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Razzismo, tesina
Questa tesina di terza media descrive il razzismo, nel passato fino ai nostri giorni . Gli argomenti che permette di sviluppare la tesina sono: in Storia: il Nazismo, in Italiano: "Se questo è un uomo" di Primo Levi, in Geografia: il Sudafrica, in Inglese: Martin Luther King and Rosa Parks, in Francese: le Racisme avec Léopold Sédar Senghor, in Scienze: Mendel e la genetica, in Matematica: la probabilità, in Tecnologia: il lavoro e l'immigrazione, In Educazione artistica: André Derain con "Il ponte di Charing Cross a Londra", in Musica: la musica nera, il gospel e lo spirituals, in Educazione fisica: le Olimpiadi.
Collegamenti tesina
Razzismo, tesina
Italiano - Primo Levi con "Se questo è un uomo"
Storia - Il Nazismo
Geografia - Il Sudafrica
Inglese - Martin Luther King and Rosa Parks
Francese - Le Racisme avec Léopold Sédar Senghor
Scienze - Mendel e la genetica
Matematica - La probabilità
Tecnologia - Lavoro e Immigrazione
Educazione Artistica - André Derain con "Il ponte di Charing Cross a Londra"
Musica - Musica nera: gospel & spirituals
Educazione Fisica - Le Olimpiadi ( e in particolare quelle del 1936 a Berlino con Jesse Owens)
Dopo la sconfitta della Prima guerra mondiale e la fuga del Kaiser Guglielmo II, nel 1918 in
Germania viene proclamata la Repubblica di Weimar. La Germania è condannata a pagare
ingenti danni di guerra ai vincitori e per questo la situazione economica è disastrosa,
vengono stampate grandi quantità di banconote che hanno sempre meno valore e questo
aumenta l'inflazione. Hindenburg viene eletto Presidente della Repubblica ma la situazione
rimane difficile anche a causa della crisi economica che nel 1929 porta al crollo della Borsa
di New York;infatti se la Repubblica di Weimer poteva garantirsi un buon livello finanziario
era solo grazie agli aiuti degli Stati Uniti. In un clima arroventato dai disordini sociali e
dalla grave situazione economica, nel 1919 si formò il Partito dei lavoratori tedeschi,guidato
dall’austriaco Adolf Hitler. Grazie alle sue capacità oratorie e alla sua intraprendenza nel
febbraio del 1920 dette vita a un nuovo movimento politico denominato nazionalsocialista.
Nel 1923, Hitler e il suo partito tentarono un colpo di stato,il cosiddetto “putsh di
Monaco”,che però fallì miseramente. Hitler fu arrestato e condannato a cinque anni di
carcere,dei quali ne scontò soltanto uno. Durante il tempo trascorso in carcere, Hitler mise a
punto il Mein Kampf (La Mia Battaglia),un saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale
espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazista
1. LA TEORIA DELLO SPAZIO VITALE
La teoria dello “spazio vitale” ( Lebensraum in tedesco) è la teoria nazista secondo la quale
il popolo tedesco doveva avere un’unica grande patria. Proprio per questo, invase i Sudeti in
Repubblica Ceca e unì l’Austria alla Germania. Era infatti sua ferma convinzione che se una
razza dominante necessitava di uno spazio vitale, avesse pienamente il diritto di occuparlo,
eliminando o riducendo in schiavitù le razze locali(pangermanismo).
2. LA TEORIA DELLA SUPERIORITA’ DELLA RAZZA ARIANA
Il nazismo sosteneva infatti la teoria della superiorità assoluta e indiscutibile della cosiddetta
razza ariana, alla quale andava attribuito il merito esclusivo del progresso dell'umanità e la
cui purezza doveva essere difesa contro ogni pericolo di inquinamento. Dato che secondo
Hitler la razza ariana si identificava nella razza germanica, compito principale e
fondamentale dello Stato nazista doveva essere quello di dare corso a un intenso processo di
purificazione, allo scopo di ricreare un solido gruppo razziale tedesco, destinato a esercitare
un incontrastato predominio sulle altre razze impure e inferiori.
3. L’ANTISEMITISMO E LE LEGGI DI NORIMBERGA
Più in particolare il razzismo nazista individuò il principale nemico del popolo ebraico,
considerato come l'origine di tutti i mali del mondo, compresi quelli della Germania.
