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Sintesi Qualità e Felicità tesina
La passione per il buon cibo mi ha spinto a scrivere una tesina di maturità al profumo di caffè, che amo molto, soprattutto se di qualità. Per letteratura è stato più facile trovare l’idea dell’argomento di cui parlare per appagare il mio lato dionisiaco, è stato un po’ il mio cantuccio del narratore. La parte apollinea si sentiva trascurata, pensava che non me ne fregasse più niente di lei, ho passato giorni simili a quando la fidanzata si arrabbia perché non ti sei accorto che si è tagliata i capelli. Illuminante è stata una tazzina di caffè, casualmente proprio illy, che, come le madeleines di Proust, mi ha fatto ricordare la notizia che avevo letto su internet, più o meno 5 anni fa, sulle acquisizioni del Gruppo illy e subito sono andato a cercare le notizie a riguardo per fare pace con la “fidanzata” indispettita.
Il percorso per trovare gli argomenti collegati è stato totalmente contrario all’ordine in cui sono esposti nella tesina, infatti dopo aver pensato all’esempio di illycaffè mi sono ricordato della lezione alla quale ho avuto la fortuna di assistere all’Università di Padova in occasione della Winter Week. La mia intenzione era solo quella di vedere “cosa vuol dire” andare all’università, non avrei mai pensato che le matrici di Porter (argomento di quella lezione) mi sarebbero tornate utili come argomento di approfondimento per la mia tesina.
In seguito ho deciso di iniziare proprio dalle strategie per creare il valore aggiunto in un’azienda e usare illycaffè come ponte per trattare anche l’ambito umanistico con gli argomenti visti durante l’anno. Nell’analisi delle matrici di Porter mi sono soffermato particolarmente sulla differenziazione perché, come dice Riccardo Illy nelle sue interviste, le imprese italiane non possono puntare sul prezzo, perché non siamo fatti per competere con i BRIC. Noi italiani dobbiamo individuare i nostri talenti e sfruttare quelli; perciò se in Italia la creatività non manca, bisogna puntare su prodotti unici e di qualità, di certo non su prodotti standardizzati e facilmente imitabili in Paesi dove i costi di produzione sono irrisori rispetto al nostro Paese.
Nel mondo tutti sognano il Made in Italy e i consumatori che vogliono un prodotto di valore sono ben disposti a pagare un prezzo più alto. Soprattutto nel campo alimentare le persone sono sempre più informate, per questo motivo
sta crescendo sempre più il consumo di prodotti biologici; tutti stanno imparando che “siamo ciò che mangiamo”, perciò se mangiamo bene viviamo bene.
Collegamenti
Qualità e Felicità tesina
Economia Aziendale: L'analisi competitiva di Porter e l'esempio di differenziazione dato da illycaffè SpA.
Italiano: Il caffè nella letteratura, fino ad arrivare ai Crepuscolari e alla Signorina Felicita che macina il caffè.
LA DIFFERENZIAZIONE
FA LA DIFFERENZA
L’analisi competitiva dell’economista statunitense Michael Porter (Harvard
Business School) può essere riassunta in due matrici sintetiche.
I 5 FATTORI FONDAMENTALI DELLA CONCORRENZA ALLARGATA:
rivalità fra i concorrenti
• entrate potenziali
• potere contrattuale dei clienti
• potere contrattuale dei fornitori
• prodotti sostitutivi
•
I clienti, i fornitori, i prodotti sostitutivi ed i potenziali nuovi entranti si
aggiungono alle altre imprese concorrenti, perciò si parla di «concorrenza
allargata».
LE 3 STRATEGIE COMPETITIVE DI BASE rappresentano scelte manageriali
che creano una posizione di mercato favorevole, con lo scopo di conseguire una
redditività superiore ai concorrenti.
Si distinguono:
differenziazione
• leadership di costo
• segmentazione
• Felicità
e
Qualità
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DIFFERENZIAZIONE
La strategia di differenziazione si basa su una prolungata campagna di
creazione dell’immagine del marchio, atta a rendere unici e insostituibili i
prodotti offerti.
