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Sintesi

Introduzione Ribelli per amore, storie di uomini e idee tesina



L’età in cui ci troviamo ad affrontare l’esame di maturità è un’età turbolenta, ricca di cambiamenti, di scelte da compiere, di strade nuove da intraprendere. È un età che da sempre viene associata con lo spirito ribelle e nella mia esperienza scolastica, ma anche di vita ho potuto conoscere vari personaggi che per il loro coraggio, il loro anticonformismo, il loro amore per la libertà e gli ideali mi hanno conquistato.
<<Chiamiamo invece Ribelle chi nel corso degli eventi si è ritrovato isolato, senza patria, per vedersi infine consegnato all’annientamento. Ma questo potrebbe essere il destino di molti, forse di tutti – perciò dobbiamo aggiungere qualcosa alla definizione: il Ribelle è deciso ad opporre resistenza, il suo intento è dare battaglia, sia pure disperata. Ribelle è dunque colui che ha un profondo, nativo rapporto con la libertà, il che si esprime oggi nell'intenzione di contrapporsi all'automatismo e nel rifiuto di trarne la conseguenza etica, che è il fatalismo.˃˃ (E. Junger, Trattato del ribelle, Casa Editrice, Luogo di edizione data, pp. 41-42).
Il ribelle è per definizione colui che con azioni o comportamenti avversa le imposizioni, non ha paura di andare contro-corrente, non tiene conto del giudizio degli altri e matura la consapevolezza che le proprie scelte vadano portate avanti anche al costo di sacrifici.
La storia del progresso umano è frutto delle intuizioni e della caparbietà di chi, certo delle proprie idee, ha saputo promuoverle, sicuro di ricavarne un vantaggio non solo individuale.
L’anticonformismo, spesso è libera scelta frutto di personalità estroverse che anticipano le novità, altre volte, imposto dalla contingenza degli eventi, viene attuato da persone per nulla rivoluzionarie, ma che poste di fronte ad un bivio spesso scelgono la via più difficile e con coerenza la percorrono.
Tutti i personaggi di cui voglio parlare sono stati nel loro tempo e ognuno a loro modo “liberi” e si sono ribellati allo “status quo” nella vita civile, nell’arte, nella letteratura. Con la mia tesina ho voluto analizzare alcune figure di ribelli e le loro corrispondenze nelle materie di italiano , storia, inglese e storia dell’arte. La ribellione dei partigiani contro la dittatura, la ribellione dei futuristi contro il passato con l’avvicinamento al Fascismo e al Nazionalismo dovuto all’esigenza di una guerra, a dire di Marinetti, sola igiene del mondo, la ribellione dei protagonisti dei romanzi di Orwell destinata a finire in maniera negativa, la ribellione di un’artista alla vita “tranquilla” per l’amore dell’arte.

Collegamenti


Ribelli per amore, storie di uomini e idee tesina



Italiano - Futurismo.
Storia dell'arte - Federico Vaglia, il Futurismo.
Storia - La resistenza italiana.
Inglese - George Orwell, 1984.
Estratto del documento

FEDERICO VAGLIA

Federico Vaglia è nato a Idro l’11 Dicembre 1902 da Antonio e Angela Pizzoni. Attratto verso l’arte

in genere e la pittura in particolare dovette tuttavia dedicarsi a diversi altri lavori prima di trovare

definitiva applicazione nella attività di tinteggiatore e decoratore. Notevole testimonianza della sua

attività rimane l’albergo Milano alla Pieve di Idro, costruito dalla famiglia Vaglia a partire dagli

anni ’30 e che verrà poi requisito dal 1944 per porvi la base di comando delle SS e del

Quarantesimo Battaglione Mobile Guardia Nazionale Repubblicana. In questo stesso luogo si

svolsero alcune delle vicende che coinvolsero i partigiani che operavano in questa zona. L’albergo

fu definito “una gemma trasportata dalle Dolomiti sul Lago d’Idro”.

Negli anni del secondo conflitto bellico Federico Vaglia venne coinvolto nei tragici eventi della

guerra. Passati gli anni della guerra Vaglia riprese le sue attività di albergatore e decoratore.

Si sposò all’età di 46 anni con Zeffirina Laffranchi ed ebbe due figli, Mirka e Licio.

Dopo una pluridecennale esperienza nel campo della attività decorativa, in età avanzata, dai 67 ai

77 anni, Federico si dedicò definitivamente alla pittura.

Morì all’ età di 79 anni nel 1981.

Le sue opere, pur in una vasta molteplicità di espressioni che vanno dal ritratto al paesaggio, dall’

astratto al futurismo, assumono una dimensione di particolare comunicativa. L’originalità della sua

arte va ricercata nel suo particolare modo di comporre nelle varie tecniche e soprattutto

nell’accostamento originale e nuovo, dei colori. Intervistando il figlio, ho potuto capire che

Federico Vaglia era una persona fuori dagli schemi non solo nell’ arte ma anche nella vita.