Secondo Hitler l'ebraismo era una vera e propria malattia, da cui discendevano il
liberalismo, la democrazia, il marxismo, tutti pericoli che dovevano essere eliminati. Ne
conseguì una politica che mirava a una progressiva e spietata persecuzione degli Ebrei,
ritenuti una razza impura, anzi una vera e propria antirazza. In principio vi furono
provvedimenti discriminatori tesi a impedire la frequenza scolastica, l'esercizio di libere
professioni e di altre particolari attività. La persecuzione divenne poi sistematica con la
promulgazione delle leggi di Norimberga (15 settembre 1935): attraverso questi
provvedimenti gli Ebrei furono privati della cittadinanza tedesca, fu loro vietato contrarre
matrimoni con altri cittadini tedeschi e furono obbligati a esibire sugli abiti la stella gialla di
David, in modo da essere ben riconoscibili in pubblico.
Nel frattempo,la situazione dell’economia tedesca stava migliorando, grazie all’apertura nel
1922 di relazioni diplomatiche e commerciali con l’Unione Sovietica e soprattutto
all’intervento diretto degli Stati Uniti nell’economia tedesca attraverso il piano Dawes. Tale
piano permise la ripresa dei meccanismi produttivi e consentì la diffusione sui mercati di
merci tedesche altamente competitive, grazie anche ai bassi costi di produzione e
all’inflazione. In tal modo la Germania fu nuovamente in condizioni di pagare le riparazioni
di guerra alle potenze vincitrici europee, a loro volta debitrici nei confronti degli Stati Uniti.
Nello stesso tempo anche la politica internazionale cominciava a volgere in senso positivo,
soprattutto per merito degli Stati Uniti. Nell’ottobre 1925 Francia e Germania, con la
garanzia dell’Inghilterra e dell’Italia, firmarono nella città di Locarno un patto in base al
quale diventavano definitivi alcuni punti fondamentali stabiliti dal trattato di Versailles. I
Tedeschi in particolare riconobbero la cessione alla Francia dell’Alsazia e della Lorena e
s’impegnarono a non modificare con le armi la nuova situazione politica. In questo modo la
Germania rassicurò le altre potenze europee sulla propria affidabilità e l’anno successivo fu
ammessa alla Società delle nazioni (1926), segno inconfondibile di un concreta
riconciliazione intervenuta tra vincitori e vinti.
Il patto Briand Kellog
Un ulteriore passo verso la distensione dei rapporti internazionali fu fatto nell’agosto 1928,
quando venne firmato il patto Briand-Kellog, così detto dai nomi del ministro francese
Briand, che vi aveva contribuito in modo determinante, e del segretario di Stato americano
Frank Kellog, e sottoscritto dai rappresentanti di ben sessanta Stati, tra i quali l’Inghilterra,
la Germania, il Belgio, l’Italia, l’Unione Sovietica e il Giappone. Tale patto rifiutava
ufficialmente la guerra come mezzo per risolvere contese fra Stato e Stato e stabiliva
l’appoggio incondizionato ai Paesi aggrediti in violazione degli accordi della Società delle
Nazioni o del trattato di Locarno. Purtroppo il patto Briand Kellog era destinato a restare un
atto di buona volontà, visto che la sua formulazione non prevedeva di imporre le decisioni
collettive dei firmatari a chi si fosse rifiutato di riconoscerle.
Il piano Young riduce i risarcimenti tedeschi
La nuova situazione internazionale favorì una sempre più rapida ripresa dell’economia
tedesca. Nel 1929 il finanziere americano Owen D. Young (1874-1962), presidente della
Commissione internazionale per le riparazioni di guerra, intraprese una nuova iniziativa a
favore della Germania, il cosiddetto piano Young, che riduceva notevolmente la portata dei
risarcimenti dovuti da Tedeschi, ma soprattutto permetteva loro di scagionarne le rate in
sessant'anni; stabiliva inoltre la fine dell'occupazione della Renania da parte delle truppe
franco-belghe, prevista dal trattato di Versailles.
Questo nuovo rapporto tra i popoli e le nazioni però non durò molto. Le conseguenze
economiche e sociali della crisi del ’29 furono devastanti tanto negli Stati Uniti che in
Germania. Aumentò di colpo il tasso di disoccupazione,sia i ceti medio-bassi che i borghesi
e gli aristocratici erano in difficoltà e rinacquero così nuove forme di proteste sociali ed
economiche. In questa società piena di disordini sociali-economici, Adolf Hitler riuscì ad
assicurarsi l’appoggio dell’alta finanza, disposta a tutto pur di veder sorgere un regime
autoritario,capace di garantire una maggiore tranquillità e una sicura protezione dei loro
interessi,eliminando ogni forma di protesta sociale. Anche l'esercito, strettamente legato alla
tradizione del militarismo prussiano, fu favorevole a una svolta autoritaria. D'altra parte
Hitler si presentava ai milioni di combattenti delusi come il paladino del prestigio della
nazione offeso dagli alleati a Versailles: a essi prometteva d riscattare il Paese dalla sconfitta
subita restituendogli l'antica potenza.