Occorrono elevate competenze di marketing, investimenti nella ricerca, nella
progettazione del prodotto e nell'assistenza ai clienti.
L’innovazione richiede un ricco know-how (che va difeso al massimo attraverso
le barriere all’imitazione, es. brevetti e copyright) accompagnato da una buona
dose di creatività e intuizione.
La differenziazione va analizzata dal punto di vista della domanda, individuando
le esigenze dei consumatori, e dell’offerta, sfruttando al massimo le potenzialità
della struttura aziendale.
Per individuare le opportunità di differenziazione occorre distinguere gli aspetti
tangibili e intangibili del prodotto. Le caratteristiche tangibili sono il design, la
tecnologia, i servizi di assistenza, i tempi di consegna, mentre quelle intangibili
colpiscono l’aspetto psicologico, a volte un prodotto esprime l’identificazione in
un gruppo di persone o in uno stile di vita che viene data solo da un
determinato prodotto.
Inizialmente un strategia di differenziazione comporta ingenti investimenti per
le ricerche, per la pubblicità e per la costruzione di una struttura produttiva
efficiente. I costi non possono essere ridotti da economie di scala o dagli effetti
della curva di apprendimento, ma negli anni diminuiranno grazie all’eliminazione
degli effetti di produzione e all’acquisizione di una quota di mercato sempre
maggiore, grazie all’affermazione del marchio.
LEADERSHIP DI COSTO
Questa strategia ha l’obiettivo di realizzare un livello complessivo di costi più
basso rispetto ai concorrenti. Occorre essere una multinazionale con grandi
capitali, dai quali ne deriva una maggiore forza contrattuale, e unità produttive
nei Paesi a basso costo di produzione, offrendo prodotto standardizzati.
SEGMENTAZIONE
L’azienda che persegue una strategia di segmentazione ignora il mercato
globale per puntare su gruppi specifici di clienti, che di solito appartengono a
un’area geografica ristretta o richiedono un prodotto specifico. L’azienda segue
comunque una politica di differenziazione o di leadership di costo, ma con
volumi di vendita minori. Felicità
L’azienda dovrà analizzare la sua struttura e formulare una strategia
competitiva che esalti i punti di forza e migliori i punti di debolezza, anticipando
le opportunità che offrirà il mercato; secondo Porter è fondamentale che il e
management sia cosciente della strategia scelta e ne rimanga coerente. Qualità
6
QUALITÀ, SOSTENIBILITÀ,
INNOVAZIONE, DIVERSIFICAZIONE:
QUANDO IL CAFFÈ DIVENTA
UNA PASSIONE ILLYmitata
La parola d’ordine di illycaffè è stata da sempre «qualità», fin dal 1933, quando
Francesco Illy apre la torrefazione triestina. La qualità però non può fermarsi al
gusto vellutato del suo blend inconfondibile, composto da nove tipi di pura
Arabica, ma deve svilupparsi anche nella sostenibilità.
Negli anni l’azienda ha accumulato un importante bagaglio di esperienze,
scienza ed arte, che hanno portato al raggiungimento di un prodotto eccellente.
L’unicità della miscela viene preservata dal minuzioso controllo dei liquorer illy
(è per il caffè, ciò che l’enologo è per il vino) che lavorando in team integrano le
competenze e la sensibilità di ciascuno per selezionare i cru migliori. I cru sono
le piantagioni che vengono scelte e controllate ogni due mesi per verificarne la
conformità delle caratteristiche necessarie al raggiungimento del giusto
equilibrio del blend, dopo aver degustato il lotto otto volte i liquorer scelgono
quali partite di caffè acquistare, in modo da ottenere il miglior caffè che la
natura possa regalare, esaltato dall’uso delle tecnologie avanzate di illycaffè.
