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Fisica/Geografia generale - e lenti, gli strumenti per osservare
Letteratura italiana - “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte”. “Il piacere”, l’estetizzazione della vita
Letteratura inglese - “The picture of Dorian Gray” the importance of art and beauty
Filosofia - Schopenhauer: “Il velo di Maya”
Storia - lo sbarco degli alleati in Sicilia. “La battaglia di Troina” con testimonianza fotografica di Robert Capa
Educazione fisica - Commento guidato sulle campagne informative del Ministero della Salute: "Anoressia"
Premessa:
Un percorso formativo durato 5 anni porta a maturare importanti idee per il futuro.
La sottoscritta presenta questa mappa multi-disciplinare per poter presentare una delle più grandi passioni
intraprese durante gli anni del Liceo, organizzando, materia per materia, un flusso di informazioni,
purtroppo non sempre contenute nei programmi scolastici.
La mappa si legge da sinistra a destra; talvolta gli argomenti sono l’uno il collegamento dell’altro.
Il mio discorso avrà inizio con una presentazione del dispositivo fotografico, attraversando, poi, materie come
letteratura inglese e italiana che raccolgono il meglio della bellezza.
La filosofia sarà un attimo di riflessione basato sul ricordo dei vecchi ricordi rimembrati nel presente;
Schopenhauer affermava che la nostra vita oscilla tra domande come “Perché esiste il mondo?” e “Perché è
stato fatto così com’è?”, nonostante tutto non smettiamo mai di stupirci e fotografare il mondo
circostante. La storia è un argomento “nostrano”, mostrerò la foto scattate a Troina durante l’anno ’43 dal
famoso fotografo e testimone di grandi guerre, Robert Capa. Conciliare miti e città natale non è mai stato
così entusiasmante.
Inoltrandoci alla conclusione, ho scelto di inserire in educazione fisica una locandina promossa
dal Ministero della Salute sull’anoressia, perché la fotografia è importante per mostrare ed
informare anche nei casi più disperati.
Scrivere una premessa alla mia età è importante; si potrebbe parlare dei sacrifici svolti ogni giorno, ma ci si
limita a pensare e a sperare che la maturità possa essere un ricordo sereno della propria adolescenza, il
primo tra i più importanti discorsi da persona matura. Giugno 2014.
La fotografia: l’invenzione del secolo
I primi approcci alla fotografia cominciano con gli impressionisti che imprimo alle loro opere elementi personali,
presentando la loro arte interessante non tanto per quello che narravano ma per come lo narravano. Questa importante
maturazione ha contribuito a tale invenzione. Molti impressionisti si servirono di materiali fotografici per la realizzazione
delle loro opere. Il modello più semplice di camera ottica era una scatola in legno, dotata di un obiettivo che, una volta
puntato sul soggetto, lo rifletteva su uno specchio interno inclinato di 45 gradi.
Nel 1959, dopo oltre vent’anni di continui perfezionamenti, esce la prima reflex Nikon (nelle quali
possibile vedere direttamente nel mirino l’area esatta di ripresa).
La prima foto fu scattata da Nicéphore Niépce, molti anni più il testimone passerà alla famiglia Alinari che si dedica a
creare fotografie della Toscana e degli edifici circostanti.
La fotografia, dal canto suo, deriva dalla pittura molte delle principali regole di composizione e di inquadratura, ponendo
grande attenzione anche allo studio e al bilanciamento delle luci e delle ombre.
Così come i pittori accademici, anche i fotografi lavorano in altelier; l’unica differenza è che invece dei cavalletti vi
erano treppiedi che sorreggevano gigantesche apparecchiature.
Fisica/Geografia generale: le lenti, gli strumenti per osservare
Una lente sferica è un corpo trasparente delimitato da due superfici sferiche, che produce immagini ingrandite o
Rimpicciolite degli oggetti.
Esistono lenti convergenti, più spesse al centro che ai bordi che fanno convergere un fascio di raggi paralleli
all’asse ottico in un punto chiamato fuoco, e lenti divergenti, più spesso ai bordi che al centro che fanno
divergere un fascio di raggi paralleli all’asse ottico in un punto chiamato fuoco.