Se per tutti gli anni Venti il nazismo aveva ottenuto un modesto seguito, già nel settembre
1930, grazie al crescente consenso e servendosi della violenza per ottenere il silenzio degli
oppositori, conseguì un significativo successo elettorale, diventando il secondo partito del
Paese con il 18% dei voti, anche se tale percentuale non gli garantiva ancora la maggioranza
per governare. Due anni dopo, nel marzo 1932, Hitler si presentò addirittura come candidato
alle elezioni presidenziali tedesche, ma non ebbe fortuna a causa dello straordinario
ascendente goduto dall'avversario e già presidente della repubblica dal 1925, il vecchio
maresciallo Paul Ludwing Hindenburg, esponente dei citi militaristi e conservatori e
sostenuto anche dai cattolici e dai socialdemocratici, questi ultimi fermamente decisi a
scongiurare il pericolo nazista. Dopo il successo ottenuto dal Partito nazista nelle due
successive elezioni, tenutesi rispettivamente nel luglio e nel novembre 1932 a causa
dell'impossibilità di costruire una solida compagine governativa, il presidente Hindenburg,
su cui pesarono le pressioni degli industriali e dagli agrari, chiamò a formare il nuovo
governo lo stesso Hitler, nominandolo cancelliere. Era il 30 gennaio 1933.
L'incendio del Reichstag (27 febbraio 1933)
A neppure un mese di distanza dalla nomina di Hitler a cancelliere, la sera del 27 febbraio,
giunse improvvisa la notizia che il Reichstag, sede del Parlamento, era stato incendiato.
Subito dopo si sparse la voce che l'incendio fosse frutto di un complotto comunista per
impadronirsi del potere. Ebbe inizio così una vera e propria caccia all'uomo, che provocò in
poche ore la morte di decine e decine di membri dell'opposizione e la reclusione di altri
4500. Fu proprio in seguito a questa gigantesca macchinazione che i nazisti riuscirono a
dare inizio a una politica fondata sul terrore, infliggendo un colpo decisivo alla democrazia
grazie a un decreto straordinario emanato il 28 febbraio, in base al quale venivano
drasticamente limitate le libertà politiche e civili e posti sotto controllo la stampa e i partiti
politici.
Il Paese si stava muovendo a grandi passi verso la dittatura. Facendo leva sulla maggioranza
parlamentare raggiunta, sia pure insieme ai conservatori con le elezioni del 5 marzo, Hitler
si affrettò a far votare una legge-delega (23 marzo) apparentemente finalizzata a porre fine
ai disagi del popolo e dello Stato, ma nella realtà destinata a concedere per quattro anni i
pieni poteri al suo governo, che ne approfittò per instaurare un regime totalitario. In breve
furono messi al bando tutti i partiti esistenti (5 luglio), primo fra tutti quello comunista che
fu dichiarato fuori legge, e fu vietata la formazione di nuovi movimenti politici (14 luglio),
riconoscendo ufficialmente come partito unico quello nazista.
Attraverso queste leggi, Hitler, che già dal luglio 1921 aveva assunto il titolo di Fuhrer, cioè
di duce, condottiero dei suoi seguaci, ebbe dunque via libera per iniziare la più spietata delle
dittature, eliminando con brutalità inaudita qualsiasi forma di opposizione. Fu abolita ogni
libertà di associazione e di espressione e furono soppressi, oltre ai partiti, anche i liberi
sindacati. Tale regime di terrore fu messo in atto con freddezza e ferocia attraverso la polizia
politica o Gestapo, e le SS(Schutzstaffel),squadre armate utilizzate anche come guardia
personale di Hitler e guidate da Heinrich Himmler (1900-1945). Fin dal 1933 furono inoltre
organizzati dalle SA dei campi di concentramento dove rinchiudere gli avversari e gli
oppositori, mentre per casi di tradimento fu creata una Suprema corte popolare. In
quest'opera di distruzione della libertà e della democrazia il nuovo cancelliere incontrò la
resistenza di minoranze borghesi e proletarie, ma non quella di tutto il popolo, ancora non
abituato alla democrazia parlamentare in quanto rimasto troppo a lungo sotto il duro regime
del Kaiser Guglielmo II.
L'opposizione interna: La notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934)
Nella sua scalata al potere, Hitler si trovò ad affrontare anche un'opposizione interna al
partito, rappresentata da alcune frange delle SA di Ernst Rohm, ostili alle gerarchie militari
e all'esercito regolare e avverse agli stretti rapporti che si erano creati tra nazismo e