Può sembrare solo una buona bevanda, ma il caffè è molto complesso. La sua
carta di identità segnala circa 1500 note caratteristiche sotto l’aspetto chimico.
Il lavoro dei quattro laboratori illy serve a individuarle e analizzarle da diversi
punti di vista. Il BioLab studia i diversi aspetti della biologia del caffè, come le
caratteristiche della pianta e la sua interazione con l’ambiente, nell’AromaLab si
studiano la chimica e il profilo aromatico del caffè considerando la qualità del
caffè verde e di quello tostato, il SensoryLab indaga sulla relazione tra stimolo
sensoriale e risposta emozionale, mentre il TechLab lavora sulle tecnologie che
migliorano continuamente il blend e i processi di produzione.
All’amore per il bello l’azienda unisce la sua politica di sostenibilità e
valorizzazione delle persone. L’azienda non compra il caffè al mercato di New
York o Londra, ma va a cercarlo direttamente dai produttori in Etiopia, India,
Sud e Centro America, ponendo come condizione essenziale la qualità del
prodotto finale. Questa filosofia ha portato illycaffè a premiare i produttori
capaci di garantire un caffè arabica di alta qualità, pagandolo un prezzo Felicità
maggiore rispetto a quello corrente, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di
vita dei coltivatori che spesso vengono sfruttati. Inoltre l’azienda ha fondato e
l’Università del caffè, che ha sedi in tutto il mondo e che trasmette la cultura Qualità
accumulata in 80 anni di esperienza ai coltivatori delle piantagioni, in modo da
insegnare un modello di agricoltura di qualità ed ecologico. 7
La particolare attenzione al rispetto per l’ambiente ha portato l’azienda ad
ottenere, prima nel mondo, la certificazione “Responsible Supply Chain
Process”, che attesta la sostenibilità di tutta la filiera
filiera. Alcuni esempi di ecologia
made in illy sono: la riduzione dell’uso di acqua nel lavaggio del caffè e i migliori
sistemi di trattamento delle acque residuali, l’introduzione dell’ombreggiamento
delle piante di caffè con alberi nativi, la limitazione dell’uso di prodotti di sintesi
durante la coltivazione, la riduzione delle emissioni prodotte dall’impianto di
tostatura (inferiori a un ventesimo
esimo dei limiti previsti dalla legge), inoltre il calore
sviluppato durante il processo di tostatura viene recuperato e trasformato in
acqua calda destinata all'impianto di riscaldamento aziendale.
In Brasile, illycaffè sostiene le attività dell’
dell’Instituto Terra,
, un’organizzazione no-
no
profit con lo scopo di tutelare e preservare la foresta Atlantica.
La passione per la scienza e la tecnologia ha caratterizzato la filosofia di illycaffè
fin dall’inizio, scoprendo innovazioni che hanno rivoluzionato il mondo del caffè:
• Nel 1934, nasce la pressurizzazione
ssurizzazione
con l’azoto, che imprigiona gli aromi, li
esalta e li protegge a lungo nel
tempo,
• L’anno successivo viene
lanciata Illetta, che propone per
la prima volta la formula
dell’espresso ancora oggi
utilizzata: 9 atmosfere di
pressione, 90°C di
temperatura dell’acqua, 25
ml di bevanda estratti in 30
secondi
• Nel 1974 abbiamo la
terza innovazione importante
di casa illy, ovvero la cialda in
carta, che contiene una dose di
caffè macinato e pressato al punto
giusto, ancora oggi adottata da
molte aziende concorrenti. Felicità
e
Qualità
8
Dieci anni fa è nato il Gruppo illy S.p.A., con l’obiettivo di creare un polo di
eccellenza del gusto, acquistando partecipazioni in aziende che hanno la
passione per la qualità come illycaffè.