L’asse ottico è la retta che congiunge che congiunge i centri delle due superfici sferiche, il centro O è il punto
dell’asse ottico che divide a metà lo spessore della lente e la distanza focale è la distanza tra fuoco e centro.
La luce è tutto in fotografia, passa dall’aria al vetro e viceversa. Nella macchina fotografica la luce penetra dal
diaframma che di trova dietro l’obiettivo. Le lenti fanno convergere la luce sulla parte posteriore della scatola.
Lì si trova un rivelatore elettronico (CCD Charge Coupled Device). L’otturatore fermerà la luce, perché quando
scattiamo una fotografia quest’ultimo si aprirà e si chiuderà.
Ci accorgiamo che l’obiettivo si comporta come una lente convergente, perché forma un’immagine reale e
capovolta dell’oggetto fotografato; un po’ come accade del nostro occhio.
Per osservare le stelle abbiamo pure bisogno di strumenti ottici, come telescopi ottici. Galileo è stato il primo ad
Utilizzare un telescopio, precisamente rifrattore; dove la luce converge in un’area chiamata fuoco.
Newton, però, creò un telescopio in cui la luce rifretteva in specchio concavo (paraboloide); tutto ciò per evitare l’effetto
dell’aberrazione cromatica.
Letteratura italiana: Il “Piacere”, ovvero l’estetizzazione della vita.
Il “Piacere” è il primo romanzo di d’Annunzio. Con
esso penetra per la prima volta in Italia la cultura
decadente. Il protagonista del romanzo è Andrea
Sperelli, alter ego dell’autore ed eroe dell’estetismo.
Per Andrea l’arte è il valore assoluto: la vita stessa
viene concepita come arte, e “l’arte per arte” (art for
art’s sake) non è solo un programma estetico ma anche
uno stile di vita.
Anche d’Annunzio si propone una vita inimitabile,
fatta come un’opera d’arte.
Identificare arte e vita significa subordinare tutto a una
visione estetica della vita, d’innalzamento al di sopra
degli altri e raffinatezza del gusto e delle sensazioni,
senza sottovalutare la corruzione che può diventare
strumento di questo innalzamento.
Nel primo capitolo del suddetto romanzo si sottolinea
una frase emblematica (vv. 37-38):
“ Bisogna conservare ad ogni costo intiera la libertà,
fin nell’ebrezza. La regola dell’uomo d’intelletto,
eccola – Habere, non haberis”.
Nonostante l’uomo sostenga di non essere posseduto
dalle passione, involontariamente ne diviene parte
integrante, così come Andrea che diventa vittima della
propria recita sociale: “il seme del sofisma”.
English letterature: “The picture of Dorian Gray”
Sometime people say in modern language “pic” or
“picture” to understand “photos”.
So the “The picture of Dorian Gray” is the famous "photo"
elaborate to make the most popular socialite and
dandy of period.
In Wilde’s famous Preface he states: “There is no such
thing as a moral or an immoral book. Books are well
written, or badly written. That is all. All art is quite
useless”.
The Aesthetic theme of the importance of art and beauty is
a central theme in the novel and becomes a daring
portrayal of hedonism. He has sold his soul to
maintain his youth and beauty (here there is an added
Faustian).
As a consequence the novel becomes an allegory of pure
narcissism and the fact that we are all held
responsible for our actions.
Everybody know the end of story, Dorian destroys the
painting but, by doing so, destroys his own
conscience and consequently also destroys himself.
The painting returns to its original state, innocence and
splendour.
At the same way when photographer takes photos and the
subject decide to delete the pic, by doing so, delete his
old memory.
