempo di

materiale biodegradazione

flacone in plastica oltre 400 anni

lattina in alluminio oltre 100 anni

barattolo oltre 50 anni

legno oltre 2 anni

maglione di lana, oltre 1 anno

pannolino, sigaretta

carta accoppiata oltre 5 mesi

scatola di cartone ,

giornali, guanti di oltre 2 mesi

lana

carta assorbente oltre 4 settimane

Fino a poco tempo fa la coscienza di queste minacce non era diffusa ma

limitata a poche persone, anche se l'inquinamento ha una storia

millenaria. Soltanto fermandosi al passato recente, Orazio si lamentava

dell'annerimento da fuliggine degli edifici di Roma e Seneca scrive di avere

migliorato la sua salute dopo essersi allontanato dai fumi della città.

Altre testimonianze interessanti ci arrivano dall'Inghilterra meridionale

delle città piccole e sovraffollate e dei castelli. Nel 1250 circa è

pag. 6

documentato l'inquinamento - per quei tempi rilevante - da fumi di forni a

carbone, evidentemente mal preparati per lavori di riparazione del castello

di Nottingham ordinati dal re Enrico II. E intorno al 1285 re Edoardo I

nomina una commissione per studiare e controllare l'inquinamento

dell'aria di Londra causato della combustione del carbone, di cui sono in

particolare accusati i fabbri ferrai. Più tardi, intorno al 1310, re Edoardo II

usò il problema ambientale (inquinamento da fumi e scarico di detriti

durante la costruzione di un mulino ad acqua) come pretesto per

perseguitare i cavalieri Templari. Anche William Shakespeare e la regina

Elisabetta I parlano di inquinamento dell'aria nelle città e nelle foreste (in

cui sempre più spesso venivano costruite le fonderie).

Sembra che la nascita della scienza dell'inquinamento dell'atmosfera sia

segnata dal trattato "Fumifugium or The Inconveniencie of the AER and

Smoak of London dissipated, together with some Remedies humbly

proposed by John Evelyn esq." del 1661: John Evelyn vi studia non solo gli

effetti delle emissioni industriali sulla salute e sulle piante, ma anche lo

scambio di inquinanti tra Francia e Inghilterra (quello che oggi si chiama

"inquinamento transfrontaliero") e la dislocazione delle industrie

inquinanti.

Nel secolo successivo, lo svedese Von Linne (Linneo,1734) descrive gli

effetti che le emissioni di una fonderia prossima alla città di Falun avevano

sulla salute, sulle piante e sui materiali. Intanto l'inglese Hales osserva

l'“acidità” della pioggia e ancora un secolo dopo, nel 1872, il britannico

Angus E. Smith conia studiando l'inquinamento di Londra il termine

“pioggia acida” nel libro “Air and rain: the beginnings of a chemical

climatology”, che sarà una pietra miliare della letteratura scientifica sulla

chimica atmosferica.

Infatti, esattamente cento anni dopo (nel 1972) la coscienza del problema

globale Conferenza di Stoccolma

diventa sul palcoscenico della

sull'acidificazione dell'ambiente, promossa dalla Svezia e partecipata da

21 Stati, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dalla Comunità Europea.

Da allora l’intero modo industrializzato comincia a rendersi conto della

tutti tutti

necessità che siano a conoscenza delle minacce e che si diano

da fare per prevenirle, poiché sette miliardi di persone hanno in mano un

destino solo.

La lotta all'inquinamento va combattuta su diversi fronti: acqua, aria,

suolo, radioattività...vediamone qualche dettaglio.

3.L'inquinamento dell'acqua

L'acqua è l'elemento fondamentale della vita. Globalmente, il 70% delle

risorse idriche è usato per l'irrigazione, il 20% per l'industria e il restante

10% per gli usi domestici.

Ci procuriamo l'acqua estraendola dal sottosuolo

e dai ghiacciai (per uso alimentare), dai corsi

d'acqua (per l'irrigazione, per l'alimentazione

animale e per la produzione di energia elettrica),

dalle precipitazioni atmosferiche (per usi ali-

pag. 7

mentari o domestici) e dal mare (per usi industriali e raramente

alimentari). È quindi un pericolo per noi che l'acqua venga inquinata, ossia

Carta Europea dell'Acqua)

(come affermato dall'articolo 3 della che ne

"vengano modificate le caratteristiche qualitative, al punto di renderla

inadatta al consumo degli esseri viventi".