Una persona che nonostante le necessità prosaiche della vita quotidiana, la vita di provincia e

l’impossibilità di frequentare scuole di specializzazione, non si è lasciato fermare nella sua ricerca

artistica e ha continuato a ricercare sempre qualcosa di nuovo e originale. Una figura avveniristica

in un’ambiente ancora legatissimo alle tradizioni del passato. Poco capito dai suoi conterranei, che

lo chiamavano “Rico mat”, ma sempre affettuosamente accettato.

Giulia Fanoni | …….della libertà 9

Intervistato il figlio Licio, sul perché della scelta di uno stile così lontano dalla moda del luogo,

molto più vicina a opere come quelle di Garosio e Togni, questi risponde che il padre avrebbe

potuto facilmente dipingere soggetti realistici o paesaggi come quelli degli artisti appena citati e

venderli guadagnandoci anche economicamente ma a lui questo non interessava, dipingeva perché

gli piaceva, perché lo aveva nel sangue.

Inoltre, aggiunge Licio, molti altri edifici della zona erano stati decorati dal padre con lo stesso stile

ma nel dopoguerra erano stati coperti o distrutti per dimenticare il regime fascista con cui questo

stile aveva forti legami. L’unico edificio a mantenere l’opera futurista e innovativa di Federico resta

dunque il suo hotel dove forse perché appartenuto sempre alla famiglia di Vaglia, forse perché tutti

coloro che lo hanno occupato dai tedeschi ai repubblichini, dai partigiani agli americani, hanno

sempre portato rispetto per l’arte al suo interno permettendo dunque all’arte di Federico Vaglia di

conservarsi e permettendo a noi di poterla ammirare ancora oggi.

LE OPERE

Fra il 1935 e il 1936 Federico Vaglia si occupa della decorazione delle pareti dell’Albergo Milano e

se ne occupò così bene, da farne un trionfo di colori: dalla reception al bar, dal ristorante alla sala da

ballo. E poi su per le scale nello studiolo e nelle camere da letto. Una sgobbata iniziata con gli

Italiani che cantavano “Adua è liberata” e conclusa dopo la conquista dell’Impero. Qua immagini di

ispirazione futurista, là un arabesco di colori alla maniera di Gustav Klimt. E poi motivi di

Aeropittura.

Era un geniale istintivo con il disegno e d il colore nella mente e nel sangue. Riempiva le pareti

lunghe anche quattro o cinque metri, di immagini coloratissime che si sono conservate per la

sapiente mescola fra terre e colle artigianali. Per la sala bar, a piano terra, il profilo di una giovane

donna che tende le mani verso una cascatella d’acqua e una visione del lago d’idro incastonato fra i

monti, alla maniera futurista. E futurista è la ballerina che si libra nel cielo del dancing.

Giulia Fanoni | …….della libertà 10

ESTASI, SU LLE ALI DE LLA MUSICA Giulia Fanoni | …….della libertà 11

LAGO D’IDRO FUTURISTA L’AEROGRAFIA FUTURISTA

Federico Vaglia non è l’unico a cercare l’innovazione e a ribellarsi alla tradizione in quegli anni.

Infatti, come riportato sopra, viene ispirato dal movimento futurista e in particolare dal aerografia

futurista.

L’Aeropittura rappresenta per certi versi l’ultimo atto inventivo del futurismo italiano, quasi

l’ultimo fronte della sua avanguardia. Come il nome stesso suggerisce fa spesso riferimento al volo,

alle visioni dall’alto e al dinamismo esasperato al suo massimo grado. Tommaso Marinetti nel

redigere il manifesto dell’Aeropittura si ispirò al suo personale volo in idrovolante sul golfo ligure.

Questa espressione artistica rappresenta il mito del progresso e della macchina, simboli anch’essi

del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. L’aeropittura (termine letteralmente formato

da aeroplano e pittura) rappresenta perciò la passione per la velocità ed il dinamismo in genere.

Le caratteristiche e le tematiche a cui si riferiva questa corrente, un po’ generiche all’inizio e pur

sempre entro i limiti del Futurismo, si fecero sempre più precise nel corso del secondo ventennio,

fino a trovare una ben determinata codificazione nel Manifesto dell’Aeropittura futurista del 1929

che viene firmato, fra gli altri, da Marinetti, Balla, Depero, Prampolini e Gerardo Dottori.