Storia: lo sbarco degli alleati in Sicilia. “La battaglia di Troina” con testimonianza
fotografica di Robert Capa
In seguito alle decisioni di Casablanca, il 10 luglio 1943, dopo aver occupato Lampedusa e
Pantelleria, tredici divisioni anglo-americane sbarcarono in Sicilia. La Battaglia di
Troina è stato un evento bellico della seconda guerra mondiale dopo lo sbarco in
Sicilia, e avvenuto nell'agosto 1943, nel territorio di Troina, sui monti Nebrodi, che
vide contrapposte le forze militari terrestri dell'Asse e quelle del VII armata americana.
La linea del nemico, che corre per 25 miglia da sud-est del mar Tirreno fino a Catania,
è seriamente minacciata nella sua parte centrale dagli Americani che si stanno
dirigendo verso Troina e dai Canadesi che stanno attaccando Regalbuto e
Catenanuova”, annunciava il 2 agosto 1943 il giornale americano The New York
Times. Le forze alleate avevano sottovalutato la capacità di resistenza della linea
difensiva dell’Etna allestita dalle forze italo-tedesche per contenere l’avanzata delle
forze alleate angloamericane e favorire il deflusso verso Messina dell’esercito
germanico. Troina era il caposaldo di tale linea. Dal 31 luglio al 5 agosto 1943, Troina
fu sottoposta a micidiali bombardamenti aerei. Considerevoli i danni subiti da Troina a
causa di quei bombardamenti. Furono colpiti case e chiese. Il paese fu ridotto ad un
cumulo di macerie. I troinesi patirono la fame. Tra la popolazione civile si contarono
116 morti e moltissimi feriti. Nella notte tra il 5 ed il 6 agosto, le forze italo tedesche
superstiti lasciarono Troina per arretrare su Cesarò. Il 6 agosto di mattina gli americani
entrarono in paese. Il corrispondente del NYT affermò: “Trovai una città dell’orrore,
vuoto di tedeschi ma sorprendentemente vivace con uomini, donne e bambini isterici
che piangevano. Per due giorni terribili sono stati sotto bombardamenti aerei ei i
colpi di cannone vedendo i loro cari feriti, le loro case distrutte ed ogni cosa
saccheggiata spietatamente dai tedeschi in partenza. Gridando, maledicevano
Mussolini, il fascismo ed i tedeschi, che avevano portato loro e la loro antica ed
affascinante città al disastro”
Nel “The Big Red One” si parla come dell’attacco più sanguinoso (bloodiest) di tutta la
campagna militare condotta in Sicilia dalla VII Armata. Per quei tragici eventi, che le
procurarono lutti e distruzioni, Troina è stata insignita della medaglia d’oro al valore
civile dal presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano nel 2007.
Tali eventi furono fotografati dal grande fotoreporter ungherese, Rober Capa,
Filosofia: “il velo di Maya”, soggetto e oggetto in una rappresentazione
E’ normale collegare concetti filosofici all’arte della fotografia. Molti filosofi parlano del tempo perduto e del perché di
questa esistenza, ma nonostante ciò l’uomo non rinuncia a fare del proprio passato un buco sulla sabbia.
Schopenhauer afferma “il mondo è la mia rappresentazione”. La rappresentazione ha due aspetti essenziali e inseparabili,
la cui distinzione costituisce la forma generale della conoscenza: da un lato c’è il soggetto rappresentante, dall’altro c’è
l’oggetto rappresentato. Soggetto e oggetto esistono soltanto all’interno della rappresentazione, come due lati di essa, e
nessuno dei due precede o può sussistere indipendentemente dall’altro. Di conseguenza, non ci può essere soggetto senza
oggetto. Spazio, tempo e casualità circondano gli oggetti stessi.
“Il velo di Maya” è un’antica sapienza indiana, secondo quanto gli umani vivono in un mondo illusorio, in cui ciò che
appare non è mai ciò che è. Come un velo, l’apparenza esteriore ricopre la verità delle cose. Il mondo che noi
conosciamo lo conosciamo perchè lo vediamo con i nostri sensi fisici. I sensi ci mostrano sempre solo una parte delle
cose. Una forma, un odore, un sapore.. Mai la cosa nella sua totalità. Il resto è tutto limitato.
Maya è il mondo delle apparenze.