L'inquinamento idrico può esistere in varie forme, come vediamo qui di

seguito. naturale

L'inquinamento non avviene per opera dell'uomo ma a causa di

frane, alluvioni, eventi atmosferici e stagionali. Questo fenomeno non crea

però problemi particolari, poiché l'acqua è in grado (entro certi limiti) di

autodepurarsi. industriale

L’inquinamento è dovuto all’immissione di sostanze chimiche

non biodegradabili nelle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari. Ogni giorno

migliaia di fabbriche scaricano in acqua quantitativi enormi di coloranti,

acidi, tinture, schiume, polveri di

metalli e mille veleni che danneg-

giano irrimediabilmente la flora e la

fauna acquatiche, spesso a partire

dall'interruzione dello scambio di

ossigeno fra l'atmosfera e l'acqua (5

litri di olio coprono 5000 metri

quadrati di uno specchio d’acqua).

termico

L’inquinamento è dovuto

all’immissione nei fiumi e nei

torrenti dell’acqua calda usata per

raffreddare gli impianti. Ne sono

responsabili le centrali termoelet-

triche e termonucleari e le industrie

siderurgiche. agricolo

L’inquinamento è provocato

da un uso indiscriminato di fertilizzanti, concimi chimici e pesticidi. Queste

sostanze tossiche finiscono nel sottosuolo o nei fiumi e attraverso la

catena alimentare giungono fino all’uomo.

domestico

L’inquinamento è quello proveniente dall'uso inappropriato dei

canali di scarico urbani (le "acque chiare" e le fogne) per riversarvi saponi,

detersivi e rifiuti di natura varia.

Tutte queste forme di inquinamento si

ritorcono contro l’uomo in forma di

riduzione delle risorse idriche,

avvelenamento dell’ambiente e

malattie.

4.L'inquinamento dell'aria

L'aria è il miscuglio di gas che circonda

la Terra e forma l'atmosfera.

Attualmente è formata per il 78% da

azoto (in chimica N ), per il 20,9% da ossigeno (O ), per l'1% da anidride

2 2

pag. 8

carbonica (CO )e quantità minime di altri gas, più una quantità variabile di

2

vapore acqueo.

L'atmosfera ha molte funzioni, tra cui quella di fornire ossigeno agli

fotosintesi clorofilliana),

animali e anidride carbonica alle piante (per la

quella di permettere alla Terra di trattenere parte del calore solare e infine

quella di proteggerci dalle radiazioni ultraviolette del Sole, che altrimenti

sarebbero mortali.

La composizione dell'aria è rimasta immutata per milioni di anni, ma con lo

sviluppo industriale e l'urbanizzazione è cominciato il suo progressivo

in eccesso

inquinamento: le sostanze sono gli acidi e l'anidride carbonica,

a mancare

mentre fra quelle che vengono la principale è l'ozono.

I principali fenomeni inquinanti includono le “piogge acide”, l’”effetto

serra” e l’assottigliamento dell’”ozonosfera”.

Le piogge acide

Descrizione

I gas prodotti dai combustibili fossili vanno negli strati alti dell'atmosfera,

dove reagiscono con il vapore acqueo e la luce solare, trasformandosi in

"acidi", cioè sostanze molto reattive, aggressive, corrosive, spesso ostili

alla vita. Il vento poi trasporta gli acidi prima che la pioggia li ridepositi al

suolo.

Questo tipo di inquinamento è molto grave in Europa e nel Nord-America.

Cause

Il principale responsabile delle piogge acide è l’“anidride solforosa” o

“biossido di zolfo” (SO ), emesso dalle centrali termoelettriche e da tutti

2

gli impianti industriali che bruciano carbone e petrolio. Si deve aggiungere

poi il monossido di azoto (NO), prodotto dagli autoveicoli e dagli incendi

delle foreste.

Effetti

Gli acidi si depositano sulle foglie degli alberi, provocandone il

rinsecchimento e la caduta. Inoltre inquinano il terreno rendendolo meno

fertile. Secondo un indagine ONU il 22% del patrimonio boschivo europeo

è ormai irrimediabilmente danneggiato. Nella sola Germania, circa 30 anni

fa nella Foresta Nera scomparvero per piogge acide 5000 km (pari alla

2

superficie della Liguria) di bosco di abete bianco, a causa dei gas prodotti

in Francia e nella Ruhr tedesca. Fu

uno dei più clamorosi esempi di

inquinamento "transfrontaliero".