Giulia Fanoni | …….della libertà 12

IL VIA, GERARDO DOTTORI

E proprio le opere di Dottori mi hanno fatto pensare al mio conterraneo pittore Vaglia. In particolar

modo il trittico della velocità. Nel primo dipinto, il via, il soggetto appare semplice e immediato:

un paese in festa assiste incuriosito alla partenza di un concorrente di una gara di automobili. Tutta

l’attenzione è calamitata dal veicolo rosso, che si trova al centro del dipinto.

Frammenti di immagine, simili a tanti riflessi di luce, si compenetrano e si riverberano come in una

vibrazione sonora, rendendone inafferrabili i contorni, proprio come nell’opera di Vaglia Lago

D’idro Futurista.

Il taglio della composizione ricorda una prospettiva a “volo d’uccello”, colta cioè da un punto di

vista elevato. Il Naturalismo, che in qualche maniera è pur presente nel dipinto, viene del tutto

assorbito dalla geometricità degli elementi nei quali ogni forma e ogni colore vengono scomposti e

frammentati, fino ad acquisire le caratteristiche di un linguaggio astratto.

Giulia Fanoni | …….della libertà 13

……DEL PROGRESSO

IL FUTURISMO NELLA LETTERATURA ITALIANA

Nel Manifesto del Futurismo, pubblicato sul

quotidiano parigino “Le Figaro” il 20 Febbraio 1909,

Filippo Tommaso Marinetti formula il programma di

rivolta contro la cultura del passato e tutti gli istituti del

sapere tradizionale, proponendo un azzeramento su cui

elevare una concezione della vita integralmente

rinnovata.

I valori su cui intende fondarsi la visione del mondo

futurista sono quelli della velocità, del dinamismo,

dello sfrenato attivismo, considerati come distintivi

MARINETT I, BOCCIONI, CARRÀ, RUSSOLO, PIATT I, SINTESI della moderna realtà industriale, che ha il suo emblema

FUTURISTA DE LLA GUERRA, VO LANT INO DE LLA DIRE ZIONE

DE L MOVIME NTO FUTURISTA, 20 SETTEMBRE 1914. proprio nel mito della macchina.

Il culto dell’azione violenta ed esasperata respinge ogni forma esistente di organizzazione politica e

sindacale, rifiuta il parlamentarismo, il socialismo e il femminismo, nel nome di un individualismo

assoluto e gratuito. Di qui l’adesione all’ideologia nazionalistica e militaristica, che celebra la

guerra come “sola igiene del mondo”. Disinteressandosi del tutto della dimensione psicologica, i

futuristi disprezzano i comuni atteggiamenti spirituali e sentimentali nei confronti della donna e

dell’amore. La polemica si estende poi alla sensibilità romantica e decadente, come risulta dai

manifesti Uccidiamo il Chiaro di Luna (1909) e Contro Venezia passatista (1910). A essere

rifiutata, di conseguenza, è anche la letteratura che si basava su questi valori e che viene considerata

come espressione di una civiltà oramai superata.

Insieme ai manifesti, alle mostre d'arte e alla pubblicazione di opuscoli, riviste e libri che

nell'estetica, nella composizione e nella grafica esprimevano il nuovo stile futurista, per

propagandare le loro idee i futuristi inscenarono nelle principali città d'Italia, nei teatri, le “serate

futuriste”, dove all'esibizione delle loro idee e delle loro creazioni artistiche, giudicate stravaganti e

scandalose, spesso accolte con fischi e insulti, seguivano scontri violenti con il pubblico. Esibizioni

simili accompagnarono le mostre futuriste in varie città europee, da Londra a San Pietroburgo,

provocando ovunque le reazioni scandalizzate dei benpensanti e le acclamazioni entusiastiche dei

giovani artisti, poeti e letterati in rivolta contro la tradizione e le convenzioni della società borghese.

Fece così irruzione, nell'epoca bella della modernità trionfante, che si svolgeva all'insegna della

ragione e della rispettabilità, un movimento artistico che praticava, con l'azione, la ribellione contro

l'ottimismo e il moralismo convenzionale dell'Europa liberale inneggiando alla guerra e alla

rivoluzione. Giulia Fanoni | …….della libertà 14

La novità più originale del futurismo, nei confronti di altri movimenti artistici di innovazione in

lotta contro l'egemonia della tradizione, era il suo radicale, integrale, viscerale, aggressivo rifiuto

del passato nella sua totalità, e, nello stesso tempo, l'ambizione di conferire alla propria azione

rivoluzionaria una dimensione totale, mirante a trasformare l'essenza stessa dell'essere umano,

proiettandolo in un nuovo mondo e in una nuova epoca, dove spazio e tempo sarebbero stati aboliti

dall'energia della velocità.

Il futurismo era il primo movimento artistico del Novecento che proponeva una rivoluzione

antropologica per creare l'uomo nuovo d

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