Le aziende controllare sono:
• Agrimontana (da dicembre 2005)
2005), società leader nella produzione di
prodotti
rodotti di alta pasticceri
pasticceria, specialmente per quanto riguarda
rda marrons
glacés e confetture
• Domori (da luglio 2006)
2006), che è l'unica fabbrica di cioccolato al mondo che
impiega soltanto cacao aromatico, cioè delle qualità migliori al mondo
(Criollo, Forastero e Nacional), che coprono il 10% della produzione
mondiale di cioccolato ed erano destinate a scomparire
• Mastrojanni (da marzo 2007)
2007), azienda vitivinicola di Montalcino,
investimento ad alta intensità di capitale, che mostrerà i primi guadagni
solo nel 2023;
3; la fiducia nel futuro di questo investimento è dovuta alla
fiducia nei nuovi mercati emergenti (Cina, India, Corea e Brasile), che
offrono un ampio ventaglio di consumatori disposti a spendere per avere
un vino di qualità
• Dammann Frères (da marzo 2007)
2007), la più antica azienda francese di tè,
nata nel 1692, e la prima ad aromatizzarlo con essenze naturali
• Grom (da novembre 2011), gruppo di gelaterie
Nel
el 2008, nonostante la crisi, Riccardo Illy ha deciso di investire, per
diversificare e raggiungere nelle nuove aziende della holding i risultati che in 25
anni ha raggiunto illycaffè, ovvero la quasi scomparsa di nuovi margini di Felicità
crescita (il caffè è già venduta in 140 Paesi). Da quel momento
internazionalizzazione e diversificazione
rsificazione sono diventati il suo ma
mantra
tra anticrisi.
Oltre alla necessità strategica è entrata in gioco l’eredità lasciata dal nonno, che e
aveva provato a lanciare il cioccolato e le confetture di frutta insieme al caffè, Qualità
ma non ebbe successo. Oggi il Grupp
Gruppo
o illy guarda con fiducia al futuro e non
smette di puntare sulla qualità, rivolgendosi a una clientela di nicchia. 9
Le ultime strategie di illycaffè hanno visto il finanziamento con alcuni milioni di
euro in collaborazione con Lavazza per decifrare il Dna del caffè arabica (grazie
al lavoro di ricerca delle Università di Padova e Trieste, supportate dall’Istituto
di genomica applicata di Udine e Dna Analytica S.r.l.). Con la conoscenza del
genoma sarà possibile studiare piante con una resa maggiore, una maggiore
mag
resistenza al clima o addirittura piante che producono caffè già decaffeinato. Va
sottolineato che non si tratta di Ogm, ma di sistemi di ibridazione naturale.
Andrea Illy e Giuseppe Lavazza hanno tenuto a precisare che non venisse
considerata la via delle manipolazioni genetiche perché nel caffè la varietà delle
piante è fondamentale per assicurare una miscela di qualità, è proprio l’unione
di caffè diversi che crea varie sfaccettature nell’aroma.
La collaborazione più recente è stata inaugurata a Londra, con la nascita di una
Boutique Caffè Illy a Regent’s Street, la via dello shopping. La novità sta nella
partnership con Samsung, che ha fornito una dozzina di Galaxy Note 10.1, con
il quale i clienti possono navigare gratis su internet o disegnar
disegnare
e la loro tazzina,
e i grandi schermi sulle pareti, che raccontano la storia del caffè. L’intenzione
ora è quella di aprire una serie di caffè di questo genere in altri Paesi, anche in
Italia. Felicità
e
Qualità
10
INCURSION
INCURSIONI
I AL PROFUMO DI
CAFFÈ NELLA LETTERATURA
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Georges Courteline 776 – IL CAFFÈ
Il miglior caffè è pur sempre quello di Moka, il
che potrebbe convalidare l’opinione esser
questo veramente il suo luogo nativo. Si dice
che un prete musulmano, a Yemen, avendo
osservato che quelle capre le quali mangiavano
le bacche di una pianta di quelle contrade,
erano più festevoli e più vivaci delle altre, ne
abbrustolì i semi, li macinò e fattane
un’infusione scoprì il caffè tal quale noi lo
beviamo.
Pellegrino Artusi,
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene
(1891)