Rimedi

Per risolvere il problema delle

piogge acide c'è un solo modo:

controllare le fonti di pag. 9

inquinamento. Occorre però una strategia globale, basata sugli accordi

internazionali: alcune nazioni come Svezia, Danimarca e Germania hanno

già ridotto del 30% i gas di scarico. In Italia, le industrie che emettono gas

inquinanti sono normalmente controllate rispetto all’”Autorizzazione

Integrata Ambientale”: per esempio, risulta che nei quartieri settentrionali

di Livorno la raffineria ENI immetta ogni ora mediamente 22 chilogrammi

di biossido di zolfo (quando il limite totale nazionale è di circa 54

tonnellate all’ora).

L'effetto serra

Descrizione

L'energia solare che giunge sulla Terra in parte viene assorbita dal terreno

e dagli oceani, in parte viene riflessa verso l'alto. Non tutto il calore

"respinto" però riesce a superare lo strato di nuvole e anidride carbonica

presente nell'atmosfera e così ritorna di nuovo sulla Terra, facendo

aumentare la temperatura del suolo.

Questo fenomeno è accentuato in modo letale quando aumenta la

concentrazione dei cosiddetti "gas serra" o "climalteranti", immessi

nell'atmosfera da attività inquinanti che minacciano l'intero pianeta.

GreenHouse Gases)

I principali gas climalteranti (detti "GHG" da sono:

- l'anidride carbonica, prodotta dall’impiego dei combustibili fossili in

tutte le attività energetiche e industriali oltre che nei trasporti;

- il metano (CH ), prodotto dalle discariche dei rifiuti, dagli

4

allevamenti zootecnici e dalle coltivazioni di riso;

- il protossido di azoto (N O), prodotto nel settore agricolo e nelle

2

industrie chimiche;

- gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l'esafluoruro di

zolfo (SF ), impiegati nelle industrie chimiche e manifatturiere.

6

Ciascuno di questi gas ha un proprio e specifico "Global Warming

,

Potential" (GWP) che sostanzialmente corrisponde alla sua “capacità

serra” rispetto a quella dell'anidride carbonica.

pag. 10

Cause

La principale responsabile dell'effetto serra è l'anidride carbonica. Viene

prodotta bruciando le foreste, e soprattutto, bruciando carbone, petrolio e

metano. Ogni anno vengono immessi nell'atmosfera oltre 5 miliardi di

tonnellate di anidride carbonica.

Effetti

Molti studi prevedono che se si mantengono i ritmi attuali la temperatura

terrestre salirà entro il 2050 di 1,5 - 2,5 gradi centigradi. Le disastrose

conseguenze potrebbero essere lo scioglimento delle calotte polari,

l'innalzamento del livello del mare di un metro e mezzo, l'inaridimento

delle zone agricole e dei mutamenti climatici incontrollabili.

Rimedi

L'effetto serra è un problema di cui si parla da molto tempo, che può

essere risolto solo dalla cooperazione di tutti gli stati. Gli interventi più

urgenti da fare sono due: ridurre le emissioni inquinanti e ampliare tutte le

foreste del mondo (poiché gli alberi assorbono in modo naturale l'anidride

carbonica).

Il buco nell'ozono

Descrizione

L'ozono è una forma dell'ossigeno, presente sia a livello del suolo, dove è

tossico, sia negli strati alti dell'atmosfera, dove è essenziale per la vita

sulla Terra poiché la protegge dai raggi ultravioletti del Sole. pag. 11

Cause

La causa dei buchi dell'ozono è l'uomo. I responsabili sono i prodotti

chimici gassosi come i clorofluorocarburi (CFC) e il freon, usati per i

frigoriferi o per le bombolette spray: un solo atomo di cloro distrugge oltre

20.000 molecole di ozono. Ogni anno vengono prodotti 1,2 milioni di

tonnellate di CFC.

Effetti

Man mano che lo strato d'ozono diminuisce, aumenta la quantità di raggi

ultravioletti che raggiungono la terra. Questi provocano un aumento dei

tumori della pelle, gravi malattie agli occhi, riduzione del plancton marino

e una riduzione delle rese agricole.

Rimedi

Nel 1987 fu firmato il "Protocollo di Montreal" per vietare l'uso dei CFC.

Solo 50 stati (tra cui quelli dell'Unione Europea) hanno però cominciato a

ridurne la produzione.

Il suicidio urbano

Nell'aria dei centri urbani il traffico, gli scarichi industriali e

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